All’ombra del Vesuvio è stata una stagione pazzesca, dalle mille emozioni, che però ha portato soltanto ad un passo dalla gloria, da quello Scudetto che sarebbe stato un miracolo calcistico, un misto di incoscienza e spettacolo, bellezza e follia. Niente da fare, la Juventus anche quest’anno ha sbaragliato la concorrenza, e ha respinto ogni tentativo del Napoli. Non si realizza il sogno di Sarri, quello di riportare il tricolore a Napoli da tifoso e mostrando un calcio a tratti divino. Non si realizza il sogno di Hamsik, azzurro dall’ormai lontano 2007 e ad un passo dall’alzare il trofeo più ambito d’Italia, con la fascia di capitano proprio come quel Diego Armando Maradona, ultimo capace di trionfare al San Paolo.
Adesso è cambiato tutto, Sarri se n’è andato – o meglio, gli è stato dato il benservito da De Laurentiis – ed è arrivato il mister capace di vincere tutto ed ovunque, CarloAncelotti. E come se n’è andato il proletario Maurizio, potrebbe lasciare la barca anche Capitan Marek: troppo pesante lo scotto da pagare, troppo vicino quello scudetto per poter pensare di esserselo lasciato sfuggire dalle mani. Lo slovacco ha già parlato con ADL e ha comunicato lui la sua volontà di chiudere la sua avventura a Napoli: non basta lo stimolo di Carletto, non basta la volontà societaria di continuare con un progetto ambizioso, Hamsik sente di aver chiuso il suo ciclo e pare interessato ad andare a prendersi l’ultimo contratto importante della sua carriera, in Cina.
Il Napoli perderebbe dunque la sua bandiera slovacca, sempre che Ancelotti non riesca con un colpo di coda a convincere il suo attuale capitano, proponendogli qualcosa di veramente importante sia a livello di squadra che a livello personale. In caso contrario, Giuntoli e il suo contorno di fidati collaboratori sa già dove andare a parare, e parliamo sempre di Slovacchia.
Il nome caldo per il centrocampo del Napoli è quello di StanislavLobotka, classe 1994 da Trencin, Slovacchia. Sempre Slovacchia. Il mediano del Celta Vigo ha impressionato in questa stagione per continuità di rendimento, capacità di impostazione e di recupero palla, a tal punto che i grandi club europei hanno iniziato a mettere gli occhi su di lui. In realtà non rappresenta il perfetto sostituto di Hamsik, ma sarebbe un nome che potrebbe dare continuità alla nuova tradizione slovacca napoletana.
Lobotka cresce sotto casa, nelle giovanili del Trencin, città nella quale è nato: fin da ragazzo mostra una grande tecnica e soprattutto un dinamismo impressionante, che ovviamente viene notato da società più importanti della sua. Si fa avanti uno dei settori giovanili più importanti d’Europa e dunque del mondo, quello dell’Ajax: i lancieri lo prendono in prestito e lo portano sui canali di Amsterdam, ma preferiscono ancora cullarlo nelle giovanili e successivamente nella seconda squadra, il Jong Ajax; stranamente una società come quella olandese, solita lanciare giovani in continuazione, non dà fiducia allo slovacco, a tal punto che lo rispedisce in Slovacchia a fine prestito. Nel 2015/16 allora si fa avanti il Nordsjaelland che lo acquista a titolo definitivo: le prime presenze da professionista in Danimarca, due campionati vissuti da protagonista, sempre da titolare, senza andare a segno ma in 61 partite mette a referto addirittura più di 10 assist. Non male per un mediano.
Proprio in Danimarca si fa notare, ed è proprio il Celta Vigo ad acquistarlo per 5 milioni di euro: un colpo in sordina, poco pubblicizzato, di quelli che passano in secondo piano. Invece il piccolo Stanislav diventa padrone del centrocampo dei galiziani, svolge perfettamente il suo duplice compito di recuperapalloni e di smistatore per i compagni, trasformandosi ben presto in un pezzo fondamentale de Los Celestes. Non realizza assist né gol, ma il dato spaventoso di questo folletto slovacco è dato dalla continuità: nelle ultime tre stagioni, due di Superligaen danese e una di Liga, Lobotka è sempre stato in campo in tutte le partite di campionato della stagione (regolare), 26 in entrambe le stagioni in Danimarca, 38 in quella appena passata in Spagna. Record poco comune, se non per i portieri.
Continuità, doppia capacità di interdizione e costruzione, velocissimo negli spazi stretti e capace di uscire dal pressing avversario senza alcun problema, con l’unica pecca di un fisico non certo imponente (172 cm): è il sostituto perfetto di Jorginho, dato ormai in partenza in direzione City con il benestare di Pep Guardiola, e probabilmente il suo identikit assomiglia tanto anche ad un obiettivo appena sfumato, quello di Lucas Torreira. Al momento lo slovacco ha una clausola rescissoria di 45 milioni, che però non rappresenta sicuramente il suo oggettivo valore di mercato, che si attesta probabilmente intorno ai 15-20 milioni. Il ragazzo ha dato tutto il suo assenso ad un trasferimento in Campania, anche il suo entourage è d’accordo, c’è soltanto da mettere d’accordo le due società, con lo stesso Lobotka che ha dichiarato di voler conoscere il suo futuro entro una quindicina di giorni.
E Ancelotti che ne pensa?
Sembra essere proprio l’ex mister di Milan, Real, Chelsea e Bayern ad aver messo in cima alla lista dei desideri il nome di Lobotka: strano, perché probabilmente un Torreira è più giovane e conosce meglio il calcio italiano, un Dembelé potrebbe portare più fisicità al centrocampo del Napoli, ma invece Carletto ha scelto Stanislav. Ne vede il perfetto interprete per la sua idea di calcio, visto che può inserirlo in caso di continuità del 4-3-3 in posizione di mediano (alternato magari a Diawara che aspetta ancora la sua vera occasione), oppure come centrale di centrocampo di un ipotetico 4-2-3-1, un’idea che stuzzica e non poco l’allenatore di Reggiolo. Ancelotti è rimasto davvero folgorato da questo piccolo mediano tutto corsa e con in testa l’idea di un calcio semplice, pragmatico, a pochi tocchi, a tal punto che ne avrebbe richiesto l’acquisto nel minor tempo possibile.
Chi conosce bene Lobotka non si sorprende di questa crescita quasi esponenziale, ma in pochi si aspettavano una maturazione così veloce ed immediata. E chissà che Stanislav da Trencin non faccia proprio come quel ragazzo che arrivava da Brescia, dai capelli abbastanza appariscenti e dalla corporatura magrolina, al quale probabilmente non avresti dato una lira ma che invece ha fatto la storia recente del Napoli. Non ci resta che aspettare e capire se davvero l’aria di mare campano possa essere un toccasana per gli slovacchi.
GABBIONE ALLEGRI – Se ieri sera Allegri ha potuto sorridere per il trionfo in trasferta della Juventus contro il Monza per 2-1, quest’oggi è arrivata una pessima notizia per l’allenatore toscano. Il maltempo delle ultime ore si è abbattuto anche su Livorno, sua città natale. Quando gli impegni calcistici glielo consentono, l’allenatore della Vecchia Signora torna spesso e volentieri nella città che lo ha accudito e cresciuto. Spesso passa del tempo nell’ormai celebre gabbione, che rappresenta un campetto da calcio senza spazi e falli laterali dove l’attuale guida tecnica della Juventus ha vinto vari trofei. Purtroppo, però, questo pezzo di storia di Allegri è venuto meno. Il gabbione è stato vittima di una mareggiata quest’oggi, che il video in possesso alla redazione di Bianconera News ha documentato. Di seguito sveliamo il contenuto multimediale che segna la fine del Gabbione, simbolo tanto caro ad Allegri.
Terminato da pochissimo il sorteggio dei gironi delle fasi finali di Euro2024. L’Italia è stata sorteggiata nel gruppo B con Spagna, Croazia e Albania. Un girone certamente non facile, come potevamo aspettarci essendo stati inseriti in quarta fascia, ma che Spalletti & Co. affronteranno a testa alta, per rivivere l’estate di Euro2020.
Queste le date e i luoghi delle partite del girone dell’Italia:
PRIMA PARTITA – vs Albania, il 15/06/2024 a Dortmund
SECONDA PARTITA – vs Spagna, il 20/06/2024 a Gelsenkirchen
TERZA PARTITA – vs Croazia, il 24/06/2024 a Lipsia
L’Empoli pareggia per 1-1 contro il Genoa ed esce, almeno momentaneamente, dalla zona retrocessione. I toscani hanno ripreso il match nel secondo tempo grazie alla prima rete in maglia azzurra di Cancellieri dopo che i padroni di casa si erano portati in vantaggio nella prima frazione di gioco con Malinovskyi. Un pari importanti per gli azzurri che è arrivato soprattutto per merito delle sostituzioni di Aurelio Andreazzoli. Di seguito le parole del tecnico dell’Empoli nella conferenza stampa post partita.
GENOA – “Sono soddisfatto. Il risultato esprime quanto mostrato in campo. È una caratteristica del passato avvilirci quando si passa in vantaggio. È successo domenica e qualche altra volta. Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché uscire da questo ambiente, contro questa squadra che ha forza, qualità e sostegno, non è facile. Nel secondo tempo abbiamo preso in mano il pallino del gioco, cosa che mi piacerebbe fare in maniera continua. Abbiamo segnato con i subentrati e questo dimostra quanto la squadra sia coesa nell’obiettivo che si è posta in testa. Andiamo avanti alla ricerca di ulteriori passi che sicuramente avverranno“.
MALDINI – “Non ho fatto nessun regalo a Maldini. La scelta è stata fatta sulla pazienza nel recupero dall’infortunio e sulla qualità che ci fa vedere. È una conseguenza logica prendere in esame il comportamento dei ragazzi e dare loro delle soddisfazioni. Che hanno compreso il messaggio si vede dal fatto che tre subentrati hanno confezionato il pari“.
KOVALENKO – “Molto bene. Avrebbe meritato anche lui di andare in campo ma mettere più giocatori che possono giocare solo un’ora sono considerazioni che vanno fatte“.
Domani pomeriggio alle 15:00, la Salernitana scenderà in campo contro la Fiorentina all’Artemio Franchi. I granata tenteranno di bissare il successo arrivato sabato scorso contro la Lazio, il primo in campionato. L’obiettivo per gli uomini di Inzaghi è quello di lasciare l’ultimo posto in classifica. Secondo quanto rivelato da Tuttosalernitana.com, il tecnico piacentino domani non potrà contare su Gyomber in difesa causa influenza. Buone notizie, invece, arrivano al reparto offensivo dove sono recuperati Tchaouna, Cabral e Dia.
Nonostante ciò, nel 4-3-2-1 dei campani dovrebbe agire da prima punta Ikwuemesi. A supporto del nigeriano agiranno Kastanos e Candreva, entrambi in gol nell’ultima gara. A centrocampo dovrebbe partire nuovamente dal 1′ Maggiore. In difesa, invece, dovrebbe partire Fazio dall’inizio. L’unico dubbio per Inzaghi al momento riguarda i terzini. Mazzocchi giocherà sicuramente, ma resta da capire se agirà sulla corsia destra – con Bradaric a sinistra – o su quella mancina, dove a quel punto a destra giocherebbe Daniliuc o Bronn.
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