Jungdal è uno dei più grandi prospetti del calcio europeo; a soli 19 anni ha già stregato buona parte degli osservatori dal suo arrivo al Milan, datato nel luglio 2019. Dopo aver effettuato il provino, la dirigenza milanista non ha avuto dubbi.
LA CARRIERA
Andreas Jungdal è nato a Singapore, ma proviene dalla Danimarca e ha passato tutte le giovanili al Vejle Boldklub, club di Superligæn, club di prima divisione danese. Nel suo paese è molto stimato, ha giocato almeno un match in tutte le selezioni giovanili della sua Nazionale: 6 con l’U17, 3 con l’U18 e 1 con l’U20. Nelle ultime due stagioni ha giocato con la primavera rossonera, dove ha raccolto 7 presenze nella stagione ’19/’20 e 23 nella scorsa annata, nella quale è stato convocato per ben 3 volte in prima squadra.
UN PERIODO COMPLICATO
Arrivato al Milan a soli 17 anni, l’ambientamento non è stato dei più facili per il danese. Non conosceva la lingua e, dopo appena 6 mesi è stato costretto, come tutti, a chiudersi in casa, a causa della pandemia. Una quarantena difficile da affrontare soprattutto se ti trovi in un paese straniero, in cui è estremamente importante socializzare per ambientarsi. In quei mesi, però, Jungdal ne ha approfittato per studiare l’italiano. Ora a 19 anni parla benissimo Italiano, aiutato anche dal connazionale Kjaer.
CARATTERISTICHE FISICO-TECNICHE
Prima di tutto, dobbiamo sottolineare la forza mentale di questo ragazzo: è un gran lavoratore, ha la testa sulle spalle, conosce e rispetta l’etica del lavoro, che gli è stata insegnata sin da piccolo. Un altro aspetto da non sottovalutare è legato alle sue doti fisiche. Jungdal è alto 195 cm, un po’ più alto di Maignan e leggermente più basso di Tătărușanu. A questo dettaglio se ne aggiunge un altro; questi rispecchia perfettamente l’identikit del portiere moderno: è bravo tecnicamente e non ha mai paura a giocare con i piedi, a volte rischiando anche troppo. Come, del resto, ha affermato lo stesso ragazzo in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport:
“Amo iniziare l’azione dal basso“.
Una caratteristica sempre più importante nel calcio di oggi. Al pari dell’esplosività, che, in questo caso, spicca malgrado la sua altezza. Un aspetto che dovrebbe migliorare è sicuramente quello delle uscite, in cui pecca ancora; ma il tempo è assolutamente dalla sua parte.
IL RINNOVO
Il 18 ottobre scorso è stato ufficializzato il suo rinnovo che lo legherà ai colori rossoneri fino al 30 giugno 2024. Pare sia stato Stefano Pioli a spingere per la permanenza del danese. L’idea di calcio del tecnico emiliano si sposa alla perfezione con il bagaglio tecnico del portiere classe 2002, di cui pensa davvero un gran bene. In casa Milan, infatti, si crede fortemente che possa diventare l’erede di Maignan.
FUTURO
Jungdal è felicissimo a Milano, ma, di certo, la possibilità di giocare poco nelle prossime stagioni e di essere utilizzato come 2°/3° portiere è concreta. Questa prospettiva potrebbe produrre due conseguenze: una fila di squadre pronte ad accaparrarselo e le profonde riflessioni di un ragazzo che, a 19 anni, ha voglia di giocare. Maldini è pronto a fare muro, a meno di clamorose offerte, ma la volontà del giocatore potrebbe cambiare tutto.
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