Ha la potenza di un uragano ma non è Harry Kane; segna con la continuità di un vero bomber ma non è il Kün Aguero; salta l’uomo con una facilità disarmante eppure non arriva dall’Egitto e non gioca nemmeno ad Anfield. E allora… di chi stiamo parlando? La risposta ha un solo nome e un solo cognome: Eden Hazard.
INIZIO ALIENO
Dopo un mondiale da protagonista con il Belgio (terzo posto a Russia 2018) e un’estate al centro dei corteggiamenti madrileni, Hazard è rimasto al Chelsea per sposare il nuovo progetto tecnico di mister Sarri. Attorno all’ex allenatore del Napoli c’era grande entusiasmo sin dai primi giorni: molti giocatori sembravano addirittura contenti di essersi liberati del tiranno Conte, accogliendo Sarri come un vero e proprio salvatore della patria.
Tra i giocatori più curiosi di toccare con mano il metodo Sarri c’era sicuramente Hazard, estasiato dai risultati ottenuti dal tecnico e dal suo staff con un giocatore come Insigne, trasformato in un’ala dalle caratteristiche simili a quelle del 10 blues. Lo stesso Hazard aveva rilasciato parole al miele dopo i primi giorni di lavoro con il nuovo coach:
“Sarri è il tipo di manager che vuole la palla e controllare il gioco, proprio come piace a me. Penso che possiamo fare grandi cose quest’anno, è un grande manager”
Partita dopo partita, il fantasista belga ha incantato con giocate da fuoriclasse, impressionando soprattutto per l’alto rendimento portato avanti con una continuità mai avuta in carriera fino a quel momento. I numeri evidenziano ancor di più il salto di qualità compiuto in meno di due mesi di lavoro con Sarri: 8 partite stagionali, 7 reti e 2 assist. Statistiche palesemente migliorate se si confrontano con quelle della passata stagione, quando alla guida del Chelsea c’era Antonio Conte. Con l’ex bianconero solo un goal e un assist dopo 8 giornate e ben tre diverse posizioni occupate: trequartista, seconda punta e ala. Con Sarri gode dell’opportunità di svariare su entrambi i lati del campo, così da sfruttare al meglio le corsie laterali ma anche di convergere al centro per dialogare con i compagni. Continuità nel ruolo, continuità nelle prestazioni.
UN PASSATO ALLA TEVEZ…
Lo scorso campionato Hazard chiuse con 12 reti e 4 assist mentre questo inizio di stagione lo ha già visto protagonista con una tripletta nel match vinto per 4-1 con il Cardiff e con altre 3 reti e 2 assist distribuite equamente negli altri scontri. Un ritmo elevatissimo, difficile da sostenere per l’intero corso della stagione ma che non è figlio del caso ma frutto di un lavoro tecnico tattico molto accurato.
Per capire meglio la metamorfosi della stella dei blues, analizziamo la partita vinta per 4 a 0 in casa del WBA lo scorso anno e il match sensazionale di Stamford Bridge proprio contro il Cardiff.
Lo scorso anno Conte scelse più volte di provare Eden in posizione centrale e per quella trasferta optò per un 3-5-2 in cui il belga avrebbe dovuto lavorare attorno alla punta di riferimento, Alvaro Morata. Un piano tattico non particolarmente nuovo per l’ex allenatore bianconero, visto che proprio con la Juventus sperimentò la coppia Llorente-Tevez. Lavorando più centralmente e al servizio dell’attaccante centrale, Hazard è stato quasi ridotto a un ruolo da comprimario. Questo accentramento ha limitato l’estro e la fantasia di un giocatore dalle spiccate doti tecniche, costretto a cercare il compagno di reparto o a forzare giocate improbabili in una posizione nevralgica del campo. Infatti l’esperimento è fallito con squadre di rango superiore, piene di giocatori forti fisicamente che hanno facilmente spento la fiamma del talento belga. Solo una rete per lui contro le prime sei squadre del campionato lo scorso anno, un dato tanto allarmante quanto esplicativo.
RINATO COME INSIGNE
Maurizio Sarri è un innovatore e come tale sa trasformare un diamante grezzo in un gioiello dal valore inestimabile. Decide così di affidare ad Eden la sua posizione più naturale, quella di esterno sinistro d’attacco, ma con la possibilità di svariare su tutto il fronte per dialogare con i compagni e arrivare con facilità alla porta. Nasce così il suo secondo goal al Cardiff: dialogo stretto in area e conclusione a pochi passi dal portiere con conseguente goal del 2 a 1. La presenza di Giroud negli ultimi metri avvantaggia il numero 10 che guadagna campo e riesce a compiere giocate incredibili con estrema facilità. Come in occasione del magnifico goal segnato in settimana al Liverpool: Hazard parte da posizione centrale, dialoga con Azpilicueta e si incunea nello spazio creato dall’attaccante, superando Mignolet per la rete del definitivo sorpasso.
Proprio come con Insigne a Napoli, Sarri pare aver individuato la collocazione più naturale a uno dei più grandi calciatori in circolazione del nostro pianeta. Il belga si è sempre espresso ad ottimi livelli ma nelle passate stagioni, in particolare con Antonio Conte che lo schierava troppo poco rispetto a quanto avrebbe meritato, ha mostrato un calo nelle prestazioni. Ora, proprio come Lorenzo, sogna di trascinare il Chelsea ai vertici della Premier League e portare più avanti possibile i blues in Europa League, magari chiudendo la stagione in doppia cifra di goal e assist.
LE PAROLE DI SARRI
Secondo il tecnico, però, il meglio deve ancora venire. Come dichiarato in queste ultime ore, secondo Sarri il belga ha ancora ampi margini di miglioramento e fra qualche mese potrebbe fornire prestazioni ancor più sensazionali.
Maurizio vorrebbe trasformare questo talento in un fuoriclasse da pallone d’oro:
“Penso che abbiamo visto sinora solo il 75-80% del suo potenziale, se migliora può diventare il più forte al mondo e io voglio che lo sia. Farò in modo che lo diventi”
E poi ancora:
“È difficile fare paragoni ma è un calciatore geniale, unico. E sono assolutamente convinto che possa ancora migliorare”
Insomma, la metamorfosi pare appena cominciata. I tifosi del Chelsea pregustano una stagione da assoluti protagonisti e le premesse paiono essere davvero buone. Hazard compirà 28 anni il prossimo 7 Gennaio ed è quindi nel pieno della maturità calcistica. Il maestro Sarri è pronto a regalare un nuovo Eden al calcio mondiale.
Al termine del match con l’Inghilterra, in cui è arrivata una pesante sconfitta, l’Italia si proietta alla sfida di domenica sera contro il Malta con già due assenze certe. Oltre a quella pre-annunciata di Bonucci, che ha accompagnato i suoi compagni a Napoli per essere vicino alla squadra senza essere in condizione di giocare, c’è anche quella sorprendente di Barella.
Come ha fatto sapere la comunicazione della nazionale azzurra, infatti l‘interista e lo juventinonon parteciperanno alla trasferta che attende la squadra di Mancini rientrando nei club di appartenenza. Anche nel caso del centrocampista nerazzurro, il motivo sembra riconducibile ad alcuni problemi fisici o comunque ad una condizione fisica non ottimale. L’ex Cagliari infatti avrebbe stretto i denti per prendere parte al match del Maradona.
Italia-Inghilterra è stata una partita che Harry Kane ricorderà a lungo. Oltre a essere il capitano del gruppo della nazionale inglese che è tornato a vincere in Italia, dove il successo per i Tre Leoni mancava dal 1961, è diventato il miglior marcatore dell’Inghilterra.
Al termine del match, in salta stampa, ha raccontato tutte le sue sensazioni.
SERATA SPECIALE – “È fantastico tornare a vincere in Italia dopo tanti anni. È una serata molto speciale per me, indimenticabile. Grazie a voi tutti presenti per far si che questo sogno sia diventato realtà“.
LA SENSAZIONE DEL RIGORE – “È ancor più dolce questa sensazione dopo aver vinto questa partita, è una serata davvero fantastica. È stata una gara molto dura, avevo la sensazione che sarebbe stato un rigore e fortunatamente sono riuscito a trasformarlo“.
FUTURO – “Non voglio guadare troppo avanti, nel calcio possono succedere tante cose. Ma ho 29 anni, sono nel momento migliore della mia carriera e voglio giocare a lungo con questa Nazionale. Mi godrò questo momento, ma bisogna essere pronti per domenica. Speriamo io possa segnare ancora tanti gol“.
L’esperienza di Mazzarri sulla panchina del Cagliari non è andata come il tecnico avrebbe auspicato. L’allenatore, arrivato il 15 settembre 2021, alla quarta giornata di campionato, dopo l’esonero di Semplici, ha concluso l’esperienza in terra sarda nel peggiore dei modi, con un pesante litigio avuto il 2 maggio scorso con il presidente Tommaso Giulini, che è costato il licenziamento al tecnico ex Sampdoria, Napoli, Inter e Torino. Cagliari che poi, a fine stagione, è retrocesso in Serie B con, in panchina, il traghettatore Agostini.
Una discussione, quella tra l’ex tecnico rossoblù e il numero 1 del club, in cui sono volate parole grosse, e che, a quasi un anno di distanza, fa ancora parlare. Infatti, dopo la querela presentata proprio dal presidente Giulini alla Procura della Repubblica, è stato aperto un procedimento penale perdiffamazione. Gli investigatori della Procura stanno cercando, tramite l’aiuto di testimoni, di ricostruire la vicenda per accertare l’accusa di diffamazione.
Dopo la partita di qualificazione a Euro 2024Portogallo-Liechtenstein, terminata 4-0 in favore dei portoghesi, Joao Cancelo, terzino del Bayern Monaco e autore del gol che ha aperto le marcature della sfida, parlando ai microfoni di Sky, ha scoperto la notizia dell’esonero di Julian Nagelsmann e l’ha commentata:
SULL’ESONERO DI NAGELSMANN – “L’ho appena scoperto. So che non lo troverò al mio ritorno ma lo ringrazio”.
SU TUCHEL, PRINCIPALE INDIZIATO A SOSTITUIRLO – “Mi ha fatto perdere una Champions, spero che quest’anno me la faccia vincere”.
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