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Cinque giovani per il finale di campionato

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Cinque giovani per il finale di campionato

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Il finale di stagione per le squadre che non hanno più nulla a dire in campionato è tempo di esperimenti. Molti allenatori, infatti, tendono a lanciare in campo alcuni giovani interessanti per osservarli e fare delle valutazioni in vista del ritiro estivo e del mercato.

Non pochi potrebbero essere i ragazzi che nelle ultime quattro partite di Serie A avranno spazio per mettersi in mostra. Qui abbiamo scelto cinque candidati.

CHRISTIAN KOFFI

Christian Koffi potrebbe essere davvero il prossimo giovane della Fiorentina ad esordire in questo finale di stagione. Il suo nome lo ha citato Montella nella conferenza stampa pre-Sassuolo ritendolo un ragazzo molto interessante.

Koffi è un classe 2000 arrivato a Firenze nella scorsa estate a parametro zero dal Monaco. Si tratta di un esterno offensivo dotato di una velocità elevata e una tecnica cristallina con la quale riesce a fare la differenza per lo più in spazi stretti. Il dribbling è il suo marchio di fabbrica e possiede pure una buona capacità di protezione della palla e di attacco dello spazio. Per movenze e caratteristiche tecniche, ricorda un ex della Fiorentina, Cuadrado.

https://www.youtube.com/watch?v=UjyUneVCL2k

Finora, nel campionato Primavera ha all’attivo 3 gol e 4 assist. È stato spesso impiegato a gara in corso per fare la differenza con le sue qualità quando gli avversari iniziano ad accusare stanchezza. Deve migliorare nella continuità di rendimento.

KARIM ZEDADKA

Il Napoli a Frosinone ha conquistato matematicamente la qualificazione alla prossima Champions League. Dunque, dopo l’eliminazione dall’Europa League, anche la stagione della squadra partenopea può dirsi conclusa. Così, nelle ultime quattro partite di Serie A potrebbe provare qualche giovane, anche in vista del ritiro estivo.

Karim Zedadka, il primo da sinistra

Un candidato ad esordire tra i grandi con la maglia azzurra è Karim Zedadka, già convocato più di una volta nell’ultimo periodo. Il giovane in questione è un esterno di centrocampo classe 2000 che Giuntoli in estate ha strappato al Leicester dopo lo svincolo dal Nizza. La qualità principale di questo ragazzo algerino è la fisicità, d’altronde quest’anno è cresciuto molto nella fase di contenimento. Per questo può giocare anche da interno di centrocampo.

È bravo anche in fase offensiva risultando pericoloso in spinta sulla fascia e negli inserimenti senza palla. In 23 presenze con la Primavera, ha realizzato una rete e compiuto 2 assist.

MUSA JUWARA

Il Chievo Verona, dopo aver ottenuto la retrocessione aritmetica, ha cambiato decisamente strategia. Mimmo Di Carlo ha messo da parte molti giocatori d’esperienza dando sempre più spazio a tanti giovani interessanti. Un’idea geniale volta a metterli alla vista dei grandi club e prepararli, alcuni di loro, al prossimo campionato di Serie B.

Così, dopo Vignato, Grubac e Karamoko, l’allenatore clivense può regalare la gioia dell’esordio a Musa Juwara. Questo ragazzo gambiano nato nel 2001 ha una storia particolare essendo partito da solo, a 15 anni, su un barcone per sbarcare in Italia. Dopo essere stato adottato, sta mostrando il suo talento calcistico nella Primavera del Chievo.

Juwara è un’ala sinistra non molto grande di statura (1.70 m), ma dallo scatto fulmineo. Oltre alla velocità e all’agilità, ha un buon senso del gol. In 25 partite, finora è andato a segno 5 volte compiendo pure 2 assistenze per i suoi compagni. Il suo profilo interessa tanto al Torino, che lo ha avuto in prestito per il Torneo di Viareggio, al quale si è messo in mostra con 3 gol in 3 partite.

ANDREA COLPANI

Gasperini, seppur si stia giocando un prezioso e incredibile posto per la prossima Champions League, non ha paura a lanciare nuovi giovani. Già contro l’Empoli aveva fatto esordire il centravanti 17enne Roberto Piccoli, entrato anche ieri a inizio secondo tempo. Nelle prossime quattro partite potrebbe toccare ad un ragazzo che già ha portato molte volte con sè in panchina.

Si chiama Andrea Colpani e viene già definita una stella del settore giovanile del club bergamasco. È un centrocampista centrale, il classico regista con tecnica sopraffina e visione di gioco. Ha capacità di passaggio sia nel lungo che nel corto e possiede pure un tiro molto pericoloso. Nella Primavera nerazzurra è un fuoriquota (si tratta di un classe ’99) e quest’anno sta facendo davvero la differenza.

Oltre ai 5 assist che per un giocatore delle sue qualità ci stanno tutti, ha messo a segno ben 10 gol. Un numero così elevato di marcature per un centrocampista centrale è semplicemente pazzesco.

ABDOU DIAKHATE

Il Parma, dopo un inizio di Primavera molto difficile che lo ha visto avvicinarsi alla zona rossa, sembra tornato tranquillo dopo il pari maturato a Verona. La salvezza, messa a rischio nelle ultime giornate, sembra essere stata blindata. Questo può permettere anche a D’Aversa di schierare nelle ultime partite qualche ragazzo.

Un giovane che faceva prospettare bene fino alla scorsa estate e ora finito un po’ nell’ombra è Abdou Diakhate. Questo classe ’98 si era messo in evidenza l’anno scorso con la Primavera della Fiorentina. Un grave infortunio lo ha frenato nell’inizio di stagione, prima del trasferimento a Parma a gennaio. L’esordio in Serie A, però, non è mai arrivato.

Lui è un centrocampista centrale con una struttura fisica possente (1.93 m di altezza) che possiede anche buoni mezzi tecnici. La priorità per il club gialloblu è recuperarlo, magari già in questo finale di stagione.

Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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