Tra l’inaspettato mezzo passo falso del Real Madrid al Santiago Bernabeu, la drammatica serata dell’Atalanta e la roboante vittoria del Bayern Monaco in casa del Tottenham la prima delle due serate di Champions League non ha deluso le aspettative. All’altalena di emozioni di queste partite hanno invece fatto da contraltare le vittorie di Juventus, Psg, Manchester City e Atletico Madrid, che in 180 minuti hanno già stabilito le gerarchie nei propri gironi. I Citizens dominano – e probabilmente domineranno senza patemi d’animo – il girone C, il PSG con i 5 punti di vantaggio sul Real Madrid ha posto una seria ipoteca sulla prima piazza nel girone, mentre Juventus e Atletico dopo il pareggio del Wanda Metropolitano si sono riportate in vetta alla classifica del girone D.

Fonte: profilo Instagram Juventus
Con lo stesso pathos ci apprestiamo a vivere anche le restanti 8 partite in programma, che dalle 18.55 alle 23 ci terranno impegnati. Questa sera scendono in campo le squadre facenti parte dei giorni che vanno dalla E alla H, con incroci tra big acclarate e ipotetiche partite-trappola per squadre che non possono più commettere errori.
GIRONE E – DIFENDERE LA VETTA
Con la seconda vittoria in due anni contro il Liverpool, il Napoli ha lanciato il guanto di sfida ai Reds per il primato nel girone E. I campioni in carica sono di nuovo cascati nel fosso scavato da Carlo Ancelotti, e per tenere i il passo dei partenopei dovranno immediatamente reagire contro il Salisburgo di Erling Braut Håland. Quest’ultimo, autore di una tripletta nel suo match d’esordio in Champions League, è il finalizzatore di una squadra che si esalta in lunghe transizioni e abilissima nell’attaccare grandi porzioni di campo. Vederli uscire con dei punti dal quel catino infernale di Anfield appare quasi impossibile, ma il peso di non poter fallire sulle spalle dei Reds potrebbe trasformarsi in un macigno.

Fonte: profilo Instagram Haland
Per confermarsi leader del girone il Napoli dovrà evitare di incappare in brutte figura a Genk, dove la squadra belga vorrà redimersi con il suo pubblico dopo la brutta sconfitta di Salisburgo. Anche questa appare una gara dal pronostico chiuso, ma il pareggio in casa della Stella Rossa che solo un anno fa è costato al Napoli la qualificazione insegna che tenere gli occhi aperti è sempre cosa buona e giusta.
GIRONE F – CERCASI LEADER
Dopo i primi 90 minuti di calcio il girone F era l’unico nel quale entrambe le partite erano terminate con un pareggio: il primo, quello di San Siro tra Inter e Slavia Praga, decisamente inattesa; il secondo, quello scaturito dallo scontro tra Borussia Dortmund e Barcellona, più prevedibile.
I nerazzurri, chiamati all’arduo compito di eliminare una tra le due corazzate scese in campo al Signal Iduna Park, sono inciampati in quello che, almeno sulla carta, era il match più abbordabile del girone. Davanti al loro pubblico i ragazzi di Antonio Conte hanno patito l’intensità fisica dei cechi, evitando la figuraccia solo grazie ad un tiro sporco di Barella nei minuti finali. Domani sera andranno in scena al Camp Nou, privi di Lukaku e con nella mente l’incombente impegno di domenica contro la Juventus, alla ricerca di un’impresa per riequilibrare la situazione. I blaugrana, che per la partita di stasera hanno convocato il recuperato Messi, non stanno vivendo un ottimo avvio di stagione ma sono protetti dalle mura del Camp Nou, praticamente inespugnabili nelle notti europee.

Fonte: profilo Instagram Inter
Nel tardo pomeriggio invece, si affrontano le due squadre che dai due pareggi della prima giornata sono uscite meglio: Slavia Praga e Borussia Dortmund. I tedeschi, nonostante un inizio balbettante in Bundesliga, hanno domato il Barcellona e solo un Ter Stegen in versione super ha negato loro la vittoria. Per volare a 4 punti dovranno superare una squadra sicuramente motivata e con nella testa la folle idea di poter infastidire tre squadre ampiamente più forti e complete.
GIRONE G – TUTTO DA STABILIRE
Il canonico “girone Europa League” di questa Champions League quest’anno risponde alla lettera G, e contempla l’ambizioso Lipsia di Nagelsmann, il Lione dell’esordiente Sylvinho e le assidue partecipanti Zenit e Benfica.
I tedeschi hanno brillantemente superato il Benfica al Da Luz e domani ospiteranno il Lione, una squadra in costruzione e che potrebbe non reggere l’impatto contro il già ben quadrato undici biancorosso. Esclusa la bruciante sconfitta rimediata contro lo Schalke 04 pochi giorni fa, il Lipsia non ha mai perso quest’anno, pareggiando e ben figurando anche contro il Bayern Monaco. Per questi motivi, e anche per mera qualità della rosa, è la squadra favorita per la vittoria del girone, nonostante un gruppo dall’età media bassissima.

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Discorso diverso va fatto per Zenit e Benfica: i russi forti della coppia di giganti Dzyuba-Azmoun hanno strappato un ottimo pareggio in Francia, ma arrivano al match di stasera dopo una sconfitta in campionato contro i rivali della Lokomotiv Mosca. Il Benfica invece – come sempre quasi impeccabile in Primera Liga – non ha retto l’urto del Lipsia e si ritrova domani ad avere l’obbligo di far punti se non vuole che le speranze di passaggio del turno di riducano ulteriormente.
GIRONE H – TRA CONFERME E POSSIBILI SORPRESE
Seppur con squadre di livello medio più alto, neanche il girone H ha sulla carta uno/due organici nettamente superiori agli altri. In tal senso la prima giornata ha confermato questa impressione: il giovanissimo Chelsea targato Lampard è stato beffato da Rodrigo e tradito da Barkley a Stamford Bridge nella sfida contro il Valencia, mentre l’Ajax 2.0 di Erik Ten Hag ha passeggiato su un Lille che ci aspettavamo più competitivo. Lo stesso Lille ospiterà in Francia il Chelsea, nella sfida tra le deluse del primo turno con il rischio che una delle due possa definitivamente soccombere.

Al Mestalla ci si contenderà lo scettro di capogruppo, con una difronte all’altra due squadre che vivono in tutto e per tutto momenti diversi: l’Ajax con la sua consueta leggerezza è a buon punto nella ricerca di nuovi equilibri dopo la mezza rivoluzione estiva; il Valencia è invece in piena guerra civile, con il presidente Peter Lim da una parte e i calciatori orfani di Marcelino dall’altra. L’importante vittoria a Bilbao ha placato la tempesta, ma un’improvvisa implosione appare sempre dietro l’angolo.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Inter