Roberto Donadoni, doppio ex di Napoli e Milan, ha parlato in esclusiva ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, analizzando la gara di domani sera e la doppia sfida in Champions League. Focus principale sui singoli, in particolare a Leao e Kvaratskhelia, punte di diamante dei rispettivi club.
TRA CAMPIONATO E CHAMPIONS – “La Champions è un’altra storia, ma fino a un certo punto – dice il doppio ex che da giocatore ha vinto tutto in rossonero e da allenatore ha guidato gli azzurri nel 2009 –. Se una delle due uscirà vincitrice dalla partita di domani, potrà contare su un pieno di convinzione incredibile in vista della la doppia sfida di Champions. Nessuno vorrà perdere questo Napoli-Milan, fidatevi“.
LEAO-KVARA – “Stiamo parlando di due giocatori con numeri pazzeschi. E anche piuttosto diversi tra loro, soprattutto fisicamente. Leao è uno scattista, nei primi metri può bruciare chiunque: quando si accende crea superiorità, anche se a volte si prende qualche pausa di troppo e il tasso di pericolosità del Milan ne risente. Kvara ti sfinisce anche alla distanza perché è sempre dentro la partita, ed è un po’ più uomo squadra: dà una mano anche in fase di non possesso, tatticamente è già un calciatore completo“.
RISCHIO CALO PRESTAZIONI KVARA NEL PROSSIMO ANNO – “I rischi vanno sempre messi in conto, ma per la maturità e la cattiveria che Kvaratskhelia sta dimostrando non credo che possa far fatica in futuro“.
LEAO – “Diciamo prima di tutto che Leao rientra nella categoria di quei giocatori che prendono sempre l’iniziativa: al di là dei momenti che si possono vivere lungo una stagione, questo è un merito, perché significa sentire e prendersi la responsabilità di trascinare la squadra. Quello su cui deve lavorare Leao è la consapevolezza di dover crescere ancora, diventando più concreto davanti e più continuo nei 90 minuti. Se lo farà diventerà un giocatore straordinario”.
MOMENTO DIFFICILE DEL PORTOGHESE – “Quando vai in campo, certi aspetti restano fuori. E da quello che leggo non mi sembra che il Milan non stia provando ad arrivare a un accordo per il rinnovo… Quanto al ruolo diverso degli ultimi tempi, sono convinto che Pioli, prima di cambiare, ne abbia parlato con Leao. A volte, per diventare meno prevedibile e offrire meno punti di riferimento agli avversari, cambiare ci sta: quando ti specializzi solo ed esclusivamente in una zona del campo, dopo anni di studio, chi ti affronta ha più armi per neutralizzarti. Riuscire a essere più duttile può diventare un vantaggio: penso che durante la crisi di risultati e di prestazioni Pioli abbia cercato nuove soluzioni per rilanciare tutti. Leao compreso, ovviamente. Torniamo al punto precedente: quando Rafa sarà più completo, diventerà un campione“.