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Derby atipico

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Derby atipico

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Sabato sera andrà in scena il derby di Verona numero 19. È solo il diciannovesimo derby, già, perché nonostante la lunga storia dei due club, a lungo le società scaligere sono state su due piani totalmente diversi e non hanno avuto possibilità di incontrarsi. Da un po’ di anni invece il derby di Verona è entrato in pianta stabile nella nostra tradizione calcistica, andandosi ad affermare sostanzialmente come quinto derby cittadino del nostro calcio. Una nuova classica della Serie A, dunque, dalla storia recente ma comunque affascinante. E proprio di questa storia andrò a parlare.

UN MIRAGGIO

Fino agli anno Novanta l’idea di vedere affrontarsi l’Hellas e il Chievo era un vero e proprio miraggio. Le due squadre erano collocate su due dimensioni diverse. Il Verona era una squadra importante del nostro calcio, entrata in pianta stabile nella massima serie negli anni Settanta e che ha raggiunto l’apice della propria storia negli anni Ottanta. Il Chievo era invece una realtà di nicchia, militante nelle serie minori per lunghi anni e che si affaccia al grande calcio solo nel 1994, con la storica promozione in Serie B. E proprio a questo punto della storia le due società veronesi s’incontrano.

Gli anni Novanta segnano il declino dell’Hellas e l’ascesa del Chievo. Nel 1991 il Verona dovette affrontare addirittura un fallimento societario, mentre la piccola realtà clivense cresceva gradualmente. Arriviamo così al principio della nostra storia. Il 10 dicembre 1994 finalmente, dopo decenni di storie separate, le due realtà veronesi s’incontrano. In cadetteria si disputa il primo derby di Verona, ospitato dall’Hellas. Il risultato finale è 1-1, col vantaggio di Fermanelli su rigore per i padroni di casa e il pareggio a un quarto d’ora dalla fine di Gori.

Inizia dunque la storia del derby di Verona, match che si incanala nella prestigiosa tradizione delle stracittadine del nostro campionato. I derby cittadini sono tra gli appuntamenti più importanti del nostro calcio e quello scaligero non è da meno nonostante la giovane età. Il match ovviamente viene sentito sin da subito e presenta alcune peculiarità che lo distinguono dagli altri derby. La particolarità del derby scaligero è sicuramente il background che anni e anni di storia diversificata hanno creato. Da un lato un certo snobbismo dell’Hellas, abituato per anni ad essere l’unica squadra di Verona e caratterizzato dunque da un vago senso di superiorità. Dall’altro la fame del Chievo, che dopo decenni di gavetta è riuscito, con fatica e sudore, a raggiungere il grande calcio e la superiorità cittadina significa per i mussi volanti la certificazione dell’impresa riuscita. Un miraggio che è diventato realtà e una storia fresca che ha ancora molte pagine da scrivere.

STEP SUCCESSIVO

I primi derby si disputarono tutti in Serie B tra il 1994 e il 1999. Le partite giocate furono 8, con 3 successi clivensi, 3 dell’Hellas e due pareggi. Come detto il primo risultato fu un pari, mentre la prima vittoria fu del Chievo, con un 3-1 il 7 maggio 1995. Nel 1999 l’Hellas ottenne la Serie A e fu raggiunto dai cugini solo due anni dopo. Così il 18 novembre 2001 si è giocato il primo storico derby in massima serie, vinto dal Verona al termine di un match pirotecnico. Ad aprire le marcature fu Eriberto, al secolo Luciano per i meno attenti, e di rigore Corini siglò il doppio vantaggio clivense. A partita indirizzata, l’Hellas riuscì a ribaltare il match con le marcature di Oddo, Camoranesi e l’autorete di Lanna. 3-2 e il primo derby di prestigio va al Verona.

Al ritorno a festeggiare fu il Chievo, che vinse 2-1 con una doppietta di Federico Cossato, Anche a fine stagione a festeggiare fu il Chievo. I clivensi infatti terminarono la stagione con un pazzesco, e decisamente inaspettato, quinto posto. I cugini invece vissero un’annata tremenda, culminata con la retrocessione in Serie B. Dopo solo un anno il derby di Verona abbandona così la Serie A. Il baratro vissuto nei primi anni duemila dall’Hellas ci priva di questo match, fino al 2013. 11 anni dopo finalmente il Verona torna in Serie A e finalmente torna il derby scaligero.

Si apre così una nuova fase della storia di questo match. Il Chievo ha ormai passato gli anni migliori e si è affermata come una squadra di bassa Serie A, troppo forte per rischiare la retrocessione ma non più in grado di vivere stagione da protagonista o da possibile outsider. Il Verona torna in A con la voglia di rimanerci in pianta stabile dopo essere mancato decisamente troppo a lungo. Le due squadre si equivalgono e negli ultimi anni hanno dato vita a derby davvero molto belli. Il primo confronto di questa nuova fase è vinto dal Chievo, con un gol di Lazarevic arrivato a tempo scaduto. La replica del Verona non si è fatta aspettare ed è arrivata al ritorno, con la vittoria 1-0 siglata da Luca Toni. Dal 2014 ad oggi 2 successi clivensi, due dell’Hellas, di cui uno ai rigori in Coppa Italia, e due pareggi. Un equilibrio assoluto.

CONFRONTO

Il confronto tra Chievo e Verona è come detto recente. Fino a 1994 le due squadre non si sono mai incrociate ma ciò di sicuro non ha reso minore la rivalità tra i due club. Semplicemente l’ha resa diversa. Quello di Verona è l’unico caso tra i grandi derby italiani in cui le due squadre non dividono un’intera città. Chievo infatti rappresenta semplicemente un quartiere di Verona, quindi una parte del contesto cittadino. Questo, e la storia sicuramente più prestigiosa dell’Hellas, hanno creato una sorta di divario tecnico tra le due squadre, ben evidente al momento dei primi confronti. Gli ultimi anni hanno però stravolto tutto, col Chievo che non solo ha recuperato i cugini, ma li ha nettamente stracciati in risultati ottenuti. La situazione è sommariamente questa: il Chievo invidia la storia e il passato dell’Hellas, il Verona invece invidia e teme in un certo senso il presente stabile dei clivensi. Un confronto che non è mai stato diretto, salvo rari momenti, e che proprio per il suo vivere su piani temporali sfasati è ancora più avvincente.

Oggi il derby di Verona ha perso sicuramente le condizioni di partenza con cui è nato. Non si percepisce più la differenza tradizionale tra le due squadre. I trionfi dell’Hellas sono ormai un ricordo sbiadito, forse addirittura sconosciuto alla mente dei più giovani, fruitori principali del calcio di oggi. Il Chievo è invece oggi una certezza del nostro campionato, ma i fasti dei primi anni sono un fuoco che si è esaurito. Nessuno si aspetta più alcun exploit da parte dei mussi volanti, come d’altro canto nessuno si aspetta un tracollo improvviso. Così questo match ha cambiato connotati, allineandosi agli altri derby. Un match per il dominio cittadino, senza più voglia di rivalsa o estremo attaccamento alla tradizione. Vent’anni hanno allineato le due squadre, che da dimensioni separate si sono ritrovate più o meno nella stessa.

Un confronto giovane, fresco, ma comunque significativo. Il derby di Verona ha tutte le carte in regola per essere una classica del nostro calcio, forse mancherà un po’ di tradizione, ma la tensione che si percepisce nella sfida sopperisce alla grande. Le pagine di questa storia sono ancora tutte da scrivere, a cominciare da sabato sera.

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Mandragora e Barone prima dell’Inter: “Dobbiamo fare la nostra gara. Buon lavoro del Comune”

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Mandragora

Pochi minuti prima del match di San Siro contro l’Inter, sono intervenuti ai microfoni di DAZN sia Rolando Mandragora sia Joe Barone.

Il primo si è concentrato sull’avversario nerazzurro, mentre il secondo ha commentato la questione, di tendenza negli ultimi giorni, legata all’Artemio Franchi.

MANDRAGORA – “La vittoria è un obiettivo che abbiamo, dobbiamo fare quanti più step possibili da qui alla fine. Sappiamo di affrontare una squadra forte, di dover fare la nostra gara e di giocarci tutte le carte che abbiamo a disposizione”.

BARONE – “Siamo contenti del lavoro del Comune e del sindaco Nardella. Stiamo parlando di uno stadio vincolato, perché è un monumento nazionale. Sono super fiducioso che il sindaco lavori per trovare un modo per cui la Fiorentina possa giocare al Franchi anche durante i lavori o nella città”.

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De Vrij pre Inter-Fiorentina: “Concentrato su questa partita. Sono felice qui”

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De Vrij

Da poco diventato padre, Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di DAZN nel pre partita di Inter-Fiorentina, in cui l’olandese partirà dalla panchina. La linea difensiva, infatti, sarà composta da Darmian, Acerbi e Bastoni.

DE VRIJ – “Sono diventato padre, sto provando grandi emozioni. Sono molto felice e concentrato su questa partita. La Fiorentina è forte e gioca bene, ma abbiamo tutti i mezzi per tenere i tre punti a Milano. Siamo molto felici qui, il piccolo Nolan crescerà qui”.

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Sampdoria, Zanoli ci crede: “La salvezza è ancora possibile”

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Arrivato dal Napoli nel mercato invernale, Alessandro Zanoli è diventato una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Dejan Stankovic, coach della Sampdoria. L’allenatore serbo ha creduto in lui fin da subito schierandolo a tutta fascia nel solito 3-4-1-2. Il laterale italiano, nell’ultimo turno, ha anche trovato il primo gol della sua carriera in Serie A, nel definito 3-1 ai danni del Verona.

Zanoli è stato intervistato da TMW, rilasciando importanti dichiarazioni. Di seguito riportiamo le sue parole:

GOL CONTRO IL VERONA – “E’ stata un’emozione unica. Questo è un ricordo indelebile che non scorderò mai. E’ il sogno che hanno tutti i bambini.”

UNDER-21 – “E’ sempre un piacere far parte della nazionale, il mio sogno è giocare nell’Italia dei grandi e farò tutto il possibile per riuscirci. Poi sono contento dell’assist per il gol di Mulattieri.”

NAPOLI – “Da quando sono alla Sampdoria sono concentrato solo su di noi. Ovviamente mi fa molto piacere vederli in testa al campionato. La squadra, il presidente e i tifosi meritano la vittoria dello scudetto.”

SAMPDORIA – “Siamo in una situazione abbastanza complicata, ma la vittoria contro il Verona ha portato grande entusiasmo. Siamo convinti che la salvezza è ancora possibile.”

STANKOVIC – “Il mister ha creduto in me fin da subito, e di questo ne sono grato. Ci chiede di dare sempre il 100% in ogni gara e noi dobbiamo essere bravi a ripagare lavorando sodo e portando risultati.”

MODELLO DI RIFERIMENTO – “Per caratteristiche direi Di Lorenzo, ma mi ispiro a Carvajal e Zambrotta.”

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Una leggera aritmia spaventa tutti, ma Agüero rassicura: l’accaduto su Twitch

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Aguero

Attimi di preoccupazione, durante una trasmissione live su Twitch, con protagonista Sergio Aguero. El Kun avrebbe, infatti, sofferto una “mini aritmia”, definita così proprio dall’ex calciatore. Nonostante l’invito da parte dello streamer spagnolo, Ibai Llanos, di abbandonare la diretta, in via precauzionale, Aguero ha voluto rassicurare tutti gli utenti collegati:

Sto bene, ho un chip che controlla tutto e manda anche un segnale acustico”.

Dopo essere passato al Barcellona del suo amico Lionel Messi, l’ex Manchester City, al termine del 2021, ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio, a causa di problemi cardiaci riscontrati in seguito a un malore accusato nella sfida contro l’Alavez. Una decisione dura, ma necessaria: un duro colpo per tutti, anche per gli amanti del grande calcio.

 

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