Alla Ricerca del Diez
Deco, o dez mais dez
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5 anni fa:
Quando nasci nell’epoca di Figo e Rui Costa, quando devi condividere lo spogliatoio con giocatori del calibro di Ronaldinho o con simboli come Joe Cole, fai fatica a importi per prendere una maglia come la numero dieci. Ma, molto probabimente, ad Anderson Luís de Souza l’appellativo di “dieci” va addirittura stretto: era qualcosa di più, la percezione di spazi inesistenti tipica del trequartista, del talento che si piazza tra le linee, alla quale si aggiunge una visione di gioco più ampia, ad ampio raggio, quella che contraddistingue i più grandi registi dagli altri “comuni mortali”.
Se il nome sopracitato non vi ha detto niente, ci spieghiamo meglio: stiamo parlando di Deco, un dieci “più dieci”.
DI PATRIA IN PATRIA
Forse non in molti lo sanno, ma Deco è portoghese soltanto grazie alla cittadinanza acquisita sul suolo lusitano. Infatti il talento classe 1977 nasce a São Bernardo do Campo, molto vicino a San Paolo, dunque in Brasile. Forse il feeling scoperto nei suoi anni in Portogallo, forse il fatto che nei primi anni 2000 la Seleçao fosse talmente piena di talenti che un giocatore del calibro di Deco quasi non sarebbe servito, ma sta di fatto che la scelta riguardante la nazionale con cui giocare ricadde sul Portogallo. Tante polemiche, tante accuse, immediatamente zittite sul campo. Perchè Deco raramente si è fatto notare per le parole, preferiva far parlare i suoi piedi.
Gli inizi in Brasile, un paio di presenze con il glorioso Corinthians e poi la chiamata proprio dal Portogallo: dal Porto, direte. Invece no, a chiamarlo è il Benfica, la società rivale dei Dragões. Le aquile di Lisbona fanno crescere questo giovane brasiliano lontano dalla capitale, mandandolo in Seconda Divisione a crescere, precisamente nell’Alverca. Un’ottima stagione che però non gli vale la conferma, dato che lo scozzese Graeme Souness non lo reputa all’altezza di un club quale il Benfica. Ed è qui che entra in gioco il Porto.
Furbescamente i dragoni di Oporto avevano notato il talento che c’era in Deco, ma per farlo maturare decidono di acquistarlo tramite un club satellite, il Salgueiros. Metà anno lì è già sufficiente, ed il Porto nel gennaio 1999 lo aggiunge definitivamente alla sua rosa.
La sua avventura è un crescendo, già alla prima stagione vince il premio di “giocatore rivelazione”, ma la definitiva consacrazione avviene con José Mourinho: i due crescono a braccetto, si presentano al grande pubblico con il double Coppa UEFA-Champions League tra il 2002-03 ed il 2003-04, dove il mister dalla panchina ed il numero 20 dalla trequarti mettono sottosopra lo strapotere delle grandi d’Europa.
TALENTO ITINERANTE
Vinta la Champions, cosa poteva chiedere ancora alla sua avventura con la maglia del Porto?Niente, ed infatti Deco parte e lascia il Portogallo, nonostante rimanga nella penisola iberica. Lo chiama il Barcellona, a dispetto delle voci che lo volevano vicinissimo al Chelsea del maestro Mourinho. Lo sceglie Rijkaard, che già dispone di una squadra ricchissima di talento, nella quale sembra quasi non esserci spazio: il modulo è il 4-3-3, in attacco ci sono già Ronaldinho, Eto’o, un giovanissimo Messi, Giuly, Larsson e tanti altri ancora.
Dove si può mettere Deco? A centrocampo.
Già, da centrocampista puro, e non più da trequartista. Il gioco del Barcellona è totalmente offensivo e porterà i blaugrana a vincere campionato nel 2005 e a fare l’accoppiata Liga-Champions nel 2006, dunque Deco deve abbassare la sua posizione per lasciare libero sfogo ai giocatori più offensivi e per dare una mano alla manovra dalle retrovie. Si posizionerà accanto a Xavi, Van Bommel, Edmilson, Thiago Motta e al giovane Iniesta, al quale farà praticamente da apripista. La sua avventura al Barça, in effetti, finirà proprio nel momento in cui Don Andrés esploderà definitivamente, ma parte della crescita dell’ex numero 8 catalano è dovuta proprio agli insegnamenti di Deco.
Arretrando la sua posizione, il lusitano dimostra qualità quali lanci millimetrici, intelligenza tattica che sopperisce ad un dinamismo limitato e ad un fisico non statuario, e soprattutto uno spirito di sacrificio non tipico di tutti i giocatori nati con il 10 tatuato addosso. Come detto, in blaugrana continuerà a vincere, ma con l’arrivo di Guardiola e la definitiva virata verso un gioco più veloce e dinamico – e la contemporanea ascesa al potere di Iniesta – l’avventura di Deco al Barça giunge al termine.
E a differenza di quanto si credesse, alla fine arriva davvero al Chelsea. Con quattro stagioni di ritardo, senza più Mourinho in panchina ma con l’eterno Felipe Scolari (già suo CT col Portogallo), ma con un bagaglio d’esperienza molto più ricco. Prima Ronaldinho, ora Joe Cole, la 10 non si tocca, dunque ancora una volta con la ormai amata 20 (usata anche in nazionale vista la presenza di un certo Rui Costa, fino al suo ritiro definitivo).
L’esperienza e l’intelligenza maturata negli anni catalani permette a Deco di reggere i ritmi forsennati del calcio britannico, senza doversi calare in un tipo di gioco che non gli appartiene minimamente: meno tocchi di fino, più sventagliate e verticalità quasi ossessiva, senza farsi mancare qualche bordata dalla distanza; il brasiliano/portoghese si adatta in tempi brevissimi alla Premier, sorprendendo anche molti degli addetti ai lavori, e diventando immediatamente una delle colonne del club.
Vincerà due FA Cup, un Community Shield e una Premier, senza riuscire a fare tris di Champions. Chiuderà la carriera con la maglia della Fluminense, proprio in Brasile, chiudendo un ciclo lungo 17 anni, conclusosi all’alba dei 36 anni.
TOTALE
Numero 10, regista e mezzala nello stesso giocatore. Deco fa parte di quella categoria speciale, di quei giocatori che finchè giocano puoi stimare, puoi apprezzare, ma che difficilmente sentirai sulla bocca della gente come “il mio giocatore preferito”. Non è mai stato il giocatore top nelle squadre in cui ha giocato, forse lo è stato al Porto, ma quella compagine fu talmente sorprendente che nessuno poteva immaginarsi fino in fondo una crescita tale da parte del numero 20 un po’ carioca e un po’ lusitano.
Ma come tutti i giocatori poco appariscenti, Deco viene apprezzato col tempo. Come accade col vino, il nettare più “intellettuale” che la terra ci ha donato, è nell’invecchiare che si impara a dare valore a giocatori di questa caratura.
Silenzioso, quasi furtivo nei suoi movimenti, con i piedi da brasiliano e lo sguardo quasi cupo, intenso del cantante di fado portoghese. Il taglio degli occhi quasi asiatico, il volto illuminato dai sorrisi tipici della spiaggia del Brasile, Deco è tutto questo esteticamente e nel modo di giocare: lo vedevi muoversi per il campo con il passo cadenzato e l’andatura quasi “monovelocità”; poi il bagliore, il colpo di classe che sorgeva dal nulla cosmico, e come un sorriso che squarcia un viso ombroso, una luce che può partire solo dal calcio di alcuni interpreti.
Deco era uno di questi, e non a caso lo chiamavano o magico. Perchè il 10 è normalmente il giocatore che si prende la scena soltanto col suo talento cristallino. Poi c’è chi sceglie di perfezionarsi e adattarsi alle situazioni della vita. Perchè la magia della classe calcistica fa specie solo in mezzo alla realtà del lavoro quotidiano.
Un ringraziamento speciale agli amici di “Riserva di lusso” per la grafica del protagonista di oggi!
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I 5 migliori marcatori U21 della Serie A nel 2023
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3 mesi fa:
Gennaio 1, 2024I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – Il 2023 è stato un altro anno in cui la Serie A ha scoperto nuovi talenti, che si sono messi in mostra nel nostro campionato. I nomi sono tanti: dall’MVP Khvicha Kvaratskhelia, passando per tutta la leggiadria mostrata da Joshua Zirkzee, senza dimenticare Rasmus Højlund, ora al Manchester United. Se dovessimo tirare le somme dell’anno 2023 in Italia, chi sarebbero i migliori marcatori under 21 della Serie A nell’anno solare?
I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – KHVICHA KVARATSKHELIA
L’MVP dell’ultima Serie A ha avuto un impatto straripante sul nostro campionato, contribuendo attivamente alla stagione strepitosa del Napoli di Spalletti. Bisogna considerare che nella seconda parte della scorsa annata ha fatto fatica, e i numeri sono calati notevolmente, ma nonostante questo il georgiano è l’U21 (nato a febbraio 2001) che ha segnato di più nel 2023 in Serie A. Sono ben 11 le reti messe a segno da gennaio fino a questo momento, cinque solo nella stagione attuale. Kvaratskhelia è stato un colpo di mercato incredibile da parte del Napoli, che in estate ha deciso di tenerlo per provare il back-to-back, traguardo che al momento appare abbastanza lontano.
I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – RASMUS HØJLUND
Parliamo adesso di chi ha lasciato la Serie A, ovvero Rasmus Højlund. Il centravanti danese si è trasferito a Manchester, sponda United, per una cifra che supera i 70 milioni di euro. I Red Devils hanno deciso di puntare su di lui dopo una seconda parte di stagione stellare con la maglia dell’Atalanta. Nel 2023 con la Dea, Højlund ha segnato 8 reti in A, un ottimo dato se si considera i sei mesi giocati in maglia nerazzurra. In questa stagione ha segnato appena una rete in Premier League, nel Boxing Day, ma è attualmente il capocannoniere della Champions League, nonostante lo United sia già fuori dalla competizione. L’Atalanta è comunque riuscita a sostituirlo con diversi acquisti, ma il giocatore ammirato nella prima parte di 2023 è senza dubbio un calciatore già di livello mondiale, ma con ampi margini di miglioramento.
I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – JOSHUA ZIRKZEE
Zirkzee è un giocatore che ha sorpreso un po’ tutti. Nella passata stagione aveva mostrato diversi lampi del suo talento, ma il dato sui gol messi a segno nel 2023 mostrava una sola rete. Nella seconda parte del 2023, ovvero nella stagione attuale, sono già 7 i gol del gigante olandese. Nell’anno solare sono dunque 8 in tutto, ma per capire l’impatto di Zirkzee è necessario andare anche oltre i gol. Parliamo di un centravanti di oltre 1,90 m, che gioca il pallone come un trequartista e che delizia il Dall’Ara con giocate fuori dal comune per un calciatore di questa stazza. I gol messi a referto in questo anno solare sono senza dubbio destinati ad aumentare già in vista della fine di questo campionato, che vede il Bologna nei primi quattro posti della classifica.
I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – MATIAS SOULÉ
Classe 2003, argentino, mancino, non ha ormai più bisogno di presentazioni. Dopo aver trovato la sua prima rete in Serie A il 12 marzo contro la Sampdoria, Matias Soulé è stato mandato in prestito dalla Juventus al Frosinone. L’esplosione del ragazzo di Mar del Plata è sotto gli occhi di tutti, dato che in questa stagione sono già 7 le reti messe a segno. Un talento cristallino che con tutta probabilità la Juventus riporterà a casa già nella prossima stagione, sperando magari che possa continuare a offrire prestazioni di questo livello anche all’inizio del 2024.
I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – LORENZO COLOMBO
Meno considerato magari rispetto agli altri citati in questa lista, Lorenzo Colombo si è ritagliato uno spazio importante in questa classifica. L’attaccante di proprietà del Milan ha giocato con due squadre diverse (Lecce e Monza), ma con entrambe è riuscito a incidere. Sono 5 i gol di Colombo nell’anno solare 2023 (3 con il Lecce e 2 con i brianzoli), ma i tifosi salentini se ne ricorderanno bene uno in particolare. Il 28 maggio Colombo ha segnato il gol decisivo per la salvezza del Lecce, proprio sul campo del Monza, trasformando un rigore al 101′. Una rete che è rimasta ancora oggi nel cuore dei tifosi giallorossi, che ha permesso all’attaccante classe 2002 di scrivere una piccola pagina di storia del club.
Alla Ricerca del Diez
10 giovani da tenere d’occhio in Bundesliga nel 2024
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3 mesi fa:
Dicembre 24, 202310 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA NEL 2024 – La Bundesliga è da sempre un campionato che sforna talenti cristallini per il calcio europeo e anche in questa stagione sono diversi i calciatori che si sono messi in mostra. Oggi andremo a vedere quali sono i 10 giovani principali su cui porre la propria attenzione in vista del 2024, con alcune sorprese.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – JAMIE BYNOE-GITTENS
L’esterno inglese del Borussia Dortmund è probabilmente tra i talenti più puri del calcio tedesco e sta progressivamente trovando continuità con la maglia giallonera. Bynoe-Gittens è il sostituto naturale di Sancho, ora in enorme difficoltà al Manchester United, e sta provando a seguire le sue orme in Germania. Esterno d’attacco classe 2004 dotato di ottimo dribbling e grande velocità. Un gol e un assist in questo inizio di Bundesliga, ma anche una rete, la prima della sua carriera, in Champions League.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – FARÈS CHAÏBI
Parliamo di un trequartista classe 2002 nato in Francia ma di nazionalità algerina, cresciuto nel settore giovanile del Tolosa. Ora Chaïbi gioca all’Eintracht Francoforte ed è diventato un punto fermo della squadra. Un gol in campionato, contro il Borussia Dortmund, e uno anche in Conference League, decisivo contro l’HJK Helsinki. Quello che stupisce però è la capacità di servire i compagni: parliamo di un giocatore che ha già raggiunto quota 8 assist tra Bundesliga e Conference League, un dato che dimostra tutto il suo potenziale.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – GRANT-LEON RANOS
Il Borussia Mönchengladbach l’ha prelevato dalle giovanili del Bayern Monaco in estate e Ranos sta piano piano guadagnando minuti in Bundesliga. Punta centrale di 1,80 m dall’ottimo potenziale, destinato ad una seconda parte di stagione importante. Il 2003 armeno ha segnato due reti con la seconda squadra del Borussia Mönchengladbach e con la prima squadra ha trovato il suo primo gol in DFB Pokal contro il TuS Bersenbrück.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – FABIO CHIARODIA
Un altro giocatore del Borussia Mönchengladbach, ma questa volta parliamo di un difensore centrale italiano. Chiarodia è ancora giovanissimo (2005) ma sta macinando minuti con la maglia della prima squadra e il 2024 potrebbe veramente essere il suo anno. Centrale di 1,86 m che può giocare anche da terzino o da mediano, che è diventato già un punto fermo della Nazionale Under 19. Chiarodia va tenuto d’occhio, e potrebbe diventare titolare anche nel Borussia Mönchengladbach entro la fine della stagione.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – TOM BISCHOF
Tom Bischof è un trequartista tedesco del 2005 che si sta mettendo in mostra con la maglia dell’Hoffenheim. 8 presenze in Bundesliga da inizio stagione e un assist messo a referto. Per dimostrare la sua leadership, Bischof è già il capitano della Germania Under 19, con la quale ha segnato 5 gol in 7 presenze. Un potenziale altissimo per il centrocampista offensivo tedesco, che si prepara a prendere in mano l’Hoffenheim e provare a portarlo in Europa, dato che si trova al settimo posto in classifica in questo momento.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – NOAH MBAMBA
In questo caso parliamo di una scommessa, perché Noah Mbamba gioca nella squadra che sta sorprendendo un po’ tutti. Il Bayer Leverkusen è probabilmente una delle squadre che gioca meglio in Europa e per questo motivo farà fatica a trovare minutaggio nella seconda parte di stagione, quando si entrerà nel vivo. Mbamba ha giocato appena due spezzoni in Bundesliga, ma ha segnato anche la sua prima rete con la prima squadra in Europa League, contro il Molde. Il mediano classe 2005 proverà a convincere Xabi Alonso in allenamento, e magari mettendosi in mostra nelle giovanili, dato che ha tutte le carte in regola per giocare nel Leverkusen.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – CASTELLO LUKEBA
Castello Lukeba è già una certezza di una delle squadre più forti di Germania, il Lipsia. Il club Red Bull l’ha acquistato dal Lione in estate e da quel momento è sempre stato titolare. Un gol contro il Bayern Monaco e prestazioni di livello altissimo per il roccioso centrale francese. Il 2024 dovrà essere l’anno della conferma, e poi magari potrebbe arrivare l’occasione in un club ancora più grande. Il percorso potrebbe ricordare quello di un altro grande difensore francese come Upamecano e magari se le sue prestazioni dovessero mantenersi su questo livello, una big europea potrebbe bussare alla porta del Lipsia.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – UMUT TOHUMCU
Il secondo centrocampista dell’Hoffenheim in questo approfondimento, ma questa volta parliamo di un 2004 di origini turche. Tohumcu ha saltato la preparazione estiva a causa di un problema alla caviglia, ma sta tornando in condizione e nelle ultime settimane sta ritrovando la continuità che sperava. Nell’anno nuovo ci si aspetta che diventi un punto fermo del centrocampo dell’Hoffenheim, che in questa stagione ha anche ambizioni europee.
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – EREN DINKÇI
Una delle sorprese di questa prima parte di stagione è senza dubbio Eren Dinkçi, ala offensiva dell’Heidenheim. Un impatto sorprendente sul campionato tedesco, con 6 gol in 15 presenze con la maglia rossoblù. Parliamo di un 2001, arrivato in prestito dal Werder Brema, che sta dimostrando tutto il suo talento in un club che ha senza dubbio meno pressioni. Il prossimo anno tornerà alla base e bisognerà capire se resterà o se una squadra più importante farà un tentativo. Intanto però l’Heidenheim se lo gode, come dimostra la posizione di classifica (nono posto).
10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – MENZIONE D’ONORE – XAVI SIMONS
Per chiudere, una certezza, ma che ne ha dovuta fare di strada per arrivare fino a qui. Xavi Simons è sotto i riflettori di tutto il mondo fin da quando è bambino, e dopo l’arrivo al PSG il suo nome sembrava destinato a scomparire progressivamente dal mondo del calcio. L’anno in prestito al PSV ha però cambiato le carte in tavola: una stagione straripante, in cui è esploso definitivamente. In estate era tornato a Parigi, ma il desiderio di giocare l’ha portato in Germania, al Lipsia. C’erano molti dubbi sul suo rendimento in un campionato molto più complesso, ma il fantasista olandese ha risposto ancora una volta presente. 4 gol e 7 assist in Bundesliga, con anche due reti in Champions League. Questo è il bottino di Xavi Simons dopo la prima parte di stagione, e nella seconda parte è lecito aspettarsi un ulteriore miglioramento, perché stiamo parlando di un giocatore di appena 20 anni.
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Chi è Lewis Miley, il 2006 che ha segnato con il Newcastle
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3 mesi fa:
Dicembre 17, 2023CHI È LEWIS MILEY, IL 2006 CHE HA SEGNATO CON IL NEWCASTLE – La settimana scorsa, Jack Hinshelwood è diventato il marcatore più giovane nella stagione attuale di Premier League. Dopo appena dieci giorni, il record è stato battuto: ci ha pensato Lewis Miley del Newcastle. Il centrocampista classe 2006 ha trovato la sua prima rete in carriera in Premier League nella partita contro il Fulham, diventando il più giovane marcatore nella storia del campionato inglese da Federico Macheda.
CHI È LEWIS MILEY – LE CARATTERISTICHE TECNICHE E LA CARRIERA
Lewis Miley è un centrocampista classe 2006, alto 1,88, che si prepara a diventare un pilastro del Newcastle già in questa stagione. Miley ha esordito in Premier League nell’ultima giornata dello scorso campionato contro il Chelsea, e da quel momento è entrato nel giro della prima squadra. Quella contro il Fulham è stata la prima rete in Premier League e sicuramente non sarà l’ultima. La squalifica di Tonali ha permesso a Howe di promuoverlo sempre di più in prima squadra, e non la lascerà più. Cinque partite da titolare nelle ultime sei di Premier League, con un gol e un assist a referto per lui dovrebbero farci capire tutte le sue potenzialità. Al Newcastle da quando ha appena sette anni, Miley ha anche già esordito in Champions League nella sfida del 7 novembre contro il Borussia Dortmund.
CHI È LEWIS MILEY – LA PARTITA CONTRO IL MILAN
Lewis Miley è stato tra i protagonisti della partita contro il Milan. Il giovane centrocampista ha infatti messo a referto un assist, per la rete di Joelinton. Con il passaggio vincente, Miley è diventato il più giovane assistman inglese nella storia della Champions League. Una vera e propria rivelazione quella del 2006, di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro ma anche nel presente.
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Chi è Jusef Erabi, l’attaccante classe 2003 seguito dal Genoa
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4 mesi fa:
Dicembre 9, 2023CHI È JUSEF ERABI, IL RAGAZZO SEGUITO DAL GENOA – Il Genoa è pronta a continuare sulla via della linea verde. Proprio in quest’ottica va visto l’interessamento del Grifone per Jusef Erabi, giovane attaccante classe 2003.
CHI È JUSEF ERABI: CARRIERA
Nato a Stoccolma l’8 giugno 2003, Jusuf Erabi è un attaccante svedese classe 2003. Attualmente milita in Allsvenskan con la maglia dell’Hammarby. Questa è stata anche la squadra in cui è cresciuto sin dalle giovanili. Prima di arrivare in prima squadra infatti ha fatto tutta la trafila delle giovanili riuscendo a mostrare a tutti il suo talento.
L’esordio nella massima serie del calcio svedese è arrivato nel 2021, all’età di 18 anni, nel match contro l’Elfsborg. L’exploit, invece, c’è stato nella scorsa stagione, quando ha realizzato 11 reti e un assist tra campionato e coppa in 29 presenze. Al momento, invece, il campionato svedese ancora non è iniziato ma in questa stagione Erabi ha già segnato una rete nel secondo turno dei preliminari di Conference League contro il Twente.
CHI È JUSEF ERABI: NAZIONALE
In nazionale, invece, ha militato fino all’Under 21. L’esordio in questa categoria è arrivato lo scorso 19 giugno contro Gibilterra, match in cui ha realizzato anche la sua prima e unica rete finora. Ultimamente non è stato convocato dalla Svezia a causa di un infortunio al piede che lo terrà fuori fino a fine anno.
CHI È JUSEF ERABI: CARATTERISTICHE TECNICHE
Alto 183 cm, Erabi gode di buone doti tecniche, caratteristica essenziale per una prima punta come lui, che grazie a quanto fatto finora ha attirato su di sé i riflettori di vari club.
CHI È JUSEF ERABI: L’INTERESSAMENTO DEL GENOA
Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, il Genoa ha aperto i colloqui con l’Hammarby per Jusef Erabi. Al momento la sua valutazione si aggira intorno ai due milioni di euro e ciò lo rende un profilo molto appetibile. Infatti, è seguito anche da altri club come Reims, Nantes e Slavia Praga.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Jusef Erabi
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