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Cosa sta succedendo all’Atalanta?

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Cosa sta succedendo all’Atalanta?

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Da quel maledetto 30 Agosto, tutto sembra andare irrimediabilmente per il verso sbagliato. Il pallone che si infrange sulla traversa è l’emblema della fine di un sogno e l’inizio di un incubo. Da quel giorno, la Dea bendata pare aver abbandonato i colori nerazzurri, ora in pieno tracollo.

L’Atalanta di Gasperini, dopo un inizio scoppiettante, ha subìto un’involuzione tale da compromettere quanto di buono fatto negli ultimi due anni. L’eliminazione ai playoff di Europa League contro i danesi del Copenaghen e l’attuale 17esimo posto in campionato sono solo la punta di un iceberg di problemi.

INCOGNITE E DELUSIONI

Che i risultati stentino ad arrivare è cosa certa. Per i bergamaschi, dopo la vittoria per 4 a 0 all’esordio contro il Frosinone, non sono arrivate più vittorie. Con i tre punti conquistati da una corsara Samp a Bergamo, il numero di sconfitte è salito a 4. Un andamento non molto differente da quello dello scorso anno, quando le sconfitte dopo 8 giornate furono 3, ma a preoccupare è un evidente calo di rendimento degli uomini-chiave dello scacchiere di Gasperini.

Il mister in tempi non sospetti aveva avvisato la società che sarebbe stato necessario l’intervento in sede di mercato:

“Il mercato è stato molto triste ed esiguo: la rosa difficilmente può essere competitiva su più fronti. Se le aspettative sono quelle di ripetere le due annate precedenti, forse ci vuole un allenatore più bravo”

Parole molto dure quelle del tecnico nerazzurro che oggi risuonano più che mai come una dolorosa sentenza. Effettivamente gli ingressi di Zapata, Pasalic e Rigoni non hanno portato agli esiti sperati. Il colombiano in 589′ minuti di campionato non si è ancora sbloccato. Preso per sostituire Petagna e iniettare un maggior numero di reti nell’attacco atalantino ma il suo score è rimasto tristemente a zero. Rigoni ha lasciato lo Zenit per giocare con continuità e mettersi alla prova in un campionato molto complesso come la Serie A e finora, nelle poche apparizioni,  l’argentino non ha sfigurato. Inspiegabilmente, però, Gasperini lo schiera con il contagocce e senza di lui il Papu viene facilmente disinnescato.

I bergamaschi hanno mantenuto la compattezza delle scorse stagioni ma le ripartenze sembrano essere meno letali. Le fasce, da sempre miniera di goal per la Dea, mancano di qualità. Hateboer e Castagne sprintano a tutto campo ma peccano in fase di inserimento e di lettura dell’azione, qualità che nel 2017 fecero di Conti un bomber aggiunto, chiudendo in campionato con ben 8 reti all’attivo.

ATTENZIONE AI PRECEDENTI

Grande con le grandi e piccola con le piccole. Si potrebbe riassumere così l’inizio di stagione dell’Atalanta, capace di pareggiare in trasferta con Roma e Milan ma allo stesso tempo di essere travolta dall’uragano Petagna in quel di Ferrara. La difesa mostra segni di cedimento per ragioni diverse: il centrocampo con Freuler, De Roon e Pasalic non filtra bene; inoltre Gasperini dispone di soli quattro centrali da far ruotare in continuazione e questo comporta una discontinuità al reparto. Con un totale di 11 goal subiti in 8 partite, la difesa bergamasca è la 15ª in Serie A.

Da non sottovalutare anche l’aspetto mentale. Spesso l’eliminazione ai playoff ha creato diverse problematiche a livello societario e soprattutto di spogliatoio. Il caso più eclatante fu quello della Sampdoria che nel 2010 uscì contro i tedeschi del Werder Brema e visse un campionato da incubo. I blucerchiati chiusero la stagione 2010-11 al diciottesimo posto e retrocedettero in B. Uno shock per la città di Genova che nel mese di Gennaio dovette dire addio a Pazzini, diretto all’Inter di Leonardo.

Caso analogo ma molto più in la nel tempo fu quello del Chievo Verona. Dopo la travagliata stagione 2005-2006 in cui la classifica subì grossi ribaltamenti a causa dello scandalo calciopoli, i giallo blu conquistarono per la prima volta l’accesso ai preliminari di Champions League. Il 4 a 2 complessivo con il Levski Sofia infranse la speranza di accedere ai gironi e a Maggio, come nel caso dei blucerchiati, ci fu la mazzata finale: diciottesimo posto e retrocessione del campionato cadetto.

La squadra di Gasperini, in questo senso, paga sicuramente i carichi di lavoro anticipati per sostenere i tre turni di qualificazione. I giocatori sembrano molto stanchi e infatti sotto porta peccano spesso di poca lucidità. Troppo presto per dire se i nerazzurri saranno vittima della maledizione playoff ma di certo è un monito da tenere in considerazione.

RIALZARSI O SPROFONDARE

Con la sconfitta interna di ieri contro la Samp, la squadra ha toccato il fondo. Vano il forcing finale per riagguantare un match rimasto miracolosamente aperto fino alla fine. Gollini è stato protagonista con innumerevoli interventi che hanno salvato la squadra da un tracollo quasi scritto. L’occasione di Toloi negli ultimi minuti avrebbe potuto regalare un punto ai bergamaschi ma avrebbe rischiato di mascherare i grossi difetti su cui è necessario intervenire.

La sensazione è che per dare la svolta alla stagione serva un ritorno alle origini. Recuperare compattezza nelle retrovie e dare continuità e fiducia ai talenti offensivi. Il ritorno di Ilicic, non al meglio in questo primo scorcio di stagione, e la rapidità di Rigoni potrebbero rivelarsi fondamentali nel corso del campionato. Da segnalare un Papu Gomez molto nervoso, investito del ruolo di leader e trascinatore che deve adempiere ai suoi doveri di capitano, trascinando la squadra più in alto possibile.

Intanto l’allenatore nel post gara ha abbassato notevolmente l’asticella degli obiettivi dell’Atalanta, riportando i tifosi coi piedi per terra:

“Ora dobbiamo cambiare obiettivo e fare punti per toglierci da quella posizione di classifica. Oggi i ragazzi sono usciti stremati, hanno attaccamento alla maglia. Ma sono troppe le partite in cui non riusciamo a realizzare”

“Cosa manca quest’anno? È colpa della lentezza nella finalizzazione. Facciamo bene quasi tutto e poi non riusciamo bene a fare gol, e questo ci costringe a spingere e poi magari a subire le ripartenze”

Dopo due stagioni da assoluta protagonista, la Dea necessita di ripartire dalle ceneri per risorgere ed evitare clamorose debacle. Lasciarsi alle spalle le cicatrici della scottante delusione estiva e conquistare subito dopo la sosta i primi punti salvezza, questo è il diktat. A Bergamo deve iniziare un nuovo campionato.

 

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Retroscena Inter-Benfica, il match analyst rivela: “Non sai quanto odiamo questo coro”

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Inter Curva Nord

Erano 66.573 i presenti ieri allo stadio Giuseppe Meazza di Milano in occasione del match di Champions League tra Inter e Benfica. I tifosi neroazzurri non hanno fatto mancare il loro sostegno per tutta la durata del match, intonando cori e spingendo la squadra di Simone Inzaghi al gol della vittoria. È noto che San Siro sia uno stadio caldo, e per gli avversari non è mai facile giocarci. A confermarlo è Repubblica che svela un retroscena che chiarisce quale sia l’incubo del Benfica: giocare al Meazza. Secondo quanto riportato dal quotidiano, il match analyst del club portoghese si sarebbe fatto scappare un’ affermazione riguardo un coro neroazzurro.

LE SUE PAROLE – “Non sai a Lisbona quanto odiamo questo coro“.

Pare che il membro dello staff portoghese abbia detto questa frase proprio mentre la Curva Nord neroazzurra intonava il famoso coro:

IL CORO – “E, per la gente che, ama soltanto te, per tutti quei chilometri che ho fatto per te, Internazionale devi vincere“.

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Champions League

Lazio, Patric rassicura i tifosi: “I risultati arriveranno”, poi le parole sul Celtic

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Patric

Da pochi minuti è iniziata la sfida tra Celtic e Lazio valida per la seconda giornata della fase a gironi del gruppo E di Champions League. Nel tardo pomeriggio, l’Atletico Madrid ha giocato – e vinto – contro il Feyenoord per 3-2. I biancocelesti, quindi, devono vincere per non far scappare i Colchoneros. Sarri questa sera ha dato fiducia a Patric schierandolo dal 1′ al fianco di Romagnoli. Di seguito le parole del difensore spagnolo, nel pre partita della sfida contro il club scozzese, ai microfoni di Sky Sport.

STADIO –Io ho già avuto la fortuna di venire già un paio di volte qua, una con la Lazio e l’altra col Barcellona, c’è un ambiente incredibile ma ci siamo preparati anche per questo“.

CRESCITA –Dobbiamo concentrarci su ciò che facciamo, le prestazioni vengono fatte e i risultati sono conseguenza di ciò che fai in campo. Vedrete che sicuramente arriveranno“.

CELTIC –Hanno giocatori veloci sulla trequarti, sono dinamici e dobbiamo essere pronti e reattivi. Siamo qua per vincere e portarci tre punti a casa“.

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Champions League

Furlani si espone sullo stadio: “Stiamo andando avanti con San Donato”

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FURLANI-MILAN – Il Milan è stato uno dei protagonisti assoluti durante lo scorso mercato estivo, durante il quale Furlani e Moncada hanno operato molto sia in uscita che in entrata rivoluzionando la rosa rossonera. Prima del match di Champions League contro il Borussia Dortmund, proprio il dirigente Giorgio Furlani a Sky, ecco le sue parole:

EMOZIONI – “Non direi ex tifoso ma tifoso ancora. Sono grandi emozioni, questo è un grandissimo stadio. Per me è una grande fortuna essere in questo ruolo ma anche un grande senso di responsabilità”.

SAN DONATO PER LO STADIO – “Assolutamente. È da 5 anni che sono coinvolto che ci battiamo per avere uno stadio competitivo a livello europeo. Vai in giro e impari dagli altri per implementare. Stiamo andando avanti col progetto San Donato e speriamo sia una grande realtà“.

MERCATO -“Si è dormito poco per buone ragioni. C’è un gruppo di lavoro, lavoriamo bene a Casa Milan, con lo staff tecnico, la chiave è prendere decisioni di gruppo. Per ora tutto bene ma vedremo a giugno».

BILANCIO – “5 anni fa il Milan si trovava in una situazione finanziaria disastrosa. Non vogliamo che si ripeta quindi saremo sempre disciplinati“.

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Calcio Internazionale

UFFICIALE – L’Arabia Saudita si candida per i Mondiali del 2034

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Ranking Fifa, stilata la nuova classifica

L’Arabia si candida ufficialmente per ospitare i Mondiali di calcio del 2034. La Fifa ha comunicato quest’oggi che la coppa del Mondo del 2034 si disputeranno in Asia e/o Oceania.

Proprio da Riad è arrivata una nota ufficiale in cui viene annunciata da parte della Federcalcio saudita la candidatura a ospitare l’evento iridato: “Il progetto è di offrire un torneo di livello mondiale, traendo ispirazione dalla trasformazione in corso nel Paese in ambito sociale ed economico e dalla profonda passione per il calci. Ospitare il Mondiale del 2034 ci aiuterebbe a realizzare il nostro sogno di diventare un punto di riferimento nello sport internazionale”.

Oltre alla federazione dell’Arabia Saudita, sono arrivate le dichiarazioni del principe Abdulaziz bin Turki Al Faisal, ministro dello Sport e presidente del Comitato olimpico e paralimpico saudita. Ecco le sue parole: “Ospitare una Coppa del Mondo FIFA nel 2034 ci aiuterebbe a realizzare il nostro sogno di diventare una nazione leader nello sport mondiale e segnerebbe una pietra miliare significativa nella trasformazione del Paese. Crediamo che ospitare una Coppa del Mondo FIFA sia il naturale passo successivo nel nostro viaggio nel calcio”.

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