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Cremonese-Lecce 0-2, le pagelle del match: Baschirotto man of the match

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Cremonese-Lecce 0-2, le pagelle del match: Baschirotto man of the match

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Lecce

Il Lecce parte bene e con un Strefezza molto pimpante prova subito ad impensierire la Cremonese. Dopo pochi minuti è Colombo con un girata fuori di poco a spaventare la squadra di casa. I grigiorossi escono dal guscio arrivando a fatica nell’area avversaria con Vasquez e Ciofani che impegnano con Falcone con dei colpi di testi deboli.

Il secondo tempo inizia con una vivacità diversa. Sempre Vasquez con una scorribanda sulla destra riesce a chiudere l’azione con un tiro violentissimo che termina a fil di palo. Colombo risponde con un colpo di testa da posizione favorevole ma si mangia un gol semplice. Al 59′ il Lecce passa in vantaggio: pennellata di Hjulmand e colpo di testa perentorio di Baschirotto che schiaccia in rete. La Cremonese non reagisce e il Lecce raddoppia: Gonzalez strappa palla a Meite con Strefezza che la recupera e dal limite segna con un bellissimo sinistro a giro. Nel finale i grigiorossi mostrano solo rassegnazione ed è Banda ad andare vicino al 3-0 ma Carnesecchi lo evita con un prodezza.

LE PAGELLE DELLA CREMONESE

Carnesecchi 6: molto sicuro nelle uscite, riesce anche a disimpegnarsi bene con i piedi. Non può nulla sui gol del Lecce e anzi compie un autentico miracolo su Banda per evitare il 3-0.

Ferrari 5: guidato dall’esperienza di Chiriches compie una buona prova e riesce a tenere a bada Di Francesco. Rovina tutto perdendosi Baschirotto alle sue palle nel gol del vantaggio leccese.

Chiriches 6: Colombo si muove ma bene ma il difensore rumeno si comporta bene contenendolo egregiamente anche dal punto di vista fisico. (dal 73′ Aiwu 6: entra a risultato già compromesso e non deve compiere particolari interventi).

Vasquez 6: meno preciso dei compagni di reparto ma compensa con grinta e una buona garra che gli permettono di vincere anche palloni complessi.

Sernicola 5,5: scende una sola volta sulla sua fascia creando il panico. Per il resto la squadra non punta sulla sua fascia per offendere e lui non preoccupa più di tanto il Lecce.

Pickel 5,5: combatte in mezzo al campo cercando di proporsi anche in avanti e dialogare con le punte e Valeri per cercare la via del gol. Tanto impegno ma poca sostanza. (dal 46′ Castagnetti 5,5: non si mette come al solito in cabina di regia a centrocampo e si vede che è un po’ disorientato).

Benassi 6: la sua qualità è quello che serviva a rendere più sciolta la manovra della Cremonese e anche se con qualche defezioni si vede che il contributo è fondamentale. (dal 66′ Tsadjout 5,5: non incide il suo ingresso e ancora una volta sembra troppo acerbo per la Serie A).

Meite 5: il francese è stato piazzato in mediana cercando di recuperare quanti più palloni possibile. Fatica però parecchio nella prima impostazione e perde un pallone sanguinoso che regala il raddoppio al Lecce.

Valeri 6: spinge molto sulla fascia vista gli attacchi della Cremonese arrivano quasi solo da sinistra ma si trova davanti un Gendrey combattivo. (dal 59′ Galdames 5: dovrebbe piazzarsi sulla trequarti ma non riceve palloni giocabili per mostrare la sua qualità).

Ciofani 5,5: lavora di sponda contro i potenti difensori leccesi ma non ha palloni puliti da poter lavorare e mettere al servizio della squadra. (dal 59′ Afena-Gyan 5,5: entra per dare velocità e imprevedibilità ma è troppo impreciso e frenetico. Suo l’unico tiro in porta nel recupero).

Dessers 4,5: il nigeriano non prosegue sull’onda del gol contro la Roma e soffre troppo lo strapotere fisico di Baschirotto. In generale sbaglia troppo e non si rende mai pericoloso.

All. Ballardini 5: questa doveva essere la partita della svolta anche in campionato dopo l’impresa in Coppa Italia. Un atteggiamento inspiegabile della sua squadra, forse stanca. I cambi non svoltano la situazione e ora la salvezza sembra sempre meno probabile.

LE PAGELLE DEL LECCE

Falcone 6: deve compiere qualche intervento di ordinaria amministrazione su un paio di colpi di testa deboli ma nulla più l’ex estremo difensore della Samp.

Gendrey 6: un duello ad alta velocità quello contro Valeri con continui interventi e contropiedi che fanno tenere alto l’agonismo nel match.

Baschirotto 7,5: l’ex Ascoli continua a mantenere un rendimento alto e si impone vincendo nettamente la sfida con Dessers. Sblocca il risultato con un colpo di testa magistrale e poi chiude la partita giganteggiando in difesa.

Umtiti 6: partita senza patemi per l’ex difensore del Barcellona. Si limita a schermare Ciofani lasciandolo lavorare di sponda ma senza subire infilate da eventuali inserimenti.

Gallo 6,5: col passare dei minuti aumenta la sua propensione ad attaccare e arriva spesso sul fondo mettendo palloni interessanti. Sernicola è così costretto a concentrarsi esclusivamente della fase difensiva.

Blin 6: da mezz’ala dimostra di aver anche buone propensioni ad attaccare nonostante le sue caratteristiche prettamente difensive. Deve uscire anzitempo a causa di un infortunio. (dal 39’ Askildsen 6: entra a freddo ma riesce ad abituarsi a ritmi sostenuti del match contribuendo bene alla gestione del pallone).

Hjulmand 7: solita grande prova da capitano del danese. In fase di interdizione è assolutamente insuperabile e partecipa con discreto successo anche all’impostazione. Grande assist per il vantaggio di Baschirotto.

Gonzalez 6: deve lottare e lasciare stare le finezze per questa partita. Ci riesce a fasi alterne risultando il meno costante del centrocampo giallorosso. Suo il pallone recuperato nell’azione del 2-0. (dal 86′ Helgason s.v.).

Di Francesco 5,5: troppo incostante nell’arco della partita e non ha possibilità di incidere in alcun modo. Aiuta i compagni nella manovra ma trascina come ci si aspetterebbe. (dal 73′ Banda 5,5: con la sua velocità fa respirare la squadra nei pochi frangenti di pressione degli avversari. Si fa ipnotizzare mancando clamorosamente il 3-0).

Colombo 5,5: ha le sue opportunità ma non è preciso oppure non legge in anticipo i cross e le giocate dei compagni, nello specifico di Strefezza. (dal 86′ Voelkerling Persson s.v.).

Strefezza 7: molto vivace riesce con i suoi dribbling a creare spazi e superiorità nelle azioni offensive dei salentini. Nel secondo tempo chiude la partita con una gol pazzesco. (dal 73′ Oudin 6: il franco-algerino entra bene e mette al servizio della squadra la sua qualità. Gioca in gestione gli ultimi minuti).

All. Baroni 6,5: torna a vincere il suo Lecce nonostante una prova di pazienza e fatica. Prova di maturità e di spessore questa del Lecce di Baroni che azzecca i cambi per tenere il rendimento costante.

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Ottime notizie per Thiago Motta: Zirkzee torna disponibile per la Salernitana

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Genoa Bologna Zirkzee Frendrup Badelj

Parte contro la Salernitana lo sprint finale in Serie A per il Bologna di Thiago Motta che vuole continuare a coltivare le proprie ambizioni ad un posto per la prossima Champions League. Per farlo, il tecnico dei felsinei avrà necessariamente bisogno di uno degli uomini copertina di questa stagione per i rossoblù: Jorshua Zirkzee. Secondo fantacalcio.it, l’olandese ha pienamente superato i guai fisici ed è tornato ad allenarsi regolarmente in gruppo. L’ex Bayern Monaco sarà pertanto a completa disposizione di Thiago Motta per il lunch match della giornata di Pasquetta. Zirkzee è così pronto a riprendersi una maglia da titolare dopo aver dato forfait nella gara precedente alla sosta contro l’Empoli.

A fianco del centravanti olandesi dovrebbero invece agire Orsolini e Ndoye, quest’ultimo in ballottaggio con Saelemaekers. A centrocampo Thiago Motta dovrebbe puntare sulla mediana composta da Freuler, Ferguson e Fabbian. In difesa tiene banco il dubbio tra Calafiori, rientrato di recente dalle gare con l’under 21, e Lucumi. Uno dei due completerà il pacchetto arretrato con Beukema, Kristiansen e Posch. Questo il report dall’allenamento di oggi del Bologna.

REPORT – “Con il rientro di tutti i Nazionali e anche di Joshua Zirkzee al lavoro col gruppo, i rossoblù oggi hanno svolto una seduta tecnico-tattica e una parte atletica”.

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Guai per la Juventus in vista della Lazio: Alcaraz e Milik non recuperano

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Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus - Serie A, Coppa Italia

Brutte notizie per Allegri dal report dell’ultimo allenamento della Juventus. Il tecnico dei bianconeri, in vista della trasferta a Roma contro la Lazio in programma sabato alle ore 18:00 allo stadio Olimpico, dovrà fare a meno di Carlos Alcaraz e Arkadiusz Milik. L’attaccante polacco non ha del tutto smaltito la lesione muscolare di primo grado all’adduttore lungo. Non figurerà nell’elenco dei convocati della sfida contro i biancocelesti, secondo Pazzi di Fanta, nemmeno il centrocampista arrivato in prestito dal Southampton. Alcaraz è ancora infatti alle prese con la lesione muscolare al bicipite femorale della coscia destra.

Soluzioni dunque contingentate per Allegri per la prossima gara, specie in attacco. L’assenza di Milik si aggiunge a quella pesante di Dusan Vlahovic, squalificato a causa del rosso rimediato prima della sosta contro il Genoa. A disposizione del tecnico ci saranno solo Yildiz, Chiesa e Kean pronti a giocarsi due posti nel reparto offensivo. Quantomeno, Allegri conta di riavere sia Milik che Alcaraz a disposizione per l’andata delle semifinali di Coppa Italia. Di seguito il report dall’allenamento odierno della Juventus.

IL REPORT – Allenamento mattutino per i ragazzi di mister Allegri con il gruppo che da ieri ha ritrovato i giocatori partiti per gli impegni con le nazionali e ormai sempre più vicini alla sfida contro la Lazio, in programma sabato 30 marzo alle ore 18 allo stadio Olimpico di Roma.  Nel lavoro sul campo di oggi ci si è concentrati soprattutto sulle esercitazioni per reparti, impegnando i difensori in modo particolare sui cross, mentre centrocampisti e attaccanti hanno lavorato più sulle combinazioni di gioco. Al Training Center si è passati poi a esercitazioni sulla costruzione della manovra avanzata contro il pressing avversario, per poi concludere con una partitina finale”.

 

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Ruggeri: “Gasperini mi ha insegnato la spensieratezza. Liverpool? Ci proveremo”

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Atalana-Salernitana 2-1, decidono Muriel e Pasalic: il resoconto

ATALANTA RUGGERI – Il laterale dell’Atalanta, Matteo Ruggeri, si è raccontato in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport. Il calciatore nerazzurro ha toccato varie tematiche: dai preziosi consigli del tecnico Gian Piero Gasperini, necessari ai fini del processo di crescita, passando per l’etichetta di erede di Gosens, fino a un pensiero in vista delle prossime partite.

Il club orobico, infatti, è atteso in campionato dalla delicata sfida, prevista sabato al Maradona, contro il Napoli di Francesco Calzona. Ad attendere, invece, l’Atalanta nei quarti di finale di Europa League ci sarà il Liverpool di Jurgen Klopp. Di seguito un estratto delle dichiarazioni di Ruggeri.

ATALANTA, RUGGERI: “CON IL LIVERPOOL CI PROVEREMO. GASPERINI MI HA INSEGNATO LA SPENSIERATEZZA”

 METODO DI GASPERINI“Allenandoci come ci allena Gasperini, più fai fatica, meno fai fatica. Ti senti bene, hai più forza nelle gambe, usi meglio il corpo. E al 90’ ne hai ancora. Il mister mi ha aiutato dandomi dei consigli importanti. Mi ha insegnato la spensieratezza nel giocare, è più facile che mi dica “Vai, vai”, che “Stai, stai”. Questo dà valore anche al piede: il sinistro è sempre stato sensibile, però magari ero più “legato”, rischiavo meno la giocata, il cross”.

ETICHETTA DI EREDE DI GOSENS – “A Gosens provo a rubargli l’inserimento sul secondo palo: devo migliorare i tempi di gioco, posso segnare di più. Ma anche un assist non mi soddisfa meno, anzi”.

GARA COL NAPOLI –  “Con il Napoli servirà una partita perfetta e una gara all’insegna della concentrazione. Troppo presto per definirla decisiva”.

QUARTI DI UEL CON IL LIVERPOOL – “Partite dal sapore diverso, sensazioni diverse, un peso diverso. Il Liverpool proveremo a metterlo in difficoltà, con spensieratezza. Ogni tanto immagino Anfield pieno, io l’ho visto a porte chiuse per il lockdown, quel prato era un tavolo da biliardo. Da Zogno a Liverpool: mi riguarderò le gambe con i nomi dei miei genitori, Ermanno e Isabella, tatuati. Il mio grazie per tutti i sacrifici che hanno fatto”.

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De Rossi: “La Roma è una cosa che ti porti dentro. Alla mia squadra non deve mancare mai il coraggio”

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In foto: Daniele De Rossi, allenatore della Roma.

ROMA DE ROSSI – Nella giornata di ieri, Daniele De Rossi, allenatore della Roma, è intervenuto all’evento “Business Club“, svoltosi nella cornice dell’impianto sportivo Fulvio Bernardini. Tra i vari temi toccati il tecnico giallorosso si è soffermato sull’evoluzione del centro di allenamento di Trigoria e sul proprio amore per il club capitolino. Non sono mancate, inoltre, parole circa il ruolo di allenatore.

DE ROSSI: “LA ROMA TE LA PORTI DIETRO”

Di seguito riportiamo un estratto delle parole rilasciate dal tecnico della Roma, Daniele De Rossi.

EVOLUZIONE DI TRIGORIA – “Trigoria è migliorata tantissimo, ora abbiamo veramente tutto quello che ci serve: è un centro sportivo all’avanguardia. Tutto questo grazie all’impegno della proprietà, all’attenzione e agli investimenti della famiglia Friedkin per questo club. Passo qui tantissimo tempo durante il giorno. Io ho ancora una grande passione per il calcio. I calciatori devono fare due ore di lavoro, le terapie, i massaggi e poi hanno la possibilità andare via. Un allenatore, invece, deve rimanere molto più tempo. Un giocatore qui non ha alibi, ha tutto quello che serve per essere perfetto. In un contesto come questo di Trigoria non può che trovarsi a suo agio”.

AMORE PER LA ROMA“L’impatto visivo del marchio Roma in giro per il mondo è importantissimo. La Roma è una cosa che ti porti dietro. Spalletti racconta sempre quell’aneddoto ai tempi dello Zenit San Pietroburgo, di quel bambino incontrato in un ascensore. E lui, nonostante il mister portasse il cappotto dello Zenit, con lo stemma, gli ripeta: “Tu Roma, tu Roma”. E Roma, la Roma, sono questa cosa qui. I tifosi sono il motore che ci muove, ogni giorno. Come per il Boca che ha lo slogan “il Boca es grande por su gente”, così credo sia per la Roma”.

RUOLO DI ALLENATOREUn allenatore deve essere maniacale e lavora tante ore al giorno. Deve essere ossessionato dalla perfezione. Ovviamente, nella Roma il trasporto emotivo è diverso, ho quarant’anni di storia alle spalle, ma il mio approccio alla professione era lo stesso anche alla SPAL. Ho sempre saputo di fare questo mestiere, ma ho cominciato a dirlo alle persone a me vicine negli ultimi cinque o sei anni della mia carriera. E poi non è semplice fare questo mestiere: un conto è essere un giocatore intelligente tatticamente, come lo ero io, un conto è trasferire quei concetti da allenatore ad altri calciatori, cercando di coinvolgerli”.

COSA NON MANCHERÀ MAI ALLA ROMA DI DE ROSSI? – “È una domanda difficile, non mi piace mai fare promesse, si potrebbe dire che avremo sempre grinta, ma è una frase fatta. Un tasto, invece, su cui batto spesso con i miei giocatori è che alla mia Roma non mancasse mai il coraggio. Questo credo che sia un aspetto molto importante”.

 

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