Il girone A della Champions League 2018/19 si presenta come uno dei più equilibrati del torneo. Sulla carta partono favoriti i Colchoneros di Simeone, freschi campioni dell’Europa League e della Supercoppa Europea, vinta ai supplementari contro gli acerrimi rivali del Real Madrid. Le sorprese, però, sono dietro l’angolo, pronte ad arrivare in primis dal Borussia Dortmund. I tedeschi, allenati dall’esperto Lucien Favre, ex tecnico del Nizza, proveranno a scippare il primo posto del girone, con un occhio indietro ai francesi del Monaco. Chi si giocherà tutte le proprie carte sarà immancabilmente il Club Bruges. La squadra belga è partita dalla quarta fascia e proverà ad insediare almeno il terzo posto, valido per l’Europa League.

CHOLISMO FA RIMA CON PROTAGONISMO
L’Atletico Madrid ha ricominciato la propria stagione cosi come l’aveva conclusa: vincendo. Il trionfo in Supercoppa Europea ha dato ulteriore morale a uno spogliatoio già molto compatto che fa della coesione il suo punto di forza. I bianco-rossi, seppur abbondando in qualità e bravura tecnica dalla cintola in su, mostrano le cose migliori quando sono costretti a coprirsi e a ripartire. Il tecnico Simeone, argentino sulla carta ma italiano nel DNA, è diventato, col tempo, un vero e proprio maestro nell’arte (se così si può definire) del catenaccio.
Proprio per questo desta molta curiosità l’atteggiamento che gli spagnoli assumeranno in un girone cosi bilanciato e predisposto ad eventuali colpi di scena. Le avversarie proveranno a fare il colpo grosso e l’Atletico è una squadra abituata ad aggredire piuttosto che a creare gioco o ammaestrare i match.
L’arma in più è sicuramente le Petit Diable, Antoine Griezmann. Il francese, clamorosamente escluso dalla corsa al Pallone d’Oro dopo una stagione da assoluto protagonista, ha grande voglia di rivalsa ed è pronto a trascinare i suoi a quello che sarebbe il terzo tentativo per conquistare la coppa dalle grandi orecchie. A supportarlo ci sarà Diego Costa, mattatore contro il Real Madrid grazie ad una doppietta e affamato di vittorie.
Le insidie maggiori potrebbero arrivare da Dortmund, un campo difficilissimo dal clima terrificante, dove spesso le spagnole sono cadute. Da non sottovalutare assolutamente il Club Bruges: nella scorsa stagione l’Atletico mancò l’accesso agli ottavi di finale proprio a causa dei quattro punti persi contro il modesto Qaarabag, partito come i belgi dalla quarta fascia.

DA ZERO… A CENTO
Ecco, in sintesi, l’ambizioso progetto del Borussia Dortmund: ripartire dai giovani talenti per recuperare un posto nella grande tavolata delle migliori squadre d’Europa. Ben lontani i tempi in cui Lewandowski stendeva il Real Madrid con 4 goal. La squadra di Favre riparte da una rosa composta da buoni prospetti e da veterani. Il capitano, Marco Reus, ha l’ennesima occasione di dare una svolta alla propria carriera e un calcio alla sfortuna che in questi anni lo ha perseguitato: 40 gli infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi nelle 8 stagioni in Germania.
L’ex tecnico del Nizza vuole costruire una squadra che non abbia timore di affrontare l’avversario ma che saggiamente mantenga i giusti equilibri. Il 4-2-3-1 schierato nelle prime partite di Bundesliga ha mostrato i primi frutti. Il grande ritorno in Europa di Axel Witsel, dopo un mondiale da protagonista con la nazionale belga, è iniziato nel migliore dei modi: due le reti all’attivo per il centrocampista. L’obiettivo dei giallo-neri è quello di centrare l’accesso agli ottavi di finale, giocandosi il secondo posto con i francesi del Monaco, vera antagonista del Dortmund in questo girone.
Le migliori indicazioni potrebbero arrivare dai talentuosi Philipp e Guerreiro, anche se gli occhi sono tutti puntati sul out di destra, dove arrivano grandi giocate dall’americano Pulisic. Ad oggi i tedeschi sono secondi in campionato, ma in Europa sarà tutta un’altra storia. Peseranno molto le scelte di Favre che dovrà mostrarsi abile nel costruire i giusti meccanismi per incastrare la qualità dei giovani con l’indispensabile esperienza dei veterani.

MISSION POSSIBLE (?)
La terza terza fascia del Girone A ci riserva il Monaco di Radamel Falcao, unica vera stella rimasta nel club del Principato. In estate ha abbandonato la nave anche Fabinho, in volo verso Liverpool, e il tecnico Jardim si è ritrovato con una squadra da ricostruire dalle fondamenta. Pochi i punti fermi su cui puntare: fra i pali il vice campione del mondo Subasic, coperto da Raggi e Glik. In avanti proverà a mettersi in mostra Stevan Jovetic, tra i giocatori del club con il maggior numero di presenze in Europa.
La società in estate ha provato ad acquistare delle giovani promesse da valorizzare già in questa stagione: importanti, in questo senso, gli arrivi di Tielemans e Golovin, strappati abilmente alla concorrenza. Sul folletto russo c’era anche la Juventus ma i bianconeri non volevano soddisfare l’esigente richiesta di 25 milioni da parte del CSKA Mosca.
I francesi devono trovare ancora la giusta quadra. Pessimo l’avvio in campionato, con solo una vittoria all’esordio contro il Nantes e due punti raccolti nelle successive quattro gare giocate. Il Monaco presenta evidenti problemi in fase di interdizione, a centrocampo manca sostanza e il filtro davanti alla difesa non funziona. Inoltre, le punte sono rifornite poco e male: sia con il 4-2-3-1 che con il 4-4-2, Jovetic e Falcao hanno avuto poche occasioni per rendersi davvero pericolosi.
In Champions, i francesi camminano su un filo sottilissimo, in bilico tra il paradiso e l’inferno. Se è vero che lo strapotere madrileno e la forza del Dortmund li porta ad essere sfavoriti sulla griglia di partenza, la qualità degli uomini di Jardim potrebbe evidenziarsi proprio in campo europeo, dove gli spazi sono più ampi e i ritmi elevati. Poche le chance di passare il turno ma sarà necessario ottenere il terzo posto. Da outsider, il dovere di infastidire le prime due della classe.

SPERANZA BRASILIANA
Fanalino di coda del girone i belgi del Club Bruges. Ad eccezione dell’Inter, era sicuramente fra le insidie più grosse che la quarta fascia potesse riservare. Una squadra che fa della rapidità in contropiede un suo must. Da questo punto di vista, un girone cosi complicato potrebbe risultare perfetto per soddisfare questa peculiarità. Se i belgi saranno in grado di capitalizzare le poche occasioni che avranno, potrebbero togliersi grandi soddisfazioni.
In difesa le certezze sono i centrali Mitrovic e Denswil, rocciosi centrali che avranno l’arduo compito di fermare Griezmann, Falcao e Alcacer. A centrocampo spiccano i nomi di Vormer e del neo acquisto Amrabat, 22 anni, arrivato dal Feyenoord campione d’Olanda. In avanti le speranze sono ben riposte in Wesley. Il centravanti brasiliano in estate sembrava vicinissimo a vestire la maglia della Lazio come vice Immobile. Poi i biancocelesti hanno virato su Correa e l’affare è saltato. Punta rapida e spiccato senso del goal, il gioiellino ha iniziato la stagione con due reti e un assist nelle prime 5 partite. Avversarie cosi blasonate come l’Atletico, il Borussia e il Monaco potrebbero rivelarsi per lui la miglior vetrina possibile per attirare l’attenzione dei maggiori club europei.
La consapevolezza di essere la squadra meno attrezzata non dovrà diventare un alibi. Massimo impegno e concentrazione saranno necessari per non incappare in figuracce clamorose. Difficile, ma non impossibile, un tentativo per ottenere la terza piazza del girone, valida per l’Europa League. Negli ultimi anni il Club Bruges ha assiduamente partecipato alle competizioni Uefa, crescendo in maturità ed esperienza. Ora i ragazzi del tecnico Leko avranno la chance di farsi valere con i più forti.