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Chi è Lucas Piton

Giovani per il futuro

Chi è Lucas Piton, il nuovo oriundo convocato da Mancini

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Chi è Lucas Piton

CHI È LUCAS PITON – La nazionale italiana è sempre in costante ricerca di nuovi talenti da lanciare sul palcoscenico internazionale. In vista degli imminenti impegni, il commissario tecnico Roberto Mancini ha annunciato una nuova convocazione che ha suscitato grande interesse e curiosità. Si tratta del terzino di origini brasiliane, Lucas Piton, destinato ad indossare la maglia azzurra. Ma di chi si tratta? Analizziamo le caratteristiche di questo promettente giocatore e ripercorriamo il suo cammino, che l’ha portato a festeggiare la prima convocazione all’interno della selezione italiana.

LUCAS PITON: LE CARATTERISTICHE

Lucas Piton si presenta come un terzino sinistro dal talento straordinario, caratterizzato da una velocità impressionante e da una buona progressione palla al piede. Le sue doti principali risiedono nell’abilità di fraseggiare con i compagni e nella precisione dei suoi cross in area. Inoltre, è anche molto duttile: nelle scorse stagioni, è stato spesso impiegato anche come esterno di centrocampo.

LUCAS PITON: GLI INIZI AL CORINTHIANS

Lucas Piton Crivellaro, nato a Jundiaí, in Brasile, il 9 ottobre 2000, proviene da una famiglia di origini italiane che ha influenzato la sua passione per il calcio. La sua carriera prende il via nel 2016, quando entra a far parte del settore giovanile del Corinthians, una delle squadre più prestigiose del Brasile. Dopo tre stagioni giocando a un livello eccellente nelle categorie giovanili, nel 2019 viene finalmente promosso in prima squadra. Il suo debutto tra i professionisti avviene l’8 dicembre 2019, durante l’incontro di Série A contro il Fluminense, concluso con una sconfitta per il Corinthians per 2-1. Tuttavia, Lucas Piton ha dimostrato fin da subito le sue qualità, contribuendo con un assist per l’unico gol realizzato dal Timão. Negli anni successivi, Piton ha consolidato la sua presenza nel Corinthians, mettendo in mostra le sue doti di terzino sinistro con continui progressi. In 105 presenze, ha totalizzato 2 gol e 11 assist, dimostrando una notevole influenza anche nell’aspetto offensivo del gioco.

LUCAS PITON: IL TRASFERIMENTO AL VASCO DA GAMA

Le qualità di Lucas Piton non sono passate inosservate neanche a livello di mercato. Nel gennaio 2023, un altro importante club brasiliano, il Vasco da Gama, ha deciso di puntare sul giovane terzino e ha acquisito i suoi servizi per una cifra pari a 3 milioni di euro. Fino a questo momento, con la maglia del club carioca ha totalizzato un gol e 5 assist in 19 presenze.

LUCAS PITON: LA CHIAMATA DALLA NAZIONALE ITALIANA

Lucas Piton ha recentemente ricevuto la chiamata dalla Nazionale italiana. Essendo in possesso della cittadinanza italiana dal 2021, ha accettato con entusiasmo l’opportunità di partecipare ai prossimi impegni internazionali. Ora si unirà agli altri due giocatori brasiliani naturalizzati italiani nella formazione azzurra: Emerson Palmieri e Jorginho.

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Alla Ricerca del Diez

Chi è Delle Monache, il 2005 che sta brillando al Pescara

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Chi è Delle Monache

CHI È DELLE MONACHE – Dopo aver ottenuto il terzo posto nella stagione regolare, il Pescara si sta giocando i playoff per la promozione in Serie B. Uno dei calciatori che si è preso la scena negli ultimi incontri è l’attaccante classe 2005 Marco Delle Monache ,che, con una doppietta all’andata degli ottavi di finale contro la Virtus Verona e un assist nella sfida di ritorno, ha permesso ai biancazzurri di approdare ai quarti di finale, dove se la vedranno contro un’altra Virtus: la Virtus Entella. In questo approfondimento, scopriamo il giovanissimo talento che sta stregando tutti, anche l’illustre giornale inglese The Guardian, che l’ha inserito nella lista dei 60 migliori calciatori nati nel 2005.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Si tratta di un’ala sinistra, che, all’occorrenza, può agire anche come seconda punta in un attacco a due, dotata di grande velocità, tecnica e dribbling. Il primo gol segnato contro la Virtus Verona mostra tutte le sue qualità: attraverso una corsa, partita da centrocampo, punta un difensore rossoblù. Nonostante sia stato raggiunto da altri due avversari, riesce con un numero a girarsi e accentrarsi e a sfoderare il destro, vincente, che ha battuto l’incolpevole Giacomel.

È un calciatore, che ama avere la palla tra i piedi e puntare i difensori avversari, per poi rientrare sul destro. Ma non solo. Questi si esalta negli spazi stretti, mostrando grandi qualità e sicurezza nell’esibizione propri mezzi tecnici. Insomma, ricorda una certa ala sinistra anch’essa passata nel Pescara: il nome di Lorenzo Insigne vi ricorda qualcosa? È ancora presto per fare certi paragoni, ma Delle Monache ha delle movenze, che ricordano proprio quelle dell’ex capitano del Napoli. Infatti, nelle giovanili, veniva chiamato “Piccolo Insigne“.

“È UN FUORICLASSE, IL GIOCATORE PIÙ FORTE DEL CAMPIONATO”

Nel postpartita di PescaraVirtus Verona, sono arrivati anche i complimenti dell’allenatore e presidente della squadra veronese, Luigi Fresco, che ha detto: “Il Pescara ha un fuoriclasse, secondo me il giocatore più forte del campionato, Delle Monache. Tu puoi organizzarti come vuoi, ma lui ti salta un paio di giocatori, poi magari fa l’assist o fa il tiro. La volta scorsa ha fatto due gol, oggi assist decisivo. Lì non ci sono facili soluzioni per un ragazzo così da marcare“. Se gli avversari lo osannano, ci pensa il tecnico della squadra abruzzese, Zdenek Zeman, invece, a far mantiene il ragazzo con i piedi saldamente ben piantati a terra: “Può essere più attivo in fase difensiva e offensiva, ma l’importante è che ha fatto gol”.

In questa stagione Delle Monache non ha trovato la continuità di prestazioni, che gli avrebbe permesso di far segnare numeri importanti: in 30 presenze stagionali (tra girone C del campionato di Serie C, playoff e Coppa Italia Serie C), questi ha fatto registrare 6 gol e 5 assist. Non parliamo di uno score eccezionale, ma le qualità ci sono tutte: basta solo aspettare il momento giusto per vedere esplodere definitivamente questo diamante grezzo.

IL FUTURO

Il cartellino del calciatore è di proprietà della Sampdoria, che la scorsa estate ha acquistato proprio dal Pescara (per 1,5 milioni) la talentuosa ala, vincendo la concorrenza di Sassuolo, Fiorentina e Borussia Dortmund. Conclusa questa operazione, quindi, il sodalizio blucerchiato ha deciso di lasciare il giovane prospetto in biancazzurro in prestito per un anno.

Il classe 2005 a fine stagione, quindi, tornerà alla base in Liguria, ma il suo futuro è molto incerto: le sue prestazioni hanno attirato le attenzioni di mezza Serie B e non solo; vista la situazione societaria non idilliaca dei genovesi, questi potrebbe essere oggetto di pretese da parte di club importanti nella prossima sessione di calciomercato. Insomma, un futuro ancora tutto da decifrare, ma che sarà sicuramente raggiante per uno dei migliori prospetti italiani del nostro calcio.

Fonte immagine in evidenza: La Casa di C

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Calcio Internazionale

Chi è Rayan Cherki, l’ultima idea di Mancini per la nazionale

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RAYAN CHERKI NAZIONALE – Ci sono giocate, attimi, dettagli e particolarità che impressionano e fanno riflettere. A volte, tanti fattori prima citati si riuniscono sotto un unico nome, una fortuna che non si può ignorare, che ti fa appassionare. Un po’ come gli antichi imperatori romani, che radunavano nelle loro mani tutto il potere possibile. Spesso queste doti le hanno i giocatori offensivi, i quali devono evitare i malaugurati calci della sorte e dei difensori, che faranno di tutto pur di toglier loro il pallone dai piedi.

Queste doti le ha un ragazzo classe 2003, ormai conosciuto da diversi anni nonostante la giovanissima età. Già nel 2019, infatti, il suo nome iniziava a circolare, in quanto uno dei più giovani esordienti di sempre in Ligue 1. Con il tempo, le sue tracce si erano un po’ perse, ma quest’anno sembra essere tornato ad alti livelli, tanto da aver attirato le attenzioni di Roberto Mancini. Il suo nome è Rayan Cherki e ne sentiremo parlare nei prossimi mesi.

UN ALTRO ORIUNDO

“Oriundo” è un termine molto in hype negli ultimi tempi, a partire dalla convocazione di Mateo Retegui, che tanto bene ha fatto nelle prime due apparizioni azzurre. Deriva dal latino “oriri”, che si è successivamente evoluto in “origo”, da cui “oriente” e “origine” in italiano. Oriente perché è dove nasce il sole, origine è dove o quando qualcosa ha avuto inizio. Tante parole, per dire che si definisce oriundo il calciatore che, nato in altra terra, decide di rappresentare il paese d’origine di genitori o avi, pur non avendoci vissuto.

Dunque, esattamente il caso di Retegui e, magari, anche quello di Cherki. Mancini è stato bravo a pescare in Argentina, in un momento di estremo bisogno per l’attacco azzurro. Ora, potrebbe far visita ai vicini francesi, che hanno nelle loro mani un potere che neanche conoscono. Cherki, infatti, ha disputato diverse gare con le nazionali minori dei Galletti, ma non ha ancora ricevuto la chiamata da Deschamps, fatto che lo rende ancora convocabile dall’Italia.

Il ct azzurro potrebbe convocarlo grazie alle origini del padre, franco-algerino ma con forti influenze italiane. La nonna di Fabrice, padre di Rayan, si è trasferita da Bari nei sobborghi di Lione insieme ai figli, istruendoli sulla cultura, soprattutto calcistica, italiana. Questo lungo intreccio, che si può ottenere scavando profondamente nell’albero genealogico, potrebbe dunque permettere all’Italia di avere un nuovo potenziale fuoriclasse.

CHI È DAVVERO RAYAN CHERKI

Rayan Cherki nasce a Pusignan, un paesino da quasi 4000 abitanti, il 17 agosto 2003. Proprio per questa sua umile origine, viene chiamato “enfant du pays”, dai compagni più abbienti. Inizia giocando nel Saint-Priest, ma a soli 7 anni viene notato e prelevato dal Lione, squadra per cui fa il tifo la madre, di origine algerina. Da lì, non si è ancora separato da Les Gones. Potrebbe, però, farlo presto, dato che il suo contratto scadrà nel 2024, anche se il Lione ha un’opzione per rinnovarlo di un ulteriore anno.

I riflettori li ha puntati addosso dal suo esordio, che risale all’ottobre del 2019, quando aveva appena 16 anni e 62 giorni. Le grandi pressioni cui era sottoposto, in quanto enfant prodige, non gli hanno permesso di crescere come ci si aspettava, anche se adesso sta riprendendo un buon ritmo. Nel 2020, il Guardian l’aveva inserito tra i migliori sessanta ragazzi nati nel 2003. A 16 anni e 140 giorni, inoltre, segna in Coppa di Francia, diventando il più giovane marcatore nella storia del club transalpino.

Brevilineo, rapido nei movimenti e dotato di tecnica degna dei migliori, è bravo a svariare su tutto il fronte offensivo. Preferisce agire dietro una punta, lasciando pochi punti di riferimento e spostandosi continuamente anche sugli esterni. Ha iniziato la carriera da professionista come ala destra, anche se la sua intelligenza tattica e la capacità di utilizzare entrambi i piedi gli consentono di rendere meglio come trequartista. I suoi numeri non saltano all’occhio come la scioltezza dei suoi movimenti, ma non sono neanche da scartare: quest’anno, in 32 presenze in tutte le competizioni, ha realizzato 4 gol e fornito 5 assist.

MELTING POT

Questo crogiolo interno permette a Rayan Cherki di poter rappresentare tre nazionali. La favorita è la Francia, paese in cui ha sempre vissuto e per cui ha giocato nelle squadre giovanili. La seconda è l’Algeria, nazione d’origine della famiglia materna e anche parte del ramo paterno. Infine, arriva l’Italia, unica nazionale che si è veramente interessata a lui. Mancini potrebbe spingere sull’acceleratore e far leva sulla necessità di avere giocatori offensivi utili alla causa.
Difficile che Cherki scelga gli azzurri, soprattutto se dovesse interessarsi a lui la nazionale che l’ha cresciuto: la Francia. Un altro punto a favore dei Galletti è rappresentato dalle parole di Mbappé nei suoi confronti:
“Quando parlate di Cherki non fatevi ingannare dalla carta d’identità”.
Non è impossibile, però, vederlo in Italia nei prossimi mesi, dato che la Juventus si sta interessando seriamente a lui. Tante attenzioni, tante voci, per un giocatore che ha nelle sue mani il potere più grande: quello di scegliere cosa fare. Francia e Algeria le priorità, con un occhio di riguardo per l’Italia, che lo stuzzica particolarmente. Il sole di un nuovo oriundo è pronto a sorgere.

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Europa League

Chi è Gonçalo Inacio, uno dei pericoli per la Juventus

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Chi è Goncalo Inacio

Gonçalo Inacio è uno dei maggiori prospetti del calcio europeo, per quanto riguarda il reparto difensivo. Questo è il primo modo per definire questo ragazzo di 21 anni che sta stupendo con la maglia bianca e verde dello Sporting Lisbona. Può giocare sia da centrale di sinistra nella difesa a 4, sia nella difesa a tre, come braccetto di sinistra.

CARRIERA

La sua carriera inizia nel club del paese in cui è nato, ovvero Almada. Da qui, viene notato da uno dei club più importanti del suo paese, quel club in cui inizierà la sua avventura che lo porterà fino al calcio che conta: lo Sporting Lisbona.

Gonçalo Inacio inizia la trafila delle giovanili proprio allo Sporting Lisbona, club in cui milita da quando ha 10 anni circa. Il difensore centrale farà tutta la gavetta necessaria nelle giovanili, fino a ricevere la sua prima convocazione tra le fila dei “grandi”, della prima squadra. Viene chiamato per la prima volta nella stagione 2019/2020, eppure colleziona solo qualche convocazione, senza mai esordire. Situazione destinata a mutare in breve tempo.

Esordisce con addosso la maglia dello Sporting Lisbona ed il numero 52 sulle spalle, che successivamente cambierà, prendendo il 25 che tutt’ora indossa. Il giorno del suo esordio, 4 ottobre 2020, Gonçalo Inacio aveva solo 19 anni. Lo Sporting ha vinto quel match contro la Portimonense per 2-0. Non tarda ad arrivare anche il primo gol con quella maglia che ha tanto sudato e desiderato. Questo arriva contro il Sacavenense in Taça de Portugal, per mettere il risultato sul definitivo 7-1. Era il 23 novembre del 2020, meno di due mesi dopo l’esordio. Gonçalo Inacio non poteva sapere che a quel gol ne sarebbero seguiti altri più importanti.

In particolare, si parla del gol che segna al Benfica, uno degli avversari più sentiti dalla piazza biancoverde di Lisbona. Il giorno è il 29 gennaio del 2022, e lo Sporting Lisbona si gioca la finale del Taça de Portugal. In vantaggio ci va però il Benfica con il gol di Everton, al minuto 22. Una doccia gelata, a cui poteva rispondere solo un giocatore decisivo, col futuro assicurato. Al minuto 49, quarto della ripresa, segna Gonçalo Inacio, un gol pesantissimo che porterà lo Sporting Lisbona a rimontare ed alzare la coppa. Il difensore ha raggiunto solo quest’anno la centesima presenza col club, nella vittoria per 5-0 contro il Braga, il primo febbraio.

Non solo col club, ma anche in nazionale è riuscito a togliersi le sue soddisfazioni. L’esordio con la nazionale Under 21 arriva nel 2021, contro Cipro, e solo due anni più tardi, a marzo 2023, arriva l’esordio nella nazionale maggiore.

STAGIONE ATTUALE

In questa stagione, Gonçalo Inacio si è preso una costante titolarità nella sua difesa, oltre ad attirare l’interesse di vari top club europei. Nella Liga portoghese ha raggiunto 24 presenze, condite da 3 assist. In Champions League ha fatto 6 presenze su 6 e in Europa League conta 4 partite giocate finora con un gol segnato. Insieme ai suoi compagni, si giocherà i quarti di finale di Europa League contro la Juventus. Eppure, c’è la netta sensazione che in tempi brevi possa spiccare il volo, ovviamente con un’offerta ritenuta congrua dallo Sporting Lisbona.

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Calcio Internazionale

Chi è Gabri Veiga, il pupillo del Celta con la storia di Cenerentola

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Veiga Borussia

GABRI VEIGA CELTA VIGO – Fin da piccoli ci insegnano a credere nelle favole. Nelle scuole calcio spagnole, inoltre, insegnano come diventare maestri del centrocampo. Spesso, questi due elementi si incontrano e danno origine a storie che meritano di essere raccontate. Tra queste c’è il racconto di Gabri Veiga, centrocampista classe 2002 del Celta Vigo, uno che di favole se ne intende.

Infatti, non solo sta vivendo una storia incredibile, ma ha iniziato a giocare prendendo a calci una zucca nel giardino dello zio. Proprio come in Cenerentola, il frutto arancione è diventato magico, permettendo al ragazzo di raggiungere il posto dei suoi sogni: LaLiga. Il cammino per arrivarci è stato lungo, anche se meno tortuoso di alcuni suoi compagni, dato che il talento non ha mai smesso di accompagnarlo.

Cammino come quello di Santiago, lungo il quale si trova la sua città natale: O Porriño. Tra i personaggi famosi nati in questo paesino di 15000 abitanti, spicca il nome di Antonio Palacios, architetto che progettò la metro di Madrid e altri edifici che modernizzarono l’immagine della capitale a inizio ‘900. I due sono accomunati da un grande senso estetico, entrambi sono in grado di disegnare dettagli che resteranno nella storia.

LOS OLIVICOS

Dalle zucche agli olivi, soprannome dei calciatori del Celta Vigo. Nomignolo che ha origini lontane, perché si rifà alla leggenda dei Cavalieri Templari, che piantarono un olivo fuori dalla chiesa della Collegiata di Santa María. L’edificio venne poi demolito, ma l’olivo venne asportato lungo Paseo de Alfonso XII e divenne simbolo della città.

Una storia simile è quella che caratterizza Veiga e Iago Aspas, divenuto nuovo simbolo di Vigo. Infatti, proprio come l’olivo è stato portato via, anche Aspas ha lasciato la sua città per trasferirsi al Liverpool. Proprio in quell’estate, Gabri Veiga diventava un nuovo giocatore degli Olivicos, all’età di 11 anni.

Un passaggio del testimone che si sta verificando anche oggi, a distanza di 10 anni da quel momento. Ora, però, entrambi vestono la casacca azzurra e stanno conducendo la squadra verso una salvezza tranquilla.

CARATTERISTICHE E GIUDIZI

La sua caratteristica principale è la diversità. Non è lo stereotipo del centrocampista spagnolo, incarnato bene da Gavi e Pedri del Barça, perché è forte fisicamente e importante atleticamente, anche se possiede un’ottima tecnica di base. Un avversario ostico, imprevedibile, proprio per questa sua diversità rispetto ai classici maestri del centrocampo. La miglior descrizione delle sue abilità l’ha fatta Andoni Iraola, tecnico del Rayo Vallecano:

“Non ha una tecnica o una precisione fuori dal comune, ma sa cosa deve fare. È intelligente, molto forte ed è bravo ad arrivare in area per finalizzare“.

Le sue doti gli consentono di giocare più da trequartista che da mezz’ala, ma è in grado di fare anche l’ala e la punta, come già dimostrato in stagione. Il 2022/23 rappresenta l’annata della sua consacrazione e lo certificano anche i numeri: 9 gol e 4 assist in 30 presenze stagionali. Inoltre, dettaglio da non sottovalutare, è stato eletto come miglior giocatore del mese di febbraio de LaLiga.

Le sue statistiche lo incoronano come uno che rientrerà sicuramente nella squadra dell’anno del campionato spagnolo. Infatti, tra i calciatori iberici che militano ne LaLiga è inferiore per gol segnati solo a Morata, Joselu, Aspas e Borja Iglesias, con la differenza che lui è l’unico che non gioca in attacco.

PROSPETTIVE FUTURE

Il suo valore di mercato su Transfermarkt è schizzato negli ultimi mesi: a settembre equivaleva a 3 milioni di euro, mentre oggi è arrivato a toccare i 30 milioni. La fortuna dei grandi club, però, è rappresentata dalla clausola rescissoria abbordabile. Gabri Veiga, infatti, può liberarsi dal Celta Vigo dietro il pagamento di 40 milioni di euro, cifra neanche tanto assurda se si pensa al mercato odierno.

Il futuro sembra roseo per il classe 2002. Il responsabile del settore giovanile del Celta ha detto che potrà diventare “anche meglio di Iago Aspas”, che continua a essere la sua fonte di ispirazione. Lo stesso attaccante spagnolo ha speso parole al miele sul suo giovane discepolo:

“È come me: viene da questi luoghi, la sua famiglia abita qui. Io ero andato via, ma non ha funzionato. Lui ha grandi ambizioni, entusiasmo e qualità. Sta bene qui e spero possa restare per molto tempo. Se dovesse andarsene, spero lo faccia per molti soldi”.

Le grandi squadre che gli hanno messo gli occhi addosso non mancano. Su tutte c’è il Real Madrid, con cui avrebbe già avuto contatti e a cui avrebbe già chiesto di giocare un numero minimo di minuti qualora dovesse trasferirsi lì. Quella dei blancos è l’ipotesi più accreditata, anche se Manchester City, Arsenal e Napoli osservano con attenzione. Sullo sfondo c’è anche la possibilità di restare un’altra stagione nella città degli olivi e di Iago Aspas.

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