CHI È RETEGUI: IL NUOVO BOMBER DELLA NAZIONALE DI MANCINI – Nel calcio, così come nella vita, vi sono delle opportunità, delle sliding doors che possono cambiare per sempre il destino di ognuno di noi. Proprio come quella presentatasi dinanzi a Mateo Retegui, 56esimo calciatore ad essere convocato in Nazionale sotto la gestione Mancini. Il commissario tecnico, complici gli evidenti problemi del reparto offensivo azzurro, ha deciso di puntare su di lui, di concedergli una chance in vista del doppio impegno contro Inghilterra e Malta. E allora, quasi tutti coloro che hanno letto il suo nome tra i convocati si saranno chiesti: “Ma chi è Mateo Retegui?”
MATEO RETEGUI, TRA HOCKEY E CALCIO
Mateo Retegui nasce a San Fernando, in provincia di Buenos Aires, il 29 aprile 1999. Eredita la cittadinanza italiana da suo nonno materno, originario di Canicattì ed emigrato, come tanti nostri connazionali, in Sud America. Il padre, “El Chapa” Carlos, in patria è un’istituzione dell’hockey sul prato. Mateo, però, inizialmente sceglie di giocare a calcio, il talento non gli manca ed entra subito a far parte delle giovanili del River Plate come centrocampista. Nel 2014, nonostante per lui si prospettasse un roseo avvenire sul rettangolo verde, decide di lasciare tutto e di ripercorrere la carriera di papà Carlos. Ecco allora che un quindicenne Retegui, ignaro di ciò che gli riserverà il futuro, per due anni si toglie gli scarpini e prende in mano il bastone. D’altronde anche a hockey si gioca in 11 e i campi di gioco sono pressoché simili.
Poco prima di diventare maggiorenne, il destino, travestito da Diego Mazzilli, scout del Boca Juniors, gli offre una nuova opportunità; Mateo Retegui, però, ancora una volta, non è convinto.
GIRANDOLA DI PRESTITI
Guillermo Barros Schelotto, ex allenatore degli xeneixes, è decisivo nel riportare Retegui su un campo da calcio. Il classe 1999 torna in qualità di attaccante e il 17 novembre 2018 esordisce in prima squadra, entrando al posto di un certo Carlos Tevez. Dopo soli 3 mesi, però, Retegui viene ceduto in prestito all’Estudiantes, dove realizza la sua prima rete tra i grandi. Ormai 21enne, non convince nemmeno il club di La Plata, che a sua volta lo gira, sempre in prestito, al Talleres di Cordoba. Nel frattempo, in Italia qualcuno si accorge di lui: la CT10Management, scuderia di talenti di Francesco Totti, annuncia di aver avviato la trattativa per questo attaccante argentino, definito devastante dal Pupone. Retegui, ai piedi della Sierras Chicas, segna 7 gol in 61 partite, prima di essere nuovamente ceduto, nemmeno a dirlo, in prestito.
RETEGUI ESPLODE AL TIGRE
Questa volta, il viandante Retegui approda al Tigre, dove esplode definitivamente. L’impatto, con i rossoblù di Victoria, è impressionante. Segna 19 gol in Superliga e si consacra tra i bomber del calcio oltreoceano. Quel ragazzino che fino a qualche anno prima giocava a hockey, segna a raffica: nel nuovo campionato mette a referto 6 gol in altrettante partite e tutti ne parlano. L’Italia è nel suo destino. Alcuni club iniziano a mettere gli occhi su di lui, poi arriva la chiamata che potrebbe cambiargli la vita. Dall’altro lato del telefono c’è Roberto Mancini che, considerati i molteplici problemi in attacco, decide di puntare su di lui.
Mateo Retegui, a quasi 24 anni, ha la possibilità di giocare in Nazionale. 6 anni fa giocava ad hockey…