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I cinque per il rilancio

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I cinque per il rilancio

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Si avvicina sempre di più l’inizio della kermesse mondiale in Russia ed è tempo di iniziare a capire cosa ci potrà aspettare. Indicare favoriti e sfavoriti in una competizione del genere è sempre complicato, per mille ragioni. È una competizione atipica, in cui contano alcuni fattori specifici, tra cui la forma dei giocatori visto che si gioca a fine stagione. Ragionando dunque sui possibili protagonisti è impossibile non annoverare tra le papabili vincitrici il Brasile. Vogliosi di riscatto dopo la storica debacle casalinga di 4 anni fa, i verdeoro si presentano ai nastri di partenza con moltissime possibilità, in gran parte dovute alla stagione straordinaria vissuta da alcuni suoi protagonisti. Senza soffermarci troppo sulla squadra, vediamo 5 possibili protagonisti di questo Brasile a Russia 2018.

ALISSON BECKER

Partiamo da quello che è uno degli uomini del momento. Il portierone della Roma ha sorpreso davvero tutti quest’anno e si è imposto come uno dei migliori numero 1 al mondo, se non il migliore in questo preciso momento storico. Alisson arriverà al mondiale in un momento di comprensibile esaltazione psicofisica e agonistica. Con tutto il rispetto per la difesa della Roma, affidabile ma non irreprensibile, il portiere verdeoro sarà protetto da un reparto di ben altra caratura e ciò non può che agevolarlo. Alisson ha infatti mostrato di saper mantenere alta l’attenzione anche quando viene chiamato in causa sporadicamente. Il suo apporto potrà risultare quindi decisivo, vedendo quanto è stato decisivo in questi mesi per i giallorossi.

Segnare ad Alisson è un’impresa molto ardua. Il portiere brasiliano in questa stagione si è reso protagonista di parate sensazionali, portando almeno una decina di punti alla sua squadra e fondamentalmente un quarto di Champions League. Al di là dei salvataggi, Becker si è mostrato prezioso anche nel gioco coi piedi. Tralasciando i suoi folli e spettacolari dribbling, nei lanci del numero 1 i verdeoro potranno avere una marcia in più, soprattutto in ripartenza. Infine Alisson permette alla squadra di giocare molto alta, sapendo leggere alla perfezione le uscite.

Il Brasile arriverà a questo mondiale quindi probabilmente col portiere più forte. Sicuramente con quello più in forma. Un vantaggio non da poco, in un torneo dove un gol fa tutta la differenza del mondo. La tranquillità che oggi garantisce il portiere giallorosso la garantiscono in davvero pochissimi. Per Alisson si profila un mondiale da assoluto protagonista.

CASEMIRO

“Se Douglas Costa è involato sulla fascia e io sono l’ultimo uomo a difendere in Real-Juve? Lo spezzo”. Questa frase rispecchia al meglio lo spirito di Casemiro. In una nazionale da sempre composta da giocolieri col sorriso stampato in faccia, un guerriero con la faccia cattiva è quello che può servire maggiormente. Come nel Real, anche nel Brasile la tempra di Casemiro può fare la differenza. Il centrocampista blanco può fare nella selecao lo stesso lavoro che fa al Real: dare equilibrio.

Negli ultimi anni Casemiro si è reso protagonista di una crescita spaventosa. Ritenuto a lungo non all’altezza del Real Madrid, non solo si è ritagliato un suo spazio, ma è diventato una pedina fondamentale nello scacchiere di Zidane. Il mondiale può rappresentare la definitiva consacrazione per il centrocampista, che si presenta ai nastri di partenza con un ruolo da assoluto protagonista. Difficilmente Tite potrà rinunciare a lui, viste le sue caratteristiche uniche.

L’atipicità di Casemiro è il suo punto di forza. Proprio come nel Real, è uno dei pochi giocatori di quantità in una squadra che storicamente ha fatto della qualità il suo punto di forza. Viste le somiglianze, i risultati ottenuti dal Real con Casemiro non possono che essere di buon auspicio per il Brasile.

GABRIEL JESUS

Quanto si è parlato dell’assenza di una vera punta nel Brasile in questi ultimi anni? Bhe finalmente la Selecao potrà contare su un grandissimo centravanti, andando a coprire un buco ormai storico. Non il classico centravanti certo, non è il tipico animale da area di rigore, ma è un attaccante moderno, rapido ed imprevedibile. Jesus è in grado di giocare sia come unica punta che vicino ad un compagno, l’ideale per far avvicinare Neymar alla porta a partita in corso.

Il classe ’97 sta vivendo la sua consacrazione a Manchester. 11 gol in stagione e pedina imprescindibile nel sistema di gioco di Pep Guardiola. La punta brasiliana arriverà al mondiale dopo un’annata stratosferica sia a livello personale che di squadra, con una Premier ormai in bacheca e la possibilità ancora di essere protagonista in Champions League. A livello emotivo sicuramente non si può chiedere di meglio.

Gabriel Jesus è sicuramente la novità di questo Brasile. Senza scomodare paragoni inopportuni e inappropriati in questa sede, i verdeoro possono però finalmente contare di nuovo su un centravanti di livello, come ai tempi dei suoi successi. Non diciamo altro, ma quando la Selecao ha potuto schierare un 9 di assoluto livello i risultati sono sempre stati positivi.

MARQUINHOS

Abbiamo già parlato della straordinaria retroguardia brasiliana a protezione di Alisson Becker. Una menzione speciale va a Marquinhos, per più di un motivo. Il centrale del Psg potrebbe essere il centrale in miglior condizione al mondiale, per via del confronto con i suoi colleghi. Thiago Silva e Miranda potrebbero pagare più stanchezza, vista l’età più avanzata. Inoltre il centrale dell’Inter è in netta fase calante, lontano dai suoi livelli migliori. Tra i 3, l’ex Roma sembra davvero l’uomo in più.

La freschezza di Marquinhos potrà fare la differenza in una competizione in cui più si va avanti più le energie saranno preziose. La rapidità, la prestanza atletica, doti che al momento giusto in un mondiale fanno la differenze. Il centrale brasiliano negli ultimi anni è cresciuto molto, come per Casemiro il mondiale potrà essere il palcoscenico ideale per la sua consacrazione.

Ciò che differenzia Marquinhos dai suoi colleghi di reparto è sicuramente la rapidità. Questo fattore non è da ignorare, quando a comporre la linea difensiva ci sono Marcelo e Dani Alves. Due terzini di spinta assoluta, che spesso lasciano i centrali soli contro l’attacco avversario. A livello sia atletico che tattico, Marquinhos può rivelarsi la pedina più importante in difesa per i verdeoro.

PAULINHO

Chiudiamo con una vera e propria sorpresa di questa stagione. Quando è arrivato in estate a Barcellona ha ricevuto lo scherno dei più. Tanto che la sua maglia è stata acquistata da una sola persona in tutto il mondo. La parentesi in Cina dopo i buoni anni al Tottenham l’avevano fatto sparire dai radar. Paulinho invece è tornato e l’ha fatto alla grande. 8 gol in questo Barcellona, titolare fisso e protagonista assoluto. Il ritorno trionfante anche in nazionale, dove diventa anche qui titolarissimo. Un‘ascesa continua.

Paulinho abbina quest’anno la solita quantità ad una grandissima qualità, abbinata ad un sorprendente fiuto del gol. Mezzala dinamica e fondamentale, in grado anche di allargarsi e di mandare così l’esterno più vicino alla punta. Vive una stagione d’oro e di solito ai mondiali questa cosa si avverte e non poco. Ormai non è più una sorpresa, ma di certo non è l’uomo più temuto da chi affronta il Brasile e questo, come nel Barcellona, può aiutarlo moltissimo.

Cinque protagonisti, non i più attesi, come Neymar, ma quelli che in questo momento possono davvero dare qualcosa in più al Brasile. Vediamo se il campo mi smentirà o mi darà ragionare. Ormai manca davvero poco per scoprirlo.

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Europa League

FLASH – Il LASK gela il Liverpool: 1-0 per gli austriaci

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Liverpool

Clamoroso quanto sta accadendo in LASK-Liverpool, match valido per la prima giornata di Europa League. La squadra austriaca è infatti passata in vantaggio al 14′ grazie al gol di Flecker che, con un potentissimo destro, è riuscito a battere Kelleher. Gara subito in salita per i Reds di Jurgen Klopp.

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La Germania ha chiuso l’accordo con Nagelsmann: manca un dettaglio!

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Germania

La Germania è pronta a ripartire con un nuovo ciclo in panchina. L’esperienza fallimentare, vissuta con Flick, necessitava di una svolta. Questa cambiamento, già materializzatosi con l’esonero dell’ex tecnico del Bayern Monaco, verrà completato a breve con l’insediamento di Julian Nagelsmann. Stando a quanto propone Fabrizio Romano sul proprio profilo Twitter, l’accordo con il successore di Flick sulla panchina della nazionale teutonica è già stato raggiunto. Il giovane allenatore tedesco ha già detto sì alla proposta della Federcalcio tedesca, che ha trovato un accordo anche con il suo entourage. Ciò che manca, adesso, è la definizione dello staff tecnico, che accompagnerà Nagelsmann in questa nuova avventura.

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Calcio Internazionale

Garcia vince di misura, troppo turnover per Inzaghi? Il resoconto di Real Sociedad-Inter e Braga-Napoli

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Seconda notte di Champions nella prima giornata di questa stagione. In campo altre due italiane: dopo i pareggi di Milan e Lazio contro Newcastle e Atletico Madrid, tocca a Inter e Napoli, impegnate entrambe in trasferta rispettivamente contro Real Sociedad e Braga. Importante partire subito con un risultato favorevole, per indirizzare il proprio girone sui binari giusti.

IL RESOCONTO DI REAL SOCIEDAD-INTER

Il match dei nerazzurri non parte proprio nel migliore dei modi. Dopo pochissimi istanti il Sociedad è già pericolosissimo con un clamoroso palo di Barrentxea, a Sommer battuto. E al 4′ gli sforzi della formazione di Alguacil vengono premiati con il gol di Mendez, su un’ingenuità colossale di Bastoni. L’Inter imposta dal basso con Sommer per il centrale italiano, che viene pressato e perde palla da ultimo uomo, rendendo facile facile il colpo del giocatore avversario. Nonostante il gol subito, ai nerazzurri manca la strigliata per recuperare il risultato. La Real Sociedad è padrona del campo nel primo tempo e va vicina al gol in più frangenti, con la difesa di Inzaghi in evidente difficoltà.

Nei secondi 45′ la solfa della partita non cambia: la squadra di Alguacil domina in lungo e in largo, con l’Inter incapace di farsi vedere in zona offensiva (Arnautovic uscirà dopo poco più di 50′, Lautaro è impalpabile). Quando la Sociedad arriva in area da calcio piazzato sono quasi sempre guai: su due corner registriamo un paratone di Sommer su Oyarzabal e una traversa di Merino di testa. Inter che ha anche rischiato di rimanere in dieci uomini, con l’espulsione di Barella poi tolta dopo consulto al VAR. Il centrocampista italiano, nel tentativo di divincolarsi da una trattenuta di Mendez, avrebbe colpito violentemente il giocatore avversario. Nulla di ciò è accaduto e giustamente Taylor ha tolto il cartellino rosso.

L’Inter è anche sfortunata, perchè il trend della partita, col passare dei minuti, inizia a cambiare: l’Inter alza il proprio baricentro ed è più pericolosa e al 79′ Thuram trova il gol del pareggio dopo un’azione rapida tutta rasoterra, ma c’è un fuorigioco millimetrico di Carlos Augusto, poi autore dell’assist per il francese. All’87’, però, ecco il colpo del campione: Lautaro fa 1-1 all’unica occasione del suo match. Tiro cross sporco di Frattesi che finisce sul secondo palo, dove il capitano nerazzurro è lucido a fiondarsi in scivolata e a metterla sotto la traversa. Sesto gol stagionale, e questo è pesantissimo: il risultato finale è 1-1 a San Sebastian.

IL RESOCONTO DI BRAGA-NAPOLI

Avvio non entusiasmante nemmeno per il Napoli, che dopo 13′ perde per un problema muscolare Rrahmani, ancora non in forma dopo i precedenti problemi di inizio stagione. Nonostante ciò, gli uomini di Garcia sono nettamente padroni del campo nel primo tempo e conducono la partita su ogni fronte, senza però trovare il gol. Osimhen è indemoniato: prima prende una traversa, poi si procura un rigore (annullato però dal VAR per, in realtà, fallo del nigeriano). Quando tutto sembra pronto per il duplice fischio arbitrale, ecco il gol di Di Lorenzo. Assist proprio di Osimhen per il sinistro al volo del capitano azzurro. Tocco della traversa e 0-1 Napoli dopo 45′.

Nella ripresa cambia leggermente il canovaccio della sfida, con i ritmi che si abbassano drasticamente. Il Napoli non ha nessun interesse a fare la partita in zona gol e, esclusi alcuni lampi di Osimhen e Kvaratskhelia, amministra il gioco lasciando poco spazio alle azioni del Braga. Sembrava tutto apparecchiato per una vittoria senza patemi del Napoli, ma ecco all’84 il gol del pari del Braga. Brutto errore di Ostigard in uscita con la palla e facile facile il cross di Zalazar per Bruma, che di testa fa 1-1. Ma il Napoli è una squadra che non molla mai, e all’89’ ecco il clamoroso autogol di Niakatè: fondamentale Zielinski che, dalla zona sinistra dell’area, crossa a mezza altezza in mezzo, dove il difensore francese prova a spazzare in maniera decisamente goffa, finendo per mettere la palla nella sua porta. Con un autogol incredibile il Napoli vince una partita che si è resa più ostica del previsto, iniziando il girone al meglio.

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Champions League

Milan-Newcastle 0-0, le pagelle del match: Leao sprecone, Tonali sempre intelligentissimo

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Prima partita in Champions League per il Milan di Stefano Pioli che affrontava il Newcastle dell’ex Tonali nella gara di apertura del girone F. I rossoneri, però, non vanno oltre il pareggio in casa: tantissime occasioni non concretizzate, soprattutto nel primo tempo. Grossa occasione sprecata da Rafa Leao, che tenta un tacco anziché concludere a rete un’ottima giocata individuale. Adesso il Milan dovrà fare punti contro PSG e Dortmund per passare questo girone; Pioli, però, ha viston segnali di ripresa incoraggianti dopo la sconfitta nel derby che fanno ben sperare per i prossimi impegni.

Numero Diez era presente in tribuna stampa e vi fornisce le pagelle del match.

LE PAGELLE DEL MILAN

Maignan 6: mai realmente impegnato dall’attacco del Newcastle, leggermente più impreciso del solito con i piedi. Costretto al cambio per un infortunio: brutta perdita per i rossoneri. (Dal 80′ Sportiello 6.5: compie una parata decisiva a partita praticamente finita che vale il voto in pagella)

Calabria 6: gioca solo 45′, ma di buon livello. Fatica a contenere sempre Gordon per via della sua agilità palla al piede, ma è attento in fase di impostazione: buona gara. (Dal 45′ Florenzi 6.5: ingresso ottimo per l’ex Roma che mette dinamismo e serve un cross perfetto a Leao, che va vicino alla rete)

Thiaw 6: buona partita del tedesco che non soffre le offensive della squadra inglese, decisamente meglio rispetto al derby.

Tomori 7: prova di livello assoluto del centrale inglese che contiene bene Isak, senza lasciargli spazio. Servirà sempre questo Tomori al Milan per garantire stabilità difensiva.

Theo Hernandez 6: non riesce ad essere concreto nonostante le molte sortite offensive. In fase difensiva non soffre praticamente nulla.

Krunic 6.5: conferma il buonissimo inizio di stagione e compie un’altra prova importante in regia, dimostrando sempre più centralità negli schemi della squadra rossonera.

Loftus-Cheek 6.5: uno dei migliori tra i rossoneri, soprattutto nel primo tempo per via degli inserimenti sempre precisi che mettono in difficoltà la difesa inglese. Costretto al cambio per infortunio. (Dal 70′ Musah 6: entra con il piglio giusto, offrendo buoni spunti in fase offensiva anche se non riesce ad essere determinante)

Pobega 6: tanta sostanza per il centrocampista italiano, anche se non è sempre pulito negli appoggi. Nel primo tempo compie un ottimo tiro da fuori e va vicino alla rete con un rasoterra, salvato sulla linea. (Dal 61′ Reijnders 6: buon ingresso dell’olandese che va vicino al gol con una bellissima azione personale, anche se non è incisivo al momento della conclusione)

Chukwueze 5.5: dà sempre la sensazione di potersi accendere dal nulla, ma manca ancora di concretezza. Va vicino al gol nel primo tempo, prova tanti dribbling – manca la precisione negli ultimi metri. (Dal 61′ Pulisic 5: con la sua qualità deve giocare con più precisione tecnica e personalità. non entra mai in partita)

Giroud 5.5: gara non sufficiente per il francese. Sbaglia un gol nel primo tempo, in un’altra occasione viene fermato Pope: nel secondo tempo pecca di lucidità e commette qualche errore di troppo prendendo anche un’ammonizione evitabile.

Leao 5.5: quell’errore nel primo tempo pesa enormemente nella valutazione finale, soprattutto in un momento così delicato. Sempre una spina nel fianco della difesa, cerca spesso la giocata decisiva, ma deve incidere di più.

Pioli 6: l’aveva preparata bene il tecnico rossonero, con Pobega a centrocampo per contrastare la fisicità del Newcastle e Chukwueze a mantenere alta la squadra. Al Milan è mancata la lucidità giusta in zona offensiva per vincere la partita, ma questo match conferma che la brutta prestazione al derby è stata (per ora) solo una parentesi da dimenticare.

LE PAGELLE DEL NEWCASTLE

Pope 6.5: compie parecchie parate nel corso del primo tempo che tengono a galla i Magpies. C’è la sua firma su questo pareggio.

Trippier 6: fonte di gioco laterale dei Magpies che passano spesso dai suoi piedi molto educati, non soffre particolarmente l’asse Theo-Leao.

Schar 5.5: qualche sbavatura di troppo per lo svizzero, che compie una gara ordinata comunque – ammonizione ingenua.

Botman 6: buona gara dell’olandese ex obiettivo di mercato proprio dei rossoneri. Contiene bene Giroud e non soffre nelle palle aeree.

Burn 5.5: non spinge praticamente mai, rimane basso per contenere le spinte offensive di Chukwueze. Tanti errori tecnici in uscita dalla difesa.

Guimaraes 6.5: il migliore tra le fila degli inglesi, vera fonte di gioco offensiva. Lo cercano sempre i compagni e il brasiliano perde pochi palloni: giocatore di caratura importante, fortemente stimato da Howe.

Longstaff 5.5: regge fisicamente il duello con Pobega, ma sbaglia alcune scelte in impostazione che potevano trasformarsi in gol avversari. Il meno incisivo del centrocampo bianconero.

Tonali 6: giorno dalle forti emozioni per il centrocampista azzurro. Compie una partita sufficiente, anche se nel secondo tempo sbaglia qualche pallone di troppo – mette in mostra comunque tanta fisicità e intelligenza tattica. (Dal 70′ Anderson 6: va vicino alla rete con una conclusione forte a partita quasi finita, ma Sportiello compie una parata importante)

Murphy 5: tra i peggiori nelle fila del Newcastle, spesso assente dalla manovra e impreciso tecnicamente. Non riesce ad incidere nel match. (Dal 63′ Almiron 6: dà verve alla manovra offensiva del Newcastle, ma non incide quanto dovrebbe)

Isak 5.5: gara di sacrificio per lo svedese che cala nel corso del match, non riuscendo a reggere il duello con Tomori. Esce dal match quando viene spostato sulla fascia. (Dal 90′ Barnes SV)

Gordon 6: spina nel fianco nel primo tempo per Calabria che lo soffre. Si spegne nel secondo tempo, sbagliando appoggi semplici e scelte elementari, anche se rimane una prova sufficiente. (Dal 63′ Wilson 5.5: ingresso incolore dell’inglese che perde parecchi contrasti sulle palle aeree e non aiuta la squadra in uscita)

Howe 5.5: ci si aspettava di più dalla squadra inglese che delude un po’ le aspettative, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso in attacco. Serviranno partite molto più decisive per pensare di passare questo girone di ferro.

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