Ieri sera è cominciato il secondo turno della fase a gironi della Champions League. Per Juventus e Roma è stata una serata più che piacevole viste le rispettive vittorie per 3-0 contro lo Young Boys e per 5-0 contro il Viktoria Plzen, entrambe arrivate nel primo match casalingo. Due vittorie in realtà pronosticabili vista la caratura delle avversarie. A fare una certa impressione ieri, sono stati piuttosto i risultati arrivati da altre partite che vedevano impegnate i giganti del calcio europeo: i pareggi interni di Bayern Monaco e Manchester United, ma soprattutto la débâcle dei campioni in carica del Real Madrid sul campo del CSKA Mosca. Tre squadre che non stanno attraversando un momento felicissimo.
I BAVARESI

Vittoria della Supercoppa e 19 reti realizzate nelle prime 6 gare ufficiali. Un avvio di stagione che si potrebbe definire classico per il club più titolato di Germania. Da una settimana a questa parte però gli uomini del nuovo allenatore Niko Kovac hanno incontrato non poche difficoltà. Martedì scorso il primo pareggio, arrivato in casa contro l’Augsburg, complice anche un parziale turn over. Venerdì la sconfitta per 2-0 contro la rivelazione Hertha Berlino, che proprio in quell’occasione ha raggiunto e agganciato i bavaresi a 13 punti in classifica. Di ieri poi l’ultimo sorprendente risultato, l’1-1 all’Allianz Arena contro l’Ajax. Prima la rete di Mats Hummels su assist di Robben, al 4′ minuto, poi il pareggio di Mazraoui, al 22′ dopo un fantastico scambio con Dusan Tadic. La partita di ieri ha messo in mostra tutte le difficoltà del Bayern, in particolare gli enormi spazi concessi in difesa, che hanno permesso più volte agli olandesi di andare vicini ad un meritato gol partita. La fase offensiva dei tedeschi, da sempre uno dei loro più grandi punti di forza, è parsa disordinata, a testimonianza del fatto che forse anche i giocatori cominciano a sentire una certa pressione dopo i recenti risultati. L’organico a disposizione di Kovac resta comunque da considerarsi di primissimo livello e le prime critiche verso l’ex C.T. croato non hanno tardato ad arrivare. In questa occasione il Bayern si è salvato per l’abissale differenza tecnica e il cammino in Champions è tutto fuorché compromesso ma è necessaria una rapida inversione di rotta per centrare il primo posto nel girone, conteso proprio dall’Ajax.
I RED DEVILS

Contrariamente a quanto capitato al Bayern, anche l’inizio del Man United è stato da dimenticare. Solo 10 punti in 7 partite di Premier, che attualmente lo condannano al decimo posto, con 9 punti di ritardo dai cugini del City e dagli eterni rivali del Liverpool, in vetta alla classifica. Ieri sera il pareggio a reti inviolate nella gara a Old Trafford contro un Valencia reduce dalla prima vittoria in Liga. La partita è stata piuttosto spenta e noiosa nel primo tempo con poche occasioni da entrambe le parti. Nella ripresa qualche occasione per gli inglesi con Pogba su punizione, la traversa di Rashford e l’occasione di testa sprecata da Lukaku. Anche in questo caso la qualificazione non è messa a rischio dal risultato, ma la situazione è molto più preoccupante. Lo United non vince da 4 partite e non c’è qualità nel gioco. A tenere banco in questo caso è sicuramente la complicata situazione dello spogliatoio vista l’ormai noto freddo clima tra Josè Mourinho e uno dei suoi uomini di maggior talento, Paul Pogba. Si può facilmente immaginare che gli altri membri della squadra abbiano preso, più o meno apertamente, le parti di uno dei due contendenti e che per questo motivo si respiri un clima molto teso. Tensione che si nota molto anche in campo, dove squadra pare del tutto disunita. Difficile immaginare come si possa venire a capo di questi problemi finché entrambi rimarranno a Manchester…
I BLANCOS

Who needs Ronaldo? Questa è solo una delle tante provocazioni da parte dei tifosi rivali del Madrid che stanno inondando il web in questa giornata post CSKA Mosca-Real Madrid. Nelle ultime tre partite, contro Sevilla, Atletico Madrid e appunto CSKA, il Real non è riuscito a realizzare neanche una rete, un evento che non si verificava da ben 11 anni e che non poteva che causare reazioni sarcastiche negli avversari delle Merengues. Scontato anche che nell’anno 1 d.C. (dopo Cristiano), ogni scusa sia buona per rimarcare l’inaspettata partenza dell’asso portoghese, che in fatto di gol ha sempre dato un apporto determinante: 311 in 292 apparizioni. Le grandi assenze di Isco, Marcelo e Bale e i tre legni colpiti potrebbero essere delle scuse, ma quando ti chiami Real Madrid e alzi per tre volte consecutive la coppa dalle grandi orecchie un risultato di 1-0 in casa dei moscoviti non può essere perdonato. Gol realizzato da Vlasic dopo appena un minuto e propiziato da un pasticcio di Toni Kroos. Salvo rarissime occasioni il resto della partita è stato un monologo spagnolo che però non è sfociato nel pareggio. A quanto pare il problema del Madrid non è affatto quello del gioco, manca la giocata finale, il guizzo di un giocatore che sia in grado di cambiare le partite da solo, un giocatore che in questo momento il Real non ha. Dopo quella di Napoleone e quella di Hitler, anche la campagna russa di Lopetegui si è conclusa con una sconfitta dura da digerire. In questo caso però è difficile immaginare che l’egemonia dei Blancos venga così drasticamente interrotta.