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Dove vedere Cremonese-Parma in tv e streaming

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Dove vedere Cremonese-Parma in tv e streaming

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Parma-Sudtirol

DOVE VEDERE CREMONESE-PARMA IN TV E STREAMING – Il posticipo di Serie B ci regala la sfida tra due delle protagoniste del campionato cadetto. Sul terreno di gioco del Giovanni Zini, i padroni di casa della Cremonese affronteranno il Parma capolista. Fischio d’inizio domenica 1 ottobre alle ore 18:30.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

La Cremonese ha dato il via alla propria risalita, mostrando a tutti la propria volontà di fare il possibile per lottare per almeno un piazzamento playoff. Dopo aver fatto il proprio ritorno in cadetteria, la squadra è ripartita da Davide Ballardini, condottiero dei grigiorossi nella passata stagione e vero artefice dell’ottimo cammino della squadra in Coppa Italia, prolungato fino alle semifinali. Le difficoltà delle prime giornate (6 punti in 5 partite) hanno portato la società alla decisione di cambiare il proprio timoniere, affidando la guida della prima squadra a Giovanni Stroppa. Le prime due gare dei lombardi dopo l’arrivo del nuovo tecnico lasciano ben sperare: il pareggio contro l’Ascoli e la vittoria contro il Cosenza sono i primi passi per tentare la scalata alla volta dei piani alti della classifica. La Cremonese sa di avere il potenziale di poter puntare in alto: Stroppa avrà un compito arduo, ma ambizioso.

Chi invece risiede già ai vertici del campionato cadetto è il Parma, che spera di aver trovato la formula giusta per tornare in Serie A dopo diversi anni di purgatorio. Gli uomini di Fabio Pecchia sono stati fin qui una vera e propria schiacciasassi: nelle prime 7 giornate sono arrivati 17 punti, maturati grazie a 5 vittorie e 2 pareggi. Il dato impressionante riguarda l’attacco: ben 14 le reti fin qui messe a segno, con una media di 2 gol a partita che rispecchia lo stato di forma di una nobile decaduta che vuole tornare grande.

DOVE VEDERE CREMONESE-PARMA IN TV E STREAMING

La gara tra CremoneseParma sarà disponibile in diretta televisiva sia su Sky Sport che su DAZN. Il match valido per l’ottava giornata di Serie B sarà visibile anche in diretta streaming, sull’app Sky Go e sul sito web o sull’applicazione ufficiale di DAZN.

LE PROBABILI FORMAZIONI

PARMA (4-2-3-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Ansaldi; Estévez, Hernani; Partipilo, Sohm, Mihaila; Čolak. All. Pecchia

CREMONESE (3-5-2): Sarr; Antov, Ravanelli, Lochoshvili; Sernicola, Collocolo, Castagnetti, Pickel, Abrego; Vazquez, Coda. All. Pecchia

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Calciomercato

Zanoli verso l’addio in prestito: duello Salernitana-Genoa per il terzino

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Zanoli

Con gennaio dietro l’angolo, la Salernitana dovrà operare nel migliore dei modi sul mercato per rafforzare determinate zone di campo. Stando a quanto riferisce TMW, una di queste potrebbe riguardare la corsia di destra, con Alessandro Zanoli identificato con papabile innesto della rosa di Filippo Inzaghi.

Il terzino destro del Napoli è chiuso dall’inamovibile capitano Giovanni Di Lorenzo. Ragion per cui, il cambio (seppur in prestito) di provincia potrebbe giovare al classe 2000 che potrebbe ritagliarsi minuti importanti in una squadra con ambizioni ben diverse da quelle partenopee.

Purtroppo per i granata sarà difficile superare la folta concorrenza, anche estera, col Genoa squadra attualmente in vantaggio nella corsa al giocatore.

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Calcio e dintorni

ESCLUSIVA – Lo sviluppo dei nuovi talenti di adidas studiando Bellingham

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La crescita e la formazione di nuovi talenti è da sempre uno dei punti cardini all’interno del progetto adidas. Il brand, infatti, ha fatto della crescita e l’accompagnamento verso i propri obiettivi di giovani calciatori una propria prerogativa. L’ultima importante iniziativa del Team Football Italia è stata quella di proporre un viaggio nella dimensione Real Madrid per studiare da vicino l’ambiente in cui lavora quello che al momento è il giovane più forte al mondo: Jude Bellingham. Sette giovanissimi calciatori seguiti dal brand, sono partiti alla volta della capitale spagnola per poi immergersi in un clima da grande calcio. Dalla visita al Bernabeu e al museo del club, fino ad assistere alla gara di Champions League Real Madrid-Napoli. Una vera e propria esperienza a 360 gradi, per arricchire il proprio bagaglio culturale oltre che calcistico.

Di seguito la lista completa dei giovani calciatori che ne hanno preso parte:
Jacopo De Vincenzo, Lazio
Lorenzo Hallidri, Verona
Francesco Paesanti, SPAL
Marco Damioli, Atalanta
Samuel Prendi, Atalanta
Gabriel Masullo, Monza
Gabriele Borsa, Milan

Noi di Numero Diez abbiamo intervistato lo Scouting Manager di adidas Kevin Cauet, che compone il team football SPOMA con Alfredo Freda, Senior Manager del brand tedesco. Siamo entrati nei particolari di quella che è stata questa importante esperienza, approfondendo il tema della crescita calcistica e soprattutto personale di questi ragazzi: dallo stile di vita sano alla mental health, indispensabili per raggiungere traguardi importanti. Di seguito l’intervista.

L’INTERVISTA A KEVIN CAUET, SCOUTING MANAGER ADIDAS

Quali sono i criteri utilizzati per la scelta dei talenti da seguire?

“È molto complesso. Fino a 17/18 anni si fa una valutazione prettamente calcistica: aspetto tecnico, tattico, fisico e mentale. In più di quello che può essere l’ambiente di crescita del ragazzo: famiglia, stile di vita ecc. Arrivati a una certa età ci dobbiamo ricordare che siamo un brand sportivo e non un club. Dobbiamo fare una selezione molto stringente: non solo di chi arriverà in Serie A, ma anche di chi un giorno potrà arrivare a vestire la maglia della Nazionale italiana o di un top club mondiale. Per quello è fondamentale valutare anche la realtà in cui cresce il ragazzo, il suo percorso di crescita e il progetto intorno a lui. Ci sono tantissimi aspetti di cui tenere conto”.

Anche Francesco Camarda è tra i talenti della scuderia di adidas Italia. Che idea si è fatto del suo avvicinamento alla prima squadra del Milan e il traguardo di più giovane esordiente di sempre in Serie A?

“Innanzitutto se lo merita. È un ragazzo d’oro, che viene da una famiglia spettacolare. Per lui ci sono dei presupposti di crescita importanti. Avere un quadro sano extra-calcistico è decisivo. Così il ragazzo può lavorare tranquillo, va a scuola e non è vittima dell’ossessione di arrivare. Lui sta vivendo questo momento a modo suo. È un ragazzo mentalmente molto preparato per la sua età. Tecnicamente, credo salti all’occhio di tutti, è a un livello molto avanzato se lo si paragona ai suoi coetanei. E anche tatticamente direi che ha una comprensione del gioco importante. Sa quello che può fare – e lo fa molto bene – e quello che non può fare. Ha ancora 15 anni e deve ancora formarsi dal punto di vista fisico: chiaro che, rispetto a quando giochi in Primavera, in prima squadra gli avversari sono molto più grossi e forti fisicamente. Lui però è un giocatore molto intelligente e lo sta facendo vedere: così riesce a compensare”.

Tornando sulla spedizione a Madrid e l’immersione nel mondo del Real Madrid: come nasce l’idea del viaggio e quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?

È un’iniziativa in generale del Team Football, non solo in italiana. In tutto il mondo, Europa compresa, cerchiamo sempre di coinvolgere i nostri ragazzi con questo tipo di iniziative. L’idea è quella di dare a questi ragazzi un’esperienza extracalcistica. Questo viaggio non è né una selezione tra i nostri talenti né una ricompensa ai migliori. È semplicemente un viaggio, un’opportunità in più per i ragazzi di adidas per arricchirsi di un’esperienza, che li possa fare crescere dal punto di vista personale, facendoli lavorare sulla propria maturazione psicologica ed emotiva. Io credo che oggi questi ragazzi vengano considerati troppo presto come giocatori di calcio, quando hanno ancora 13 o 14 anni. Talvolta ci si dimentica che oltre a sapere giocare con i piedi, per essere professionisti c’è bisogno di una certa stabilità mentale. Per questo il tema di mental health è molto importante. A 13 anni sappiamo che siamo sempre condizionati dalle nostre emozioni, quindi ci si apre al mondo, si vedono altre culture, lingua diversa e si respira anche un calcio diverso. Non a caso siamo andati a vedere lo stadio, il museo e abbiamo conosciuto tante persone diverse. Quello che facciamo sulla nostra Next Gen è un progetto che permette di lavorare sulle attitudini individuali del ragazzo in termini di adattamento, prese di decisione, apertura mentale, tolleranza. Aspetti che servono nel calcio ma anche nella vita. E proprio per questo colgo l’occasione per ringraziare i club che hanno messo a disposizione i loro ragazzi, garantedogli la possibilità di vivere questo viaggio: non è una cosa scontata”.

Lavorando anche in paesi diversi, ha riscontrato differenze significative con l’Italia nel modo di rapportarsi ai giovani calciatori?

“Io credo che ogni Paese abbia il suo modo. Ogni paese ha una propria cultura, l’importante è capirne le caratteristiche e lavorarci sopra. Sarebbe presuntuoso e non da intenditore dire che dobbiamo allenare i ragazzi o le ragazze tutti allo stesso modo. I bambini e le bambine vanno capiti, ognuno di noi è fatto a modo suo e sta’ a noi farlo. È un dovere non solo nostro che siamo sponsor ma spetta ai club, alla scuola, ai genitori… ognuno deve trovare le chiavi di questi ragazzi per farli crescere nel miglior modo possibile. Sicuramente io ritrovo differenze nella metodologia non solo calcistica, ma anche nell’apprendimento scolastico. Io arrivo dal settore francese e quindi noto grande differenza da questo punto di vista. Da noi per esempio si cerca di trasmettere degli strumenti che permettano ai ragazzi di poter essere autonomi il più presto possibile. Quindi di prendere delle decisioni, avere la capacità di ragionare per quello che può essere l’ambiente che ci circonda, per arrivare all’obiettivo e trasmettere un certo stile di vita. Qui abbiamo un approccio diverso, perché siamo più su una metodologia direttiva. Con questo viaggio invece si cerca di far capire che possiamo comunque raggiungere obiettivi e fare cose ottimali senza per forza dover seguire un sistema solo, ma prendere il meglio da tanti sistemi e tante metodologie per creare qualcosa che arricchisca il proprio bagaglio. Sulle attività che organizziamo c’è sempre un fine: l’obiettivo in questo caso è veramente quello di creare un percorso per questi ragazzi e dargli la possibilità di crescere sotto tutti questi punti di vista. Altro esempio: recentemente, nell’ambito di un evento adidas è intervenuto Alessandro Nesta, un’icona del nostro calcio. Abbiamo deciso di affiancargli sul palco un difensore del domani, come Marco Palestra dell’Atalanta. Non c’era nessun intento pubblicitario, ma solo l’obiettivo di farli interagire. Il fatto che un aspirante calciatore possa confrontarsi con una leggenda come Nesta, chiedere consigli, imparare a parlare in pubblico: è una gran cosa. Esercitarsi nel public speaking aiuta a gestire lo stress ed è una skill che serve per la vita, non solo da calciatore”.

Il viaggio a Madrid ha permesso di studiare da vicino quello che probabilmente è il giovane calciatore più forte al mondo: Jude Bellingham? C’è un nome che secondo lei potrà ripercorrere le orme dell’inglese?

In questo caso faccio fatica a fare un nome. Parliamo di ragazzi giovanissimi e le variabili sono infinite. Prendiamo la storia di Bellingham: arriva al Real Madrid dopo un percorso calcistico realizzato in vari paesi. Parte dal Birmingham, poi va al Borussia Dortmund per poi arrivare al Real. Un viaggio. Ed è proprio questa la connessione che voglio fare con l’esperienza dei ragazzi a Madrid. Prendere un aereo significa sperimentare, in Italia ma anche all’estero. Ci permette di vedere come funziona il calcio altrove, di capire come si lavora cercando di migliorarsi tutti i giorni. Questa predisposizione, abbianata alla continuità mentale che Bellingham ha sempre avuto, è l’inizio del percorso. Quello che sta facendo Bellingham è qualcosa di eccezionale. Tra i nostri atleti ce ne sono diversi di grandissimo talento, con ottime predisposizioni; ma da qui ad arrivare a 18 anni passa tanto tempo. Ci vogliono tranquillità, umiltà e tanto lavoro. Questo è il mio consiglio più che dare un nome”.

Qual è il suo obiettivo con adidas per il futuro?

“L’obiettivo è continuare così come stiamo facendo. In Serie A è stato fatto un grande lavoro in termini di share of voice. Anche in ambito di Nazionale maggiore direi che siamo messi molto bene: è stato fatto qualcosa di davvero importante da parte del team football, e mi riferisco a Giacomo Zerella e Alfredo Freda, che hanno aumentato il portfolio dei calciatori per il nostro Paese selezionando tanti ottimi profili. Nello scouting vogliamo andare ad arricchire il nostro gruppo di giocatori con grande potenziale. Questo è qualcosa a cui tengo particolarmente: siamo una grande famiglia. Ci sono tanti ragazzi che fanno tutti parte di questo progetto e noi vogliamo ovviamente cercare quelli che arriveranno a questo livello qui. Ma con calma e pazienza, perché prima di tutto deve rimanere un piacere e non un’ossessione. Un altro esempio è Wisdom Amey, che ha esordito prima di Camarda e deteneva il record di più giovane debuttante di sempre in A. Bisogna continuare sempre a lavorare con questi ragazzi e far sì che arrivino a realizzare i propri obiettivi accompagnandoli tutti i giorni. La qualità del servicing, della famiglia, delle persone per adidas è sempre stata un must”.

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Flash News

Pantaleo Corvino premiato per il suo prezioso lavoro col Lecce

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Corvino

Nella serata all’insegna delle premiazioni, la fondazione “La Capitanata Per Lo Sport ETS” ha conferito un riconoscimento al Responsabile dell’Area Tecnica del Lecce, Pantaleo Corvino. Oltre al dirigente giallorosso, hanno ricevuto dei premi anche Fabio Cannavaro, Ivan Zazzaroni e Luigi di Biagio.

IL MOTIVO DEL RICONOSCIMENTO

“Il Lecce in serie A, il suo settore giovanile tra i più apprezzati nel panorama del calcio italiano e non solo, la scoperta di giovani talenti da valorizzare e lanciare nel nostro calcio, rappresentano una eccellenza di talento artigianale che va riconosciuta, apprezzata e segnalata. Figura carismatica del calcio italiano e protagonista del fenomeno Lecce. Premiato per il suo prezioso lavoro e per il suo generoso attaccamento alle radici pugliesi che sono un alto contributo fornito alla sua comunità”.

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Flash News

Sospiro di sollievo per il Genoa: si attende il piano di riduzione del debito

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Genoa Aramu Yeboah

Giungono buone notizie sul fronte societario del Genoa. Come rivelato da Il Secolo XIX, il club ligure aveva richiesto al Tribunale di Genova di aderire al codice della crisi di impresa per ridurre l’importante debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

Ma, stando a quanto espresso dalla normativa di riferimento, ai creditori (Fisco) vengono dati 30 giorni di tempo per fare opposizione all’intesa. Con la mancata istanza per l’opposizione da parte del Fisco, bisognerà dunque attendere l’omologa da parte del Tribunale per il piano di riduzione.

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