In materia di predestinati, risalta spesso il color rosso come manifesto principale. Le recenti domeniche italiane hanno visto milioni di appassionati esultare per le vittorie della Ferrari con un giovane monegasco. La storia di un altro ragazzo, questa volta con la maglia dell’Arsenal, tinge del medesimo colore le notizie fresche di giornata. La storia di Gabriel Martinelli sorge da molto lontano, dopo mille peripezie, frutto dei sacrifici che lo hanno portato a stupire con la maglia dei Gunners. Nasce il 18 giugno del 2001, nella città brasiliana di Guarulhos, all’interno di una Nazione in cui il calcio non si ama solamente, ma si vive giorno per giorno. Tra le vie di ogni realtà vivente, negli angoli più angusti di ogni casa, si ramificano le ambizioni dei ragazzi più vari, i quali sognano di emulare le azioni dei loro campioni preferiti. Dentro i primi gol europei di Martinelli, probabilmente vi è lo stampo di chi ha creduto veramente nelle proprie possibilità, di chi mediante le giuste considerazioni ha colmato distanze che poco tempo prima parevano impensabili.

Fonte: profilo ufficiale Instagram @ga_martinelli01
DAL FUTSAL AL CALCIO EUROPEO
Il cammino del giocatore nasce in un mondo parallelo al calcio, precisamente nel Futsal. Il passaggio al campionato a 11 prevede un periodo di transizione nel settore giovanile del Corinthians, entro cui, tra colpi di suola e tocchi di punta stile biliardo, sviluppa e consolida i primi movimenti. Saranno anni di dribbling ravvicinati e studio della dinamica del gioco stretto, preludio delle movenze notate nelle prime uscite stagionali. Ma il 2015 è l’anno del trasferimento. Ugualmente alla città nativa, anche Itu appartiene allo stato di San Paolo, e la maglia rossonera dell’Ituano inaugura definitivamente la vetrina del gioiello in questione. Ordem y Progreso – come recita il motto presente sulla bandiera brasiliana – si connatura in questo caso nella parabola ascendente del ragazzo. L’ordine è l’estrema umiltà, rimarcata recentemente anche da Emery nell’attitudine giornaliera. Il progresso è lo sviluppo, studiato per un popolo alla ricerca della maggior crescita civile, adottato d’altro canto, per il futuro di chi intende volare fra le stelle.
Non a caso, l’estate del 2019 è stata oggetto degli interessi più sinceri da parte dei migliori club del mondo. L’hanno inseguito il Real Madrid, il Barcellona e l’Arsenal. Un’altra inglese, il Manchester United lo scartò due anni fa, dopo quattro provini. Alla fine, il biglietto di Gabriel ha preso la direzione di Londra, in virtù della forte fiducia dei Gunners, dietro previo pagamento di circa 7 milioni di sterline. Ai corteggiamenti seguono i fatti, le promesse svaniscono se non rispettate da reali dimostrazioni tecniche e tattiche, ma lo spunto non è mancato, non solo: è stato da record. Il minutaggio in Premier League viene immediatamente colmato dall’esordio con doppietta in EFL Cup. A soli 18 anni è il brasiliano più giovane ad aver segnato nella competizione, ma quando sei così giovane hai fame di successo. Il piatto si chiama Europa League, mentre il gusto ha ancora il sapore di un esordio con doppietta e assist, oltre al record di diventare il calciatore più giovane del club a raggiungere tale obiettivo: What Else?
STILE DI GIOCO
Immaginiamo una matrioska, dentro ogni pezzo, scavando ulteriormente, trovi tasselli sempre più nascosti. La vivacità offensiva del brasiliano combacia probabilmente col gioco metaforico. Le caratteristiche amano intrecciarsi, per creare un giocatore ibrido, avvicinabile a tanti esempi già affermati. Ciò che stupisce principalmente è il cambio di passo, una macchina da corsa con le gambe umane, capace di passare da zero a cento in pochi istanti. Oltre alla rapidità abbina l’intelligenza tattica, poiché se schierato in un tridente offensivo, agisce efficacemente ambo le parti o da punta di riferimento. Da qui la capacità di adattamento, un amor proprio per la gestione del pallone (forse anche troppo) e lo slancio necessario per la marcatura a rete.

Fonte: profilo ufficiale Instagram @ga_martinelli01
Il gioco di Unai Emery prevede inoltre un rapido spostamento di palla, entro cui tutti gli interpreti in campo partecipano attivamente. La sfera viaggia da un estremo all’altro, dai difensori, alla zona intermedia, più il supporto dei laterali. Quest’ultimo punto riguarda il lavoro di un trequartista, una mezz’ala, o anche di una seconda punta, i quali alleggeriscono la posizione di qualche metro per estendere le linee di passaggio. Il talento di Martinelli può evolversi esattamente in un’idea di gioco indirizzata alla creazione sempre più frequente dello spazio. A partire da questo punto si connatura l’esplosività della corsa volta al dribbling e la nascita del pericolo come conseguente arma letale a favore dei Gunners.
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Quale futuro? Sulla carta limpido, a favore di una New Wave in crescita. Le ibridazioni raccontano di un giocatore dal tocco alla Neymar, l’impeto della corsa ricorda molto Álvaro Morata, la finalizzazione è quella di Lewandowski. L’unica certezza rimanda ad un arricchimento della Premier League, secondo un calcio d’oltre manica entro cui anche le big favoriscono lo sviluppo delle promesse più ambite. Nel Manchester United, Rashford, classe 1997, si appresta a giocare la quarta stagione tra i professionisti. Il Chelsea di Lampard, costretto in parte dal blocco del calciomercato, schiera settimanalmente un undici di partenza Under 25. L’Arsenal non rimane a guardare, si affianca alla linea di pensiero e inserisce in prima squadra Martinelli, destinato, almeno inizialmente, al prestito stagionale. Un ragazzo di cui, sicuramente, risentiremo parlare.
Fonte immagine in copertina: profilo ufficiale Instagram @Arsenal