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David Seaman e la sorte avversa dei numeri 1

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David Seaman e la sorte avversa dei numeri 1

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Seaman

Nel nuovo millennio, il ruolo del portiere dell’Inghilterra ha avuto interpreti decisamente inadatti alla causa.
Se si parla di estremi difensori nella patria del calcio, dunque, si finisce sempre a ricordare i tre che hanno difeso i pali di Sua Maestà per quasi 40 anni. Se al primo posto di questa particolare “classifica” c’è Gordon Banks, il titolare dell’unico Mondiale vinto dagli inglesi, nel 1966, al secondo posto troviamo il primatista di presenze con la maglia dei Tre Leoni, Peter Shilton.

In terza posizione c’è invece il portiere che ha monopolizzato la scena inglese fino al 2002. Baffi giganti e maglie sgargianti, tutto questo è David Seaman, uno dei più forti estremi difensori degli anni ’90. Approdato all’Arsenal nel 1990, diventa da subito un vero e proprio pilastro dei Gunners, con i quali vincerà ben 13 trofei.

 

L’estremo difensore nativo di Rotherham disponeva di un’ottima fisicità e di riflessi felini, che gli permettevano di effettuare parate incredibili e fantastiche. Seaman aveva, però, un’altra peculiarità: era dichiaratamente miope. Una caratteristica che, unita al suo rifiuto di utilizzare lenti a contatto, lo portò a compiere alcuni errori clamorosi; due di questi sono famosissimi, li andremo a rivivere adesso.

10 MAGGIO 1995: ARSENAL-REAL SARAGOZZA

Nel 1994 l’Arsenal vince la sua prima Coppa delle Coppe, battendo il Parma in finale. Per i Gunners si tratta del primo trofeo internazionale dopo la Coppa delle Fiere del 1970.

La squadra di George Graham si presenta alla stagione successiva con ambizioni ancora più alte, soprattutto in campionato. Forte della leadership di capitan Tony Adams, della tempra di Merson e Keown, della classe di Ray Parlour e, soprattutto delle reti di Ian Wright, l’Arsenal punta a stupire tutti.

In Premier le cose non vanno bene e i Gunners chiudono al 12° posto una stagione fallimentare, ma in Coppa delle Coppe i londinesi viaggiano a gonfie vele. L’urna europea mette di fronte agli inglesi, nella semifinale della competizione, la Sampdoria di Roberto Mancini, avversario molto scomodo. Nella partita di andata ad Highbury, proprio un geniale assist di tacco del numero 10 blucerchiato permette a Vladimir Jugovic di segnare il gol del 3-2 e, malgrado la sconfitta, di tenere aperto uno spiraglio verso la finale.

Il match di ritorno del Ferraris è come un giro sulle montagne russe. Sblocca Mancini dopo un quarto d’ora con un gol dei suoi, un pallonetto dal limite dell’area imprendibile per Seaman. Nella ripresa il solito Wright rimette l’Arsenal avanti nel punteggio totale. Gli ultimi cinque minuti sono da infarto.

Tra l’84’ e l’86’ il giovane Claudio Bellucci segna una fantastica doppietta, facendo esplodere l’intero stadio, ma la beffa è dietro l’angolo. Quando manca un minuto alla fine del tempo regolamentare, una punizione di Schwarz sorprende Zenga, apparso decisamente colpevole. Il punteggio di perfetta parità porta la sfida fino ai rigori, dove Seaman si traveste da supereroe e ne respinge tre, portando l’Arsenal in finale.

 

La finale del Parco dei Principi vede gli inglesi affrontare il Real Saragozza, capitanata dall’ex Real Madrid, Miguel Pardeza. La partita è equilibrata, entrambe le squadre giocano a viso aperto e potrebbero segnare. Al minuto 68, il numero 9 degli spagnoli, Juan Esnaider, futura meteora juventina, lascia partire un gran tiro di controbalzo da fuori area, che si insacca all’incrocio. L’Arsenal riesce a mettere le cose a posto al 77’, grazie a John Hartson, la spalla di Wright. Ancora una volta i Gunners vanno ai supplementari e non accade quasi nulla, se si esclude un intervento grandioso del portiere inglese su un colpo di testa ravvicinato.

Il rovescio della medaglia arriva proprio al 120’, quando Seaman sta, molto probabilmente, pensando ai rigori. A più di 50 metri da lui, il centrocampista spagnolo Nayim lascia rimbalzare il pallone e, vedendo l’estremo difensore londinese fuori dai pali, calcia. Seaman si accorge in ritardo del pallone, molto probabilmente lo vede quando è già partito. Il portiere prova a tornare in porta e riesce a toccare la sfera prima che entri. Sembra fatta, ma dopo il tocco dell’inglese la palla entra lo stesso.

Il Real Saragozza vince la Coppa delle Coppe nella maniera più incredibile possibile. Seaman è perplesso, non si dà pace per quell’errore di valutazione e resta dentro alla porta, seduto a contemplare la sua svista.

 

21 GIUGNO 2002: INGHILTERRA-BRASILE

Al termine della lunga epopea di Peter Shilton, durata vent’anni, all’indomani di Italia ’90 Seaman si guadagna i galloni di titolare dei Three Lions.

Dopo la terribile esperienza ad Euro 1992 e addirittura la mancata qualificazione a USA ’94, l’Inghilterra si rende protagonista di un meraviglioso Europeo casalingo nel 1996. Gli inglesi, dopo un girone dominato, battono ai rigori la Spagna, dopo una partita tiratissima. La sequenza dal dischetto lascia nei ricordi la traversa di Hierro, la parata di Seaman sull’ultimo penalty di Nadal e l’urlo sovrumano e liberatorio di Stuart “Psycho” Pearce dopo la sua trasformazione.

In semifinale c’è una delle classiche del calcio europeo, Inghilterra-Germania, con la solita dose di grandi nomi. Questa volta i rigori sono fatali agli inglesi, con l’errore decisivo dell’attuale ct Gareth Southgate. L’ennesima beffa per un’Inghilterra mai così convincente.

Dopo altre due spedizioni da dimenticare (Francia ’98 e Euro 2000), gli inglesi si qualificano al Mondiale nippocoreano all’ultimo respiro con una fantasmagorica punizione di David Beckham. In terra asiatica l’Inghilterra veleggia con qualche brivido fino ai quarti, dove si trova davanti il Brasile, avversario proibitivo per chiunque.

Dopo 23 minuti un brutto errore di Lucio spalanca la porta a Michael Owen, Golden Boy del calcio d’oltremanica, che apre le marcature.  L’Inghilterra  controlla bene il risultato, ma i verdeoro sono, come al solito, dei cavalli imbizzarriti in grado di accendersi in un attimo. Nel recupero del primo tempo una discesa centrale di Ronaldinho mette Rivaldo a tu per tu con Seaman, che non può nulla: 1-1.

Ad inizio ripresa arriva l’episodio decisivo. Sulla fascia destra, a più di 40 metri dalla porta, il Brasile usufruisce di un calcio di punizione. Ronaldinho sembra intenzionato a mettere in mezzo il pallone, vista la distanza proibitiva, ma nota che il portiere inglese è fuori dai pali. Il fantasista brasiliano lascia partire una parabola beffarda, appena parte il tiro Seaman avanza ancora, come se non capisse dove sia la sfera. Quando si accorge che il pallone viaggia verso la rete, l’estremo difensore prova a indietreggiare, invano.

Sembra di assistere ad un déjà vu, sembra di essere tornati al 10 maggio 1995, invece siamo al Mondiale e l’Inghilterra viene eliminata per questo gol.

L’EPILOGO DI UNA GRANDE CARRIERA

Dopo questo errore, Seaman giocherà altre due partite in Nazionale, prima di lasciare ufficialmente. A livello di club, invece, dopo aver lasciato l’Arsenal dopo 13 anni, nel 2003, il portiere si accasa al Manchester City, dove un infortunio serio lo porterà ad appendere gli scarpini al chiodo dopo appena metà stagione.

 

Sia al City che in Nazionale il posto di Seaman verrà preso da David James, decisamente meno talentuoso del predecessore, tanto da meritarsi il soprannome di “Calamity James” per i suoi tragicomici errori.

Nonostante i due episodi raccontati, nessuno può negare il valore di David Seaman, che rimane tuttora l’estremo difensore più amato dai tifosi dei Gunners e uno dei più forti interpreti del ruolo degli ultimi 30 anni.

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Futuro Lewandowski: l’Arabia un’opzione ma attenzione all’Atletico

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Barcellona Lewandowski

Il futuro di Robert Lewandowski è molto incerto. I media spagnoli parlano da qualche settimana di un interesse molto forte da parte dell’Arabia Saudita. Si parla addirittura di un’offerta da 100 milioni di ingaggio, cifre folli che potrebbero far vacillare l’attaccante polacco. Secondo quando riporta Sport ES però, su Lewandowski ci sarebbe anche un interesse di un altro club spagnolo: l’Atletico Madrid. Nonostante la rivalità sportiva tra Barcellona e Atletico, le due società hanno spesso fatto affari insieme, quindi quest’operazione non sembra del tutto impossibile.

Lewandowski non sembra voler andare via da Barcellona, ma il club catalano sta prendendo in considerazione una sua possibile cessione, in quando per contratto, l’ingaggio del giocatore è destinato a salire con il passare degli anni. Il classe ’88 ha segnato 20 gol e fornito 9 assist in 39 partite totali: numeri ancora una volta super. La carta d’identità però recita 35 anni e anche per questo motivo il Barcellona potrebbe decidere di sacrificare il suo bomber per puntare su un giocatore più giovane come Vitor Roque, andando ad allinearsi con la politica del club degli ultimi anni.

Una cosa è certa: chiunque riuscirà ad accaparrarsi il contratto di Lewandowski sarà autore di un affare. Basterà solo aspettare per vedere con quale maglietta segnerà una valanga di gol il prossimo anno.

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Scaloni avvisa: “Nessuno è certo della convocazione, tranne due calciatori”

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Scaloni

Dopo il Mondiale l’Argentina del commissario tecnico Lionel Scaloni punta a difendere il titolo della Copa America. La competizione si disputerà negli Stati Uniti tra giugno e luglio 2024.

Per preparare la competizione l’Albiceleste è scesa in campo in questa pausa per le Nazionali. Due vittorie per i ragazzi di Scaloni che si sono imposti 3-0 contro El Salvador, grazie alle reti di Romero, Enzo Fernandez e Lo Celso e 3-1 contro la Costa Rica.  A segno Di Maria, Mac Allister e Lautaro Martinez.

Nella conferenza stampa dopo la sfida contro la Costa Rica, Scaloni ha voluto tenere in guardia tutti i calciatori, sottolineando che nessuno dei convocati, a parte due fuoriclasse (Messi e Di Maria), siano certi della partecipazione alla Copa America. Dunque sull’attenti anche tutti gli “italiani” che puntano la convocazione. Resta comunque quasi impossibile che il commissario tecnico rinunci ad alcuni tasselli importanti, su tutti il capitano dell’Inter Lautaro Martinez, protagonista di una stagione strepitosa fin qui.

Nella fase a gironi, l’Argentina è stata inserita nel Gruppo A con Perù, Cile e Canada.

LE PAROLE DI SCALONI

“Non posso garantire a nessuno che era qui che sarà convocato per la Copa America . Solo Messi e Di Maria sono certi del posto“.

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“CI METTO la FIRMA” – La Rassegna del Diez

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La rassegna stampa è senza alcun dubbio il miglior modo per iniziare la giornata. Ecco quindi le prime pagine dei principali quotidiani sportivi internazionali per la giornata di oggi.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CORRIERE DELLO SPORT

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TUTTOSPORT

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L’EQUIPE

MARCA

 

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Thiago Almada nel mirino dell’Europa: il prezzo è accessibile

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Almada

Thiago Almada è pronto ad approdare in Europa. Non si sa ancora per chi, ma sembra che il tempo in USA del classe 2001 argentino sia giunto ai titoli di coda. Era arrivato all’Atlanta United nel febbraio 2022 per quindici milioni di euro, e ora è pronto a lasciare per un prezzo quasi raddoppiato.

Già, perché secondo quanto riportato da Diario Sport, nel contratto di Almada con gli statunitensi ci sarebbe una clausola già prefissata che gli permette di andare via per circa 27 milioni di euro; un prezzo sì alto, ma vista l’età e la direzione intrapresa ultimamente dal mercato, è tutto sommato una cifra abbordabile, soprattutto per le big europee.

Le due squadre più interessate sembrano essere il Chelsea, che ormai ci ha abituato ad avere un occhio di riguardo per i giovani di talento, e l’Atletico Madrid, che lo vorrebbe per sostituire il partente Angel Correa, suo connazionale.

I NUMERI DI THIAGO ALMADA IN MLS

Almada è un trequartista di bassa statura (1,71m) che può giocare anche più defilato, sia a destra che a sinistra. L’argentino è un giocatore creativo e con un forte fiuto del gol, visto che nella stagione 2023 ha fornito in totale 11 gol e 16 assist in Major League Soccer. Nella stagione attuale, ha già trovato il gol dopo solo tre partite, e sembra già pronto per fare il grande passo nel Vecchio Continente.

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