Che non sia mai una partita come le altre lo racconta una storia ultracentenaria, da Meazza a Ibra passando per Sheva e Vieri. Quella di stasera però ha un valore particolare, tutto suo, perché potrebbe essere fondamentale per le sorti di questa strana stagione. Il Derby di Milano si ripropone nei quarti di finale di Coppa Italia, nell’inedito periodo fra Natale e Capodanno, e in gioco non c’è solo la supremazia cittadina.
ULTIMO TRENO(?)

L’unica cosa peggiore di una pessima stagione è una pessima stagione iniziata con ottime premesse. Un esonero, un gol subito dal portiere all’ultimo minuto, 16 punti di svantaggio sui cugini e la Champions che sembra un miraggio: non c’era certo questo nei progetti della premiata ditta Fassone & Mirabelli. La verità è però che nel calcio nulla è scontato e rimettere in piedi una stagione non è mai impossibile. Sarà fondamentale allora puntare sull’Europa League, con la squadra che affronterà il Ludogorets nei sedicesimi di finale. La mentalità in Europa è nel DNA della maglia rossonera e chissà che qualche soddisfazione non possa arrivare proprio fuori dai confini, per quanto la musica non sia quella tanto cara ai diavoli. Rimane poi la Coppa Italia, un trofeo che mai deve essere disdegnato e che potrebbe davvero fungere da ancora di salvezza per la squadra di Gattuso. Per questo la sfida di stasera assume un valore così importante in casa rossonera: per dare qualche certezza all’allenatore di Corigliano Calabro e donare nuova linfa ad una piazza che sembra averla completamente persa.
C’ERA UNA VOLTA

C’era una volta la grande Inter capace di dominare in lungo e in largo per 4 anni. Al di là delle vicende extra calcistiche lo straordinario percorso iniziato da Mancini e terminato da Mourinho aveva raggiunto il primo passo con la conquista di due Coppa Italia consecutive nel 2005 e nel 2006. Vincere aiuta a vincere ed effettivamente alzare un trofeo infonde consapevolezza della propria forza. A questo deve pensare la banda Spalletti, che sta vivendo il momento peggiore della sua stagione. Le Inter Bells non hanno suonato e sono arrivate due sconfitte, ma l’ambiente ha dato l’impressione di essere rimasto sereno e saldo sotto la guida dell’uomo da Certaldo. Ed è stato proprio Spalletti a suonare la carica nell’affermare che si aspetta una reazione dai suoi e che la Coppa è un obiettivo reale. Questa settimana, con l’Inter che affronterà anche la Lazio, potrebbe effettivamente definire il carattere di questa squadra, chiaramente arrivata al crocevia della sua stagione.
NON RISPARMIARSI

Non è una partita come le altre e per questo sarà vietato risparmiarsi, nonostante gli impegni di campionato siano altrettanto importanti. Lo sa bene Gattuso, che perde Donnarumma a causa di un problema all’inguine ma si affida al trio Bonaventura-Kalinic-Suso, con lo spagnolo rientrante. Scelto Calabria come terzino insieme a Rodriguez con Storari tra i pali al posto di Gigio. Gli imperativi saranno creare un filtro a centrocampo, quasi nullo nelle ultime uscite, e soprattutto capitalizzare le occasioni, con Kalinic chiamato al riscatto dopo un inizio di stagione quasi imbarazzante. Dall’altra parte del Naviglio gli infortuni di D’ambrosio e Miranda hanno fatto scattare l’emergenza in difesa. Così la scelta di Spalletti ricade forzatamente su Ranocchia, positivo quando è stato chiamato in causa quest’anno, e Cancelo, il migliore nella brutta sconfitta di Reggio Emilia. Rientra dalla squalifica Vecino, che sarà della partita insieme a uno fra Borja Valero e Gagliardini, con l’Azzurro in vantaggio. Risparmiarsi, come detto, non è considerato e per questo davanti andranno dentro Icardi, Perisic e Candreva insieme a Joao Mario, che ha l’occasione di fare la differenza in una partita di questa importanza.
SPAZIO ALLO SPETTACOLO

Qualunque sia la situazione però questa partita promette spettacolo come nelle ultime due edizioni, di cui una finita al 97esimo minuto con il gol di Zapata e l’altra conclusa da Icardi per la gioia dei tifosi neroazzurri. La scelta di convertirsi al sistema inglese e giocare durante le feste risulta decisamente azzeccata, perché godere di queste partite fra tombola e pandoro ha tutto un altro sapore. Per chi sarà in campo però sarà tutt’altro che una festa: accedere alle semifinali e vincere la stracittadina è troppo importante.