I Nostri Approfondimenti
Dove vedere Verona-Lazio in tv e streaming
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1 anno fa:
DOVE VEDERE VERONA-LAZIO IN TV E STREAMING – Finalmente è tornata la Serie A, con la 21ª giornata protagonista. Lunedì il Verona sfiderà la Lazio: il fischio d’inizio è previsto per le 18:30 presso lo stadio Marcantonio Bentegodi di Verona.
VERONA-LAZIO: COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE?
Il Verona è reduce da un pareggio interno per 1-1 contro l’Udinese. Gli scaligeri arriveranno alla sfida contro la Lazio con un bottino di 13 punti e un 18° posto in classifica. Vincere contro la Lazio proietterebbe i gialloblù momentaneamente a -3 dalla zona salvezza.
La Lazio, che occupa stabilmente la 4ª posizione in classifica, si appresta a sfidare il Verona con 38 punti. Vincere domenica permetterebbe ai ragazzi di Sarri di scavalcare nuovamente in classifica la Roma e raggiungere la terza posizione, alle spalle di Inter e Napoli.
Sarà la seconda sfida stagionale tra le due compagini. La prima, a settembre, ha dato esito positivo per la Lazio, che ha trionfato 2-0.
DOVE VEDERE VERONA-LAZIO IN TV E STREAMING
Il match tra Verona e Lazio, valevole per la 21ª giornata di Serie A, sarà visibile a partire dalle ore 18:30 di lunedì 5 febbraio su DAZN e su Zona DAZN, canale 214 di Sky. In alternativa, sarà visibile anche su televisori non smart, dotandosi di un TIMVISION BOX, un dispositivo Google Chromecast, Amazon Fire TV Stick o di una console da gioco.
VERONA-LAZIO: PROBABILI FORMAZIONI
Il Verona dovrebbe scendere in campo con un 3-4-2-1. Montipò tra i pali, che sarà assistito dai difensori Dawidowicz, Hien e Ceccherini. Centrocampo a quattro formato da Depaoli, Tameze, Sulemana e Lazovic. Lasagna e Braaf alle spalle della punta Djuric.
La Lazio, invece, disputerà il match con un 4-3-3. Difesa a quattro formata da Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic con Provedel tra i pali. Milinkovic-Savic, Cataldi e Luis Alberto a centrocampo. Tridente d’attacco formato da Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni.
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Hien, Ceccherini; Depaoli, Tameze, Sulemana, Lazovic; Lasagna, Braaf; Djuric. All: Zaffaroni
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi, Luis Alberto; Pedro, Felipe Anderson, Zaccagni. All: Sarri
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Calcio Internazionale
Le più grandi imprese nelle coppe nazionali
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17 minuti fa:
Marzo 19, 2024Nel calcio spesso le grandi emozioni nascono dalle imprese da parte di piccole squadre con alcuni successi incredibili. Il più recente, e probabilmente il più incredibile, è quello dei Leicester City del 2015/2016, che con Claudio Ranieri in panchina ha conquistato la sua prima Premier League della storia.
In questo momento però, alcune imprese sono state effettuate da parte di piccole squadre di serie minori in alcune coppe nazionali. Stiamo parlando ad esempio del Coventry City, squadra che milita in Championship, che nello scorso fine settimana ha raggiunto la semifinale di FA Cup vincendo ai supplementari contro il Wolverhampton. Sempre recentemente, anche in Germania nella DFB-Pokal, addirittura ben tre squadre hanno guadagnato l’accesso alle semifinali: il Fortuna Dusseldorf, Saarbrücken e il Kaiserslautern sono i tre club autori di questa impresa. E visto che due di quest’ultime si sfideranno in una delle semifinali, si avrà anche una squadra della Bundesliga 2 in finale.
Scopriamo dunque quali squadre nei maggiori campionati europei sono riuscite a compiere grandi traguardi militando anche in serie minori rispetto alle squadre affrontate.
FA CUP
Come già detto, il Coventry City è la più recente ad aver effettuato un percorso incredibile nella FA Cup, raggiungendo la semifinale. Ma nell’albo della competizione più antica della storia del calcio troviamo altre squadre che dalle serie minori sono arrivate sino in fondo al torneo, riuscendo anche a vincerlo. Il discorso vale però da prima della fondazione della Premier League del 1992, quando esistevano First Division e Second Division.
Per risalire alla più recente dobbiamo tornare nel 1980, quando il West Ham dalla Second Division arrivò sino alla finale, battendo l’Arsenal per 1-0. Altre squadre inglesi a riuscirci sono state il Southampton nel 1976 e il Sunderland nel 1973. Ancor prima Tottenham, Notts County, Wolverhampton, Barnsley e West Brom hanno conquistato la FA Cup non essendo nella massima serie inglese.
Recentemente, parlando del nuovo millennio, solo Milwall e Cardiff City hanno tagliato il traguardo della finale nel 2004 e nel 2008. Curioso invece il caso del Wigan, che nella stagione 2012/2013 sconfisse il Manchester City in finale ma non riuscì ad evitare la retrocessione in Championship (18° in Premier League).
EFL CUP
La Coppa di Lega inglese, conosciuta oggi come Carabao Cup per via delle sponsorizzazioni di quella che è ufficialmente la EFL Cup, ha anch’essa visto alcune squadre fuori dalla Premier League o fuori dalla massima categoria inglese trionfare nel torneo. Il Norwich City nel 1962, il QPR nel 1967, il Swindon Town nel 1969, l’Aston Villa nel 1975 e lo Sheffield Wednesday nel 1991.
Nel nuovo millennio la finale è stata raggiunta da ben quattro squadre: il Tranmere Rovers nel 2000, il Birmingham City nel 2001, il Cardiff City nel 2012 e per ultimo il Bradford City nel 2013.
DFB-POKAL
Nella Coppa di Germania troviamo poche squadre che hanno raggiunto almeno la finale. La seconda squadra dell’Hertha Berlino, ovvero l’Hertha Berlin reserves, nel 1993, l’Energie Cottbus nel 1997 e l’Union Berlino nel 2001.
Attualmente, l’Hannover è l’unica squadra tedesca ad aver vinto la DFB-Pokal fuori dalla Bundesliga (considerano solo il periodo dall’unificazione della Germania).
COUPE DE FRANCE
La Coupe de France, organizzata dalla FFF, è il torneo francese che include tutte le squadre francesi, partendo dai professionisti sino agli amatori, solamente due squadre hanno vinto la competizione dalle serie minori francesi. La prima il Le Havre nel 1959, la seconda il Guingamp nel 2009. Altre tre squadre hanno raggiunto la finale fuori dalla Ligue 1: il Nîmes nel 1996, il Calais nel 2000 e il Quevilly nel 2012.
In questa edizione 2023/2024, troviamo una squadra della Ligue 2 che avrebbe la possibilità di aggiungersi a questa lista: infatti il Valenciennes si trova in semifinale, dove affronterà il Lione.
COUPE DE LA LIGUE
Nella Coupe de la Ligue, organizzata dalla LFP che coinvolge solo squadre proveniente dalla Ligue 1, Ligue 2 e le migliori dello Championnat National (terza serie francese), solo una squadra fuori dalla Ligue 1 ha raggiunto e vinti la finale. Parliamo del Gueugnon, che nel 2000 vinse in finale contro il PSG.
Attualmente, il torneo non è più in attività.
COPA DEL REY
Nella Copa del Rey o Coppa di Spagna, tre squadre hanno raggiunto la finale senza militare in prima divisione: il Real Betis nel 1831, il Sabadell nel 1935 e la seconda squadra del Real Madrid, il Real Madrid Castilla, nel 1980. La Copa del Rey è anche l’unica competizione dove una squadra non appartenente alla prima divisione non ha conquistato la coppa nazionale.
COPPA ITALIA
Nella Coppa Italia possiamo includere, nonostante la sua presenza in Serie A, il percorso effettuato dalla Cremonese nella scorsa stagione. Ultima in campionato, riuscì con Davide Ballardini sulla panchina a compiere due imprese: la prima battendo i futuri campioni d’Italia del Napoli al Maradona ai calci di rigore negli ottavi di finale, la seconda vincendo ai quarti di finale contro la Roma all’Olimpico per 1-2. La rincorsa si interromperà in semifinale contro la Fiorentina.
In Italia possiamo considerare eroiche la vittorie del Napoli del 1962, insieme al Vado nel 1922, società che oggi milita in Serie D, come uniche vittorie della Coppa Italia da parte di squadre che non militavano nella massima serie italiana. Alcune squadre sono andate vicino al grande sogno perdendo in finale, come il Palermo (ben due volte nel 1973/1974 e nel 1978/1979), il Catanzaro nel 1966/1967 e il Padova nel 1965/1966.
La storia più recente che abbiamo avuto in Italia, sempre riguardo a categorie minori (sempre più difficile per via della riforma che coinvolge poche squadre di Serie C e tutte quelle di B e A) è quella dell’Alessandria, che nella stagione 2015/2016 riuscì ad arrivare sino alla semifinale (sconfitta dal Milan).
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Chi è Pau Cubarsí, il difensore della Masia sulle orme di Puyol
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15 ore fa:
Marzo 18, 2024CHI É PAU CUBARSÍ – Il Barcellona, simbolo indiscusso nel mondo della controversa e folkloristica Catalogna, sta attraversando probabilmente il momento di maggior crisi della sua gloriosa storia. Il club blaugrana, il più titolato di Spagna dopo gli acerrimi rivali del Real Madrid, ha rischiato addirittura di scomparire per sempre, a causa della scellerata gestione dell’ex presidente Bartomeu. Egli è il principale responsabile delle difficoltà finanziarie che hanno messo in ginocchio il Barça; durante la sua permanenza, infatti, non si è badato a spese (molte delle quali inutili e senza senso), facendo arrivare il club alle soglie della bancarotta. Poi, quando la situazione si è fatta insostenibile, invece di prendersi le proprie responsabilità si è dileguato nella notte come il peggiore dei codardi, lasciando ad altri la patata bollente da gestire. Un po’ come fece re Vittorio Emanuele III durante la Seconda Guerra Mondiale, rifugiandosi vigliaccamente nella fortezza di Brindisi invece di difendere strenuamente Roma, ma soprattutto lasciando le truppe italiane senza ordini e in balia delle offensive tedesche.
CHI É PAU CUBARSÍ – LA GESTIONE LAPORTA
CHI É PAU CUBARSÍ – A sobbarcarsi l’incarico più complesso degli ultimi vent’anni è Joan Laporta, che viene eletto presidente nel 2021. Davanti a lui un’impresa che, come portata, equivale più o meno a scalare l’Everest a mani nude. Risanare un debito che ha toccato picchi di 1 miliardo e mezzo di euro, mantenendo però al tempo stesso il Barcellona nell’élite del calcio europeo. In circostanze così critiche, bisogna trovare soluzioni fantasiose per risparmiare e guadagnare quanto più possibile. Come ad esempio, la vendita del 25% dei Barça Studios e del 25% dei diritti televisivi riguardanti il club blaugrana, necessaria avere la liquidità minima semplicemente per compiere azioni di routine, come depositare i contratti dei giocatori in Lega. Una situazione paradossale e preoccupante, che rischia di far precipitare il Barça in un circolo vizioso di indebitamento perenne e irrisolvibile. Per risollevarsi, l’imperativo è uno solo: creare il talento in casa propria, forgiandolo e plasmandolo nella cantera catalana. E qui, fortunatamente, viene in soccorso il buon samaritano: la Masia.
CHI É PAU CUBARSÍ – LA MASIA
CHI É PAU CUBARSÍ – La Masia. L’arma segreta del Barcellona sin dall’alba dei tempi. Una fucina inesauribile di giovani promesse, fondata sull’inconfondibile modello del tiki-taka e della pulizia tecnica. Qui si sono formati campioni del calibro di Xavi, Iniesta, Puyol, Busquets, Jordi Alba e via discorrendo. Senza tralasciare il prodotto meglio architettato di questa cantera, ovvero il sinistro di Leo Messi.
E in tempi di profonda crisi, mister Xavi Hernandez si è ritrovato una vera e propria manna dal cielo: l’ascesa di Pedri e Gavi, la coppia di giovani terribili a centrocampo, è stata come la pioggia nel deserto: bellissima e inattesa. Anche se, per la verità, si sentiva la mancanza di qualcosa. Proprio come in una pasta povera di sale, al Barcellona serviva disperatamente un comandante della retroguardia, un Messia che indicasse la retta via da percorrere. Esattamente come lo era capitan Carles Puyol nei primi anni 2000. Ed ecco che torna in aiuto la Masia, che non delude mai quando si parla di fuoriclasse. Già, perché dalle parti del Camp Nou si sta avvicendando di soppiatto un fenomenale condottiero, pronto a prendersi il ruolo di leader indiscusso del nuovo Barça. Stiamo parlando di Pau Cubarsí.
CHI É PAU CUBARSÍ – GLI INIZI E L’ESORDIO IN PRIMA SQUADRA
CHI É PAU CUBARSÍ – A dirla tutta, il centrale classe 2007 non entra sin da subito nell’orbita blaugrana. Inizia il suo cammino nelle giovanili del Girona a 9 anni, salvo poi trasferirsi nella cantera a 11. Ha l’etichetta del predestinato sin da giovanissimo; infatti è il terzo più giovane esordiente in Youth League con il Barcellona, all’età di 15 anni, 9 mesi e 8 giorni. Il percorso prosegue con regolarità sino ad arrivare al Barcellona B di Rafa Marquez, dove totalizza 9 presenze. Xavi inizia a notare le sue potenzialità innate, e decide di aggregarlo alla Prima Squadra. Tutt’a un tratto, il ragazzino si ritrova catapultato nel calcio che conta, trovandosi a marcare un certo Robert Lewandowski in allenamento. Non esattamente l’ultimo arrivato. La cosa che stupisce è che Cubarsí si cala perfettamente e rapidamente nei meccanismi, tanto da convincere Xavi a farlo esordire in Copa del Rey contro l’Unionistas di Salamanca. Non si schioderà più dal centro della difesa, divenendone un perno. La definitiva consacrazione avviene nell’esordio in Champions League contro il Napoli, dove mister 150 milioni Victor Osimhen viene totalmente annullato dal niño di Estanyol.
CHI É PAU CUBARSÍ – CARATTERISTICHE TECNICHE
CHI É PAU CUBARSÍ – La sua famiglia possiede una falegnameria dalla storia centenaria, ma Cubarsí, sul terreno di gioco, del falegname vecchio stile ha un gran poco. Anzi, il suo cavallo di battaglia sono i contrasti puliti e puntuali, combinati a qualità tecniche non comuni ai difensori centrali. I suoi 183 centimetri di altezza lo agevolano sulle battaglie aeree, anche se predilige lo scontro palla a terra. Ma quello che fa impressione è il posizionamento in campo, che sembra quello di un veterano navigato alla trecentesima presenza. Per movenze e pulizia di intervento, lui e Carles Puyol si assomigliano come due gocce d’acqua. E vedendo l’incredibile carriera del pluridecorato centrale spagnolo, questo paragone può solo che rendere orgogliosi.
CHI É PAU CUBARSÍ – LA NUOVA EPOCA DEL BARCELLONA
CHI É PAU CUBARSÍ – Mister Xavi farà queste dichiarazioni dopo l’esordio di Cubarsí: “Ha molto talento. È un ragazzo concentrato e responsabile. Credo che non abbia mai perso un pallone. Segnerà un’epoca, proprio come Lamine Yamal. Continuiamo a costruire la squadra con giocatori giovani. Con loro dobbiamo costruire il futuro di questo club”.
Se a coprirti di questi elogi e responsabilità è il centrocampista spagnolo probabilmente più forte della storia, allora significa che possiedi qualcosa di speciale, che gli altri non hanno. Così come Lamine Yamal, Pedri e Gavi; sono questi i capisaldi della nuova epoca del Barcellona. I frutti della Masia sono pronti a far risorgere il Barça dal periodo più cupo della sua storia, con l’obiettivo di riportarlo lassù in alto, dove gli spetta di diritto: sul tetto d’Europa.
Nella situazione in cui si ritrova, la stragrande maggioranza delle società sarebbe collassata su se stessa. Ma si sa, la Catalogna è differente da tutto il resto, così come il Barcellona. Ecco perché è “Mes que un club”.
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I convocati della Serie A per la sosta nazionali di marzo 2024
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21 ore fa:
Marzo 18, 2024I CONVOCATI DELLA SERIE A PER LA SOSTA NAZIONALI – Archiviata l’ultima giornata di Serie A, è tempo di pensare alle Nazionali. Chi prepara la Copa America, chi EURO2024 e chi all’Europeo deve ancora qualificarsi. Giovedì andranno infatti in scena le semifinali dei tre gruppi delle squadre rimaste in corsa per andare in Germania: Polonia-Estonia e Galles-Finlandia (Gruppo A), Bosnia-Ucraina e Israele-Islanda (Gruppo B), Georgia-Lussembrugo e Grecia-Kazakistan (Gruppo C).
Due amichevoli, invece, per l’Italia, entrambe negli Stati Uniti: Italia-Venezuela, giovedì 21 marzo alle ore 22.00, ed Ecuador-Italia, domenica 24 marzo alle ore 21.00. La Serie A, nel frattempo, tornerà in campo il 30 marzo. Nel mentre, il punto sui convocati della Serie A per la sosta nazionali, squadra per squadra.
I CONVOCATI DELLA SERIE A PER LA SOSTA NAZIONALI
ATALANTA – Ademola Lookman (Nigeria), Charles De Ketelaere (Belgio), Isak Hien (Svezia), Emil Holm (Svezia), Teun Koopmeiners (Olanda), Marten de Roon (Olanda), Giorgio Scalvini (Italia), Marco Carnesecchi (Italia), Matteo Ruggeri (Italia Under 21), Mario Pasalic (Atalanta), Berat Djimsiti (Albania), Aleksey Miranchuk (Russia), El Bilal Touré (Mali), Sead Kolasinac (Bosnia)
BOLOGNA – Victor Kristiansen (Danimarca), Stefan Posch (Austria), Jhon Lucumì (Colombia), Michel Aebischer (Svizzera), Remo Freuler (Svizzera), Dan Ndoye (Svizzera), Oussama El Azzouzi (Marocco), Lewis Ferguson (Scozia), Riccardo Calafiori (Italia Under 21), Giovanni Fabbian (Italia Under 21), Riccardo Orsolini (Italia), Lukasz Skorupski (Polonia), Mihajlo Ilic (Serbia Under 21), Kacper Urbanski (Polonia Under 21), Santiago Castro (Argentina Under 23)
CAGLIARI – Yerry Mina (Colombia), Adam Obert (Slovacchia), Gaetano Oristanio (Italia Under 21), Matteo Prati (Italia Under 21), Eldor Shomurodov (Uzbekistan), Gianluca Lapadula (Perù), Pantelis Hatzidiakos (Grecia)
EMPOLI – Etrit Berisha (Albania), Sebastian Walukiewicz (Polonia), Bartosz Bereszynski (Polonia), Razvan Marin (Romania), Jacopo Fazzini (Italia Under 21), Stiven Shpendi (Albania Under 21), Saba Goglichidze (Georgia Under 21)
I CONVOCATI DELLA SERIE A PER LA SOSTA NAZIONALI
I CONVOCATI DELLA SERIE A PER LA SOSTA NAZIONALI
I CONVOCATI DELLA SERIE A PER LA SOSTA NAZIONALI
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Gli impegni dell’Italia durante la sosta nazionali
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2 giorni fa:
Marzo 17, 2024ITALIA SOSTA – L’Europeo si avvicina ed è tempo dell’ultima sosta per le nazionali prima dell’importantissima competizione di quest’estate. L’Italia di Spalletti diventerà il titolo conquistato a Euro 2020 (giocato nel 2021) e l’obiettivo è quello di arrivarci al meglio. La sosta comincerà domani, 18 marzo e terminerà nel weekend di Pasqua, quando Napoli e Atalanta apriranno la trentesima giornata di campionato. Andiamo però a vedere quali saranno gli impegni dell’Italia nel corso di queste settimane.
ITALIA-VENEZUELA
ITALIA SOSTA – Ad aprire quella che può essere definita come una breve tournée americana sarà la sfida contro il Venezuela. La Nazionale giocherà al Chase Stadium di Fort Lauderdale, in Florida. L’impianto è lo stadio di casa dell’Inter Miami di Lionel Messi e Luis Suarez e gli Azzurri giocheranno proprio lì la loro prima amichevole. Un impegno importante per cominciare a giudicare il livello dei giocatori in vista dell’Europeo e per fare qualche esperimento di formazione. Diverse le novità tra i convocati, su tutti Lucca, che sta disputando un’ottima stagione con la maglia dell’Udinese. Il calcio d’inizio contro il Venezuela è in programma alle 22:00 italiane di giovedì 21 marzo.
ECUADOR-ITALIA
ITALIA SOSTA – La seconda e ultima amichevole dell’Italia nel corso di questa sosta per le nazionali sarà contro l’Ecuador, altra compagine sudamericana. La sfida della Red Bull Arena di Harrison, stadio di casa del New York Red Bulls, è in programma domenica 24 marzo alle ore 21:00 italiane. Orari accettabili dunque per tutti i tifosi italiani che vorranno seguire la propria Nazionale anche dalla distanza. L’ultima sosta delle nazionali prima dell’Europeo sta per cominciare e Spalletti spera di prepararsi al meglio per provare a difendere il titolo vinto da Roberto Mancini a Wembley contro l’Inghilterra. Ricordiamo per altro che quelle contro Venezuela ed Ecuador non saranno le ultime amichevole prima dell’inizio di Euro 2024. A giugno, infatti, l’Italia giocherà contro Turchia e Bosnia Erzegovina per sciogliere gli ultimi dubbi di formazione.
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