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Che fine ha fatto l'Italia del 2008?

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Che fine ha fatto l’Italia del 2008?

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Sono passati 10 anni dall’europeo giocato tra le Alpi svizzere e austriache. Doveva essere l’europeo dellaa conferma italiana dopo essere stati sul tetto del mondo solo 2 anni prima. Doveva, invece è stato l’europeo che ha lanciato il dominio delle furie rosse e del loro tiqui-taca. A distanza di un decennio si possono immaginare quei 23 convocati da Donadoni, seduti ad un tavolo come grandi amici dopo essersi persi un po’ di vista, perché qualcuno è andato lontano, via dall’Italia. Ora tra un bicchiere di vino e l’altro sono lì a raccontare cosa è successo in questi 10 anni.

UN SUPERSITE

In porta ci sono Buffon, De Sanctis e Marco Amelia. Due campioni del mondo, solo uno è ancora in attività. Ovviamente si parla di Gigi Buffon che probabilmente a questa cena ha sconvolto tutti esibendo la sciarpa del Psg ma con quella della Juventus sempre nello zaino. Il portierone ex bianconero ricorda a tutti ciò che è successo, dei 7 scudetti vinti di fila e quella Champions sfiorata in 2 occasioni partendo proprio da quel rigore parato a Mutu durante i gironi che ha tenuto a galla l’Italia.

De Sanctis invece dopo l’Udinese è passato al Napoli e poi alla Roma. Ora è ancora nella capitale con il ruolo di team manager. Vicino a lui c’è anche Marco Amelia che dopo gli ultimi anni vissuti in panchina con i guantoni pronto a sostituire il collega titolare ora è ancora seduto lì con una veste diversa ovvero quella di allenatore. L’ex Livorno e Milan è alla prima esperienza da allenatore con la Lupa Roma.

C’È ANCORA CHI DICE LA SUA

Seduti di fronte a Buffon ci sono due che restano per tutta la sera con una certa emozione. Sono i suoi ormai ex compagni Chiellini e Barzagli. Il primo ha vissuto la storia analoga al portiere mentre Barzagli può aggiungere al suo racconto l’incredibile favola del Wolfsburg. L’ex Palermo aveva abbandonato proprio la Sicilia per la città tedesca riuscendo a conquistare un’incredibile Bundesliga in barba al Bayern Monaco. Quella è stata l’ultima squadra che ha fermato l’egemonia di Bayern e Borussia Dortmund. L’ultimo dei difensori ancora in attività dopo i 2 juventini è Alessandro Gamberini. Lui nel 2008 ha avuto la responsabilità di indossare la 5 dell’assente Cannavaro. Alessandro ora gioca nel Chievo ma a fine stagione appenderà gli scarpini al chiodo.

Gli altri 4 difensori invece sono tutti allenatori. Fabio Grosso, l’eroe del 2006, era in forze al Lione, poi è andato alla Juve dove nel 2012 ha detto addio al calcio giocato. Da lì ha iniziato una trafila che è iniziata nella primavera della società bianconera, poi ha compiuto il grande salto in Serie B con il Bari sfiorando la promozione in Serie A ai play off per poi giungere all’Hellas Verona. Panucci, invece, dopo 8 anni alla Roma ha giocato per un anno al Parma per poi ritirarsi. È stato assistente di Capello nella Russia, poi Livorno e Ternana come allenatore fino a diventare ct del’Albania solo un anno fa.

C’è chi invece prova ad abbozzare qualche parola in indiano tra una risata e l’altra: sono Materazzi e Zambrotta che in India ci hanno allenato. Il terzino dopo il ritiro avvenuto al Chiasso ha continuato in Svizzera, prima come vice e poi come allenatore del club dove si è ritirato. Poi l’esperienza in India al Dehli Dynamos durata solo 6 mesi. Gianluca è volato anche in Cina come assistente di Capello, proprio come Panucci, alla corte del Jiangsu Suning per poi abdicare per insieme all’ex Tecnico di Milan, Juve e Roma. Materazzi invece dopo l’addio all’Inter nel 2011 si è preso qualche anno di riposo per poi volare nel Paese asiatico per giocare nel Chennaiyin dove poi allenerà per 3 stagioni. Ora ha qualche negozio di sneakers sparso per l’Italia.

DAL CAMPO ALLO SCHERMO

Tra i centrocampisti solo uno è ancora in attività ed ora esibisce la tanto ambita fascia di capitano. Lui è Daniele De Rossi, il superstite, che non è più capitan futuro. In tre invece sono ormai molto abbottonati, abituati alla tv: Camoranesi, Ambrosini e Pirlo. L’oriundo ha lasciato la Juventus nel 2010 per volare in Germania, allo Stoccarda, per poi tornare in Argentina dove dopo l’anno al Lanus ha chiuso la carriera al Racing. Diventa allenatore ma le sue esperienze non sono memorabili: prima in Messico, poi in Argentina ed in seguito ancora Messico. Attualmente spalleggia Diletta Leotta sui campi per Dazn. Dall’altro lato c’è la concorrenza di Sky con Ambrosini e Pirlo.

Quest’ultimo sta ricevendo qualche ceffone da Gattuso a causa di uno dei soliti scherzi. Rino non ha perso il suo carattere fumante nonostante ora sieda sulla panchina del suo tanto amato club: il Milan. Degli ultimi 2 si son perse un po’ le tracce. Aquilani ha rescisso il contratto che lo legava al Las Palmas che ora milita in seconda divisione spagnola mentre Perrotta ha lasciato la Roma nel 2013 per accomodarsi nel consiglio federale della FIGC nel 2014. L’ex Roma starà mostrando a tutti la statua eretta in suo onore a Ashton-Unger-Lyne, il paesino inglese dov’è nato. Il perché di quella statua. Il calabrese è uno dei 3 campioni del mondo nati in quella cittadina d’oltremanica.

DUE ATTIVI E MEZZO

In attacco c’è Alessandro Del Piero che ormai è lontano dal calcio giocato da 4 anni. Dopo aver lasciato a malincuore la Juve, Pinturicchio si è trasferito in Australia per giocare nel Sydney. Dopo l’esperienza nella terra dei canguri anche lui ha testato i campi indiani con la maglia del Dehli Dynamos. Dopo il ritiro Del Piero ha calcato più volte i campi di Sky come opinionista. Di Natale invece solo ora è tornato nel mondo del calcio come collaboratore di Marino allo Spezia. Luca Toni invece ha lasciato il campo da qualche anno dopo essere riuscito a strappare un titolo di capocannoniere al Verona in condivisione con Mauro Icardi. Ora anche lui è in tv come opinionista per TV8.

Ci sono invece 2 giocatori in attività ed uno in forse. Si parla di forse perché con lui ci si può aspettare di tutto. Antonio Cassano è tornato ad allenarsi, questa volta alla Virtus Entella, non tanto lontano da Di Natale. La sua carriera però è ancora un forte punto interrogativo. Chi invece se la gode è Marco Borriello, ora bomber dell’Ibiza dopo tanti anni a sorprendere nelle piccole piazze della Serie A. Chi brilla ancora è Fabio Quagliarella che non è per niente intenzionato a smettere. Lo stabiese detta ancora legge in campo nella Sampdoria e spesso lo fa contro le ex, forse per ricordare che cosa si sono perse, un po’ come fa il ragazzo nei confronti del vecchio amore che lo ha fatto soffrire.

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Calcio Internazionale

Italia-Inghilterra 1-2, le pagelle del match: Kane nella storia, Retegui cinico

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Italia Retegui

L’Italia inizia con molta foga e si porta in avanti con convinzione mettendo in apprensione l’Inghilterra. La squadra di Southgate però risponde subito andando in rete al 13′: Bellingham con una bordata impegna Donnarumma e sul conseguente calcio d’angolo, Rice in mischia insacca il gol del vantaggio. Gli azzurri perdono fiducia e l’Inghilterra va vicino al raddoppio prima con Bellingham che non arriva su un cross di Kane e poi con Phillips che calcia dal limite fuori di poco. Sul finire del primo tempo il secondo gol arriva: mano di Di Lorenzo e Kane dal dischetto non sbaglia.

L’Italia inizia il secondo tempo con un altro piglio. Pellegrini dopo pochi minuti ha una buona opportunità ma spara alto da ottima posizione. Dopo qualche minuto arriva pure il gol: assist del giocatore della Roma che trova Retegui solo in area che segna in diagonale. L’Italia continua a spingere trovando un’incredibile qualità nel palleggio che nel primo tempo era completamente assente. A dieci minuti dalla fine viene espulso Shaw ma l’Italia non trova la forza di pareggiare.

LE PAGELLE DELL’ITALIA

Donnarumma 6: subito chiamato a una gran parata su Bellingham non può nulla sul gol di Rice. Il rigore di Kane è imparabile e predica nel deserto con delle parate che limitano il passivo.

Di Lorenzo 5: oggi Grealish è in gran forma e non gli permette di spingere e giocare come fa col Napoli. Il suo fallo di mano regala il raddoppio all’Inghilterra.

Toloi 5: si perde Rice nell’azione del gol arrivando in contrasto troppo tardi. Risulta troppo timido in generale e anche i suoi passaggi non trasmettono sicurezza alla squadra.

Acerbi 5,5: l’Inghilterra non lo pressa lasciandolo impostare e palleggiare ma lui spesso è impreciso e prevedibile. Il centrale dell’Inter prova a limitare i danni ma anche nella fase difensiva è in difficoltà.

Spinazzola 6,5: è in buona forma e in generale riesce a raggiungere spesso la trequarti avversaria proponendosi bene anche in fase offensiva. Dialoga bene con Gnonto dopo l’ingresso del giocatore del Leeds United.

Barella 6: combatte su tutti i duelli e non si dà mai per vinto. Col passare dei minuti perde fiducia anche lui e abbassa il suo raggio d’azione mentre nella ripresa torna sui suoi livelli. (dal 62′ Cristante 6: viene messo in mediana con compiti di regia e interdizione, si fa rispettare e partecipa all’assalto finale).

Jorginho 5: schermato dai centrali inglesi non ha modo di gestire il gioco come lui sa fare. Viene servito poco e male tanto che perde alcuni palloni in zone pericolose. (dal 69′ Tonali 6: piazzato a centrocampo prova a farsi vedere in zona offensiva costringendo i centrocampisti inglesi a retrocedere).

Verratti 6,5: prova a mettere ordine a centrocampo dove c’è molta confusione e soprattutto nel secondo tempo trova le giuste geometrie per dirigere bene l’azione italiana. (dal’88 Scamacca s.v.)

Berardi 5: non ha modo di mettersi in mostra e rimane stretto nella morsa tra Shaw e i centrocampisti. Si fa vedere poco e non trova mai il tiro. (dal 62′ Politano 6: entra bene in partita scaldando il pubblico del Maradona con delle belle accelerazioni).

Retegui 6,5: mostra qualche buon movimento ma viene sovrastato fisicamente dai centrali inglesi. Non molla nonostante sembrasse una serata difficile e segna un bel gol al debutto.

Pellegrini 6,5: da esterno sinistro incide e prova ad accentrarsi per aiutare il centrocampo senza grande successo. Nella ripresa cambia atteggiamento ed è una spina nel fianco costante. Serve un bell’assist a Retegui. (dal 69′ Gnonto 6: ha un buon impatto sul match creando apprensione sulla sinistra e mettendo dei palloni interessanti in area).

All. Mancini 6: l’Italia ritrova la sua identità solo nel secondo tempo. La mancata qualificazione al Mondiale segna ancora le sicurezze azzurre ma lui sta provando in tutti i modi a migliorare le cose.

 

LE PAGELLE DELL’INGHILTERRA

Pickford 6: gioca bene con i piedi e non può nulla sul gol di Retegui. Per il resto fa qualche buon’uscita e amministra bene la difesa.

Walker 6: elemento tattico della difesa inglese ha il compito non facile di contenere le avanzate di Spinazzola ma limita bene i danni.

Stones 6: ferma il tiro di Retegui e poi si limita a far iniziare l’azione offensiva. Non viene sollecitato particolarmente dall’Italia e compie una prova sicura.

Maguire 5,5: in marcatura su Retegui è infallibile nel primo tempo ma poi nella ripresa sbaglia l’uscita da cui nasce il gol azzurro.

Shaw 5: spinge con costanza a sinistra e lascia in ombra Berardi. Trova buone combinazioni con i centrocampisti e Grealish ma nel secondo tempo rovina tutti venendo espulso in pochi minuti.

Phillips 5,5: non si vede molto a centrocampo e svolge per lo più una partita tattica in mezzo al campo. Ha avuto anche un’importante occasione ma non ha trovato lo specchio della porta.

Rice 7: trova il gol in maniera furba in mezzo a tante gambe. Per il resto in fase di interdizione è un guerriero quasi insuperabile davanti alla difesa.

Bellingham 7: le sue progressioni sono impressionanti ed è lui con le sue falcate ad accelerare l’offensiva inglese. Un suo tiro viene respinto ottimamente da Donnarumma ma in generale la sua posizione è dominante sul campo. (dal 85′ Gallagher s.v.)

Grealish 5,5: è in forma e mette in grande difficoltà la fascia destra dell’Italia. Sbaglia clamorosamente il 3-0 e da quel momento il suo rendimento cala fino a scemare. (dal 69′ Foden s.v.) (dal 81′ Trippier s.v.)

Kane 7: propizia il primo gol con un tiro respinto e poi guadagna un rigore che lui stesso trasforma. Segna il gol storico che lo rende il più grande cannoniere del nazionale inglese.

Saka 6: interagisce bene con i compagni senza provare troppo l’uno contro uno ma preferendo partecipare alla manovra con movimenti che non danno riferimento agli italiani. (dal 85′ James s.v.)

All. Southgate 6,5: ha trovato il sistema giusto per l’Inghilterra e ora dovrà solo preparare al meglio l’ultimo assalto a un tanto agognato trofeo, ovvero l’Europeo del 2024. Rimane clamoroso però il calo nel secondo tempo ed inspiegabile il cambio di Foden.

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Il report dell’allenamento odierno del Lecce: ai box Pongracic, differenziato per Dermaku

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Lecce

Al rientro dalla sosta per le nazionali, il Lecce affronterà l’Empoli in campionato. La squadra di Baroni si è ritrovata questo pomeriggio sul campo dell’Acaya per riprendere gli allenamenti e per preparare al meglio la gara. Questo il comunicato pubblicato sul sito del club salentino.

DIECI ASSENTI“Nel pomeriggio i giallorossi hanno ripreso la preparazione sul campo dell’Acaya nella settimana in cui si osserva la sosta di campionato. Assenti per gli impegni con le rispettive Nazionali i calciatori Banda, Ceesay, Colombo, Falcone, Gallo, Gendrey, Hjulmand, Helgason e Voelkerling. Assente anche Pongracic, impegnato in fase fisioterapica e ricondizionamento mentre Dermaku ha proseguito nel lavoro personalizzato di ricondizionamento. Domani allenamento al mattino sul campo dell’Acaya”.

 

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Flash News

La conferenza di Mancini: “Con l’Inghilterra una classica, Retegui mi ricorda il primo Batistuta”

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Italia

In vista della partita d’esordio delle qualificazioni ad Euro 2024 contro l’Inghilterra, in programma domani alle ore 20:45, ha parlato il CT dell’Italia Roberto Mancini in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni.

FORMAZIONE “Abbiamo giocato con un modulo diverso nelle gare di Nations League. Si potrebbe anche cambiare, ma nel 4-3-3 ci sentiamo a nostro agio, soprattutto per giocare una partita molto propositiva. Dipenderà da noi, dobbiamo cercare di fare ciò che abbiamo fatto e quindi ritornare a vincere, tornare a essere quelli che siamo stati prima”.

L’INGHILTERRA“Ormai è diventata una classica, l’Inghilterra è una delle migliori squadre al mondo. Ha una lista di giocatori straordinari, anche domani sarà una gara molto difficile. Noi cercheremo di fare la nostra partita, ma non sarà semplice per entrambe“.

RETEGUI“Arrivare così dall’Argentina all’Italia, e non in una squadra di club, non è semplice. Un po’ di tempo ci vuole, ma il ragazzo è educato e sveglio. È un centravanti bravo e giovane, abbiamo una grande fiducia e dobbiamo dargli un po’ di tempo. È un centravanti classico, vedo che molti lo paragonano a Denis. Io mi ricordo quando Batistuta arrivò in Italia, lo ricorda. Chiaramente è un ragazzo giovane e ha bisogno di tempo e di crescere. Credo non ci metterà molto ad ambientarsi”.

IL NAPOLI E IL MARADONA“La Nazionale quando è venuta a Napoli è sempre stata aiutata dal pubblico. Per noi è la prima gara di qualificazione e quindi dobbiamo disputare una buona partita, trascinarli. Il Napoli ha sempre fatto cose ottime, s’è sempre qualificato in Europa e ha sempre lottato per il vertice. Quest’anno è il momento più bello, la squadra gioca davvero bene, è una squadra che potrebbe fare qualsiasi cosa. Non diciamo nulla, siamo un po’ scaramantici: le squadre italiane in Europa possono fare bene, ma con qualche italiano in più sarebbe meglio“.

IL RICORDO DI VIALLI“È una grande emozione perché è la prima volta senza Vialli. Noi l’abbiamo avuto nel gruppo ed è stata una grande fortuna. È un grande dispiacere, le persone come lui saranno sempre vicine, sono persone immortali”. 

PROBLEMI TRA I TIFOSI“Io non sono della polizia. Generalmente sono sempre stati gli ospiti a creare problemi. La partita di calcio è sempre un momento di gioia per tutti e se i tifosi ospiti si comporteranno bene, io non credo ci saranno problemi“. 

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Flash News

Tacconi lascia l’ospedale, i medici: “Percorso sorprendente”

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Italia

Finalmente buone notizie sulle condizioni di salute di Stefano Tacconi. L’ex portiere azzurro, colpito da un’emorragia cerebrale lo scorso 22 aprile 2022, ha lasciato l’ospedale dove era ricoverato da quasi un anno e proseguirà la riabilitazione in una struttura vicino casa. A dichiararlo è stato il dottor Luca Perrero, direttore di Neuroriabilitazione dell’Ospedale di Alessandria. Queste le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.

LE CONDIZIONI -“Il percorso di Stefano Tacconi è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio e cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team infermieristico e della sua Coordinatrice, fisioterapico, logopedico, psicologico e degli oss. Sicuramente la tenacia, l’impegno, l’umore e la notevole prestanza fisica hanno facilitato il recupero, che in questi mesi ha visto un lavoro costante su tutti i piani, utilizzando sia le palestre sia i laboratori occupazionali della struttura, dove ha espresso capacità e interessi, come quello per la cucina, che erano presenti nella sua vita quotidiana precedente all’episodio traumatico”.

Anche la famiglia Tacconi ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale a tutto lo staff medico dell’ospedale.

LA LETTERA DELLA FAMIGLIA“Il Borsalino ci è entrato nel cuore e nell’anima. Un grazie di cuore a tutto lo staff dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, a quello del Borsalino e, specialmente, a Laura, la fisioterapista che ci ha seguito dal primo all’ultimo giorno”.

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