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Dani Olmo, il Diez al margine

Alla Ricerca del Diez

Dani Olmo, il Diez al margine

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Jugoslavia: una parola che, oggi (ma anche ieri e domani), fa rabbrividire circa 21,5 milioni di persone. Non è un numero casuale, ma è il totale complessivo delle popolazioni dei sette Stati che sono venuti a formarsi dall’implosione di quell’agglomerato sociale, religioso e culturale; no, non vi conviene pronunciare quelle dieci lettere, nonostante qualche mese fa, a qualche ora di volo da quella parte d’Europa dilaniata, si sia sparsa la voce che, magari, un giorno, ci si poteva riprovare. Eh no, gli errori si presentano esattamente per non essere più commessi; o meglio, ce lo si augura. Ma dove si è diffuso un sentimento di ritorno al passato, nell’autunno del 2017?

Beh, fortunatamente quell’idea è evaporata con il passare delle ore, dei giorni e delle settimane; uno spiraglio di realizzazione, però, c’era stato: la crisi sociale scoppiata tra Catalogna e Spagna spaventava l’assetto di stabilità a cui ci siamo abituati, tanto da ipotizzare un eventuale catastrofico conflitto civile. Sì, una di quelle guerre tra vicini di casa, che tra Serbia, Slovenia, Macedonia, Montenegro, Bosnia, Kosovo e Croazia ci si ricorda abbastanza. Badate bene, il Paese a scacchi biancorossi non è stato messo lì senza apparenti motivi.

Fonte: profilo Twitter @l_indro

Il filo conduttore tra l’epicentro di una tragedia (la Jugoslavia) e la sua ipotizzabile imitazione (la Catalogna), fortunatamente non ha nulla a che fare con violenza e distruzione. A dirla tutta, qualcosa lo distrugge: le speranze dei difensori avversari.

TUTTO IN FAMIGLIA 

Ciò che nel corso della storia moderna ha legato la popolazione catalana a quella croata è sicuramente il desiderio d’indipendenza: la prima ci combatte ogni giorno dalla fine del diciannovesimo secolo, la seconda l’ha ottenuta il 15 gennaio 1992, quando fu ufficialmente dichiarata nazione indipendente dall’allora CEE. Le storie di questi due territori entrano direttamente nell’esperienza di vita dei propri abitanti, un po’ come successo al secondogenito di Miquel Olmo, Daniel; diciamoci la verità: tutti tolgono quelle due lettere finali.

Miquel nel 1998 decide di porre fine ad una carriera non così esaltante, vissuta sulle fasce dei campi catalani di provincia, tra terza e quarta divisione spagnola. Durante la sua avventura ai piani bassi del calcio spagnolo, però, fa due goal di vitale importanza: il primo lo segna due anni prima del ritiro, quando nasce Carlos, mentre il secondo arriva proprio a ridosso dello slaccio definitivo degli scarpini, quando viene alla luce Dani.

Entrambi i fratelli Olmo si innamorano del pallone, ma fin da subito si nota una notevole differenza nel tasso tecnico: Daniel è decisamente più forte, tant’è che spegne otto candeline con la maglia dell’Espanyol addosso. Sì, ma qualcosa ancora non funziona; i Periquitos non sono la squadra più blasonata della regione e Dani ambisce al top. Detto fatto: passa appena un anno nel settore giovanile dei blanquiazules, perché nel 2007 veste blaugrana; e segna, segna molto, per circa sette anni.

Fonte: profilo IG @daniolmo7

Nel 2014, però, inizia il suo complesso rapporto con lo stare ai margini: una sensazione che lo accompagna anche ora, quando la sua figura sta progressivamente uscendo dall’oscurità della periferia calcistica europea. E pensare che tutto cominciò per due compagni venuti da lontano.

FUORI DALLE VETRINE 

L’allenatore di Olmo nel 2010-11, Silva Puig, spiega il perché Dani abbia lasciato La Masía:

Ha lasciato per l’arrivo di due coreani, Kyeol-heui Jang e Lee Seung-woo. Erano due craque e lo tagliarono fuori: non giocava molto, ma lui non ama stare nella penombra.

In molti hanno lasciato quel fantastico centro di sviluppo: che so, Cesc Fabregas vi dice qualcosa? Oppure Xavi Simmons, l’enfant prodige che a 16 anni ha sposato la ricca causa del PSG. Questi casi, però, non hanno niente a che vedere con la traiettoria intrapresa dal secondo dei fratelli Olmo: paradossalmente, il figlio di Miquel fugge dai margini per accasarsi al margine del calcio che conta. Esatto: la Croazia.

È un matrimonio destinato ad avvenire, un connubio che prende forma dalle radici di questi due territori. Dani passa dai 28 kilometri quotidiani per allenarsi alla Ciutat Esportiva Joan Gamper ai 1600 che dividono Zagabria dalla sua città natale, Terrassa; una scelta azzardata, fuori dagli schemi, ma una decisione che funziona, sia sul breve che sul lungo termine.

Inizialmente entra nelle rotazioni della squadra satellite della Dinamo, quella Dinamo II dove oggi gioca suo fratello Carlos: la paura che sia destinato a non scoppiare è tanto elevata quanto infondata, perché dopo pochi mesi fa il suo debutto (condito da un assist) nel derby contro la Lokomotiva. Non segna, ma è solo questione di ambientarsi: nelle prime due stagioni (quando ancora non ha compiuto vent’anni) sigla 13 reti e serve 11 assist. È solo l’inizio.

Fonte: profilo IG @daniolmo7

SUL TACCUINO

Quando non ha ancora debuttato in campo internazionale, i telefoni di Juanma Lopez e Gelu Rodriguez (i suoi due agenti) iniziano a suonare all’impazzata: lo vogliono dalla natia Spagna all’Inghilterra, con una costante osservazione da Milanello. Lui, però, nella Dinamo ha trovato la perfetta comfort zone, il famoso margine di cui parlavamo in precedenza:

All’inizio mi dicevano che ero pazzo, perché avevo lasciato la Spagna per andare a giocare in Croazia. È una cosa rara, ma l’offerta della Dinamo non me l’aveva fatta nessun altro club. Mi hanno proposto un bel progetto, puntando molto su di me.

È entrato nel mondo degli adulti da poco, ma ha le chiavi della squadra in mano da diverso tempo: ha carisma, fisicità ed un destro magistrale. È amato specialmente perché ricorda un 10 che in Croazia (all’epoca ancora facente parte della Jugoslavia) hanno dolcemente ammirato tra il 1985 ed il 1991: si chiama Zvonimir, come il leggendario re che difese i croati dall’Impero Bizantino e che abolì la schiavitù a metà dell’undicesimo secolo. Strano, perché è proprio quel 10 che ha deciso di non puntare su Dani nelle ultime due finestre di mercato: è Boban, che in quel catalano adottato dai suoi connazionali non ha mai trovato nulla di esaltante. De gustibus.

Fonte: profilo IG @daniolmo7

Alla fine, dopo 9 trofei complessivi, 124 partite, 34 goal e 28 assist, l’ossimorico Olmo abbandona la Croazia. Sì, ossimorico, perché è un paradosso che con un curriculum da veterano sia ancora un 21enne; la sensazione, però, è che non gli si possa criticare nulla: si è fatto da solo, seguendo quell’istinto d’indipendenza di mamma Terrassa e di zia Zagabria. Ah, potete aggiungere una nuova componente in famiglia: si chiama Lipsia, è la nuova avventura di Dani.

Questa volta qualcosa è cambiato. Il margine gli sta ormai stretto, ma quel brivido di agire nella penombra non se la sente di abbandonarlo: troppo facile andare al Bayern Monaco o in una big di terra britannica. Il calcio tedesco si dovrà abituare ad una lieta novità; il Lipsia, prima o poi, uscirà definitivamente dall’oscurità: d’altronde l’ha scelta Olmo, il Diez abituato a crescere sul margine.

Fonte immagine in evidenza: profilo IG @daniolmo7

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I 5 migliori marcatori U21 della Serie A nel 2023

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zirkzee

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – Il 2023 è stato un altro anno in cui la Serie A ha scoperto nuovi talenti, che si sono messi in mostra nel nostro campionato. I nomi sono tanti: dall’MVP Khvicha Kvaratskhelia, passando per tutta la leggiadria mostrata da Joshua Zirkzee, senza dimenticare Rasmus Højlund, ora al Manchester United. Se dovessimo tirare le somme dell’anno 2023 in Italia, chi sarebbero i migliori marcatori under 21 della Serie A nell’anno solare?

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – KHVICHA KVARATSKHELIA

L’MVP dell’ultima Serie A ha avuto un impatto straripante sul nostro campionato, contribuendo attivamente alla stagione strepitosa del Napoli di Spalletti. Bisogna considerare che nella seconda parte della scorsa annata ha fatto fatica, e i numeri sono calati notevolmente, ma nonostante questo il georgiano è l’U21 (nato a febbraio 2001) che ha segnato di più nel 2023 in Serie A. Sono ben 11 le reti messe a segno da gennaio fino a questo momento, cinque solo nella stagione attuale. Kvaratskhelia è stato un colpo di mercato incredibile da parte del Napoli, che in estate ha deciso di tenerlo per provare il back-to-back, traguardo che al momento appare abbastanza lontano.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – RASMUS HØJLUND

Parliamo adesso di chi ha lasciato la Serie A, ovvero Rasmus Højlund. Il centravanti danese si è trasferito a Manchester, sponda United, per una cifra che supera i 70 milioni di euro. I Red Devils hanno deciso di puntare su di lui dopo una seconda parte di stagione stellare con la maglia dell’Atalanta. Nel 2023 con la Dea, Højlund ha segnato 8 reti in A, un ottimo dato se si considera i sei mesi giocati in maglia nerazzurra. In questa stagione ha segnato appena una rete in Premier League, nel Boxing Day, ma è attualmente il capocannoniere della Champions League, nonostante lo United sia già fuori dalla competizione. L’Atalanta è comunque riuscita a sostituirlo con diversi acquisti, ma il giocatore ammirato nella prima parte di 2023 è senza dubbio un calciatore già di livello mondiale, ma con ampi margini di miglioramento.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – JOSHUA ZIRKZEE

Zirkzee è un giocatore che ha sorpreso un po’ tutti. Nella passata stagione aveva mostrato diversi lampi del suo talento, ma il dato sui gol messi a segno nel 2023 mostrava una sola rete. Nella seconda parte del 2023, ovvero nella stagione attuale, sono già 7 i gol del gigante olandese. Nell’anno solare sono dunque 8 in tutto, ma per capire l’impatto di Zirkzee è necessario andare anche oltre i gol. Parliamo di un centravanti di oltre 1,90 m, che gioca il pallone come un trequartista e che delizia il Dall’Ara con giocate fuori dal comune per un calciatore di questa stazza. I gol messi a referto in questo anno solare sono senza dubbio destinati ad aumentare già in vista della fine di questo campionato, che vede il Bologna nei primi quattro posti della classifica.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – MATIAS SOULÉ

Classe 2003, argentino, mancino, non ha ormai più bisogno di presentazioni. Dopo aver trovato la sua prima rete in Serie A il 12 marzo contro la Sampdoria, Matias Soulé è stato mandato in prestito dalla Juventus al Frosinone. L’esplosione del ragazzo di Mar del Plata è sotto gli occhi di tutti, dato che in questa stagione sono già 7 le reti messe a segno. Un talento cristallino che con tutta probabilità la Juventus riporterà a casa già nella prossima stagione, sperando magari che possa continuare a offrire prestazioni di questo livello anche all’inizio del 2024.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – LORENZO COLOMBO

Meno considerato magari rispetto agli altri citati in questa lista, Lorenzo Colombo si è ritagliato uno spazio importante in questa classifica. L’attaccante di proprietà del Milan ha giocato con due squadre diverse (Lecce e Monza), ma con entrambe è riuscito a incidere. Sono 5 i gol di Colombo nell’anno solare 2023 (3 con il Lecce e 2 con i brianzoli), ma i tifosi salentini se ne ricorderanno bene uno in particolare. Il 28 maggio Colombo ha segnato il gol decisivo per la salvezza del Lecce, proprio sul campo del Monza, trasformando un rigore al 101′. Una rete che è rimasta ancora oggi nel cuore dei tifosi giallorossi, che ha permesso all’attaccante classe 2002 di scrivere una piccola pagina di storia del club.

 

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10 giovani da tenere d’occhio in Bundesliga nel 2024

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Chi è Bynoe-Gittens

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA NEL 2024 – La Bundesliga è da sempre un campionato che sforna talenti cristallini per il calcio europeo e anche in questa stagione sono diversi i calciatori che si sono messi in mostra. Oggi andremo a vedere quali sono i 10 giovani principali su cui porre la propria attenzione in vista del 2024, con alcune sorprese.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – JAMIE BYNOE-GITTENS

L’esterno inglese del Borussia Dortmund è probabilmente tra i talenti più puri del calcio tedesco e sta progressivamente trovando continuità con la maglia giallonera. Bynoe-Gittens è il sostituto naturale di Sancho, ora in enorme difficoltà al Manchester United, e sta provando a seguire le sue orme in Germania. Esterno d’attacco classe 2004 dotato di ottimo dribbling e grande velocità. Un gol e un assist in questo inizio di Bundesliga, ma anche una rete, la prima della sua carriera, in Champions League.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – FARÈS CHAÏBI

Parliamo di un trequartista classe 2002 nato in Francia ma di nazionalità algerina, cresciuto nel settore giovanile del Tolosa. Ora Chaïbi gioca all’Eintracht Francoforte ed è diventato un punto fermo della squadra. Un gol in campionato, contro il Borussia Dortmund, e uno anche in Conference League, decisivo contro l’HJK Helsinki. Quello che stupisce però è la capacità di servire i compagni: parliamo di un giocatore che ha già raggiunto quota 8 assist tra Bundesliga e Conference League, un dato che dimostra tutto il suo potenziale.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – GRANT-LEON RANOS

Il Borussia Mönchengladbach l’ha prelevato dalle giovanili del Bayern Monaco in estate e Ranos sta piano piano guadagnando minuti in Bundesliga. Punta centrale di 1,80 m dall’ottimo potenziale, destinato ad una seconda parte di stagione importante. Il 2003 armeno ha segnato due reti con la seconda squadra del Borussia Mönchengladbach e con la prima squadra ha trovato il suo primo gol in DFB Pokal contro il TuS Bersenbrück.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – FABIO CHIARODIA

Un altro giocatore del Borussia Mönchengladbach, ma questa volta parliamo di un difensore centrale italiano. Chiarodia è ancora giovanissimo (2005) ma sta macinando minuti con la maglia della prima squadra e il 2024 potrebbe veramente essere il suo anno. Centrale di 1,86 m che può giocare anche da terzino o da mediano, che è diventato già un punto fermo della Nazionale Under 19. Chiarodia va tenuto d’occhio, e potrebbe diventare titolare anche nel Borussia Mönchengladbach entro la fine della stagione.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – TOM BISCHOF

Tom Bischof è un trequartista tedesco del 2005 che si sta mettendo in mostra con la maglia dell’Hoffenheim. 8 presenze in Bundesliga da inizio stagione e un assist messo a referto. Per dimostrare la sua leadership, Bischof è già il capitano della Germania Under 19, con la quale ha segnato 5 gol in 7 presenze. Un potenziale altissimo per il centrocampista offensivo tedesco, che si prepara a prendere in mano l’Hoffenheim e provare a portarlo in Europa, dato che si trova al settimo posto in classifica in questo momento.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – NOAH MBAMBA

In questo caso parliamo di una scommessa, perché Noah Mbamba gioca nella squadra che sta sorprendendo un po’ tutti. Il Bayer Leverkusen è probabilmente una delle squadre che gioca meglio in Europa e per questo motivo farà fatica a trovare minutaggio nella seconda parte di stagione, quando si entrerà nel vivo. Mbamba ha giocato appena due spezzoni in Bundesliga, ma ha segnato anche la sua prima rete con la prima squadra in Europa League, contro il Molde. Il mediano classe 2005 proverà a convincere Xabi Alonso in allenamento, e magari mettendosi in mostra nelle giovanili, dato che ha tutte le carte in regola per giocare nel Leverkusen.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – CASTELLO LUKEBA

Castello Lukeba è già una certezza di una delle squadre più forti di Germania, il Lipsia. Il club Red Bull l’ha acquistato dal Lione in estate e da quel momento è sempre stato titolare. Un gol contro il Bayern Monaco e prestazioni di livello altissimo per il roccioso centrale francese. Il 2024 dovrà essere l’anno della conferma, e poi magari potrebbe arrivare l’occasione in un club ancora più grande. Il percorso potrebbe ricordare quello di un altro grande difensore francese come Upamecano e magari se le sue prestazioni dovessero mantenersi su questo livello, una big europea potrebbe bussare alla porta del Lipsia.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – UMUT TOHUMCU

Il secondo centrocampista dell’Hoffenheim in questo approfondimento, ma questa volta parliamo di un 2004 di origini turche. Tohumcu ha saltato la preparazione estiva a causa di un problema alla caviglia, ma sta tornando in condizione e nelle ultime settimane sta ritrovando la continuità che sperava. Nell’anno nuovo ci si aspetta che diventi un punto fermo del centrocampo dell’Hoffenheim, che in questa stagione ha anche ambizioni europee.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – EREN DINKÇI

Una delle sorprese di questa prima parte di stagione è senza dubbio Eren Dinkçi, ala offensiva dell’Heidenheim. Un impatto sorprendente sul campionato tedesco, con 6 gol in 15 presenze con la maglia rossoblù. Parliamo di un 2001, arrivato in prestito dal Werder Brema, che sta dimostrando tutto il suo talento in un club che ha senza dubbio meno pressioni. Il prossimo anno tornerà alla base e bisognerà capire se resterà o se una squadra più importante farà un tentativo. Intanto però l’Heidenheim se lo gode, come dimostra la posizione di classifica (nono posto).

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – MENZIONE D’ONORE – XAVI SIMONS

Per chiudere, una certezza, ma che ne ha dovuta fare di strada per arrivare fino a qui. Xavi Simons è sotto i riflettori di tutto il mondo fin da quando è bambino, e dopo l’arrivo al PSG il suo nome sembrava destinato a scomparire progressivamente dal mondo del calcio. L’anno in prestito al PSV ha però cambiato le carte in tavola: una stagione straripante, in cui è esploso definitivamente. In estate era tornato a Parigi, ma il desiderio di giocare l’ha portato in Germania, al Lipsia. C’erano molti dubbi sul suo rendimento in un campionato molto più complesso, ma il fantasista olandese ha risposto ancora una volta presente. 4 gol e 7 assist in Bundesliga, con anche due reti in Champions League. Questo è il bottino di Xavi Simons dopo la prima parte di stagione, e nella seconda parte è lecito aspettarsi un ulteriore miglioramento, perché stiamo parlando di un giocatore di appena 20 anni.

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Chi è Lewis Miley, il 2006 che ha segnato con il Newcastle

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newcastle

CHI È LEWIS MILEY, IL 2006 CHE HA SEGNATO CON IL NEWCASTLE – La settimana scorsa, Jack Hinshelwood è diventato il marcatore più giovane nella stagione attuale di Premier League. Dopo appena dieci giorni, il record è stato battuto: ci ha pensato Lewis Miley del Newcastle. Il centrocampista classe 2006 ha trovato la sua prima rete in carriera in Premier League nella partita contro il Fulham, diventando il più giovane marcatore nella storia del campionato inglese da Federico Macheda.

CHI È LEWIS MILEY – LE CARATTERISTICHE TECNICHE E LA CARRIERA

Lewis Miley è un centrocampista classe 2006, alto 1,88, che si prepara a diventare un pilastro del Newcastle già in questa stagione. Miley ha esordito in Premier League nell’ultima giornata dello scorso campionato contro il Chelsea, e da quel momento è entrato nel giro della prima squadra. Quella contro il Fulham è stata la prima rete in Premier League e sicuramente non sarà l’ultima. La squalifica di Tonali ha permesso a Howe di promuoverlo sempre di più in prima squadra, e non la lascerà più. Cinque partite da titolare nelle ultime sei di Premier League, con un gol e un assist a referto per lui dovrebbero farci capire tutte le sue potenzialità. Al Newcastle da quando ha appena sette anni, Miley ha anche già esordito in Champions League nella sfida del 7 novembre contro il Borussia Dortmund.

CHI È LEWIS MILEY – LA PARTITA CONTRO IL MILAN

Lewis Miley è stato tra i protagonisti della partita contro il Milan. Il giovane centrocampista ha infatti messo a referto un assist, per la rete di Joelinton. Con il passaggio vincente, Miley è diventato il più giovane assistman inglese nella storia della Champions League. Una vera e propria rivelazione quella del 2006, di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro ma anche nel presente.

 

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Chi è Jusef Erabi, l’attaccante classe 2003 seguito dal Genoa

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Chi è Jusef Erabi

CHI È JUSEF ERABI, IL RAGAZZO SEGUITO DAL GENOA – Il Genoa è pronta a continuare sulla via della linea verde. Proprio in quest’ottica va visto l’interessamento del Grifone per Jusef Erabi, giovane attaccante classe 2003.

CHI È JUSEF ERABI: CARRIERA

Nato a Stoccolma l’8 giugno 2003, Jusuf Erabi è un attaccante svedese classe 2003. Attualmente milita in Allsvenskan con la maglia dell’Hammarby. Questa è stata anche la squadra in cui è cresciuto sin dalle giovanili. Prima di arrivare in prima squadra infatti ha fatto tutta la trafila delle giovanili riuscendo a mostrare a tutti il suo talento.

L’esordio nella massima serie del calcio svedese è arrivato nel 2021, all’età di 18 anni, nel match contro l’Elfsborg. L’exploit, invece, c’è stato nella scorsa stagione, quando ha realizzato 11 reti e un assist tra campionato e coppa in 29 presenze. Al momento, invece, il campionato svedese ancora non è iniziato ma in questa stagione Erabi ha già segnato una rete nel secondo turno dei preliminari di Conference League contro il Twente.

CHI È JUSEF ERABI: NAZIONALE

In nazionale, invece, ha militato fino all’Under 21. L’esordio in questa categoria è arrivato lo scorso 19 giugno contro Gibilterra, match in cui ha realizzato anche la sua prima e unica rete finora. Ultimamente non è stato convocato dalla Svezia a causa di un infortunio al piede che lo terrà fuori fino a fine anno.

CHI È JUSEF ERABI: CARATTERISTICHE TECNICHE

Alto 183 cm, Erabi gode di buone doti tecniche, caratteristica essenziale per una prima punta come lui, che grazie a quanto fatto finora ha attirato su di sé i riflettori di vari club.

CHI È JUSEF ERABI: L’INTERESSAMENTO DEL GENOA

Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, il Genoa ha aperto i colloqui con l’Hammarby per Jusef Erabi. Al momento la sua valutazione si aggira intorno ai due milioni di euro e ciò lo rende un profilo molto appetibile. Infatti, è seguito anche da altri club come Reims, Nantes e Slavia Praga.

Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Jusef Erabi

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