La prima gara della 1ª giornata di Serie A, in scena al Bentegodi ieri alle ore 18.00, era stata ormai etichettata come “la prima di CR7 in Serie A”. Una specie di passerella per l’esordio del gigante portoghese nel nostro campionato. In realtà, Chievo–Juventus è stato molto di più: un match dal possibile epilogo a sorpresa ma che, con i capovolgimenti che solo (o quasi) uno come Massimiliano Allegri può offrire, ha visto i bianconeri uscirne, di nuovo, trionfanti.
CON RONALDO PUNTA
Pronti e via, minuto 2 sul cronometro, calcio piazzato a favore dei bianconeri: colpo di testa in tuffo di Chiellini, rimpallo per Khedira che la mette dentro di sinistro. Con il punteggio sbloccato, le premesse per la festa di Ronaldo sembrano esserci tutte.

La Juve continua a produrre fino alla metà della prima frazione: Cancelo spreca un tap-in su cross di Douglas Costa, CR7 sfiora il palo con un destro dal limite e poi Douglas Costa non va lontano dall’incrocio con una grande conclusione al volo. La squadra di Allegri, che è solita dare il colpo di grazia all’avversario, manca diverse occasioni e per venti minuti vive una fase di inflessione. La palla fatica ad arrivare alla trequarti, mancano i movimenti senza palla, abbondano i retropassaggi. Pochi palloni disponibili per Ronaldo. Il Chievo approfitta al meglio del black-out bianconero, dapprima lanciando delle avvisaglie con qualche conclusione dalla distanza, poi trovando il gol con Stepinski al 38′: Giaccherini disegna un cross perfetto, Bonucci e Chiellini si perdono il polacco che è libero di colpire di testa. Per i bianconeri è più complicata del previsto.

CR7, dopo un buon avvio, cala alla distanza: chiude con due tiri, 22 tocchi e 14 passaggi effettuati.
CON RONALDO ALA
È al decimo minuto che arriva il primo episodio del secondo tempo: Giaccherini punta Cancelo, si sposta verso il fondo e il portoghese entra in ritardo sul piede dell’ex Napoli. Rigore ineccepibile: dal dischetto, l’ex di giornata spiazza Szczesny.

Immediata la reazione di Allegri: fuori un Cuadrado a corrente alternata (complice, inevitabilmente, il Mondiale che fa sentire ancora il suo peso) e dentro Bernardeschi. La seconda, e decisiva scelta di Allegri consiste nel sostituire al 64′ Mandzukic con Douglas Costa, sparito pian piano nella seconda frazione. Il croato prende posto al centro dell’attacco, CR7 si sposta nel suo ruolo originario di ala sinistra. Il nuovo tridente offensivo davanti a Dybala, composto da Ronaldo, Mandzukic e Bernardeschi da un paio di marce in più rispetto agli effettivi di prima. La manovra si sposta sempre più verso sinistra, dove Alex Sandro prende iniziative come non vedevamo da almeno un anno e Ronaldo crea pericoli ogni volta che riceve palla. Nel giro di 5 minuti il numero 7 crea 3 occasioni da rete. Al 66′ (due minuti dopo l’ingresso di Mandzukic), CR7 scarica un destro dal limite su cui Sorrentino riesci ad allungarsi. Tre minuti dopo Cacciatore si immola per salvare su una conclusione mancina del portoghese da posizione ravvicinata. Minuto 71: Ronaldo mette le vesti di assistman e mette un cross telecomandato per Mandzukic, che di testa sfiora il palo alla sinistra di Sorrentino.
Alla mezz’ora i bianconeri trovano il pareggio: cross di Bernardeschi verso il primo palo, Bani batte il suo portiere nel tentativo di anticipare Bonucci. A questo il match diventa un continuo assedio degli ospiti alla ricerca del gol del vantaggio. Gol che arriverebbe al 42′, con Alex Sandro a mettere un cross in area su cui si fionda Ronaldo: il portoghese si scontra fortuitamente con Sorrentino, che perde i sensi per qualche secondo, mentre Mandzukic (sempre a proposito di cambi…) mette dentro di testa a porta vuota. Pasqua in un primo momento assegna la rete, poi la annulla dopo il consulto del VAR: punito un tocco di braccio di Ronaldo. Poco male, perché la squadra di Allegri trova comunque il gol appena dopo l’annullamento del gol di Manduzkic. Alex Sandro fa ancora razzia sulla sinistra, mette in mezzo e Bernardeschi mette dentro di destro.

La barca bianconera esce dal maremoto tutta intera, cambiando rematori a gara in corso: typical Juve.
I MIGLIORI

Tra quelli presenti in campo dall’inizio, è Alex Sandro il giocatore che si è fatto più apprezzare. Prestazione sui livelli che conoscevamo prima dell’inizio della scorsa stagione (e prima dei rumours che lo volevano al Chelsea). Le migliori azioni della Juve non casualmente si sono sviluppate sulla sinistra, quando nel primo tempo ha potuto combinare con Costa, e nel secondo tempo con Cristiano. Un assist per il gol di Bernardeschi, uno (annullato) per quello di Mandzukic, una sicurezza nel giocare la palla, attento in fase difensiva. C’è solo da appurare se il brasiliano sia stato recuperato in via definitiva, ma i segnali sono decisamente incoraggianti. La scena se la sono poi presa i subentrati, Manduzkic e soprattutto Bernardeschi.

Buona la prima per Ronaldo? Possiamo dire di sì. Se è vero che da un campione come lui ci si aspetti sempre una giocata vincente, è altrettanto vero che un giocatore del suo calibro sa lasciare il segno anche quando il suo nome non entra nel tabellino. Soprattutto quando dirottato sulla sinistra dopo l’ingresso di Mandzukic, il portoghese ha preso per mano i bianconeri e ha seminato il panico nell’area clivense. In cinque minuti, come detto in precedenza, ha creato tre occasioni da gol una più limpida dell’altra. Solo sfortuna (e bravura degli avversari) che non abbia potuto mettere a referto un gol o un assist. Da rivedere nelle vesti di prima punta, ruolo in cui nella prima frazione ha faticato ad entrare veramente in partita.
I PEGGIORI

Una buona palla per Ronaldo nei primi minuti e una conclusione sbilenca dal limite dell’area, ignorando lo stesso portoghese. Poi un calo progressivo. Così la partita di Cuadrado, che non ha evidentemente ancora smaltito gli impegni in Russia. Quando al suo posto entra Bernardeschi, la Juve cambia faccia. Non al meglio anche Dybala, che offre qualche lampo della sua classe (combinando anche con CR7) ma si spegne alla distanza. Matita rossa anche per Joao Cancelo, che ha ancora da eliminare le sue mancanze di concentrazione in fase difensiva. Macchia una buona prestazione in fase di spinta con un’ingenuità in area di rigore contro Giaccherini, che poteva costare caro. Ovviamente, quando siamo ancora al 19 agosto, i margini di crescita sono ampi.