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Champions League, guida al girone B

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Champions League, guida al Girone B

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L’urna di Montecarlo non è stata sicuramente benevola con la squadra di Luciano Spalletti. Dopo aver rincorso disperatamente l’ingresso nel calcio che conta per sei lunghi anni, ci si aspettava che qualcuno lì in alto facesse il tifo per l’Inter. Ovviamente, essere inseriti in quarta fascia (contano solamente le prestazioni degli ultimi 5 anni in ambito europeo) significava certamente candidarsi ad un girone di ferro.

Tolto il modesto Lokomotiv Mosca era difficile pensare ad un avversario abbordabile come testa di serie, e il destino ha deciso infatti per il Barcellona. In seconda fascia il ventaglio di possibilità era già più ampio, ma anche qui il vento è andato decisamente a sfavore dei nerazzurri, accoppiandola con il Tottenham (la peggiore della seconda urna, forse alla pari del Manchester United). Per quando riguarda la formazione di terza categoria la scelta è ricadurta sul PSV Eindhoven, un avversario non irresistibile ma composto da tanti giovani con voglia di stupire.

Analizziamo i punti di forza e di debolezza sia delle avversarie che dell’Inter stessa, cercando di capire su cosa dovranno puntare i nerazzurri per accedere agli ottavi di Champions League.

PRIMA FASCIA – BARCELLONA

Peggio di così non poteva andare. Al di là dello spauracchio Real Madrid i catalani rappresentano la formazione più ostica possibile sulla carta. Se è sì vero che i blancos detengono il titolo da tre annate consecutive, bisogna anche considerare che nelle ultime stagioni non ha mai praticamente fatto mercato in entrata e, al contrario, ha perso la pedina più importante di tutte, un tal 5 volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo. Il Barcellona d’altro canto si tiene stretto Leo Messi ed ha provveduto ad arricchire la formazione con innesti di qualità: Lenglet (dal Siviglia), i carioca Arthur e Malcom, e dulcis in fundo Vidal, uomo mercato anche proprio in casa nerazzurra. A questo si aggiunge un enorme voglia di rivalsa dei ragazzi di Valverde, visto che la coppa dalle grandi orecchie non veste blaugrana dal 2015.

PUNTI DI FORZA

I punti di forza del Barcellona sono molteplici e variopinti ma, neanche a dirlo, il pericolo numero uno rimane sempre il Diez, sua maestà Lionel Messi. Il vero e proprio faro della squadra, epicentro di tutta la manovra offensiva degli spagnoli. Attraendo su di sé ben più di un avversario dona al Barcellona il vantaggio di attaccare sempre con la superiorità numerica a favore, il che rende complicato sbilanciarsi per qualsiasi avversario. Gol a profusione e una visione di gioco sempre più affinata unica rendono l’argentino il giocatore più imprevedibile dei catalani e il primo da neutralizzare.

Se si riuscisse ad annullare il neo-capitano sarebbe decisamente un passo avanti per la vittoria, ma la corazzata blaugrana ha tante, troppe frecce al proprio arco. Il 4-3-3 iperoffensivo scelto da Valverde in questo avvio di stagione sembra essere il giusto compromesso fra vittorie e spettacolo, e permette soprattutto di far coesistere, tra gli altri, i due acquisti più costosi del club e di tutto il calcio spagnolo: Dembelé Coutinho. Il duo agisce liberamente sulla zona mancina del campo, con Coutinho nel ruolo di mezzala, nelle vesti precedentemente indossate da Iniesta. Dembelè invece, grazie al suo ambidestrismo, ha sia il compito di perseguire l’azione sulla fascia cercando il fondo o il dialogo con Jordi Alba, che di rientrare sul destro per cercare la porta o il fraseggio breve con Suarez, Messi o lo stesso Coutinho.

Conclude il quartetto avanzato un certo Luis Suarez. La sua intesa con Messi è ormai da annali del calcio, e la devozione per tutto il reparto offensivo lo rende una mina vagante a 360 gradi. Se ai quattro giocatori offensivi aggiungiamo anche Ivan Rakitic, fresco vice-campione del mondo, possiamo delineare il quadro di una squadra votata molto all’attacco e che, per sfortuna degli avversari, ci riesce alla perfezione. I numeri? In questo avvio di Liga ha segnato una media 12 gol in 3 partite con ben sei giocatori diversi a segno: guarda caso, proprio i sei sopracitati.

Non che il reparto arretrato sia da meno. Un portiere di primissimo livello e in netta crescita come Ter-Stegen e una spina dorsale di tre campioni del Mondo, come Piqué-Umtiti-Busquets, rendono difficilmente penetrabile la retroguardia blaugrana. La difesa del Barcellona è al momento la seconda migliore di Spagna con 2 reti al passivo.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Se proviamo ad analizzare i punti deboli di qusta armata ci si rende conto che, in qualche modo, combaciano proprio con i punti di forza. L’attaccamento spasmodico a Messi è il primo problema degli spagnoli. Quando la Pulce non è in giornata (non che capiti spesso…), la squadra imploderebbe su sé stessa in quanto privata del proprio punto di riferimento. Dal punto di vista tattico la propensione esagerata della squadra, soprattutto sulle fasce, risulta una lama a doppio taglio. Uno squilibrio eccessivo mette in mostra il fianco agli avversari, pronti ad affondare nella carne qualora si dovessero trovare in un contropiede favorevole.

Per accentuare queste situazioni ci affidiamo al terzo ed ultimo punto debole dei blaugrana, la ricerca ossessiva del gioco palla a terra. La ragnatela di passaggi è il punto forte del Barcellona, atto ad avvinghiare gli avversari come un boa sino a quando, stremati, non si lasciano affondare. Spesso ricercano il passaggio anche in situazioni estreme, e questo è ciò può condannarli: un recupero palla al momento dell’azzardo avversario vorrebbe dire inferiorità numerica al contropiede.

SECONDA FASCIA – TOTTENHAM

Anche qui la fortuna ha sbeffeggiato i nerazzurri, ponendoli faccia a faccia con la più tosta dell’urna. Il Tottenham di Pochettino è un squadra davvero temibile la quale, tra l’altro, ha riconfermato in toto il gruppo, non eseguendo nessuna operazione di mercato. La scorsa annata si è piazzata terza in Premier League, dietro le due di Manchester, e alla medesima posizione sia per numero di gol segnati che concessi. In un campionato competitivo come quello inglese distinguersi, e avere continuità di risultati, non è facile, a maggior ragione senza effettuare gli stessi investimenti degli altri club. Anche il percorso in Champions League dello scorso anno non fu affatto negativo: primo posto nel girone lasciandosi alle spalle il Real Madrid.

PUNTI DI FORZA

La qualità migliore degli Spurs è indubbiamente la qualità del gioco. Pochettino ha una filosofia molto “guardiolana” del calcio, improntata ad un attento possesso palla. Molto capace nella tenuta del pallino e a verticalizzare nel momento di frattura delle difese avversarie, il Tottenham è una squadra davvero ostica da battere. Basti pensare che in otto partite di Champions lo scorso anno, è uscito sconfitto soltanto una volta, a Wembley contro la Juventus.

Il secondo punto di forza è l’estro. La moltitudine di fantasisti in rosa rende il Tottenham una squadra imprevedibile. Giocatori come Eriksen, Alli, Son e Lucas Moura si rivelano una spina nel fianco a difesa schierata e in contropiede. La scorsa stagione, tolto uno spento Lucas Moura ritrovato solo quest’anno, i tre “tenori” hanno segnato ben 46 reti e impacchettato 41 assist.

Ultima nota dolente per l’Inter e tutti gli avversari del Tottenham è la flessibilità. Nelle prime quattro partite di Premier League Pochettino ha schierato ben tre moduli differenti: 4-2-3-1, 3-5-2 e 4-3-1-2. Complice forse l’esodo nazionale di Son, gli Spurs si stanno rivelando una squadra non incatenata ad una idea tattica, ma sono adattabili facilmente all’avversario che hanno di fronte.

Non mancano poi le alternative nella ricca panchina dei londinesi: giocatori come Aurier, SissokoWanyamaLamela e Llorente farebbero la differenza in molte squadre di vertice.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Difficile trovare punti deboli ad una squadra così rodata, ma certamente l’inesperienza è fra questi. Qualificata ai gironi di Champions League solamente da tre stagioni, agli appuntamenti importanti la squadra londinese ha sempre toppato, rivelando la propria inadeguatezza quando le partite pesano di più. Basti pensare che negli ultimi tre anni i migliori risultati raccolti sono stati un ottavo di finale di Europa League e un ottavo di finale di Champions, peraltro mandato al vento lo scorso anno disponendo di un doppio vantaggio (il 2-2 a Torino e il provvisorio 1-0 firmato Son).

Simile al Barcellona, un’altra debolezza degli Spurs è la tendenza a specchiarsi. Invece di chiudere la partita in cassaforte, arretrando il baricentro, spesso e volentieri tendono a mantenere un gioco offensivo prendendosi rischi oltremisura. La sfida di Londra contro la Juventus della scorsa Champions League ne è, ancora, un chiaro esempio.

TERZA FASCIA – PSV EINDHOVEN

Attenzione, squadra assolutamente da non sottovalutare. Vista dagli occhi dei più come la cenerentola del girone, la squadra campione d’Olanda la scorsa stagione ha perso solamente tre partite in campionato, segnando ben 87 reti. E quest’anno non è da meno: in 4 partite ha segnato 14 gol subendone tre, e si è qualificata ai gironi con una doppia vittoria (3-2 in Bielorussia e 3-0 in Olanda) ai danni del BATE Borisov.

PUNTI DI FORZA

Il PSV è una squadra che, come tipico delle olandesi, punta molto al gioco veloce. Gli attaccanti esterni Bergwijn e Lozano, mattatore della Germania ai Mondiali, costituiscono la minaccia principale, grazie anche alla collaborazione dei terzini e soprattutto delle sponde del numero 9 de Jong. In campionato soltanto il trittico ha già siglato 10 gol.  A differenza di Barcellona e Tottenham, che tenderanno a fare la partita, gli olandesi opteranno spesso per i lanci lunghi in profondità sulle ripartenze. A difesa non schierata è facile subire attacchi devastanti per l’Inter.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Facile capire che ad una squadra di questo livello manchi l’attitudine. L’ultimo ottavo di finale disputato in Champions League risale alla stagione 2006-2007. Poco abitutati alle grandi sfide, a maggior ragione la tenera età media della squadra, già solamente il palcoscenico di un Meazza tutto esaurito potrebbe far tremare le gambe a molti baldi giovani.

La debolezza per eccellenza delle squadre di questo calibro è la mancanza di campioni. A decidere una sfida di alto livello è spesso e volentieri la grande individualità, che al PSV manca. La personalità dei numeri uno che l’inter vanta in rosa permette ai nerazzurri di partire quasi sul punteggio di 1-0, specialmente in casa.

POSSIBILITÀ DI PASSAGGIO

Un girone peggiore non poteva capitare, anche se l’Inter stessa non sarà avversario gradito per le altre. Il ritorno in Champions dopo anni di assenza è un’arma a doppio taglio, sia perché incentiva i giocatori, sia perché li responsabilizza molto senza avere grande esperienza come singoli e gruppo. La gara d’esordio, a San Siro contro il Tottenham, può già dire molto sulle possibilità di passare il girone.

Ipotizzando che il Barcellona faccia en plein, è chiaro che i nerazzurri dovranno giocarsi soprattutto con il Tottenham le possibilità di accedere agli ottavi, e il debutto a San Siro sarà fondamentale. Non vincere, o addirittura perdere, vorrebbe dire sperare di fare punti con il Barcellona o che gli Spurs inciampino con il PSV. Se l’andamento rispetterà le aspettative, per avere la certezza matematica basteranno allora 10 punti, oppure 9 se nel doppio confronto dovesse avere la meglio l’Inter nella differenza reti.

Questo è ciò che attende l’Inter, un girone di difficoltà 9.5/10.

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Calciomercato

L’Inter è pronta a chiudere due rinnovi di contratto: i dettagli

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Marotta Juventus-Inter

L’Inter è al lavoro per migliorare la propria rosa in vista del mercato di gennaio, ma il pensiero va anche al mantenimento dell’equilibrio attuale. Infatti, l’ottimo inizio di stagione c’è stato grazie anche al grande lavoro del club nelle scorse stagioni, che ha saputo compensare le perdite di giocatori importanti come Skriniar, Hakimi e Onana. Non a caso, due pedine fondamentali come Mkhitaryan e Dimarco stanno discutendo il rinnovo. Marotta sa bene il peso di questi due giocatori nello scacchiere di Inzaghi.

RINNOVI IN ARRIVO PER DIMARCO E MKHITARYAN

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, entrambi i rinnovi sembrerebbero in chiusura. Per quanto riguarda l’armeno, la prossima settimana sarà decisiva per la stretta di mano finale tra l’Inter e Rafaela Pimenta, i contatti sono giornalieri e non sembrerebbe che ci sia un clima favorevole ai cambiamenti, la sintonia è totale. L’ex Roma continuerà a beneficiare del Decreto Crescita e l’ingaggio resterà lo stesso, di 3.9 milioni di euro netti. C’è un dubbio sulla durata, che può essere di un solo anno con opzione per il secondo in base alle presenze, o di due anni ma con possibilità di salutarsi anticipatamente con il pagamento di una penale da parte dell’Inter.

Dimarco sarà un altro rinnovo che sembrerebbe potersi chiudere entro Natale. Si passerà da 2.2 milioni a 4 più bonus. Il giocatore ha preso il posto da titolare e ha guadagnato la fiducia dell’ambiente.

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Flash News

Di Pardo pazienta per il ritorno completo in gruppo: il report d’allenamento del Cagliari

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REPORT CAGLIARI – Il Cagliari sta proseguendo la preparazione in vista dell’impegno della 15esima giornata di Serie A contro il Sassuolo. Vi saranno ancora molte sedute di allenamento a disposizione, considerando che il fischio di inizio si terrà lunedì sera, il che può essere una buona notizia per gli infortunati.

LA SITUAZIONE DI CAPRADOSSI E DI PARDO

Infatti, secondo quanto riportato dal report odierno, questo ampio lasso di tempo permetterebbe ad Alessandro di Pardo di tornare a pieno regime, evitando di bruciare le tappe e rientrare totalmente in gruppo troppo precocemente, nonostante l’influenza dell’ex Juventus fin qui sia stata nulla.

Situazione differente, invece, riguardo Elia Capradossi, che ha svolto una sessione differenziata rispetto al resto del gruppo, allontanando le possibilità di un recupero a breve termine. Tuttavia, maggiori novità saranno disponibili domani, considerando che i Quattro Mori torneranno in campo al mattino.

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Giovani per il futuro

Chi è Jack Hinshelwood, il marcatore più giovane della Premier League

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CHI È JACK HINSHELWOOD – Grazie alla vittoria contro il Brentford, il Brighton allenato da mister De Zerbi continua a rincorrere le prime 6 posizioni della classifica di Premier League. L’obiettivo è dare continuità ad un percorso di crescita individuale e di gruppo straordinaria, culminata con la partecipazione all’attuale UEFA Europa League. Oltre al solito Pascal Groß, la marcatura decisiva a ribaltare il risultato sul 2-1 porta la firma di Jack Hinshelwood, diventato il marcatore più giovane nella storia dell’EPL. Di seguito analizzeremo le caratteristiche del giocatore.

CHI È JACK HINSHELWOOD: PROFILO DEL GIOCATORE

Hinshelwood è nato l’11 aprile 2005 in Inghilterra. Si tratta di un mediano di centrocampo. All’occorrenza, però, può essere impiegato anche come difensore centrale, considerando le ottime capacità fisiche e le abilità difensive. La sua attuale valutazione di mercato è di 1 milione di euro. Tuttavia, è destinata a salire molto presto (fonte Transfermarkt). Infatti, il Brighton and Hove Albion, club proprietario del cartellino, difficilmente lo valuterebbe con cifre così basse. Il suo contratto che lo lega ai Seagulls scadrà il 30 giugno 2026, precisando che la firma del primo contratto professionistico risale allo scorso aprile, poco dopo il raggiungimento della maggiore età.

CHI È JACK HINSHELWOOD: IL CALCIO È DI FAMIGLIA

La famiglia Hinshelwood è storica nel mondo del calcio e, in particolare, nel mondo Brighton. Infatti, il giovanissimo Jack è solo l’ultimo di una serie di leggende del club. Ad esempio, suo padre Adam o suo zio Paul, la cui militanza nel club è stata meno significativa. Allo stesso modo, anche suo nonno Paul è stato icona degli anni ’70 del Crystal Palace dopo il suo bisnonno Wally, militante in club importantissimi  come  ChelseaFulham Reading negli anni ’50.

La sua famiglia, dunque, si incrocia ai colori biancoazzurri ma non solo, avendo segnato molteplici epoche del calcio inglese. Dunque, il 18enne è l’ultimo di una “tradizione” decennale, sul quale le aspettative sono molto alte.

CHI È JACK HINSHELWOOD: IL PERCORSO GIOVANILE

Jack Hinshelwood è stato formato totalmente dalla talentuosa scuola Brighton sin dai primi calci. Infatti, complice anche l’importanza familiare nel club, il suo ingresso nei settori giovanili gli ha permesso fin da subito di bruciare le tappe. Nella stagione 2021/22 ha presenziato nella selezione u18, a 16 anni. Poi, è promosso nella stagione successiva, a 17 anni, nella rosa u23 del Brighton, in cui è diventato un punto fermo.

Il suo ottimo percorso nel club, gli ha garantito la convocazione per l’Inghilterra u18, dove mister Neil gli ha concesso di debuttare il 22 marzo dello scorso anno, racimolando 6 presenze da quel momento in poi. Attualmente, invece, è un punto fermo dell’Inghilterra u19 di mister Rusk, sotto la cui gestione conta già 8 presenze a partire dallo scorso settembre.

CHI È JACK HINSHELWOOD: L’ESORDIO E IL GOL IN PRIMA SQUADRA

Nonostante un breve spezzone concessogli da de Zerbi in FA Cup contro il Chelsea, l’esordio ufficiale dic Hinshelwood in Premier League è datato 30 settembre 2023. In quell’occasione, si segnala l’esordio da titolare nell’incrocio contro l’Aston Villa. Da quel momento in poi, ha presenziato in campo contro NottinghamChelsea e Brentford, di cui queste ultime due dal 1′. Inoltre, è da segnalare anche il debutto europeo in occasione del match in casa dell’AEK Atene.

In tali occasioni, il giocatore ha ripagato la fiducia del tecnico italiano, avendo siglato anche la prima rete “fra i grandi” nell’ultimo match. Il gol, decisivo ai fini del risultato, si somma a un salvataggio sulla linea decisivo pochi minuti prima della gioia personale, che aiuta anche a ridurre la voce “gol subìti“.. Questa rete gli ha permesso di diventare il giocatore più giovane ad aver segnato nel massimo campionato britannico, non essendovi nessuno ad aver siglato una rete nato dopo di lui.

Fonte immagine in evidenza: canale YouTube ufficiale Brighton & Hove Albion

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Le curiosità sulla 15ª giornata della Serie A 23/24

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Kostic

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 23/24 – Dopo il ritorno della Coppa Italia in settimana, è tutto pronto per una nuova giornata di Serie A. Un turno di campionato che si prospetta ricco di emozioni. Venerdì 8 dicembre, sarà il big match Juventus-Napoli ad aprire le danze. Nel mezzo, spiccano le sfide di alta classifica come AtalantaNapoli e Roma-Fiorentina, fino all’ultima gara in programma lunedì 11 dicembre tra Cagliari e Sassuolo. Tutte le principali curiosità sulla 15ª giornata della Serie A 23/24.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 23/24: JUVENTUS-NAPOLI

Gli ultimi precedenti della sfida sorridono al Napoli. I partenopei sono reduci da 5 vittorie e una sconfitta, con l’ultimo successo della Juventus risalente all’aprile 2021. Nella sfida, recuperata dopo un primo rinvio per eccesso di contagi COVID tra gli azzurri, furono Cristiano Ronaldo e Dybala a segnare per i bianconeri nel 2-1 finale.

La Juve è inoltre la squadra ad aver inflitto più sconfitte al Napoli e, allo stesso tempo, quella che gli ha segnato di più. Dalla sua però, la squadra di Mazzarri ha la possibilità di stabilire un nuovo record. I partenopei, infatti, vanno a segno da 7 gare consecutive allo Stadium. L’ottavo sarebbe record assoluto.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: HELLAS VERONA-LAZIO

Il Verona è in netta striscia positiva contro la Lazio. Nelle ultime gare contro i biancocelesti, gli scaligeri hanno collezionato 2 vittorie e altrettanti pareggi. Striscia che ha interrotto quella precedente dei capitolini: 6 vittorie e 0 sconfitte. In più, al Bentegodi la Lazio segna da ben 9 confronti consecutivi, con l’ultimo clean sheet casalingo datato ottobre 2000.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: ATALANTA-MILAN

Il Milan non perde il derby lombardo con l’Atalanta da ben 5 partite: striscia che non arriva a 6 dal 2012. Nonostante il Milan, insieme alla Juventus, sia la squadra contro cui l’Atalanta ha pareggiato più volte in Serie A (44 pareggi in 124 sfide, il pareggio manca da ben 6 gare.

L’ultima vittoria casalinga della Dea contro i rossoneri risale al 2019, con il netto 5-0 che è anche l’unica volta in cui i bergamaschi non hanno incassato reti rispetto agli ultimi 15 confronti

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: INTER-UDINESE

Le statistiche negli scontro diretti tra le due squadre sorridono decisamente all’Inter. I nerazzurri hanno infatti perso solamente una delle ultime 11 sfide di campionato contro i friulani. Ampliando il dato, si arriva alle ben 13 vittorie interiste nelle ultime 17. Dalla sua, l’Udinese segna da 3 confronti consecutivi. Dato reso significativo dai zero gol segnati nelle precedenti 8.

Vincendo a San Siro, la squadra di Inzaghi andrebbe a raggiungere due traguardi importanti. Il primo riguarda il superamento del record sul rendimento casalingo: 5 vittorie consecutive in casa, risalente al 1989. Il secondo invece è sulla classifica. Con la vittoria l’Inter andrebbe a quota 38 in 15 partite, traguardo raggiunto solo altre 3 volte in Serie A (2006-07, 2017-18 e 2019-20).

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: FROSINONE-TORINO

Bottino pieno per i granata nelle sfide contro il Frosinone: 4 vittorie su 4 in Serie A. I ciociari hanno più sconfitte solo contro Roma, Napoli e Inter. Considerando anche i confronti in Serie B, il Frosinone è riuscito a trovare il gol negli ultimi quattro precedenti, ottenendo anche una vittoria. I gialloblù sono la squadra affrontata più volte in Serie A contro cui il Toro è riuscito a sempre a segnare e prendere gol.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: MONZA-GENOA

Quella di domenica sarà la prima sfida in assoluto tra Monza e Genoa in Serie A. L’ultimo confronto risale alla stagione 2005-06, nell’andata della finale play off vinta 0-2 dai liguri. I brianzoli, sotto la guida di Palladino non hanno mai perso due gare di fila in campionato. Dato che potrebbe aggiornarsi domenica, considerando la sconfitta di una settimana fa contro la Juventus.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: SALERNITANA-BOLOGNA

Precedenti in Serie A in perfetto equilibrio tra le due squadre: 2 vittorie per parte e 4 pareggi. All’Arechi, nella massima serie il Bologna non ha mai vinto, perdendo 2 volte e subendo sempre gol. La Salernitana, subisce gol in campionato da addirittura 17 gare consecutive. Record negativo che al momento appertiene al Sassuolo con 22.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: ROMA-FIORENTINA

Per trovare 2 vittorie della Fiorentina contro i giallorossi, bisogna andare a ritroso di ben 19 precedenti. Nel mezzo, 14 vittorie della Roma e 3 pareggi. All’Olimpico, in 30 precedenti, contro i giallorossi la Viola è riuscita a non prendere gol in una sola occasione, nel 2018. Invece, i capitolini sono in serie positiva tra le mura amiche con 5 vittorie consecutive. Dato migliorato solo dalla Roma di Spalletti con 15.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: EMPOLI-LECCE

Il bilancio delle sfide precedenti sorride ai toscani. In Serie A il Lecce è riuscito a vincere una sola volta contro l’Empoli, nel novembre 2003. Nel conto totale sono invece 4 le vittorie dell’Empoli e 3 pareggi. Al Castellani, i padroni di casa arrivano da tre gare consecutive senza prendere gol.

LE CURIOSITÀ SULLA 15ª GIORNATA DELLA SERIE A 2023/24: CAGLIARI-SASSUOLO

L’ultimo incrocio in Serie A tra le due è stato vinto dal Cagliari. Prima invece, sono 10 i risultati utili consecutivi raccolti dal Sassuolo. Inoltre, i sardi sono la squadra contro cui neroverdi hanno pareggiato più volte nella massima serie, 10. In casa, il Cagliari ha perso un solo match con gli emiliani, al netto di 3 successi e 4 pareggi.

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