Nell’arco intero di un campionato esistono giornate, passaggi, step da non fallire. Momenti decisivi che si incastrano con sfide assai delicate e complicate. La 27esima giornata di Serie A sembra essere una di queste visto che in maniera sparsa si sfideranno tra di loro le prime otto in graduatoria del nostro campionato. Lazio-Juventus sarà decisiva sia in termini di corsa allo Scudetto, sia per quanto riguarda la lotta per un posto in Champions League.
LECCARSI LE FERITE
Gli impegni in Europa League, Champions League e Coppa Italia per Lazio e Juventus rappresentano un ulteriore difficoltà da affrontare in questo preciso momento della stagione dove i punti valgono doppio, ma allo stesso tempo la fatica si fa sentire di più. I 180′ minuti dei biancocelesti contro il Milan e l’impegnativo incontro dell’Allianz Stadium contro l’Atalanta hanno stancato sia Lazio che Juventus, che ora dovranno gestire le energie in vista della sfida di sabato.
Sia per Inzaghi che per Allegri i principali nodi da sciogliere riguardano gli uomini da mettere in campo e quelli da far riposare. I moduli invece dovrebbero rimanere tali, ovvero i soliti modelli di gioco sui quali i due allenatori si sono quasi sempre basati: il 3-4-2-1 per i biancocelesti e il 4-3-3 per i bianconeri. La Lazio vista all’Olimpico, e uscita sconfitta dalla Coppa Italia contro il Milan di Gattuso, è parsa un po’ stanca in alcuni suoi elementi nonostante la formazione di Inzaghi abbia cercato di sviluppare il proprio gioco condito da ripartenze, attacchi della profondità e soluzioni tra le linee, e a tratti sia riuscita a imporre il ritmo della gara schiacciando il Milan nella sua metà campo per quasi tutto il secondo tempo. A dire il vero ciò che è mancato realmente è stato il guizzo finale, quel tocco dettato da una maggiore lucidità e brillantezza che si traduce poi solitamente in gol e assist. Il grande dubbio di Inzaghi sarà decidere se schierare Luis Alberto o Felipe Anderson: al momento il brasiliano sembrerebbe avere più gamba, ma spesso il tecnico piacentino ha preferito partire con lo spagnolo titolare per poi utilizzare il numero 10 a partita in corso per spaccare la gara.

Dopo la mancata convocazione nella sfida contro il Napoli, Felipe Anderson ha offerto prestazioni convincenti sia in Europa League contro lo Steaua Bucarest che in campionato contro il Sassuolo
Anche Allegri dovrà compiere varie valutazioni in orbita campionato, tenendo conto che molti dei suoi giocatori sono appena rientrati da infortuni delicati (vedasi Matuidi e Dybala). Ieri il francese è tornato in campo dopo il problema muscolare ravvisato nella partita contro il Sassuolo: l’ex PSG rappresenta l’elemento cardine del centrocampo juventino, il pezzo decisivo del puzzle per completare il centrocampo a tre. Il suo dinamismo e la sua fisicità sono ritrovabili unicamente in Sturaro, che però non sempre convince in questo genere di partite. L’altro grande dubbio riguarda le condizioni dei giocatori offensivi juventini: con Higuain non convocato e Dybala sicuro del posto in attacco (annunciato da Allegri in conferenza stampa) c’è da capire se il tecnico livornese vorrà giocarsi tutte le proprie carte offensive dal primo minuto, ovvero formando il tridente Dybala-Mandzukic-Douglas Costa, oppure se vorrà preservare uno tra il brasiliano e il croato inserendo Asamoah terzino con Alex Sandro esterno offensivo.

Dybala tornerà in campo dal primo minuto
LE CHIAVI TATTICHE
Le chiavi tattiche della partita risulteranno essere i duelli individuali in due precise zone del campo: le fasce laterali e la trequarti campo.
Sfide sulle fasce – Le corsie laterali, e come verranno utilizzate, determineranno gran parte del risultato della partita e dello svolgimento della gara. La Lazio giocando con il 3-4-2-1, se da una parte può sfruttare l’ampiezza creata dagli esterni laterali (Marusic, Basta, Lulic, Lukaku), dall’altra si trova in difficoltà quando deve difendere proprio su quelle corsie, soprattutto contro squadre che giocano con il tridente. Anche l’altra sera contro il Milan, seppur la squadra di Inzaghi abbia giocato un’ottima partita anche in fase difensiva, la formazione biancoceleste andava in difficoltà e perdeva equilibrio quando il centrocampo milanista riusciva a muovere la palla da destra a sinistra sfruttando la superiorità numerica sugli esterni. Anche con la Juventus le catene laterali della Lazio dovranno lavorare bene per fermare gli scambi e i continui intercambi di posizione tra terzino, mezzala e esterno d’attacco (com’è stato con l’Atalanta tra Asamoah, Matuidi e Alex Sandro). Tre giocatori sulla stessa fascia creerebbero una situazione di pericolo per la Lazio, si verrebbe infatti a formare un possibile 3 contro 2: sarà fondamentale l’aiuto dei due trequartisti (Luis Alberto e Milinkovic-Savic), che dovranno schermare il più possibile le giocate dei terzini della Juventus.

Nella gara di Coppa Italia contro l’Atalanta, altra squadra che adotta una difesa a 3 ed un centrocampo a 4 come la Lazio, quando la Juventus riusciva a muovere velocemente il pallone da destra a sinistra trovava tanto spazio da attaccare e superiorità numerica
Scalate sulla trequarti offensiva laziale – Sul versante opposto invece, ovvero quello juventino, i problemi potrebbero sorgere dai movimenti del tridente Luis Alberto-Milinkovic-Immobile. La Lazio infatti riesce a sviluppare ottimamente la manovra quando l’attaccante partenopeo ha la possibilità di attaccare la profondità, liberando quindi spazi utili per le conseguenti azioni dei due trequartisti. In quella determinata fetta di campo infatti dovrebbe stazionare il “solo” Pjanic, che avrebbe il compito di osservare attentamente due giocatori laziali. Ecco perché, così come dovrà essere attenta la Lazio su come arginare gli uomini della Juventus sulle fasce, anche la squadra di Allegri dovrà porre particolare attenzione a questo preciso caso tattico. Gli altri centrocampisti, oltre a Pjanic, dovranno aiutare il bosniaco nell’assorbimento dei trequartisti laziali, coadiuvati dal supporto di uno dei due centrali difensivi che invece si troveranno in situazione di superiorità numerica con Immobile.

Nella gara d’andata, in occasione del gol del pareggio, Bentancur, Khedira e Matuidi non riescono ad assorbire la posizione di Milinkovic-Savic e Luis Alberto
Da questi scontri, da queste sfide individuali, passerà gran parte della sfida dell’Olimpico.
VIETATO FERMARSI
Lazio-Juventus quindi, non sarà solamente la sfida tra due squadre in salute e che nel corso degli ultimi anni hanno sempre dato vita a partite interessanti. La Lazio in queste ultime stagioni è stata una delle poche squadre a mettere in seria difficoltà la formazione juventina, proprio per la sua capacità di sapersi chiudere e ripartire velocemente con le sfuriate di Ciro Immobile, abilmente supportato da giocatori fisici e tecnici. D’altronde la Juventus ha già assaporato la sconfitta contro i biancocelesti già due volte in questa stagione (ad agosto in Supercoppa italiana e a ottobre nella gara d’andata dello Stadium), a dimostrazione che il modulo e l’approccio mentale e tattico della squadra di Inzaghi può mettere in difficoltà i bianconeri.
La Juventus per la corsa scudetto, la Lazio per non lasciarsi sfuggire dalle mani il terzo posto in classifica che significherebbe qualificazione ai gironi di Champions League. Lazio-Juventus: chi si ferma è perduto.