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Chi ha segnato più gol di testa in Serie A dopo 27 giornate

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Chi ha segnato più gol di testa in Serie A dopo 27 giornate

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Chi ha segnato più gol di testa

CHI HA SEGNATO PIÙ GOL DI TESTA IN SERIE A – Osimhen e tutti gli altri. La speciale classifica dedicata a chi ha segnato più gol di testa in Serie A dopo le 27 giornate finora disputate certifica, anche in questo caso, il dominio dell’attuale capocannoniere del campionato, autore di 21 gol, almeno 7 più degli altri. Non è un caso che il nigeriano del Napoli i suoi ultimi due gol – i due segnati al Torino – li abbia fatti entrambi di testa.

Ma vediamo chi ha segnato più gol di testa finora, in attesa che le ultime 11 giornate diano un quadro definitivo.

1°: OSIMHEN (7 GOL)

7 di 21, ovvero il 33% del totale dei gol segnati in campionato, Osimhen li ha fatti di testa. Se vogliamo aggiungere un altro numero, possiamo dire 2, come le partite in cui ha fatto una marcatura multipla segnando solo di testa: per l’appunto, l’ultima contro il Torino, e quella strepitosa giocata contro la Juventus. I restanti tre gol realizzati in questo modo li ha fatti contro Atalanta (all’andata), Udinese e Spezia. Piccolo particolare da non trascurare: anche nello scorso campionato il 9 azzurro aveva segnato 7 reti di testa, ma quest’anno ha ancora 11 partite per segnarne altre.

2°: BASCHIROTTO (3 GOL)

Apriamo la lunga di secondi in classifica con Baschirotto, che è soltanto il quarto difensore ad aver segnato così tanti gol di testa (nella scorso campionato ci erano riusciti soltanto Skriniar e Ibanez arrivando a 3 gol). Il difensore del Lecce in questo modo ha punito Atalanta, Milan e Cremonese. Ha eguagliato così il miglior score personale di reti segnate di testa in un’unica stagione, che aveva stabilito nel 2020/21 in C, con la Viterbese.

2°: BREMER (3 GOL)

Come Baschirotto, anche Bremer quest’anno ha eguagliato il suo miglior score di gol di testa. È arrivato a 3 in campionato già nel 2019/20 e nel 2020/21, ovviamente con la maglia del Torino. Proprio i granata sono stati una delle sue “vittime” di quest’anno, come Salernitana e Sampdoria. Attenzione: se consideriamo anche le altre competizioni, il bottino del brasiliano arriva a 4 perchè un gol di testa l’ha realizzato anche alla Lazio, in Coppa Italia.

2°: IBANEZ (3 GOL)

Uno dei tre romanisti arrivati a quota 3 gol di testa è Roger Ibanez, che le sue reti le ha siglate sempre insaccando una palla proveniente dalla bandierina del calcio d’angolo (non a caso, i corner sono uno dei principali punti di forza della squadra di Mourinho). È successo contro Monza, Milan e Empoli. Come detto prima, Ibanez a 3 ci era arrivato già l’anno scorso e in nessun’altra stagione ha fatto meglio.

2°: SMALLING (3 GOL)

L’assist per il gol di Smalling solo una volta su tre è arrivata dalla bandierina del calcio d’angolo, ma sempre dai piedi di Lorenzo Pellegrini (che a Ibanez ha fatto 2 assist). In mischia, in area di rigore avversaria, l’inglese ha fatto centro con un colpo di testa contro Cremonese, Inter e Lecce. E per un giocatore di esperienza come lui acquisisce ancora più rilevanza il fatto che in nessun’altra stagione ha fatto più di 3 gol di testa: prima si era spinto a tanto solo nel 2014/15, con lo United, in Premier League.

2°: RABIOT (3 GOL)

Il centrocampista ad aver fatto più gol di testa in questa Serie A è proprio “Cavallo PazzoAdrien Rabiot. Il francese sta disputando il suo miglior campionato dal punto di vista realizzativo grazie ai suoi 7 gol (in unico campionato prima era arrivato al massimo a 4 centri, nel 2020/21 e, in Ligue 1, nel 2014/15). Tre di questi – contro Empoli, Fiorentina e Sampdoria – li ha fatti appunto di testa. Curiosità: prima di quest’anno, non aveva mai segnato di testa in Serie A.

2°: ABRAHAM (3 GOL)

Sì, qualche attaccante oltre Osimhen c’è. Abraham sta disputando un campionato difficile: solo 6 i gol per lui, la metà ne ha fatti di testa, ai danni di Juventus, Sassuolo e Empoli. Un bel passo avanti perchè nella scorsa stagione, considerando solo il campionato, di reti di testa ne era arrivata solo una, all’Olimpico, contro la stessa Juve. Il miglior bottino personale in un unico campionato risale alla stagione 2018/19: 6 gol di testa in Championship.

2°: GIROUD (3 GOL)

Non si gira soltanto, ultimamente ci sta mettendo anche la testa. I suoi ultimi 3 gol in campionato – contro Sassuolo, Torino e SalernitanaOlivier Giroud li ha segnati proprio di testa. L’anno scorso, in Serie A, invece si era fermato a uno. In Premier League, però, di reti di testa ne ha fatte non poche: nel 2015/16 ne ha segnate 7 in campionato e questo rimane il suo miglior risultato.

CONFRONTO (MOMENTANEO) CON LA SERIE A 2021/22

Nello scorso campionato di Serie A, nella classifica dei gol di testa subito dietro Osimhen si erano piazzati grandi bomber come Immobile (con 6) e Vlahovic (con 5), che invece quest’anno sono entrambi ancora fermi a 1. Un calo dei gol di testa l’hanno registrato anche alcuni bomber di provincia come Destro (5 nel 2021/22, 0 nel 2022/23), Beto (4-1), Arnautovic (4-0) e Djuric (4-1). Anche un colosso come Milinkovic-Savic ha finora deluso le aspettative perchè se nello scorso campionato di testa aveva firmato 4 gol, quest’anno non ne ha realizzato ancora uno.

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Calcio Internazionale

Pronostico Siviglia-Roma, statistiche e consigli per la partita

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Europa e Conference League

PRONOSTICO SIVIGLIA-ROMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Domani sera la Roma sfiderà il Siviglia in finale di Europa League alla Puskas Arena di Budapest alle ore 21. Gli uomini di Mourinho, dopo la vittoria della Conference League nella scorsa stagione, vogliono vincere anche l’Europa League. Dall’altra parte c’è il Siviglia che è la squadra regina di questa competizione. Ha vinto ben 6 volte il trofeo: 2 volte quando si chiamava ancora Coppa Uefa e 4 volte con la denominazione di Europa League.

STATISTICHE SIVIGLIA-ROMA

Il Siviglia ha vissuto una stagione molto complicata. Gli Andalusi ne La Liga sono stati fino a fine marzo a rischio retrocessione con la guida in panchina di Lopetegui prima e Sampaoli poi. Le cose per gli spagnoli sono cambiate con l’ingaggio in panchina di José Luis Mendilibar. Il tecnico spagnolo ha portato la squadra all’undicesimo posto in classifica mentre in Europa League ha eliminato il Manchester United ai quarti di finale e la Juventus in semifinale.

La Roma di José Mourinho, invece, ha avuto una stagione nettamente migliore. I giallorossi dopo un inizio difficile sono riusciti a riprendersi e da gennaio in poi hanno occupato uno dei primi 4 posti della classifica. In campionato le cose si sono complicate da fine aprile in poi con gli infortuni di alcuni top player che sono stati tenuti a riposo in Serie A per essere pronti in Europa League. Il momento più complicato nella competizione europea è stato sicuramente la sfida di ritorno dei quarti di finale contro il Feyenoord in cui un guizzo di Dybala allo scadere dei 90 minuti ha allungato il match ai supplementari in cui a prevalere sono stati gli uomini di Mourinho. In semifinale, invece, i giallorossi hanno eliminato il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.

PRONOSTICO SIVIGLIA-ROMA

Entrambe le squadre arrivano stremate a questa finale. La stagione è stata molto lunga e complicata ma domani sera ci sarà la partita più importante per entrambe le compagini. Da una parte il Siviglia che vuole confermarsi la regina indiscussa della competizione, dall’altra la Roma che vuole vincere anche l’Europa League dopo la Conference League della scorsa stagione.
Pensiamo che alla fine il match sarà molto chiuso visto chela posta in palio è davvero alta e quindi non vorranno sbilanciarsi troppo. Il nostro pronostico è X primo tempo + Under 2.5 incontro a quota 2.50.

 

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Altri Sport

Il Giro d’Italia è di Roglic: l’ultima e decisiva settimana della Corsa Rosa

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Il Giro d’Italia numero 106 si è concluso con la vittoria di uno dei due favoriti assoluti per la vittoria. Primoz Roglic ha infatti conquistato il Trofeo senza fine dopo 3 settimane di battaglie tra i paesaggi e le montagne del Bel Paese. Lo sloveno, arrivato con una squadra decimata dagli infortuni e da alcuni malanni prima della partenza in Italia, ha dovuto fare i conti da solo, gestendo le forze, subendo anche qualche giornata no aiutato dall’unico vero gregario in salita come Sepp Kuss all’interno della Jumbo-Visma.

La terza settimana ci ha regalato finalmente quello spettacolo tanto atteso, sempre con il giusto attendismo o tatticismi dei big della gara, con qualcuno che ha tentato un azzardo che non ha pagato in termini di energie verso la fine. Per i colori italiani è stato un Giro davvero positivo, che ha visto giungere altre grandi notizie nell’ultima settimana di corsa.

IL LAMPO DI ALMEIDA ED IL CALO DI ROGLIC

Nell’avvio della prima settimana si parte subito col botto, con un grande arrivo in salita al Monte Bondone. Questa volta i grandi favoriti non hanno lasciato andare la fuga come successo spesso nelle precedenti settimane, cercando di tenere la corsa chiusa con un gap tale da agguantare la vittoria. E così è stato, grazie soprattutto all’ultimo lavoro finale di Jay Vine per l’UAE, chiudendo sui leader di tappa, con successivo forcing di Almeida seguito solamente da Geraint Thomas, Roglic, Kuss ed il sorprendente Dunbar. Dopo alcuni tentativi nell’aumentare il passo, Joao Almeida ha attaccato dopo aver visto un Roglic apparentemente non brillante. Solo Thomas è stato in grado di seguirlo.

Lo sloveno è rimasto attardato con il solo Dunbar all’inseguimento. Giunti all’arrivo, Almeida ha avuto la meglio sul futuro leader della corsa ( visto il distacco con Armirail), trovando lo scatto decisivo e la prima vittoria nei grandi giri a tre settimane. Con un Roglic in difficoltà, la Corsa Rosa si fa sempre più intrigante con i primi tre della classifica generale sempre più rinchiusi nel giro dei secondi.

Nella penultima volata della Corsa Rosa trova invece la vittoria Alberto Dainese, dopo uno sprint incredibile fra il corridore della DSM, Jonathan Milan e Michael Matthews deciso al photo finish.

GLI ARRIVI TRA LE ALPI

Nella frazione numero 18 è stata invece la fuga ad avere la meglio. Protagonisti tra i leader della tappa sono stati il francese Thibaut Pinot, giunto in grande spolvero dopo anni di sofferenze, ed il campione italiano Filippo Zana, che allo scatto finale ha trovato la decisiva accelerazione per trovare un grande successo di tappa. Nella classifica generale invece si sono registrati nuovi cambiamenti: Roglic e Thomas con un allungo nella salita finale riescono hanno staccato Almeida, aiutato ancora una volta da Vine fondamentale per non far naufragare il proprio capitano. Dopo la vittoria di due giorni prima, il campione portoghese sembra iniziare a pagare lo sforzo di fine Giro.

Cosa che succederà anche nella successiva tappa, la frazione definita Regina per già della difficoltà altimetrica e del dislivello. L’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo rappresentano infatti un traguardo prestigioso dopo anche il passaggio sul Passo Campalongo, Valparola, l’iconico Giau ed il passo Tre Croci. Ad avere la meglio su tutti è stata ancora la fuga di giornata, con Santiago Buitrago della Barhain Victorious, scalatore colombiano e compagno di squadra del miglior italiano in classifica generale Damiano Caruso. Come anticipato in precedenza, Almeida non ha tenuto il passo di Roglic e Thomas, che così hanno definitivamente chiuso la questione Giro in una battaglia a due.

LA SCALATA PER LA VITTORIA E L’ULTIMA DI CAVENDISH

Giunti all’ultima attesissima crono scalata, sono stati tanti i cambiamenti nella classifica generale. Dunbar è stato il primo a perdere terreno, mostrando quindi la sue debolezza nell’esperienza ad una corsa a tre settimane ( prima volta da capitano ), mentre hanno guadagnato posizione Caruso, giunto quarto, ed uno straordinario Pinot che oltra alla quinta posizionerà porterà a casa la maglia blu come miglior scalatore. Ma è davanti a cambiare tutto. Almeida, che chiude la sua corsa confermando la terza posizione, diventa spettatore dell’incredibile scalata alla vittoria di Primoz Roglic.

Lo sloveno, dopo aver avuto un cambio di bici dopo un problema meccanico, si trasforma nell’ultimo tratto della salita del Lussari, invaso dai tifosi sloveni. Geraint Thomas, che deve difendere la maglia rosa, cede alla prova di forza del tre volte vincitore della Vuelta, coronando il sogno del Giro d’Italia.

Nell’ultima tappa a Roma, è andata in scena l’ultimo sprint per velocisti, che è stato vinto da un leggendario velocista dal calibro di Mark Cavendish, alla sua ultima tappa di sempre per via del ritiro annunciato per la fine di questa stagione.

Oltre alla maglia rosa e blu già annunciate in precedenza, la maglia ciclamino ( classifica a punti ) è stata conquistata da Jonathan Milan, mentre la maglia bianca di miglior giovane è andata a Joao Almeida ( classifica riservata agli under 25 ).

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Flash News

Dove vedere Cagliari-Parma in tv e streaming

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Dove vedere Cagliari-Parma in tv e streaming

DOVE VEDERE CAGLIARI-PARMA IN TV E STREAMING – Questa sera, ore 20.30, all’Unipol Domus andrà in scena la seconda semifinale di andata dei playoff di Serie B tra Cagliari e Parma. I sardi hanno superato il Venezia nel match precedente, continuando la loro cavalcata verso la Serie A. Di fronte gli scaligeri, qualificati ai playoff grazie alla quarta posizione, soffiata all’ultima giornata proprio ai rossoblù. I 30 precedenti tra le due squadre vedono il Cagliari avanti per 11 vittorie a 9, con conseguenti 10 pareggi.

DOVE VEDERE CAGLIARI-PARMA IN TV E STREAMING

Il match sarà visibile su DAZN, tramite l’applicazione disponibile per smart tv, oltre  che per console di gioco (PlayStation e Xbox) e dispositivi come Google Chromecast, TIMVISION Box e Amazon Fire TV Stick. L’app è scaricabile anche sui dispositivi portatili con sistemi operativi iOS e Android. Da browser basterà collegarsi al sito ufficiale e selezionare l’evento in questione dal catalogo.

La gara sarà disponibile anche su Sky nei seguenti canali: Sky Sport Uno (canale 201), Sky Sport Calcio (202) e Sky Sport (251). Gli abbonati a Sky possono usufruire anche dell’applicazione di Sky Go. Infine vi è l’alternativa della piattaforma NOW, utile per assistere alla programmazione dell’emittente satellitare.

Un’altra opzione è l’app di Helbiz Live, fruibile su smart tv.

PROBABILI FORMAZIONI

Ranieri tentato da affiancare Pavoletti a bomber Lapadula, pericolo numero 1 della difesa scaligera. Mancosu sulla trequarti, supportato da Nandez, Deiola e Rog. Dall’altra parte, capitan Buffon è pronto a guidare la retroguardia. Zanimacchia, Sohm e Man pronti ad assistere Vasquez e inserirsi senza palla quando il fenomeno ex Siviglia si abbassa per giocare il pallone. Pecchia intenzionato a confermare la coppia di centrocampo EstevezBernabè, che tanto ha ben figurato nelle ultime uscite.

CAGLIARI (4-3-1-2): Radunovic; Zappa, Altare, Dossena, Azzi; Nandez, Deiola, Rog; Mancosu; Lapadula, Pavoletti.

PARMA (4-2-3-1): Buffon; Del Prato, Osorio, Circati, Coulibaly; Estevez, Bernabé; Zanimacchia, Sohm, Man; Vazquez.

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Rivelazione Brighton: in Premier League nasce la stella di De Zerbi

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De Zerbi

RIVELAZIONE BRIGHTON: IN PREMIER LEAGUE NASCE UNA NUOVA STELLA – In attesa che la nostra Serie A si concluda, la stragrande maggioranza degli altri campionati europei ha già chiuso i battenti. Se in Germania il Bayern Monaco è riuscito a beffare il Borussia Dortmund e a conquistare La Liga sia stato il Barcellona di Xavi, infatti, la Premier League ha visto Pep Guardiola e i suoi uomini trionfare ai danni delle inseguitrici. Abbiamo assistito al consueto appuntamento con il torneo più coinvolgente del pianeta, dal quale sono sicuramente emerse importanti novità in vista della prossima stagione.

Potremmo dire di un Chelsea spendaccione che però ha mancato la qualificazione alle coppe europee, così come il Tottenham (malgrado i 30 gol stagioni di Harry Kane). Potremmo dire di un Leicester City retrocesso in Championship dopo sette anni dall’epico trionfo con Claudio Ranieri, oppure parlare del cammino che ha permesso al Newcastle di tornare in Champions League. Ma se c’è una cosa che più di tutte ha entusiasmato e trasportato con le emozioni gli appassionati di questo sport quella potrebbe essere la stagione del Brighton e di Roberto De Zerbi.

L’ADDIO DI POTTER HA CONTRIBUITO?

Riavvolgendo il nastro di soli sette mesi possiamo dire con franchezza che la svolta in casa Brighton è arrivata insieme all’ex allenatore del Sassuolo. Subentrato a Graham Potter a causa del suo trasferimento all’ombra di Stamford Bridge, De Zerbi ha preso in mano una squadra con delle idee e le ha trasformate in concrete possibilità. Difatti: chi avrebbe mai pensato un piazzamento simile dopo un avvio disastroso e valevole per la zona retrocessione? Nessuno, chiunque avrebbe optato per un campionato tranquillo che avesse come obiettivo quello della salvezza.

Invece, al termine dello stesso, la posizione in classifica definitiva è la sesta, la quale permetterà loro di partecipare direttamente alla fase a gironi dell’Europa League. Inoltre, anche le semifinali di FA Cup sono state raggiunte dal Brighton. Sfortunatamente per capitan Dunk e compagni, però, ad accedere all’ultimo step della competizione è stato il Manchester United.

DE ZERBI REGALA UN SOGNO: L’EUROPA VALE IL RECORD PER IL BRIGHTON

La storia del Brighton parla chiaro: 122 anni di attività e solo gli ultimi sei sono stati trascorsi in Premier League. La promozione nel massimo campionato inglese raggiunta nel 2017 è infatti l’unica per il club biancoazzurro. Il semplice fatto di poter rimanere a galla e competere con le squadre più forti del mondo potrebbe essere considerato un privilegio, ma con l’operato di questa stagione di De Zerbi le ambizioni potrebbero essere cambiate. Perché per la prima volta nella sua storia il Brighton parteciperà ad una coppa europea, la stessa la cui vittoria finale non sarà più un’utopia.

Sicuramente nel corso delle prossime settimane verranno effettuate le giuste valutazioni e solo dopo verranno stabiliti gli eventuali obiettivi futuri. Verranno considerati molti aspetti, a partire dalla rosa e dalle potenzialità presenti in essa per disputare una stagione ricca di impegni. Qualora i giocatori attuali dovessero essere ritenuti non all’altezza, infatti, con molte probabilità il Brighton potrebbe rivolgersi al calciomercato e rinforzare l’organico del tecnico italiano. Ma la permanenza di De Zerbi è così scontata?

DE ZERBI NELLO SPOGLIATOIO: “HO PAURA CHE TUTTO QUESTO FINISCA”

Il pareggio esterno della 37ª giornata contro il Manchester City, che si appresta ad affrontare l’Inter in finale di Champions League, ha assunto un sapore agrodolce al termine del match. Dopo aver strappato il punto che ha sancito la qualificazione definitiva del Brighton in Europa, infatti, De Zerbi e i suoi hanno potuto festeggiare negli spogliatoi l’inaspettato traguardo. Tanta gioia da parte dei calciatori e dell’allenatore stesso, che nel bel mezzo dei festeggiamenti – dopo aver ringraziato tutti – si è lasciato andare in un momento di malinconia: “Sono senza parole, mi avete emozionato tutto l’anno e ora ho una sola paura: che il sogno finisca. Quando hai uno sogno hai paura che possa finire”.

Parole che, dunque, potrebbero far preoccupare i tifosi del Brighton, intenti a voler riporre tutta la loro fiducia nei mezzi di De Zerbi. Quindi non ci resta che aspettare e scoprire il futuro di uno degli allenatori più emergenti del panorama calcistico, il cui metodo di lavorare ha già colpito anche Guardiola.

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