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L'importanza di Cornelius

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L’importanza di Cornelius

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La titolarità di Andreas Cornelius in Roma-Atalanta, questo Sabato, era stata accolta come una vera sorpresa in quella che è ormai l’ossatura portante della squadra di Gasperini che tanto fonda sul gioco di fisico e di sponda di Andrea Petagna. Ma in cosa ha aiutato questa mossa e quali aggiunte ha potuto apportare il danese rispetto al 22enne scuola Milan? Andiamolo a scoprire secondo alcune slide che mostrano come Gasperini abbia voluto cogliere di sorpresa l’arcigna difesa organizzata da Eusebio Di Francesco, che aveva sì preparato delle coperture preventive su un certo tipo di attaccante (tra peso ed altezza, la stazza di Cornelius e Petagna coincide) facendosi però trovare impreparati su un certo tipo di inserimento da parte del nativo di Copenhaghen che ha stupito tutti per la gamba mostrata nelle progressioni che tanto hanno fatto male ad una Roma spesso sbilanciata.

INIZIALMENTE 

Lo schema dell’Atalanta vista all’Olimpico prevedeva un 3-4-3 molto mascherato, nonché un 3-5-2 che presentava l’arretramento di Ilicic sulla linea dei centrocampisti come collante con l’attacco e la presenza del Papu Gomez al fianco proprio di Cornelius. Il tutto è facilmente notabile dopo la prima ripartenza “pericolosa” avvenuta a 21 secondi dall’inizio:

La linea di 5 centrocampisti con Cornelius e Gomez terminali offensivi.

DURANTE TUTTO IL PRIMO TEMPO 

Dopo un minuto e mezzo di gara, sul primo pallone ricevuto, l’olandese Hateboer scarica in profondità su Cornelius, sfruttando la posizione leggermente avanzata di Kolarov e costringendo Fazio alla provvidenziale chiusura che porta però ad un calcio d’angolo. E’ solo la prima delle tante progressioni su quella zona del campo da parte del danese.

Al quattordicesimo il gol arriva grazie ad una palla rubata di De Roon, che serve immediatamente Ilicic che, a sua volta, notando il ritardo di Kolarov sulla fascia sinistra, serve Cornelius in profondità offrendogli il miss-match con Fazio:

De Roon recupera servendo Ilicic direttamente.

Cornelius vs Fazio.

Qui è bravo poi il danese a metterci del suo ed a far comprendere come in alcuni casi il suo apporto offensivo possa differire da quello egualmente utile di un attaccante come Petagna, perché nell’uno contro uno ai danni di Fazio è abile a beffare il difensore argentino e di conseguenza Alisson con un rasoterra a giro difficilmente leggibile da parte della difesa.

Dopo due minuti la difesa della Roma è punto e a capo: su palla persa malamente da parte di Dzeko con un retropassaggio errato in direzione Strootman, De Roon, con il pilota automatico, serve Cornelius sulla parte destra del campo:

Cornelius in progressione (impossibile vederlo in telecamera) con Kolarov avanzato.

Fazio, palesemente in ritardo, offre la corsa ad un Cornelius che sembra avere gamba.

Questa volta Fazio è bravo a murarlo, ma il danese conquista comunque un calcio d’angolo.

Ennesimo caso di ripartenza al trentaseiesimo: Ilicic scarica per Hateboer e parte centralmente in velocità mentre l’olandese serve tra le linee (nella fattispecie Gonalons e Kolarov) Cornelius che parte verso la porta giallorossa.

Qui troviamo una delle poche pecche del danese in questa partita: il tocco in più che permette a Manolas di rientrare e, con una grande chiusura, di mandare il pallone in calcio d’angolo. Ilicic, vista la posizione, avrebbe sicuramente meritato di ricevere palla solo davanti ad Alisson. Piccolo errore di lettura del gioco.

NON SOLO STAZZA

Andreas Cornelius, ingannando dall’alto dei suoi 193 centimetri, non è solo stazza: lo dimostra il suo peso di 73 kg, che lo rende leggero e con gamba in fase di ripartenza, e la sua comprensione tattica del gioco, aspetto nella quale Gasperini ha lavorato tantissimo per renderlo così competitivo ed abile a questi livelli. La prova del nove che questa sia stata una delle armi per ingannare in ripartenza la difesa romana ce la mostra una passmap pubblicata dagli analisti di 11Tegen11 che mostra come appunto il danese abbia ricevuto la maggior parte dei passaggi sulla parte destra del campo.

Non solo stazza e piedi, ma anche tanto cervello. Complimenti ad un Andreas Cornelius che, con tanta intelligenza, è già diventato importante in Serie A: sintomo che a Bergamo, con costanza, sapienza, studio e tecnica stiano tentando di arrivare ad un livello calcistico da fare invidia ai migliori.

 

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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