19 maggio 2023: una data che Mimmo Criscito ricorderà per sempre. Si conclude infatti oggi la carriera da calciatore del classe ’86, peraltro con un gol su calcio di rigore al 95′, che dà la vittoria al Genoa sul Bari (4-3).
Il calciatore di Cercola esulta sotto la Curva, baciando lo stemma del Grifone prima di rivolgersi al suo popolo in segno di ringraziamento. Dopo il triplice fischio, durante la premiazione per il 2° posto raggiunto dalla squadra di Gilardino, anche un gesto simbolico: il passaggio della fascia da capitano a Stefano Sturaro, che acquisisce così l’eredità di Criscito.
Dopo la partita però il 4 rossoblù lascia anche spazio alle parole leggendo una lettera d’addio:
“Caro calcio, tutto torna. Sapevo che sarebbe arrivato questo momento, il momento che ogni calciatore professionista prima o poi deve affrontare. Caro calcio, avrei tantissime parole da dire ma cercherò di essere breve. Grazie a tutte le persone che mi sono state accanto in questo lungo ed emozionante viaggio. Grazie alla mia famiglia, grazie a mia moglie, grazie ai miei bimbi ai quali sono riuscito a trasmettere la mia stessa passione per il Genoa.
Grazie Genoa. Lungo il percorso ci siamo salutati e riabbracciati per 5 volte: ogni volta che ci siamo riabbracciati è stato bello come la prima. Tutte le volte in cui ho indossato questa maglia ho dato tutto me stesso, con amore e con sudore. Chiudere la carriera con una promozione in Serie A è sicuramente il modo migliore per salutarvi con orgoglio ed emozione. Farlo nella squadra del mio cuore era quello che volevo da sempre. Quel 7 giugno 2003, quando ho indossato la maglia rossoblù per la prima volta, al Ferraris si respirava un’atmosfera da Champions League. La stessa che ho respirato a Odense, quando segnai di fronte a migliaia di tifosi arrivati fino in Danimarca. E in tutte le altre 289 volte in cui l’ho indossata, incluso oggi. I vostri, anzi i nostri colori li ho portati con orgoglio anche al Mondiale. Grazie a tutti i compagni di squadra, i presidenti, gli allenatori, le persone che lavorano dietro le quinte e in particolare grazie a tutta la proprietà e la dirigenza rossoblù che ha reso possibile che tornassi a vestire questa maglia per l’ultima volta. Per chiudere il cerchio.
Grazie a voi tifosi: siete l’anima bella del calcio. Mi avete accolto che ero un bambino, mi avete visto e fatto crescere. Dalla Russia e dal Canada, in tutti i miei periodi trascorsi lontano da Genova, ho sfidato il fuso orario per guardare le partite del Grifone e soffrire insieme a voi. Voi, che mi avete preso per mano tutte le volte in cui per questa maglia ho lottato, nella buona e nella cattiva sorte, sulla fascia o dal dischetto. Con la Juventus, in un derby…alla fine tutto torna. Il primo passo verso il pallone, uno sguardo alla Nord, poi calciare senza paura. Del resto “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. La mia carriera calcistica finisce qui, con un po’ di magone ma con l’entusiasmo di sempre e la voglia di iniziare un nuovo percorso con nuovi obiettivi. Smetto di giocare ma non lascerò il mondo del calcio, perché il calcio per me è vita.
Caro calcio, tutto torna. Anche i ricordi. Mi basteranno quelli a farmi ripensare a quanto sia stato fortunato ad aver trascorso questa parte di vita immerso tra i colori più belli del mondo. Il rosso e il blu. Rosso come la passione dei tifosi, blu come le onde del mare. Caro calcio, ti amo. Caro Genoa, ti amo“.