Bryan Cristante è un nuovo giocatore della Roma: il centrocampista atalantino si trasferisce nella capitale, con la Dea che percepirà cinque milioni in questa stagione e altri quindici alla prossima sessione di mercato; ai quali saranno poi sommati dei bonus facilmente raggiungibili, pari a dieci milioni di euro.
A conti fatti l’ex Milan è costato alla società capitolina la bellezza di trenta milioni di euro.
CENTROCAMPO GIALLOROSSO
Arriva sorridente a Roma Cristante, lì dove si dice felicissimo di essere arrivato.
Fonte? Lui stesso.
“Io voglio dare tutto quello c’è da dare e ripagare i motivi per cui mi hanno preso. Come ho già detto, quella di venire qui non è stata una scelta casuale, ma ha alle spalle tutta una sua logica. Sono sicuro che a Roma potrò fare del mio meglio e dare tutto me stesso”.

Nello scacchiere tattico di Di Francesco sarà fondamentale.
Sulla linea di centrocampo i giallorossi erano alla ricerca di un giocatore con le sue qualità: Nainggolan è senza dubbio il perno, ma potrebbe lasciare Roma davanti ad offerte irrinunciabili.
Meno hanno soddisfatto Strootman e Pellegrini.
L’olandese, dopo un primo anno eccezionale, ha subìto un infortunio che lo ha reso di molto inferiore a quanto fatto vedere all’inizio.
Meno cattiveria, meno prestanza fisica. Pellegrini, nell’anno della conquista della Nazionale azzurra, ha ancora tanta terra da mangiare prima di poter occupare saldamente il posto da titolare: ottima qualità ma poca concretezza.
NELLA ROMA
La carta d’identità recita “ventitré”.
Un numero bassissimo per l’esperienza che ha già accumulato: dopo esser esploso nella primavera del Milan, la maturazione all’estero in Portogallo lo ha formato notevolmente, arricchendo il suo bagaglio tecnico.

A Roma Di Francesco troverà un calciatore disponibile ad essere impiegato sia sulla mediana, sia sulla metà campo che in zona trequarti: sarà probabilmente lui – a fronte anche della spesa fatta dalla società – il titolare di fianco al Ninja.
SENTE L’ODORE
Dodici reti e quattro assist all’attivo contando solo l’ultima stagione, quella al servizio del maestro Gasp.
Un giocatore tecnico che fiuta l’odore di gol da qualunque posizione: fra campionato e Europa League è andato a segno in ogni modo; dalle classiche reti di rapina a quelle calciando di potenza da fuori; ha siglato reti di collo, di piatto o d’esterno, non facendosi mancare nulla e sfruttando anche il “fattore-testa”.

Bravissimo nei duelli aerei, grazie alla sua possente stazza – un metro e ottantasei – è capace nel dribbling e nei contrasti.
Molto elegante in fase di interdizione, è il giocatore di spaccatura in mezzo al campo, che potrebbe garantire ai capitolini di ripartire rapidamente in fase di possesso.
Perfetto nei passaggi corti, un vero e proprio metronomo, ha come limite quello della confusione difensiva: spesso, infatti, commette troppi falli.
MECCANISMO PERFETTO
Unici dubbi sull’acquisto arrivano dal meccanismo-Gasp: il mister dell’Atalanta ha creato una macchina perfetta, capace di far integrare all’interno dell’ingranaggio qualunque pezzo funzionale all’obiettivo comune.
Non è un caso se pedine fondamentali a Bergamo, quali Kessiè e Gagliardini, siano andati a calare affrontando poi il grande salto.

Entrambi diretti a Milano, non hanno deluso troppo le aspettative, ma il loro rendimento è calato visibilmente.
Cristante, statisticamente molto forte, non ha convinto al suo ritorno in Italia fra Palermo e Pescara: senza un aiuto sostanziale alle spalle, è affondato con la nave, retrocedendo con entrambe le squadre (in una sola stagione).
UN PO’ DI NUMERI
In campionato ha collezionato 33 presenze, mettendo a segno otto reti.
Ha creato ben 41 occasioni importanti in fase offensiva, mostrando una precisione spaventosa – come detto sopra – per i passaggi corti: pensare che per il 77% dei casi il tocco ha raggiunto il compagno.

Carente nei duelli, ha comunque vinto il 43% di essi, dato ottimo se si pensa a lui come giocatore di spaccatura fra le linee.
Addirittura ha recuperato 200 palloni tondi tondi, circa 5.5 a partita.
HIGHLANDER
A Bergamo nessuno ha fatto meglio: ha giocato la bellezza di 36 gare su 38. Super presente in stagione. Alla Roma punterà a collezionare gettoni soprattutto in Uefa Champions League, lì dove non ha mai giocato.
“La Champions League è l’obiettivo di tutti. Sin da quando inizi da ragazzino il sogno di giocare in questa competizione è sempre presente. Sono quindi contento di esserci tornato. La Roma ha dimostrato quest’anno di essere al livello delle top… e quest’anno bisogna ripetersi”.

E allora staremo a vedere se Bryan si ripeterà, con la speranza di aver trovato un futuro titolarissimo del calcio nostrano.
La nazionale sorride e la Roma risponde sorridendo: che il futuro della mediana passi dalla coppia Cristante-Pellegrini?