1234 giorni senza Europa. 1234 per tornare al successo. Da un Ricardo, Kakà, all’altro, Rodriguez. 1234 giorni tra l’ultimo gol in Europa – al Calderòn – del Ricardo carioca e il battesimo in Europa League firmato dal Ricardo svizzero. L’avventura nell’unico trofeo che manca in bacheca ai rossoneri si apre bene ma non benissimo ma al 27 di Luglio aspettarsi di più sarebbe stato folle. Buone indicazioni dunque per Montella anche se gambe – ovviamente – e gioco possono e devono solo migliorare. Buoni tutti i nuovi. Punto interrogativo sulla versione snack di Andrè Silva e Borini non brillantissimo. Ma al 27 di Luglio aspettarsi di più sarebbe chiedere forse troppo.
Di seguito la ricostruzione tattica di quello che è stato il primo Milan europeo della stagione.
IMPRESCINDIBILITÁ
Almeno per ora sinonimo di 4-3-3. Lo avevamo detto tempo fa. Il primo Milan di Montella non si sposta e non si sposterà dallo schema che ha portato al ritorno in Europa per questione di funzionalità e garanzia di rendimento provato dal sorprendente scorso anno. Cambiano dunque gli interpreti. Cambieranno quasi tutti, ma non lo scheletro.

Simulazione prodotta con Lineup11
Il Milan si presenta dunque così in Romania. Nessuna sorpresa. Grandi piuttosto le assenze, la colonna vertebrale del Milan che sarà. Bonucci-Biglia e l’attaccante tanto pronunciato, o Andrè Silva non primissima scelta ma attesa futuribile stella, fino al suo approdo. Conti in panchina pura essenza e conseguenza della spedizione europea con l’Under 21. Preferitogli Abate ma ballottaggio destinato come si sa – in normali condizioni – ad avere l’ex atalantino facile vincitore. Poca scelta in mezzo con Zapata e la dolce sorpresa – forse non tanto tale – di Musacchio che ha già ben impressionato e giovedì ha confermato quanto visto, e Rodriguez in palla e terzino dalla qualità tanto a lungo attese e implorate a San Siro, in palla già dalla amichevole col Lugano. In mezzo il motorino Kessiè, Montolivo – titolare coi giorni contati – e Bonaventura.
Ironiche battute invece sul tridente. Leva fatta sugli oltre 200 milioni spesi sul mercato e un tridente in Romania formato da un’annunciata riserva – Borini – un ex-primavera e Niang, figliol prodigo cacciato sei mesi fa e non ancora sicuro di restare.
Prima mezz’ora che dice poco e vive dei ritmi che al 27 di Luglio sono legittimi. Le ormai ripetitive verticalizzazioni puerili, scontate e prevalentemente sterili di Montolivo alla disperata ricerca di qualcuno là davanti e poche, se non assenti, le superiorità create da Bonaventura ancora in fase di rodaggio al rientro dall’infortunio. E di un miracolo. Riparatore. La prodezza di Donnarumma su Mitrita. Una parata che in una frazione di secondo cancella tutto il tourbillon di polemiche e prese di posizione di un’estate intera. Non grande anche il contributo di Borini – tanto gambe, fiato e generosità – come previsto e Cutrone che nella prima parte soffre probabilmente la personale prima europea e prima da titolare ufficiale con il Milan. D’altronde parliamo di un ’98. schema tattico e fase offensiva che trasla nel preannunciato e già testato nella parte finale della stagione 3-4-3.

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Un 3-4-3 che nell costruzione dal basso vede spesso Kessiè addirittura più basso di Abate per smuovere probabilmente la partita, il centrocampo del Craiova, lasciare ancora più libertà di spinta al terzino e cercare alternative ad una manovra in fase iniziale piuttosto lenta. Bonaventura invece lasciato più liberi anche dalle indicazioni in itinere di mister Montella.
La prima, necessaria, mossa tattica di Montella porta i primi squilli.

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Il semplicissimo cambio di posizione tra Borini e Niang ha subito frutti e porta occasioni pericolose. La prima al 27esimo con la verticalizzazione per Cutrone , più da 10 che da gambe e fiato, di Borini. Il rossonero a tu per tu si ferma al palo per la leggera ma fondamentale deviazione del portiere.
Cambio di lato che porta anche al vantaggio. Borini, nella nuova posizione a destra, messo giù da un’ingenuità clamorosa del difensore a posteriori è ancora più costosa. Rodriguez, uno dei tanti tiratori a disposizione nella stagione di Montella, punisce il Craiova.
Se la fase di possesso vive – come ovvio – di rendita del gol e inizia a farsi più fluida e tranquilla, quella di non-possesso offre altri spunti tattici interessanti.

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La fase difensiva ha offerto e riproposto la visione del Niang della prima parte di stagione scorsa. Niang tanto sacrificio oltre che marcia in più davanti. Niang che giovedì – aiutato anche da Bonaventura – spesso a palla persa – data la velocità con cui il Craiova tentava di capovolgere l’azione – si sacrificava a coprire la posizione di Rodriguez proiettato in avanti. Sacrificio inaspettato e ritrovata abitudine di un anno fa. Abitudine che tanto a Montella era piaciuta da rendere Niang uomo chiave del suo primo Milan.
SECONDO TEMPO
Il secondo tempo vive di rendita, spauracchi e apprensioni nella fase centrale ma alla fine amministrazione del risultato.

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Le sostituzioni di Andrè Silva, Conti e Antonelli per Borini, Abate e Cutrone (con Niang spostato più avanti) ridisegnano il netto 3-4-1-2, amore montelliano dai tempi di Firenze. Cutrone e Andrè Silva tentano subito di dialogare con buoni spunti e combinazioni. La vena egoistica da punta del portoghese prevale in troppe occasioni sul dialogo con i compagni. Fondamentali tante, troppe volte le chiusure di Musacchio. Di brividi veri e propri però va detto che la schiena di Donnarumma non ne soffre fino al 90esimo.
Buona dunque la prima europea per il Milan. Da sottolineare l’impatto dei nuovi e di Cutrone dolce sorpresa. Kessiè e Musacchio su tutti con l’ivoriano migliore in campo e Musacchio sempre più protagonista di un dubbio di formazione che nella stagione – in caso di difesa a 4 – Montella si porterà fino all’ingresso in campo dei giocatori con Romagnoli e Bonucci già avvertiti con un prepotente e forte “ci sono anche io” in spagnolo. Logici ragionamenti porterebbero – in caso di reale ballottaggio – a qualche allarme in più per Romagnoli a posteriori dell’ingente investimento per l’ex ormai juventino e la sua probabile investitura a nuovo capitano rossonero.
45 minuti di Bayern Monaco alla primissima in maglia rossonero sembrano bastati a Biglia per levare ogni dubbio sul perno del centrocampo. Montolivo è sicuramente destinato alla panchina come primo gregario per far rifiatare l’argentino comunque all’alba dei 32 anni. Niang buon ritorno. Si spera. Bonaventura in rodaggio. Rodriguez già protagonista. Andrè Silva e Borini da rivedere. Ma al 27 di Luglio chiedere di più sarebbe stato presuntuoso. Buona la prima!