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Champions League atto II: alla scoperta di Jutglà e Okafor

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Champions League atto II: alla scoperta di Jutglà e Okafor

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Chiude i battenti, sempre garantendo il consueto spettacolo, anche la seconda giornata di Champions League, con nuove promesse alla ribalta. Martedì sera, nonostante un confronto serrato tra tante new entry di questa edizione, la palma di migliore della serata la riceve Ferran Jutglà. Un gol e un assist che riassumono una prestazione spettacolare, nella strabordante vittoria per 4-0 del Club Bruges sul Porto. Un bottino di tutto rispetto per l’attaccante iberico classe 1999, con un passato al Barça. Nella serata di mercoledì, invece, brilla la stella di Noah Okafor, che segna la sua seconda rete in due partite di Champions League, punendo il Chelsea, dopo averlo fatto già col Milan. Se il RedBull Salisburgo ha iniziato a fare paura a molte big europee negli ultimi anni, grandi meriti vanno all’attaccante svizzero.

FERRAN JUTGLÀ

Ferran Jutglà si affaccia al mondo del professionismo con la maglia del Valencia. Dopo qualche anno di “gavetta“, la scorsa estate il Barcellona lo pesca tra gli svincolati e lo aggrega alla sua formazione B. Nel corso dell’anno, arrivano ben 5 presenze con la squadra maggiore. Relativamente poche, anche perchè nel suo ruolo c’è molta concorrenza. Ma abbastanza per guadagnarsi le attenzioni di molti club europei.

Ad una prima occhiata, il profilo fisico di Ferran Jutglà potrebbe trarre in inganno. Con i suoi 175 cm per poco meno di 80 kg, potrebbe apparire una classica ala, tecnica ma esile, destinata a soffrire l’avversario. Invece, il modo di giocare di Jutglà non solo non rispetta queste aspettative, ma addirittura le ribalta. Jutglà si muove in campo con la grinta e la fisicità di chi si galvanizza cercando il contrasto fisico. Il paragone con un toro di Pamplona potrebbe essere una bella metafora, senonché che la sua città natale, Sant Julià de Vilatorta, si trova dal lato opposto della Spagna settentrionale. Molto più inerente un paragone con i diavoletti che animano i tradizionali correfocs della Catalunya: ideale, per un catalano di nascita come lui.

Nell’esordio in Champions League, il suo Club Bruges ha trionfato di misura sul Bayer Leverkusen. Nella seconda, ha deciso di fare le cose in grande. Come dimostra la vittoria per 4-0 all’Estadio Do Dragao.

Jutglà è stato un elemento portante del match in terra lusitana. Dopo 13 minuti si incunea tra Pepe e Joao Mario, guadagnadosi un penalty, che insacca con un destro imprendibile per Diogo Costa. Ma è nel secondo tempo che mette la firma più importante. Dopo solo 2 minuti dalla ripresa delle ostilità, riceve da Vanaken al limite dell’area, resiste alla pressione della difesa ed esce dalla gabbia di quattro avversari servendo un assist in scivolata per l’accorrente Sowah, che sigla la rete del raddoppio.

Viene sostituito dopo 75 minuti di gioco: abbastanza per gaudagnarsi il premio di Player of The Match, assegnato dalla UEFA.

NOAH OKAFOR

Di Noah Okafor già parlato lo scorso anno, quando ha iniziato a mettere, con una certa regolarità, il suo nome tra quello dei marcatori di Champions League. Al fianco di Adeyemi, pescato dal Borussia Dortmund come erede di Haaland, ha dato sfoggio di ottimi spunti e tanta personalità. Senza l’enfant prodige, ora in Germania, ora il peso dell’attacco verte con molta più forza su di lui. Ed Okafor ha dovuto adattarsi a questa nuova dimensione da giocatore copertina degli austriaci.

Attaccante rapido e polivalente, Okafor non è un centravanti di peso, ma spesso gioca come tale, sfruttando il suo fisicismo. È una punta mobile, che abbina dinamismo a ottime basi tecniche. La sua abilità principale, indubbiamente, è il dribbling con il quale riesce a superare agilmente anche gli avversari più solidi. Si trova spesso a giocare spalle alla porta perchè ama portare palla, aiutare la manovra e puntare l’uomo. La sua azione caratteristica, in questo senso, si realizza quando riceve palla al limite dell’area, guadagna posizione con il corpo e tenta il dribbling secco in un solo tocco, con l’obiettivo di beffare il difensore in marcatura. Ma, quando serve, indossa anche i panni del rapinatore d’area di rigore e sfrutta gli errori di posizionamento dei difensori avversari, per agire da finalizzatore.

Nella rete di Stamford Bridge si mette in mostra proprio questa seconda capacità. Adamu sfugge sulla destra a Thiago Silva e serve una palla bassa al centro dell’area. Okafor arriva in corsa, crea distanza con Azpilicueta, che lo vede arrivare alle spalle ed incrocia col destro superando Kepa. A 15 minuti dal termine, il Chelsea viene colta di sorpresa dal numero 77 degli austriaci ed il contraccolpo è tanto forte, che fino al 94′ i blues non riusciranno più a violare i pali di Kohn.

CONFRONTO TRA I DUE

Nel Club Bruges, dopo le prime 6 gare, Jutglà ha già siglato 5 gol. In Belgio ha trovato un ambiente ospitale che punta su di lui. Le sue doti spiccatamente offensive, sposandosi con l’indole iberica ad un calcio di possesso, hanno reso Jutglà una prima punta leggera, che il tecnico Hoefkens utilizza come vertice alto nel tridente. Ma quando c’è da far gol, lo spagnolo non si tira indietro. Ottimo tiratore con entrambi i piedi, possiede anche un grande stacco aereo, che lo rende un buon colpitore di testa. Ed è, comprensibilmente, un buon tiratore dalla distanza, dato che spesso gioca palla anche a 25/30 metri dalla porta. Il suo tiro è preciso e teso, spesso un rasoterra che cerca di baciare uno dei due pali.

Okafor è certamente molto più affermato a livello europeo, perchè ha già collezionato 12 presenze e 5 gol in Champions League. Lo scorso anno vi abbiamo parlato di un giocatore con ottimi spunti e tante buone prospettive di crescita, ma ancora acerbo e poco continuo. Un giocatore che, insomma, era abituato ad essere la sopresa dell’ultim’ora, la scintilla, piuttosto che una certezza. Con l’addio di Adeyemi, si è dovuto inevitabilmente responsabilizzare. Ed è diventato lui il leader offensivo della squadra austriaca, con un ruolo da chioccia per tanti giovani profili, pronti  stupire in futuro.

Si tratta, di fatto, di due giocatori molto simili tra di loro. Entrambi sono partiti come attaccanti laterali, in una posizione che valorizza le loro abilità, per poi diventare centravanti puri. Jutglà, sebbene sia più grande, è all’inizio di questa nuova avventura come “numero 9“. Okafor, invece, sembra essere già integrato in tale ruolo e sta sviluppando una leadership tale, da essere un totem sia nel club che nella nazionale.

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Castellini: “Donnarumma grande giocatore. Meret? non è facile fare il portiere al Napoli”

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LE PROBABILI FORMAZIONI DI NAPOLI-CAGLIARI

Terminato il match di ieri sera tra Inter e Napoli, con una pareggio che aiuta sicuramente i partenopei nel tentativo di stare aggrappato alla corsa Champions League, non è mancato il commento di Luciano Castellini. L’ex portiere del Napoli, intervistato a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, ha commentato la stagione di Meret e dei nerazzuri, inoltre ha evidenziato quanto sia difficile giocare in quel ruolo spiegando gli errori di Donnarumma. Di seguito le dichiarazioni.

LE PAROLE DI CASTELLINI

INTER-NAPOLI“L’Inter ha avuto molte più occasioni per chiuderla, poi è subentrata la fatica della partita in Coppa, forse anche la delusione dell’eliminazione. Il Napoli ha avuto più problemi, ma comunque ci sta pareggiare contro il Napoli, che ha dei grandi giocatori “.

SOMMER MIGLIO PORTIERE DELLA SERIE A“Non lo so. Con i portieri la critica è molto severa. Ora ci sono troppe tv, ai miei tempi c’era solo la Rai. Adesso se prendi gol lo vedi per 18 volte la settimana, sembra che ne hai subiti 20”.

ERRORI DONNARUMMA“Non sono severo con Donnarumma. Lui è stato proiettato in un calcio difficile subito, praticamente non ha fatto le giovanili, non ha avuto una scuola, è nato portiere, i suoi errori li ha fatti in Serie A o in Ligue 1. Ogni tanto ci sta che sbagli, ma è un grande portiere.”

STAGIONE MERET“Un po’ altalenante sì, però a Napoli non è facilissimo fare il portiere. L’ho fatto per otto anni, solo che io ero già attempato e quando sbagliavo non mi vergognavo a dirlo. Non è la situazione più serena per giocare, ma ultimamente mi pare stia giocando bene”.

RIMPIANTO INTER PER LA CHAMPIONS“Sull’1-1 ha avuto un paio di occasioni clamorose, poi ai rigori può succedere di tutto. Conoscendo Simeone, lui è uno tosto: se non corri e non sputi sangue come dice lui, non giochi”.

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Calcio Internazionale

Clamoroso infortunio per Hermoso durante Atletico-Inter: è successo dopo il rigore di Lautaro

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Mario Hermoso, giocatore dell'Atletico Madrid, e Stefan de Vrij, giocatore dell'Inter, Champions League, EURO2024

Ha dell’incredibile la notizia riguardante l’infortunio muscolare di Hermoso, difensore centrale dell’Atletico Madrid. Lo spagnolo, uno dei protagonisti della vittoria dei Colchoneros nel doppio confronto con l’Inter in Champions League, si è procurato un problema al bicipite femorale della coscia sinistra durante la corsa dalla linea di centrocampo verso il portiere Oblak per festeggiare l’errore dal dischetto di Lautaro Martinez che ha sancito il passaggio ai quarti di finale della formazione di Simeone. L’esultanza troppo sfrenata costa carissimo al giocatore, che salterà con ogni probabilità le partite con BarcellonaVillarrealGirona e l’andata dei quarti di Champions contro il Borussia Dortmund.

Questo il comunicato dell’Atletico Madrid:

“Mario Hermoso ha riportato un infortunio muscolare alla coscia sinistra, la cosa è emersa dagli accertamenti ai quali è stato sottoposto presso l’ospedale Vithas. Il difensore inizierà le sessioni si fisioterapia e sarà sottoposto ad allenamenti specifici”.

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Calciomercato

L’Inter pensa a Carboni come quinta punta per l’anno prossimo: lo scenario

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Valentin Carboni

Valentin Carboni, fantasista dell’Inter in prestito al Monza, potrebbe essere il quinto attaccante dei nerazzurri per la prossima stagione. L’Inter, dopo i vari affari per l’attacco sfumati nel corso della passata estate, ha dovuto optare per due opzioni low cost per completare la batteria degli attaccanti da mettere a disposizione di Simone Inzaghi. Tuttavia Arnautovic Sanchez non stanno convincendo la dirigenza dei nerazzurri, che, come riporta TuttoSport, starebbe pensando a cedere i due attaccanti per fare spazio nuovi innesti. Un nome papabile è Carboni, il quale si è messo in mostra con il Monza di Palladino, segnando due gol e fornendo quattro assist in stagione.

L’Inter l’anno prossimo avrà cinque competizioni da disputare, contando pure il nuovo Mondiale per Club, e quindi un attacco formato da soli quattro attaccanti non potrebbe bastare. Infatti si starebbe pensando, sempre secondo il quotidiano sportivo, di completare il reparto offensivo con un profilo più pronto, che possa donare esperienza e ottime prestazioni alla squadra. Inoltre l’Inter dovrà capire come gestire la situazione Correa, attualmente in prestito al Marsiglia, il cui contratto andrà in scadenza nel 2025. Attualmente l’argentino è legato al Marsiglia tramite un prestito con obbligo di riscatto, che scatterà con la qualificazione in Champions League. Tuttavia l’OM attualmente è settimo a 6 punti dal terzo posto, che consente l’accesso diretto alla Champions, e ai quarti di Europa League, la cui vittoria regalerebbe ai francesi l’accesso alla prossima edizione della UEFA Champions League.

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Champions League

Lewandowski sicuro su Barcellona-PSG: “Andremo in semifinale”

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Juan Jesus e Lewandowski, giocatori di Napoli e Barcellona, Serie A, La Liga, Coppa Italia, Champions League, EURO2024

Il sorteggio dei quarti di finale di Champions League ha messo di fronte il Barcellona di Robert Lewandowski e il Paris Saint-Germain di Kylian Mbappé. il centravanti polacco degli spagnoli tornerà ad affrontare il PSG dopo la finale di Champions League del 2020, quando indossava la maglia del Bayern Monaco e sollevò il trofeo con i bavaresi grazie al gol di Coman. Lewandowski ha commentato l’esito dei sorteggi ai microfoni dell’emittente TV3, dimostrandosi sicuro del passaggio del turno contro i francesi.

PASSAGGIO IN SEMIFINALE“Sono sicuro che giocheremo al meglio, dando il massimo e migliorando la qualità delle nostre prestazioni rispetto a quanto fatto vedere con il Napoli. Sono sicuro che in semifinale andremo noi”, ha dichiarato Lewandowski.

MBAPPÉ E DEMBÉLÉ – “Non c’è soltanto Kylian Mbappé nel PSG, ma anche tanti altri calciatori forti. Penso ad esempio a Ousmane Dembélé. Per lui questa sarà una partita molto emozionante”, ha concluso Lewandowski.

Il Barcellona e il PSG si incroceranno per la sesta volta in Champions League, l’ultima delle quali nel 2020/21, quando i francesi si imposero 4-1 in Spagna e passarono il turno con il successivo 1-1 casalingo. La gara più incredibile però resta il 6-1 del Camp Nou con cui i blaugrana ribaltarono il 4-0 dell’andata negli ottavi della Champions 2016/17.

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