Connect with us
Da 3-5-2 a 4-3-3: ecco perché il Bologna può salvarsi

La nostra prima pagina

Da 3-5-2 a 4-3-3: ecco perché il Bologna può salvarsi

Pubblicato

:

Mentre squadre come Empoli e Spal ottenevano punti importanti a destra e manca, il Bologna di Pippo Inzaghi con la sua difesa a tre vedeva sempre più allontanarsi quell’ancora di salvezza chiamata “diciassettesimo posto”: le pesanti sconfitte negli scontri diretti con Empoli, Cagliari, Genoa e Spal (all’andata) avevano spostato il mister ex Venezia sulla graticola in modo secco e deciso.

Durante il calciomercato e nella pausa invernale, però, qualcosa è cambiato: si è lavorato in modo diametricalmente opposto su schemi e sistemi di gioco. E adesso la squadra rossoblu è pronta alla grande rimonta.

ERROR

Se dovessimo analizzare il motivo principale per cui il Bologna si trova in questo momento in “zona rossa” questo probabilmente è imputabile alla scelta del modulo: arrivato da Venezia con una valigia piena di speranze e ambizioni, Inzaghi si è fermato al palo, dimostrandosi fin troppo integralista e non variando mai il sistema dalla sua difesa a tre.

E così Mattiello e Dijk finiscono a fare i quinti di centrocampo, mentre dietro la linea è composta dal trio Danilo-Helander-Calabresi.

Danilo è costretto a fare il centrale di un comparto che a tre è fin troppo largo. In campo aperto Helander viene spesso saltato e l’unico fra tutti a mettersi in risalto alla fine della fiera risulta esser l’ex Roma Calabresi. De Maio finisce quasi fuori squadra: colleziona gettoni in panchina, mentre nel rettangolo di gioco fatica a stare dietro alle veloci incursioni delle ali avversarie.

In mezzo al campo non è facile per Pulgar fare la diga in modo elegante davanti la difesa: al mediano cileno gli di può chiedere di calciare da lontano, di andare in contrasto o di spazzare via qualunque cosa gli capiti a tiro, ma partendo da una difesa a tre, con nessuno capace ad impostare, se la costruzione del gioco non inizia nemmeno dal regista, allora risulta difficile dare fluidità alla manovra d’attacco.

CONSEGUENZE

E difatti è quello che succede: con Poli lasciato troppo solo e il giovane Svanberg che, per rimediare a qualche problemi arretrato, indietreggia, togliendo sempre qualcosa all’azione offensiva.

I rossoblu – prendiamo in esame la gara contro la Lazio persa 0-2 e giocata con il 3-5-2 – fa fatica a tenere il pallino del gioco. Nei 90 minuti appena in 19′ ha la sfera fra i piedi, controllando molto nei primi quindici minuti, ma calando drasticamente nei ritmi nel secondo tempo.

Giocando a tre dietro, spesso alle mezzali viene chiesto un doppio lavoro che non possono garantire tutti. Il fisico ne risente e negli ultimi quindici-venti minuti la squadra abbassa irrimediabilmente il baricentro.

La maggior parte delle volte la manovra passa dai piedi di Helander, che contro i biancazzurri tocca il pallone 82 volte; pensare che il giocatore che viene inserito più volte nella manovra dopo lo svedese è Nagy (in quel caso titolare al posto di Pulgar) che però gioca la palla venti volte in meno.

FASCE

Il Bologna, partendo da Helander, si allarga poi sempre sulle fasce.

Il maggior flusso di gioco avviene a destra e sinistra, circa sulla linea di centrocampo, salvo poi convergere centralmente prima di entrare in area di rigore. Tanti cross quindi: la maggior parte di essi falliti.

È un Bologna schiacciato per la maggior parte del tempo, che gioca troppo stretto. Con Helander e Calabresi ad un metro dal centrale Danilo. Inzaghi giostra la squadra con la tattica del fuorigioco, ma Mattiello e Dijks (o Krejci) non danno ampiezza.

L’ampiezza, la maggior parte delle volte, viene data dalle ali, che il Bologna non ha. L’effetto poi è quello di trovarsi irrimendiabilmente schiacciata nel cerchio di centrocampo.

SVOLTA

Con il passaggio da tre a quattro – prendendo come esempio la gara dell’ultimo week-end contro la SpalHelander e Danilo al centro sono coperti maggiormente e così vengono ridotti  quegli inserimenti avversari che avevano portato i rossoblu ad essere una delle peggiori difese della Serie A.

Inzaghi non se la sente di rivoluzionare e gioca ancora con Calabresi adattato basso a destra che, in fase di possesso con l’avanzare di Dijks, scala al centro divenendo un terzo centrale. Indubbiamente, però, così facendo, Pulgar agisce da mediano in fase di interdizione e Soriano, come mezz’ala, aiuta la manovra senza schiacciarsi.

Orsolini e Sansone danno l’ampiezza in avanti, mettendo di fatto in difficoltà la retroguardia spallina, salvo quando i biancocelesti riescono ad alzare la testa, con il mister del Bologna che corre ai ripari, facendo scendere Orsolini quasi a centrocampo, accompagnato dal sostegno del difensivo Svanberg e lasciano in avanti Santander come unica punta, sostenuto da Rodrigo Palacio che, però, agisce quasi sulla trequarti.

EQUILIBRIO

Con il passaggio a quattro si ristabilisce l’ordine nel rettangolo di gioco: Helander smette di essere il fulcro della manovra (tocca appena trentasei palloni, meno di lui solo Orsolini). La sfera passa stavolta dai piedi di Pulgar61 volte – al quale riescono la bellezza di 40 passaggi. Meglio di lui in gara solo Bonifazi (44) e Valdifiori (50).

Il cileno stavolta è lasciato più libero d’agire: ha meno compiti e davanti la difesa spesso scala Dijks da terzino, che recupera più palloni di tutti. In run, corre 7.4 km/h, mentre in Sprint va addirittura a 32.55 km/h.

Con il cambio di modulo, anche il flusso di gioco varia: i rossoblu non si allargano solo sulla linea di centrocampo, ma spesso si parte dai terzini destri e sinistri, iniziando l’azione dal basso e giocandola sulle fasce.

RIMONTA

Con il girone di ritorno appena iniziato, al Bologna si chiede subito stabilità.

Il punto preso al Paolo Mazza è oro e con gli innesti della mezz’ala Soriano e dell’ala Sansone, ora Inzaghi ha i calciatori perfetti per mettere in campo il 4-3-3.

Nelle prossime cinque gare ad Inzaghi sono chiesti almeno 5 punti. Fra i vari match contro le big (Roma, Juventus e Inter) spiccano gli scontri diretti casalinghi contro Frosinone e Genoa, lì dove è vietato sbagliare.

Con un nuovo sistema di gioco e la voglia di confermare la categoria, Inzaghi è pronto ogni settimana a giocarsi il posto. E lo farà probabilmente a quattro.

Avrà imparato la lezione?

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Calcio Internazionale

McDermott risponde a Cellino in ESCLUSIVA: “Scoprii del mio esonero dai giornali!”

Pubblicato

:

McDermott

ESCLUSIVA MCDERMOTT – Negli scorsi giorni, l’attuale presidente del Brescia, nonché ex patron del Leeds UnitedMassimo Cellino, aveva rivelato un incredibile retroscena che aveva portato all’esonero di Brian McDermott a causa di un’incomprensione linguistica.

In tutta risposta, la redazione di Numero Diez ha raccolto le dichiarazioni dell’allenatore anglo-irlandese in esclusiva, che ha fornito la sua risposta alla paradossale situazione. Inoltre, considerando la sua lunga carriera da giocatore e da scout dell’Arsenal, il classe ’61 ha esposto alcuni retroscena e punti di vista in merito al passato e al presente del calcio dei Gunners, oltre che dell’Hibernian, squadra del massimo campionato scozzese di cui egli è attualmente direttore sportivo.

Di seguito riportata l’intervista esclusiva di Brian McDermott ai nostri microfoni.

ESCLUSIVA BRIAN MCDERMOTT: LE DICHIARAZIONI

Ha letto le recenti dichiarazioni di Cellino sull’incredibile fraintendimento riguardo il suo esonero al Leeds? Cosa ne pensa a riguardo?

Non sono mai stato consapevole della situazione e della modalità in cui sono stato rimosso dal mio incarico presso la panchina del Leeds finché non ne sono venuto a conoscenza dai giornali“.

La sua storia si intreccia prevalentemente con il mondo Arsenal, considerando le sue esperienze da giocatore negli anni ’80 e da scout dei Gunners negli ultimi anni. Crede che possano dire la loro in Premier League e in Champions League?

“Penso che l’Arsenal abbia una rosa e uno staff tecnico di alto livello. Sono in corsa in tutte le competizione e hanno grandi possibilità di competere sia per la vittoria del campionato di Premier League che della Champions League. Si tratta di un club fantastico e spero che possano raggiungere i loro obiettivi in questa stagione”.

Chi è il miglior giocatore con cui ha giocato e contro cui ha giocato? Crede che farebbero la differenza anche nel calcio moderno?

“Il miglior giocatore con cui abbia mai giocato è Liam Brady, leggenda dell’Arsenal. D’altra parte, invece, il miglior giocatore contro cui ho giocato è Kenny Dalglish. Secondo me, penso che il primo brillerebbe anche nel calcio di oggi. Anzi, sarebbe addirittura migliore rispetto al passato“.

Durante la sua esperienza da scout dell’Arsenal chi è stato il giocatore che l’ha sorpresa maggiormente per il proprio stile di gioco? Personalmente, si vanta di qualche acquisto dei Gunners?

“Nel settore scouting dell’Arsenal tutti lavoravamo insieme, quindi il merito è del gruppo. Ognuno di noi aveva un’opinione in merito ai giocatori che volevamo acquistare. In particolare, il mio incarico era osservare i giocatori che gli altri scout avevano segnalato in giro per il mondo. Quindi ero una parte del processo totale. Un esempio di questo lavoro è William Saliba, un grande difensore centrale che abbiamo seguito per un lungo periodo”.

Oggi lei è il direttore sportivo dell’Hibernian, attualmente quinto in Scottish Premiership. Pensa che il livello del campionato sia in crescita nell’ultimo periodo?

“Sto apprezzando molto la Scottish Premiership. Il campionato è molto fisico e soprattutto competitivo. Non esistono gare facili”.

Ci sono giocatori talentuosi dell’Hibernian che suggerirebbe ai club dei top 5 campionati europei? 

“Io, così come la società, voglio che i nostri giocatori crescano e si sviluppino da noi. Il nostro credo è modellare il miglioramento dei talenti del nostro settore giovanile. Infatti, abbiamo già un paio di giocatori 16enni i quali hanno debuttato in prima squadra (Josh Landers, Rudi Allan-Molotnikov, Rory Whittaker n.d.r.)“.

Si ringrazia sentitamente Brian McDermott per l’opportunità concessa e per aver messo il proprio tempo a disposizione.

Fonte immagine di copertina: Daily Mail

Continua a leggere

La nostra prima pagina

“Interissima” – La Rassegna del Diez

Pubblicato

:

rassegna

La rassegna stampa è senza alcun dubbio il miglior modo per iniziare la giornata. Ecco quindi le prime pagine dei principali quotidiani sportivi internazionali per la giornata di oggi.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Prima Pagina La Gazzetta dello Sport 04/12/2023

CORRIERE DELLO SPORT

Prima Pagina Corriere dello Sport 04/12/2023

TUTTOSPORT

Prima Pagina Tuttosport 04/12/2023

L’EQUIPE

Prima Pagina L'Equipe 04/12/2023

AS

Prima Pagina AS (Madrid) 04/12/2023

MARCA

Prima Pagina Marca 04/12/2023

MUNDO DEPORTIVO

Prima Pagina Mundo Deportivo 04/12/2023

SUPERDEPORTE

Prima Pagina Superdeporte 04/12/2023

MIRROR SPORT

Prima Pagina Mirror SPORT 04/12/2023

RECORD

Prima Pagina Record 04/12/2023

Continua a leggere

La nostra prima pagina

Rassegna Social del Diez – Roma in rimonta, l’Inter batte il Napoli e torna in vetta

Pubblicato

:

Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

 

Continua a leggere

Flash News

All’Inter riesce una particolare impresa dopo 11 anni: la curiosità

Pubblicato

:

All'Inter riesce una particolare impresa

ALL’INTER RIESCE UNA PARTICOLARE IMPRESA – Prova di forza al Maradona dell’Inter, che ottiene un successo molto pesante per la lotta Scudetto compiendo il controsorpasso alla Juventus, che venerdì aveva vinto a Monza al 94′.

ALL’INTER RIESCE UNA PARTICOLARE IMPRESA DOPO 11 ANNI

Si tratta anche di una vittoria simbolica perchè arrivata sul campo della squadra campione in carica, per l’appunto il Napoli. Un’impresa che ai nerazzurri mancava addirittura da 11 anni. Dal 2012 ad oggi, infatti, la Beneamata non era mai riuscita a battere, in trasferta, la squadra detentrice del titolo.

L’anno scorso, pur essendo memorabile sulla sponda nerazzurra per quanto riguarda i derby della Madonnina, era arrivata una sconfitta nella stracittadina giocata in campionato in casa del Milan campione in carica (3-2 per i rossoneri alla 5ª giornata). Prima ancora, non si era riusciti a sbancare l’Allianz Stadium, casa della Juventus, vincitrice dei precedenti Scudetti.

L’ultima volta prima di oggi era capitata dunque nel 2012, il primo dei nove anni di fila in cui i bianconeri hanno giocato con lo scudetto sul petto. Era il 3 novembre 2012 e l’Inter passò allo Juventus Stadium rimontando l’iniziale gol di Vidal con la doppietta di Milito e la rete di Palacio.

Esattamente 11 anni e un mese dopo sono arrivate altre tre reti in casa dei Campioni in carica. Così la formazione di Inzaghi si è tolta la soddisfazione di sfatare anche questo particolare tabù, a dimostrazione di quanto questa squadra non voglia lasciare proprio nulla al caso.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969