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UFFICIALE: Cristiano Ronaldo è bianconero

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UFFICIALE: Cristiano Ronaldo è bianconero

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Dopo tanti giorni di attesa la trattativa del secolo si è conclusa. Alle 17:32 sul sito ufficiale delle Merengues arriva la notizia: Cristiano Ronaldo giocherà nella Juventus. Jorge Mendes consegna al Real Madrid 100 milioni di euro tondi tondi, mentre i bonifici al fenomeno portoghese peseranno 30 milioni annui.

LA NOTIZIA SUL SITO MADRIDISTA

Il comunicato ufficiale del Real Madrid annuncia il passaggio definitivo alla Juventus. La nota sottolinea come sia stata decisiva la volontà chiaramente espressa del giocatore di abbandonare i Galacticos per approdare in bianconero, senza possibilità di ritorno. Cristiano Ronaldo ritiene concluso un ciclo, virtuosissimo, e vuole scrivere un’altra pagina della storia del calcio, prima del suo ritiro.

Non solo però, perché i Blancos, oltre a scuotere il globo in tre righe, dedica ampio spazio ai saluti e ai ringraziamenti verso il suo campione.
Lo incorona come il migliore al mondo, lo esalta come simbolo di dedizione e responsabilità, e lo annuncia come il più grande della storia del club madrileno. Giusto per dare prova di ciò, nel comunicato vengono citati tutti i numeri (mostruosi) di CR7 con la maglia delle Merengues: 451 gol in 438 partite. In totale 16 titoli, tra cui 4 coppe europee, 3 di loro consecutivi e 4 nelle ultime 5 stagioni. Su base individuale, con la maglia del Real Madrid ha vinto 4 Palloni d’Oro, 2 FIFA The Best e 3 Scarpe d’Roro, tra molti altri premi.
Il club saluta infine il portoghese con una dichiarazione d’amore, quale in questi 9 anni è sicuramente sbocciato: Il Real Madrid sarà sempre la tua casa.

IL SALUTO DI CRISTIANO

Non passano molti minuti che, sempre sul sito ufficiale del Real Madrid, esce un altro comunicato, questa volta firmato CR7. Il portoghese ha lasciato una lettera d’addio alla maglia che lo ha fatto entrare, di diritto, nell’Olimpo degli dei del calcio.

Ronaldo ringrazia per l’affetto ricevuto, ma dichiara che ritiene conclusa la sua esperienza madrilena, chiedendo comprensione ai tifosi per la sua scelta di abbandonare il club. Il saluto prosegue con gli elogi agli straordinari compagni di squadra, citando tutti le vittorie conquistate assieme a loro. Menzione di merito non solo per i tifosi e per i giocatori, ma anche per la società, lo staff di allenatori, preparatori, medici, e tutti uomini che hanno lavorato con lui in questi 9 anni, e anche al calcio spagnolo che lo ha consacrato come il migliore di tutti.
Termina con un evergreen: “Hala Madrid!“.

LA SVOLTA PER LA SERIE A

Quando l’uomo più conosciuto del pianeta approda in un campionato, è naturale pensare che nulla sarà più come prima. La Serie A è pronta ad accogliere un campione con la ‘c’ maiuscola, e maiuscoli saranno anche i cambiamenti che porta con sé.

Peccato per il bando dei diritti TV, venduti a poco più di un 1 miliardo solo un mesetto fa (se la Juve si fosse mossa prima…), che avrebbero potuto fruttare molto ma molto di più alle squadre italiane (la Premier è venduta al triplo).
Da un punto di vista economico quindi non rimane molto alle formazioni di A, Juventus ovviamente esclusa, la quale farà schizzare i propri ricavi alle stelle, se non il rincaro dei prezzi durante le partite casalinghe contro i bianconeri.

Per tutti gli altri punti di vista è un guadagno netto. In primis l’appeal: con CR7 in Italia le partite del campionato nostrano, della Madama e non solo, verranno visionate sia da più persone, sia in modo più attento. Con gli occhi mondiali addosso, le squadre avranno modo di mettere in vetrina se stesse e i propri gioielli, avendo possibilità di aumentare la loro notorietà e il prezzo della mercanzia. Ronaldo rivaluta completamente il campionato italiano per quanto riguarda il livello di forza: i giocatori esteri infatti, se prima avevano una visione della Serie A come di un campionato di secondo livello, ora potranno lustrarsi gli occhi con il più forte di tutti a militarvi, rivalutando un eventuale approdo.

Tutto il movimento potrà dunque giovarne, per la notorietà e il tasso tecnico nel breve periodo, e da un punto di vista commerciale nel medio: con giocatori più importanti e squadre più competitive sarà naturale fra un paio d’anni attirare più sponsor per ogni club, nella speranza di rilanciare il campionato che altrimenti faticherebbe a stare al passo almeno di Premier e Liga.

Quando il Milan comprava Jean-Pierre Papin, per tenerlo in panchina, e l’Inter Ronaldo Luís Nazário de Lima  arrivavano due neo-Pallone d’Oro nel campionato più bello del mondo.
Cristiano Ronaldo è l’attuale detentore, che la nostra Serie A stia per tornare la regina d’Europa?

 

Comunicato Real —-> QUI

Lettera Ronaldo —-> QUI

 

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Il Cagliari punta il Sassuolo: verso il recupero Di Pardo, differenziato per Capradossi

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Il Cagliari è in campo per preparare la sfida di lunedì sera con il Sassuolo. Alla Unipol Domus i rossoblù cercano punti per avvicinarsi alla porta d’uscita della zona retrocessione, sperando anche nei passi falsi delle proprie avversarie per la salvezza. La squadra di Claudio Ranieri ha totalizzato fino ad ora 10 punti ed è penultima, ma la compagine allenata da Alessio Dionisi è quindicesima e a solo 5 lunghezze. Questa partita è dunque una grande possibilità di rinascita per i sardi, che oltre tutto possono contare sulla spinta dei propri sostenitori in casa. Di seguito il comunicato della seduta di allenamento odierna pubblicato sul sito ufficiale del Casteddu.

IL COMUNICATO DEL CAGLIARI

“Al CRAI Sport di Assemini è iniziata la settimana di allenamenti che porterà il Cagliari alla gara dell’Unipol Domus contro il Sassuolo, posticipo della 14ª giornata di Serie A, in programma lunedì 11. Agli ordini di mister Ranieri, coadiuvato dal suo staff, la squadra ha cominciato la seduta di oggi con dei lavori dedicati al possesso palla. Poi spazio ad una partita giocata ad alta intensità, accompagnata da un lavoro aerobico. Alessandro Di Pardo si è allenato parzialmente con il gruppo; personalizzato per Elio Capradossi. Domani, giovedì 7, rossoblù di nuovo in campo al mattino”.

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La Juventus prepara la sfida al Napoli: Weah difficilmente convocabile, ok Danilo e Rugani

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Manca sempre meno al big match di Serie A tra Juventus e Napoli. A 48 ore dalla sfida, i bianconeri hanno svolto, al Juventus Training Center, una seduta d’allenamento mattutina. Massimiliano Allegri può sorridere con i rientri di Danilo, Rugani e Locatelli. Possibile forfait per Timothy Weah che non dovrebbe essere della partita. Secondo quanto riportato da Giovanni Albanese, infatti, è sempre più probabile una sua esclusione dalla lista dei convocati per recuperare al 100%. Con lui, anche De Sciglio.

REPORT DELL’ALLENAMENTO ODIERNO

IL COMUNICATO“Il lavoro odierno è stato fatto dividendo il gruppo in funzione dei ruoli in campo, con la difesa che si è concentrata soprattutto sulla fase di costruzione e di copertura contro il reparto offensivo. Diverso invece il focus per centrocampisti e attaccanti, che hanno posto maggiore attenzione sulle combinazioni di gioco e sulle conclusioni. Domani, giovedì 7 dicembre, è giorno di vigilia della gara: la squadra si allenerà in mattinata e poi Mister Allegri presenterà il match in conferenza stampa alle ore 14 (in diretta su Juventus TV)”.

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Problema infortuni per Gasperini: lesione per Djimsiti, Toloi e Palomino si allenano ancora a parte

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Atalanta

Dopo l’amara sconfitta, 3-0, in casa del Torino di lunedì, l’Atalanta vuole riscattarsi e tornare a correre verso la zona Europa. La squadra di Giampiero Gasperini è al momento è al momento all’ottavo posto a quota 20 e sabato al Gewiss Stadium arriva il Milan, che occupa la terza piazza della classifica. I Nerazzurri vogliono tornare alla vittoria e guadagnare punti sulle squadre davanti e potranno contare anche sulla spinta dei propri tifosi. Intanto l’allenatore torinese è al lavoro per preparare al meglio questo match di grandissima importanza, ma deve fare i conti le tante defezioni all’interno della rosa.

GLI AGGIORNAMENTI SUGLI INFORTUNATI

Secondo quanto riportato da tuttomercatoweb.com, gli esami svolti da Berat Djimsiti hanno comunicato una lesione di primo grado al muscolo otturatore interno sinistro. Il giocatore è stato sottoposto in giornata a delle terapie, così come Gianluca Scamacca. Hanno invece lavorato individualmente Palomino, Toloi e Kolasinac. Quest’ultimo è stato convocato per la sfida con il Torino, ma sembra non aver recuperato ed è in dubbio per il Milan. El Bilal Touré sta continuando il proprio percorso riabilitativo per smaltire il proprio infortunio, mentre Davide Zappacosta è tornato a lavorare con il gruppo.

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Bove si racconta a 360 gradi: “Tifo Roma da bambino, avrei voluto giocare con Nainggolan”

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Edoardo Bove è ormai diventato un giocatore importante nello scacchiere di Josè Mourinho. L’allenatore portoghese lo ha fatto esordire in Serie A il 9 maggio 2021 nel match con il Crotone e da quel giorno gli ha dato sempre più chance, dato il talento il suo e le ottime prestazioni. Il classe 2002 della Roma ha rilasciato oggi un’intervista a Dazn Talks al termine dell’allenamento pomeridiano, di seguito le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com.

LE DICHIARAZIONI DI EDOARDO BOVE

L’ALLENAMENTO – “È stato bello intenso. Abbiamo appena finito e quindi ho ancora un po’ di scorie dall’allenamento, ma sono contento di essere qui“.

LA CRESCITA – “La mia famiglia mi ha sempre trasmesso questa passione. Poi mio papà ha origini napoletane e mia mamma tedesche e quindi sono un pochino metà e metà. Ho preso un po’ la parte severa da mamma e la parte un pochino più giocherellona e simpatica da papà.”

LA ROMA – “La passione per la Roma però l’ho iniziata ad avere fin da bambino. Poi sono entrato a Trigoria quando avevo dieci anni adesso ne ho ventuno e questo è il dodicesimo anno e quindi sono stato più volte qui che a casa. So cosa vuol dire, più passa il tempo e cresci, capisci anche l’importanza di dove sei man mano che vai avanti. È quella la cosa più bella perché magari uno dice sono dodici anni che sei alla a Roma e magari iniziai a diventare una routine e un’abitudine. Invece ogni anno che viene è ancora meglio e spero di continuare così“.

GLI ANNI NELLE GIOVANILI – “Sicuramente hanno fatto la differenza perché sono tutti piccoli step che uno fa in una carriera. Poi ognuno ha un percorso differente, io sono stato fortunato e bravo a sfruttare un determinato tipo di occasione e a rimanere qui per tutto il tempo. Adesso, naturalmente, sono contento di quello che sto facendo. È un momento molto bello perché ti proietti sempre al futuro essendo anche giovane, quindi sei sempre molto attivo e molto energico”.

LE RESPONSABILITA’ DATE DA MOURINHO – “Il fatto di darmi tanta responsabilità mi porta ad avere ancora un rapporto di grande fiducia. Quando un allenatore dà grande fiducia a un giocatore credo che ripagarla sia la cosa più bella. Naturalmente il mister è proprio un maestro sulla mentalità che ci trasmette, sulla cattiveria che dobbiamo avere in campo e durante gli allenamenti. Il fatto che mi abbia trasmesso questa fiducia è dato questa responsabilità mi ha aiutato a crescere. Perché una cosa è giocare senza pressione e un’altra cosa è confermarsi partita dopo partitica che è la cosa più difficile”.

LA MATURAZIONE “In generale la carriera di un calciatore penso porti anche ragazzi giovani a crescere fin da subito. Perché un ragazzo di diciott’anni si trova in uno spogliatoio con anche uomini con figli e gli argomenti sono diversi e le responsabilità sono differenti. Quindi cresci già anche da altri punti di vista. Come se fosse tutto elevato all’ennesima potenza. Anche la maturazione è elevata e vedi miglioramenti. Ma è bello essere così al centro di un progetto”.

LE OPPORTUNITA’ – “Quando uno risponde ricorda sempre i sacrifici. È vero magari un determinato tipo di cose un ragazzo di diciott’anni che si affaccia alla carriera professionistica non le può fare. Non tutti possono andare a scuola fino al quinto anno nella stessa scuola senza andare nel convitto della squadra, perché allenandosi la mattina anche tutto l’ambiente scolastico, che è una parte fondamentale, rischi di perderla. Fortunatamente io sto proseguendo gli studi universitari e cerco svaganti anche un po’ con gli studi, perché se poi pensi tutto il tempo al calcio così diventa molto complicato da gestire.

LA PASSIONE – “Una cosa da gestire e si la voglia di migliorarsi ogni giorno, ma anche la gestione dei tempi perché si sei giovane ma devi stare attento a gestire il tuo corpo. Sono tutta una serie di considerazioni da fare nel momento in cui intraprendi una carriera calcistica. Sono scelte dettate, per me, dalla passione perché è la cosa che amo fare di più al mondo. Perché quando non avrò più voglia di andare al campo ci sarà qualcosa che non va e bisognerà cambiare qualcosina. L’obiettivo è alzarsi la mattina e andare a fare qualcosa che ti piace e di cui sei entusiasta”.

GLI STUDI – “Magari ho sbagliato a usare la parola svagarsi però ho anche altre passioni. Studio economia e management. Mi è capitato anche che ragazzi della Primavera mi chiedessero dell’università ed è bello pensare che puoi essere anche da esempio“.

QUALCUNO CHE E’ UN ESEMPIO PER LUI – “La mia famiglia mi ha sempre trasmesso a che lo studio fosse una parte fondamentale. Con mamma tedesca non scappi, hai un determinato tipo di equilibrio. Poi con papà si è equilibrata la severità. Lui tifa per me“.

CON CHI AVREBBE VOLUTO GIOCARE – “Calcisticamente il giocatore della Roma che mi ricordo benissimo anche abbastanza recente è Nainggolan. Mi piaceva tantissimo come tipo di giocatore ed era uno dei miei giocatori preferiti. Questo per non essere banale, perché come fai a dire che non avresti voluto condividere lo spogliatoio con De Rossi e Totti?“.

L’OLIMPICO – “La cosa che dicevo all’inizio, è incredibile come man mano che cresci e come se ti rendessi conto di tutta la parte che c’è fuori. Dei tifosi, delle persone che lavorano qui. Da chi sta in portineria ai magazzinieri. È proprio una roba che magari quando sei piccolo e cresci qui dentro nemmeno ti rendi conto. Ma man mano che che cresci e inizi a capire più cose l’emozione del vestire la maglia cresce. Perché prendi consapevolezza di dove sei, di quello che hai fatto e di quello che vuoi fare ed è davvero un’emozione che cresce. Capisco cosa rappresento perché essendo stato uno di quei bambini so cosa vuol dire ed è bellissimo“.

IL TENNIS – L’ultima volta che ho giocato è stata la pausa dopo giugno con un mio amico, Flavio Cobolli“.

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