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Gridare a bassa voce

La nostra prima pagina

Gridare a bassa voce

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Team Numero Diez

Si parla spesso di geni incompresi, persone da un grosso potenziale spesso immersi in realtà non adatte alle proprie doti. Queste menti, forse, non hanno avuto il giusto microfono per farsi conoscere. Non hanno avuto neanche la possibilità di fare il classico: “Prova, prova”, o probabilmente non hanno mai voluto fare neanche questa prova nella vita. Non tutti nascono come Elon Musk, magari c’è chi preferisce stare nel suo guscio, oppure chi si trova meglio in una stanza di persone nella media.

Compagni-persone che un certo Totò Di Natale ha sempre avuto, onestamente. Il mitico 10 dell’Udinese ha percorso stagioni con ottimi giocatori a fianco, alcuni anche sopra la media, ma non ha mai calcato organici da far invidia a intere nazioni. Forse il suo grido è stato fatto a bassa voce ma i più attenti han visto oltre. L’acuto vede il talento anche in un laboratorio che non per forza si debba chiamare Tesla o Space-X. Magari in un garage si celano delle grandi idee, ma si sa che il business è composto e plasmato da grandi team, mai da un singolo…

“Musk ha sempre avuto il suo team, Antonio  non l’ha mai voluto”

40/10

Oggi il prodigioso attaccante campano compie 40 anni, quattro volte dieci, tre numeri che ci aiuteranno nel racconto delle sue gesta. Difatti queste quattro volte dieci diventeranno le nostre tappe per menzionare quattro vie fondamentali per apprezzare al meglio l’uomo che gridò a bassa voce.

Udinese-Chievo

Nominato dal Guardian goal dell’anno nella stagione 2012-2013, questa rete racchiude il simbolismo che Di Natale ha costruito intorno al suo nome, marchio che porta il nome di: impossibile. Un po’ come il film di Brian De Palma, lui è sempre chiamato a missioni impossibili. Questo goal è una miscela di gesta tecniche: la prima, legata al posizionamento, per prendere palla Totò è costretto a spostarsi di 2 metri e allontanarsi dalla porta. La seconda: la coordinazione con il corpo, eseguita in maniera perfetta per posizionare la palla a mezz’altezza. La terza: il posizionamento del piede (sinistro) (ricordandoci che lui è destro). La quarta: posizionare la palla sul palo non difeso da Sorrentino.

 

Goal che pochi han saputo fare in Italia, uno fra i tanti che c’è riuscito è il signor Francesco Totti, che comunque a sua volta ha calcato una piazza come Roma…

Goal che pochi han saputo fare in Italia, uno fra i tanti che c’è riuscito è il signor Francesco Totti, che comunque a sua volta ha calcato una piazza come Roma…

31 Agosto 2004

La sua storia in Friuli è iniziata proprio l’ultimo giorno di calciomercato, ore in cui i grandi affari, in teoria, dovrebbero esser già stati chiusi da un pezzo ma ai tempi le società non vivevano la finzione mediatica vigente, bensì sfruttavano qualsiasi momento per rinforzarsi e dar man forte all’allenatore.

Pozzo presentò ai suoi tifosi un calciatore prolifico ma non decisivo come poi diverrà per l’Udinese. Con i toscani Totò ha collezionato 49 goal in 5 stagioni, media da 10 goal a stagione ma il meglio deve ancora venire. Nella stagione 2004-2005 la squadra diede vita ad un vero e proprio miracolo grazie alla guida di Luciano Spalletti: quarta posizione in campionato e matematico accesso in Champions League, prima apparizione di sempre per la società fondata nel 1911.

Già da quell’anno Pozzo assegnò al “piccolo” Di Natale la maglia numero 10, forse in quell’anno giocò con l’Udinese più forte di sempre: Pizarro, Iaquinta, Jankulovski, Muntari, De Sanctis ecc.

BIENNIO MAGICO

Il nostro viaggio continua e per forza deve sostare nella terra del biennio 2009-2010 2010-2011, periodo in cui Totò realizzò 67 goal in due stagioni (2009 – 29) (2010 – 28) aggiudicandosi così per due anni di fila il titolo di capocannoniere. Incredibilmente, però (e qui ritorna il discorso del grido), il club si posizionò 15esimo; l’anno successivo quarto, grazie anche alle doti di Alexis Sanchez (che sbarcò nella stagione successiva al Barcellona).

BATTENDO IKER

“Quel goal è stato il più importante della mia carriera, un segno indelebile per me”

Nell’anno dell’Europeo 2012 le furie rosse spagnole hanno dimostrato al mondo intero la loro stra-potenza, il perché la Spagna faceva così paura anche nelle squadre di club e in competizioni internazionali. Quell’anno, infatti, gli spagnoli vinsero l’Europeo e Iker Casillas fu ricordato per due episodi: uno legato al gossip, visto che a fine Europeo baciò la giornalista e fidanzata Sara Carbonero. Il secondo, invece, sicuramente più importante per noi, fu a livello statistico: l’allora portiere del Real Madrid subì un solo goal durante tutta la competizione, beffa che fu siglata proprio da Antonio.

 

Ora si può capire perché un silenzioso come lui non è difficile da ricordare? Di Natale ha davvero cambiato il calcio nostrano ma l’ha fatto partendo dal basso, percorrendo la strada dell’umiltà friulana e portando gioia e ambizione ad un club che, normalmente, ha sempre vissuto storie di seconda fascia.

Se avesse gridato con un megafono forse poteva diventare uno dei migliori del mondo, ma è inutile parlare con i se perché la sua storia ormai è stata segnata e noi questi 38 anni di calcio comunque ce li siamo goduti, grazie a te e alla pazzia. In pochissimi ha sentito il rumore della tua squadra, molti, però, ti han sempre visto come un gran solista.

 

 

 

 

Alla Ricerca del Diez

Chi è Estevao Willian, il gioiellino brasiliano soprannominato “Messinho”

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Estevao Willian

CHI È ESTEVAO WILLIAN – Il Brasile, si sa, di talenti cristallini ne sforna in continuazione. L’esempio lampante è Neymar Jr., ma negli ultimi anni ce ne sono stati tanti. Basti pensare al Real Madrid, con la coppia tutta brasiliana formata da Vinicius Jr. e Rodrygo. Non bisogna poi dimenticare Endrick, classe 2006, pronto a vestire la camiseta blanca e già in gol con la maglia del Brasile. L’ultimo talento che sta attirando l’attenzione degli scout è quello di Estevao Willian, esterno offensivo del 2007, che sta brillando con il Palmeiras.

CHI È ESTEVAO WILLIAN – GLI INIZI E LA CARRIERA FINO A QUESTO MOMENTO

Se il tuo soprannome è “Messinho” vuol probabilmente dire che il potenziale è altissimo ed effettivamente il giovane talento brasiliano può diventare un grandissimo giocatore. Nasce come ala destra e si è già messo in mostra con la maglia della Nazionale Under 17 ai Mondiali, con la quale ha segnato tre gol e fornito tre assist. La sua avventura però si è interrotta contro l’Argentina di Echeverri, altro talentuosissimo giocatore sudamericano. Estevao Willian ha inoltre già firmato un contratto di sponsorizzazione con Nike, nonostante la giovanissima età. Aveva appena dieci anni quando ha accettato l’offerta, ma è destinato a diventare uno dei volti del marchio.

CHI È ESTEVAO WILLIAN – L’INTERESSE DELLE BIG EUROPEE

Come accaduto negli ultimi anni, le big europee non restano di certo a guardare. Il nome di Estevao Willian è già sui taccuini dei principali club in Europa e il PSG ci aveva provato concretamente in passato. La trattativa però non è andata in porto a causa della partenza di Endrick, vecchio pallino dei parigini, che volevano assicurarsi entrambi i talenti. “Messinho” ha un sogno: giocare nel Barcellona, club che tifa fin da bambino. C’è da dire però che Estevao Willian non potrà lasciare il Brasile fino al 2025 (quando compirà 18 anni), ma probabilmente sceglierà la sua squadra prima di quella data. Per lasciarlo partire si parla già di cifre vicine ai 50 milioni, ed è per questo che Chelsea, Barcellona, Manchester City e non solo osservano da vicino uno degli ultimi talenti sfornati dal calcio brasiliano.

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Le ultime sulla Salernitana verso il Sassuolo: Pirola ancora out, scalpita Boateng

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In foto: Boateng, difensore della Salernitana

La Salernitana si prepara a tornare in campo dopo la sosta, in cui ha cambiato guida tecnica. Per sostituire Fabio Liverani la società ha scelto Stefano Colantuono, ex allenatore dell’Atalanta, pronto a guidare i campani in questo finale di stagione. La squadra è sempre più in difficoltà, all’ultimo posto della classifica a quota 14 punti, ma le speranze del presidente Iervolino sono ancora vive. La squadra si è allenata questa mattina per continuare la preparazione e l’assente illustre è stato Lorenzo Pirola. Il centrale della Salernitana ha subito un forte colpo alla testa nella sfida contro dell’Italia Under 21 contro la Turchia e per questo motivo non si è allenato.

CHI GIOCA IN DIFESA?

La presenza dell’ex giocatore dell’Inter non dovrebbe comunque essere in dubbio, ma nel frattempo gli altri difensori scaldano i motori per la sfida al Bologna. Pasalidis e Manolas sono rientrati e sono pronti a giocare dal primo minuto, mentre Boateng resta sotto la lente d’ingrandimento. Il centrale tedesco ha voglia di giocare e, come riportato da TuttoSalernitana, si candida a una maglia da titolare, dopo essere rientrato in gruppo nelle ultime sedute. Tanta scelta dunque per Colantuono che, a Bologna, si gioca probabilmente una delle ultime occasioni per la salvezza dei campani.

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Cambiaghi primatista di una speciale classifica: la statistica sfortunata

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cambiaghi

CAMBIAGHI PRIMO NELLA CLASSIFICA xGOALS SENZA RETI SEGNATE – Il mondo del calcio è abituato, da quando inizia a quando si conclude la stagione, a guardare pressoché unicamente solo due classifiche: quella dei punti totali e quella dei marcatori. Forse qualcuno, per curiosità, quella degli assistman e dei clean sheet, ma sono degli unicum. Oltre a queste, però, vengono redatti altri tipi di graduatorie, che rigurdano talvolta aspetti simpatici del gioco più amato d’Europa.

La classifica del maggior numero di xGoals totalizzati senza siglare nemmeno una rete è sicuramente una di quelle. E qui sorgono ben due domande: che cos’è un xGoal e chi è il primatista di questo speciale elenco? L’xGoal (italianizzato “Goal previsti”) è letteralmente la misura di quante reti avrebbe meritato di segnare una determinata squadra o giocatore in una partita, a prescindere dal risultato finale. Ovviamente, di conseguenza, più il numero è ridotto, più la probabilità che quel calciatore/squadra abbia segnato sarà bassa.

And the Oscar goes to… Nicolò Cambiaghi (per ora). Già, perché è lui il primatista attuale in Serie A, con un punteggio di ben 3.24 xG. Tanta sfortuna per il calciatore in forza all’Empoli che, per un motivo o per l’altro, non è riuscito ancora a trovare la via del gol, avendo colpito 2 legni. Negli ultimi 10 anni solo tre giocatori sono riusciti a superare quota 4.00: Belotti 2022-23 (4.83), Candreva 2017-18 (4.34) e Longo 2014-15 (4.08).

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L’ultima decisione di Juan Jesus sul caso razzismo è quella definitiva: cosa è successo ancora

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Francesco Acerbi e Juan Jesus, difensori di Inter e Napoli - Serie A, FIGC, squalifica, Giudice Sportivo

L’ultima giornata del campionato di Serie A, disputatasi prima della sosta per le Nazionali, ha lasciato aperto un caso davvero particolare. Nel big match tra Inter e Napoli, infatti, un presunto episodio di razzismo sarebbe scaturito dalle parole, poi smentite, di Francesco Acerbi nei confronti di Juan Jesus. Il caso, rimasto aperto per tutta la durata della sosta, è arrivato al termine con la decisione, in seguito a verifica, da parte del Giudice Sportivo di assolvere il difensore interista.

Le ore successive alla decisione, infatti, facevano presagire ad un probabile ricorso da parte dell’amareggiato difensore partenopeo. In giornata, come riportato da Sky Sport però, Juan Jesus sarebbe turbato dal caos mediatico generato e, forte e consapevole dell’affetto intorno a sé, avrebbe deciso di non fare ricorso in altre sedi contro la decisione del Giudice Sportivo. In seguito alla valutazione della possibilità di ricorrere alla giustizia ordinaria, ha deciso di rispettare la clausola compromissoria che avrebbe previsto un’autorizzazione dalla parte della FIGC per procedere, preferendo dunque di rimanere “dentro il sistema”  senza proseguire legalmente.

Dopo l’assoluzione di Acerbi, inoltre, il difensore del Napoli avrebbe ricevuto il sostegno da parte di Vinicius Junior, attaccante del Real Madrid soggetto diverse volte ad insulti razziali, e di Mike Maignan, portiere del Milan reduce da un pessimo episodio alla Blue Energy Arena di Udine. I Campioni d’Italia, dopo la decisione di non prendere parte alla campagna avviata dalla Serie A “Keep Racism Out”, avrebbero in mente l’idea di affidargli la fascia da capitano per una partita, di tutta risposta alla decisione.

Sulla vicenda, infine, si sarebbe espresso anche l’agente dello stesso Juan Jesus, Roberto Calenda, il quale avrebbe fatto ulteriore chiarezza sulla vicenda.

LE PAROLE DELL’AGENTE DI JUAN JESUS

LA DECISIONE SUL CASO ACERBI-JUAN JESUS –  “Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato. Perché è stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per ‘studiare la migliore strategia difensiva’ se era così evidente l’assenza della discriminazione? Quali ‘prove’ ha portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus?”.

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