Il Community Shield si può considerare come una forma diversa di quello che soliamo chiamare “calcio d’agosto”, impreziosita dalla cornice di Wembley e, ovviamente, dal trofeo in palio. Il match che andrà in scena oggi alle 16.00 assume un fascino ancora maggiore per i due contendenti: il Chelsea di Maurizio Sarri e il Manchester City di Pep Guardiola. Per quanto costituisca poco più di un antipasto del calcio dei prossimi mesi, i motivi d’interesse non mancano. E se la squadra di Guardiola è ormai un insieme di ingranaggi perfettamente oliati di cui si conosce ogni dettaglio, più curioso sarà capire a che punto si trova la nuova creatura dell’ex tecnico del Napoli.
IL “BEL GIOCO” NON MANCHERÀ
Le due squadre che scenderanno in campo hanno evidentemente più di un comune denominatore: dominio del possesso palla, scambi nello stretto e il recupero palla attraverso un pressing alto abilmente orchestrato. Non è un caso che tra Sarri e Guardiola siano stati frequenti, negli ultimi mesi, le dichiarazioni di reciproca stima. La mancanza di un frangiflutti come Kanté nel centrocampo dei blues porterà Sarri a schierare una formazione ancora più propositiva e, anche se è lecito aspettarsi un City orientato maggiormente a fare la partita, entrambe le formazioni cercheranno il dominio territoriale, e indubbiamente lo spettacolo potrà beneficiarne.
Sin dalle prime amichevoli estive, entrambe le squadre hanno messo in mostra i principi di gioco dei rispettivi tecnici. L’amichevole tra Chelsea ed Inter di International Champions Cup, ad esempio, ha messo in luce alcuni cardini della filosofia sarriana.
Ad esempio, il pressing alto: le squadre di Sarri devono ostacolare l’uscita palla al piede dell’avversario sin dal rinvio del portiere, partendo da tutti gli effettivi offensivi.
Un esempio del pressing che gli attaccanti di Sarri devono esercitare sull’uscita degli avversari dall’area di rigore
La manovra con la palla è un continuo realizzarsi di triangolazioni: gli uomini di Sarri devono saper dialogare nello stretto e muovere palla velocemente attraverso tocchi di prima.
Il Chelsea riesce ad uscire dal pressing nerazzurro attraverso una serie di uno-due. Protagonista Ross Barkley, uno dei giocatori che Sarri intende rilanciare
Lo stesso si può dire dei ragazzi di Pep Guardiola. Le molte assenze hanno portato Pep ha schierare molti giovani dell’academy dei citizens nelle partite di ICC, i quali però hanno avuto modo di elaborare in breve tempo le idee del tecnico catalano.
Il gol dell’1-0 segnato in amichevole contro il Liverpool: prima di arrivare a Sané (il realizzatore), la palla è passata tra piedi di riserve e giovani dell’academy
Lo stesso Guardiola, nei giorni scorsi, ha espresso la sua soddisfazione per il lavoro svolto durante la tournée americana:
Non potete immaginare quanto mi son goduto queste due settimane con questi ragazzi. Questi giovani hanno voglia. Aprono gli occhi e ascoltano perché hanno un’intera carriera davanti a loro. Voglio dire loro ‘grazie’.
Vedremo quindi due squadre divertenti su cui è chiara l’impronta dei rispettivi allenatori.
REDUCI DAL MONDIALE: L’APPELLO
Certamente l’assenza di alcune delle stelle delle due squadre, reduci dal Mondiale in Russia, riduce l’interesse intorno alla partita (e forse anche lo spettacolo). Tra le fila dei blues mancheranno Courtois, Kanté (sarebbe stato curioso vedere la sua posizione nel centrocampo a tre), Hazard, Giroud e Willian (rientrato dalle vacanze con due giorni di ritardo).
Ancora più ridimensionato il parco giocatori a disposizione di Guardiola. Oltre ai reduci Kompany, Stones, De Bruyne e Sterling, non saranno sicuramente della partita gli infortunati Mangala e Danilo. In dubbio anche Mahrez, che ha accusato un problema alla caviglia durante l’amichevole contro il Bayern Monaco.
Insomma, siamo lontani dallo show al completo.
OSSERVATI SPECIALI
Tra le fila del Chelsea sono molti i singoli da tenere d’occhio con attenzione. Non solo Jorginho, unico grande acquisto della campagna estiva dei blues e faro del 4-3-3 di Sarri, ma tanti altri giocatori che l’ex allenatore del Napoli può rilanciare. In difesa si rivedrà David Luiz, reduce da una stagione in ombra, ma che potrebbe tornare importante per le sue capacità di palleggio. A centrocampo, almeno fino a quando non tornerà Kanté, ci sarà Ross Barkley: acquistato a gennaio e in campo per sole tre volte con Conte, l’ex Everton potrebbe finalmente mostrare il suo potenziale da mezz’ala in un centrocampo a tre, ruolo per cui non gli mancano di certo doti fisiche e capacità di inserimento.
In attacco, Sarri punterà tutto su Morata, anche lui desideroso di una stagione da protagonista dopo le luci e le ombre con Conte. Per doti tecniche lo spagnolo rappresenta un perfetto profilo del centravanti che vuole Sarri, abile a segnare e a fraseggiare con i compagni. Manca il salto di qualità dal punto di vista realizzativo: finora, in carriera, il picco massimo raggiunto da Morata è di 16 gol, realizzati nel 2016-2017 con il Real.
Poche novità nel City, che non dovrebbe rischiare la propria new entry Mahrez, in virtù del problema al ginocchio menzionato prima.
Un nuovo acquisto quasi a tutti gli effetti è invece Benjamin Mendy. La rottura al legamento crociato gli ha fatto saltare quasi interamente la scorsa stagione, tanto che non parte dal 1° minuto con la maglia del City dal 16 settembre. Essendo rientrato dalle vacanze post-Mondiale solo nei giorni scorsi, potrebbe essergli preferito Zinchenko, che invece ha preso parte alla tournée americana dei citizens.
Occhio anche a due giovani di belle speranze, entrambi classe ‘2000: Hudson-Odoi (Chelsea) e Foden (Manchester City).
L’esterno del Chelsea ha raccolto diversi consensi positivi soprattutto dopo ottime prestazioni nelle amichevoli giocate dai blues. Antonio Conte lo aveva fatto esordire in prima squadra già durante la scorsa stagione, mentre con Sarri (complice l’assenza di Hazard) sta accumulando esperienza da titolare. L’ex tecnico del Napoli, alla luce anche del numero di esterni a disposizione (con lui sono quattro per due posti), ha affermato che dovrebbe rimanere in prima squadra fino a fine stagione.
Molto veloce, tecnicamente non gli manca nulla: ha visione di gioco, uno contro uno, e sa vedere la porta. La ricchezza del suo repertorio è dovuta al fatto che in carriera ha già ricoperto qualsiasi ruolo del fronte offensivo.
Ruoli ricoperti da Hudson-Odoi (da transfermarkt.it)
Campione del Mondo con l’Inghilterra Under 17 la scorsa estate, nell’ultima stagione si è messo in luce soprattutto nell’FA Youth Cup, una competizione dedicata ai giovani tra 15 e 18 anni delle squadre inglesi. In sei partite (saltando qualche turno) ha messo a segno 8 gol e 1 assist, contribuendo in grande parte alla vittoria del titolo giovanile.
Questi alcuni dei suoi personali highlights nell’amichevole contro l’Arsenal di mercoledì.
Oggi partirà quasi certamente titolare.
Forse non altrettanto certo di giocare dal primo minuto, ma con ancora più estimatori tra staff e addetti ai lavori, è Phil Foden.
Guardiola lo aveva impiegato già nella scorsa International Champions Cup e per lui aveva tessuto enormi elogi. Centrocampista con spiccati doti offensive e in cabina di regia, anche lui ha ricoperto tutti i ruoli del proprio reparto. E anche lui ha vinto il Mondiale Under 17 con i Tre Leoni. Mancino naturale, potrebbe essere un elemento utile per Guardiola già nel futuro prossimo, nel suo 4-3-3 che ha già visto due trequartisti come De Bruyne e David Silva diventare dei perfetti intermedi di centrocampo.
Questi i suoi highlights dall’amichevole contro il Bayern Monaco: riconoscerete subito il suo piede sinistro orchestrare la manovra dal cerchio di centrocampo.
Con Silva sicuro di un posto nell’undici iniziale, potrebbe giocare al posto di Fernandinho oppure al posto di Gündogan.
Ora sapete cosa aspettarvi da Chelsea-Manchester City, appuntamento estivo che promette già spettacolo. Nelle ultime dieci edizioni, solo una volta si è assistito ad uno 0-0, e solo una volta il match è terminato con un solo gol segnato. Puntate quindi la sveglia alle ore 16.00 e sintonizzatevi con Wembley: ci si gioca il primo trofeo della stagione.
Al termine del match con l’Inghilterra, in cui è arrivata una pesante sconfitta, l’Italia si proietta alla sfida di domenica sera contro il Malta con già due assenze certe. Oltre a quella pre-annunciata di Bonucci, che ha accompagnato i suoi compagni a Napoli per essere vicino alla squadra senza essere in condizione di giocare, c’è anche quella sorprendente di Barella.
Come ha fatto sapere la comunicazione della nazionale azzurra, infatti l‘interista e lo juventinonon parteciperanno alla trasferta che attende la squadra di Mancini rientrando nei club di appartenenza. Anche nel caso del centrocampista nerazzurro, il motivo sembra riconducibile ad alcuni problemi fisici o comunque ad una condizione fisica non ottimale. L’ex Cagliari infatti avrebbe stretto i denti per prendere parte al match del Maradona.
Italia-Inghilterra è stata una partita che Harry Kane ricorderà a lungo. Oltre a essere il capitano del gruppo della nazionale inglese che è tornato a vincere in Italia, dove il successo per i Tre Leoni mancava dal 1961, è diventato il miglior marcatore dell’Inghilterra.
Al termine del match, in salta stampa, ha raccontato tutte le sue sensazioni.
SERATA SPECIALE – “È fantastico tornare a vincere in Italia dopo tanti anni. È una serata molto speciale per me, indimenticabile. Grazie a voi tutti presenti per far si che questo sogno sia diventato realtà“.
LA SENSAZIONE DEL RIGORE – “È ancor più dolce questa sensazione dopo aver vinto questa partita, è una serata davvero fantastica. È stata una gara molto dura, avevo la sensazione che sarebbe stato un rigore e fortunatamente sono riuscito a trasformarlo“.
FUTURO – “Non voglio guadare troppo avanti, nel calcio possono succedere tante cose. Ma ho 29 anni, sono nel momento migliore della mia carriera e voglio giocare a lungo con questa Nazionale. Mi godrò questo momento, ma bisogna essere pronti per domenica. Speriamo io possa segnare ancora tanti gol“.
L’esperienza di Mazzarri sulla panchina del Cagliari non è andata come il tecnico avrebbe auspicato. L’allenatore, arrivato il 15 settembre 2021, alla quarta giornata di campionato, dopo l’esonero di Semplici, ha concluso l’esperienza in terra sarda nel peggiore dei modi, con un pesante litigio avuto il 2 maggio scorso con il presidente Tommaso Giulini, che è costato il licenziamento al tecnico ex Sampdoria, Napoli, Inter e Torino. Cagliari che poi, a fine stagione, è retrocesso in Serie B con, in panchina, il traghettatore Agostini.
Una discussione, quella tra l’ex tecnico rossoblù e il numero 1 del club, in cui sono volate parole grosse, e che, a quasi un anno di distanza, fa ancora parlare. Infatti, dopo la querela presentata proprio dal presidente Giulini alla Procura della Repubblica, è stato aperto un procedimento penale perdiffamazione. Gli investigatori della Procura stanno cercando, tramite l’aiuto di testimoni, di ricostruire la vicenda per accertare l’accusa di diffamazione.
Dopo la partita di qualificazione a Euro 2024Portogallo-Liechtenstein, terminata 4-0 in favore dei portoghesi, Joao Cancelo, terzino del Bayern Monaco e autore del gol che ha aperto le marcature della sfida, parlando ai microfoni di Sky, ha scoperto la notizia dell’esonero di Julian Nagelsmann e l’ha commentata:
SULL’ESONERO DI NAGELSMANN – “L’ho appena scoperto. So che non lo troverò al mio ritorno ma lo ringrazio”.
SU TUCHEL, PRINCIPALE INDIZIATO A SOSTITUIRLO – “Mi ha fatto perdere una Champions, spero che quest’anno me la faccia vincere”.
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