Connect with us
Dušan Tadić va lasciato libero

Generico

Dušan Tadić va lasciato libero

Pubblicato

:

Martedì sera l’Ajax ha riscritto la storia della Champions League, eliminando a sorpresa agli ottavi il Real Madrid. Il risultato finale del Bernabeu, 4 a 1 per gli olandesi, chiude definitivamente il ciclo d’oro delle merengues. I ragazzini terribili di Ten Hag hanno dato spettacolo, facendo tornare indietro nel tempo le menti degli appassionati di calcio agli anni del Totaalvoetbal, il Calcio Totale.

L’Ajax ha messo in mostra i propri gioielli, che non hanno sentito la pressione e sono saliti in cattedra disputando un match incredibile. Ma guai a considerare solo i giovani, perché il risultato della squadra di Ten Hag è il perfetto connubio tra giocatori di prospettiva e giocatori esperti. L’esempio perfetto è rappresentato da Dušan Tadić, che ha lasciato a bocca aperta gli spettatori del Bernabeu – e non solo loro – venendo eletto come hombre del partido. Il 30ennne serbo ha disputato la miglior partita della sua carriera, confermando di aver trovato il contesto ideale per esprimere al meglio il suo stile di gioco.

TALENTO DALLE TANTE SPERANZE

Tadić, fin dalle sue prime partite nel calcio professionistico, è sempre stato un nome noto agli addetti ai lavori. In patria è salito alla ribalta giocando nel Vojvodina, iniziando a dimostrare la sua propensione ai gol e agli assist: in 87 partite nel campionato serbo ha segnato 26 gol e fornito 17 passaggi vincenti. Poi è sbarcato in Olanda, al Groningen: qualche rete in meno, ma nella stagione 2010/11 son ben 22 gli assist, 18 dei quali in Eredivisie. L’esplosione definitiva, però, arriva nel Twente, quando nel 2013/14 mette a referto 16 gol e 14 assist in campionato. È in quel momento che viene acquistato dal Southampton per poco meno di 15 milioni di euro.

I numeri di Tadić in Premier calano, anche perché non viene messo a proprio agio durante i 4 anni giocati con i saints. Il serbo, in Inghilterra, è stato più volte isolato sulla fascia, ingabbiato in contesti troppo rigidi. Spesso Tadić doveva limitarsi solo a ricevere la palla, magari saltare un diretto avversario e crossare in mezzo per gli attaccanti. In questo modo l’idea di calcio di Tadić è stata soffocata. Non a caso si parla di un giocatore intelligente, che sa come muoversi in campo e come interpretare le varie situazioni di gioco. Nel 2014 rilasciava questa intervista al Guardian, facendo capire come vuole sentirsi all’interno del rettangolo di gioco: libero.

Gli allenatori in Serbia chiedono solo di lottare, e basta. Io invece voglio sentirmi libero. Ogni giocatore può esprimersi al meglio se è libero. Quando ho la palla tra i piedi, ho bisogno di essere libero di creare qualcosa, di giocare con la mia testa

LA PARTITA DI TADIĆ SOTTO I RAGGI X

La squadra allenata da Erik ten Hag, ex vice di Guardiola, si è presentata al Bernabeu con la stessa formazione proposta nella gara d’andata, persa in casa 2 a 1. Tadić è stato il punto di riferimento offensivo per l’Ajax: partiva come punta del tridente d’attacco, con Neres sulla sinistra e Ziyech sulla destra. Ma le posizioni dei 3 attaccanti erano molto dinamiche, con Tadić che spesso veniva incontro lasciando lo spazio vuoto alle proprie spalle, sfruttato sia dagli inserimenti dei centrocampisti che dai tagli all’interno delle ali. Il serbo ha svariato senza mai dare punti di riferimento, mandando in crisi il triangolo difensivo del Madrid costituito da Varane, Nacho e Casemiro. In questo caso, l’assenza di un giocatore fondamentale come Sergio Ramos è pesata come un macigno.

Il Real Madrid è in netta superiorità numerica, ma Tadic è bravo a galleggiare tra le linee per farsi vedere e ricevere la palla. Il serbo si gira, punta la porta e poi trova il filtrante sulla destra per Mazraoui che conclude verso la porta. Casemiro e la difesa del Real sono spettatori non paganti.

Organizzazione perfetta, quella dell’Ajax, che ha sfruttato bene anche i punti deboli del Real di Solari. Le partite come quella di martedì, però, si vincono grazie anche a gesti tecnici che non si vedono tutti i giorni. Ecco allora che la rouleta di Tadić, eseguita prima di servire il passaggio vincente per il 2 a 0 siglato da Neres, diventa il gesto tecnico della serata.

Tadić ha servito anche l’assist per il gol che ha stappato il match al 7’ di gioco, con un passaggio arretrato per Ziyech dalla destra. Dopo aver collezionato 2 passaggi vincenti ha deciso anche di siglare un gran gol, per rimanere per sempre nella memoria collettiva degli appassionati di calcio.

Qui Tadic è bravo, ancora una volta, a posizionarsi nella zona giusta per ricevere. Ma è il controllo col destro la cosa eccezionale: stoppa la palla, in una frazione di secondo se la porta sul sinistro e poi lascia partire un tiro imparabile. Il Bernabeu è ammutolito.

Tadić al Bernabeu ha prodotto, oltre alla rete e ai 2 assist vincenti, ben 5 occasioni da gol; ha toccato 46 palloni e ha eseguito 4 dribbling su 4. Inoltre, ha completato 15 passaggi su 22 tentati nell’ultimo quarto di campo.

Dopo la serata di Madrid Tadić è diventato anche il giocatore più decisivo di questa Champions League, sommando i gol e gli assist fin qui prodotti.

 

COSA ASPETTARSI DAL FUTURO DI TADIĆ

Tadić, attualmente, sta giocando la miglior stagione della sua carriera e i numeri lo confermano: in 40 presenze con l’Ajax ha segnato 26 gol e servito 15 assist.

I mezzi tecnici a disposizione del serbo sono da top player e all’Ajax ha trovato il contesto ideale per esprimersi. Difficilmente, però, potrebbe ripetere queste prestazioni altrove, ad esempio in un grande club. L’attaccante serbo è il fenomeno che tutti hanno ammirato al Bernabeu, ma è anche il giocatore della partita d’andata. Nel primo tempo aveva fatto impazzire la difesa dei blancos ed era stato fermato solo dal palo; nel secondo tempo, invece, l’interruttore è passato su OFF e si è spento completamente.

Ovviamente tutti sperano che Tadić continui a giocare su questi ritmi, le proposte in estate non mancheranno di certo e magari potrà vivere una vera e propria svolta per la sua carriera. L’importante, però, è che Tadić rimanga libero di pensare e di giocare alla sua maniera.

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Diez allo stadio

Ascoli-Spezia 1-2, le pagelle: Bellusci risponde al rigore di Verde, ma nel finale Hristov regala la vittoria allo Spezia

Pubblicato

:

Esposito

Al Del Duca lo Spezia batte l’Ascoli 2-1. Nella ripresa Giuseppe Bellusci risponde al rigore di Daniele Verde, ma nel finale arriva l’incornata di Hristov a decidere il match.

Il primo squillo del match arriva all’ottavo minuto quando Verde illumina per Kouda, ma trova la respinta attenta di Viviano. L’Ascoli reagisce e, dopo un rischio autorete di Muhl, Botteghin ha l’occasione da due passi, ma spreca. L’episodio chiave arriva al 20′ quando il direttore di gara Marchetti viene richiamato alla review per un tocco di mano di Di Tacchio all’interno dell’area e concede il rigore. Dal dischetto Verde spiazza Viviano. I marchigiani non si perdono d’animo, Mendes ci prova con un diagonale impreciso. Al 38′ si vede Kouda con un colpo di testa che Viviano respinge in angolo. Nel finale di primo tempo, sugli sviluppi un calcio di punizione, la spizzata di Botteghin favorisce Rodriguez che non angola a sufficienza. Prima dell’intervallo Kouda costringe Viviano al miracolo.

Nella ripresa l’Ascoli è più cattivo e trova il pareggio con Bellusci. I marchigiani inizialmente continuano a spingere ma è Kouda a spaventare Viviano che blocca senza problemi. Da lì lo Spezia prende coraggio e si espone alle ripartenze fulminee dell’Ascoli. Nel finale l’incornata di Hristov da calcio di punizione fissa il punteggio sul 2-1. Dopo un tentativo di Di Tacchio, termina così, lo Spezia batte l’Ascoli e ottiene tre punti pesantissimi.

Ecco le pagelle della gara, direttamente dalla tribuna stampa dello Stadio Del Duca.

LE PAGELLE DELL’ASCOLI

Viviano 6,5: una sua respinta sulla conclusione di Kouda prima dell’intervallo, mantiene in gara l’Ascoli.

Bellusci 7: regala il momentaneo pareggio all’Ascoli con una conclusione dal limite. Per il resto, tutto il reparto difensivo mostra una buona coesione. Riceve un’ammonizione per una sbracciata nel primo tempo. (dal 82′ Haveri s.v.)

Botteghin 6: si divora la rete del vantaggio dopo pochi minuti, ma in fase difensiva non sbaglia nulla.

Quaranta 6: anche per lui vale il discorso fatto per i compagni di reparto. Difende bene sugli attaccanti liguri.

Adjapong 6: lotta e spinge sulla destra, inizialmente crea qualche pericolo, ma viene raddoppiato per tutto il resto della gara. (dal 64′ Bayeye: Dà freschezza alla fascia destra. Apporto sufficiente).

Milanese 6: gioca solo il primo tempo, convince solo a tratti per qualità e per carattere. Giocando con continuità potrebbe diventare una buona arma per Castori, che però lo sostituisce nell’intervallo. (dal 46′ D’Uffizi 6,5: entra con coraggio e voglia di dimostrare, anche se mostra nervosismo in qualche circostanza. Approccio positivo).

Di Tacchio 5: commette ingenuamente, ma anche sfortunatamente, il fallo da rigore.

Falasco 6: insidioso palla al piede soprattutto con le traiettorie velenose da calcio piazzato.

Masini 6: il solito Masini che agisce a sostegno delle due punte, si fa vedere tra le linee, ma oggi non incide. (dal 86′ Giovane s.v.)

Mendes 6: a lui è affidata la reazione marchigiana, ma viene contenuto dai difensori avversari. Nella ripresa si trasforma in assist-man per Bellusci.

Rodriguez 6: la sua velocità mette in difficoltà i marcatori spezzini, ma manca di concretezza nella finalizzazione. (dal 82′ Millico s.v.)

All. Castori 5,5: la squadra è viva e resta in partita nonostante un avvio complicato, ma nel finale la squadra è ingenua. A gennaio urgono rinforzi.

LE PAGELLE DELLO SPEZIA

Zoet 6: trasmette sicurezza al reparto difensivo pur senza dover compiere miracoli.

Amian 6: da quella parte Milanese e Falasco spingono molto, ma lui si disimpegna senza troppi problemi.

Muhl 6: rischia un autogol nel primo tempo, ma per il resto è impeccabile. (dal 63′ Hristov 7: entra per dare freschezza al reparto e decide la sfida).

Nikolaou 6,5: sforna una prestazione perfetta nel limitare Mendes.

Elia 6,5: spinge molto sulla sinistra. Nei primi minuti fatica a mantenere le misure su Adjapong, ma viene aiutato dai ripiegamenti di Kouda.

Cassata 6: riceve un’ammonizione ingenua nel primo tempo che potrebbe condizionargli la gara, ma dà tanto al centrocampo di D’Angelo. (dal 63′ Zurkowski 6: entra per incidere nel reparto offensivo con qualche inserimento, ma nulla  di particolare da segnalare)

Salvatore Esposito 5,5: deve fare gioco, ma è impreciso nel gestire un paio di ripartenze.

Bandinelli 6: anche per lui vale la pagella di Cassata, ma senza l’ammonizione. Il contributo dell’ex Empoli è fondamentale per l’equilibrio del reparto.

Verde 7: è freddo dal dischetto portando in vantaggio i suoi. Quando si illumina crea qualche problema alla difesa marchigiana. (dal 70′ Antonucci 6: entra con tanta voglia di fare, ma il finale non gli permette di colpire.

Kouda 6,5: spazia molto su tutto il fronte offensivo arrivando più volte alla conclusione.. Importantissimo è il suo contributo in fase difensiva in aiuto ad Elia.

Pio Esposito 6: gara di sofferenza perchè viene risucchiato dal trio difensivo marchigiano, ma ha il merito di guadagnarsi il rigore del vantaggio.

All: D’Angelo 6,5: vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma poteva gestire meglio il vantaggio. Dopo un buon primo tempo, la squadra pensa ad un secondo tempo di puro contenimento e paga. Dopo il gol del pareggio cerca e trova il gol vittoria.

Continua a leggere

Generico

Carlos Augusto: “Sono stato sempre umile, non ho mai mollato. E sull’Inter…”

Pubblicato

:

Carlos Augusto
L’Inter si prepara alla sfida di questa sera contro l’Udinese. L’obiettivo principale dei nerazzurri rimane quello di rispondere presente alla vittoria di ieri sera della Juventus, che avendo la meglio sul Napoli è balzata momentaneamente in cima alla classifica.

Alcuni dubbi di formazione per mister Simone Inzaghi, alle prese con alcune assenze pesanti soprattutto nelle retrovie. In dubbio la presenza di Alessandro Bastoni, che ha saltato la trasferta di Napoli dell’ultimo turno in via precauzionale e dovrebbe essere arruolabile per il match odierno. In caso di fortfait, spazio a Carlos Augusto.

Proprio il brasiliano è intervenuto al Match-day Programme ufficiale dell’Inter parlando della sua carriera: dai primi passi mossi in patri fino all’arrivo in Italia, l’esperienza formativa a Monza e infine il salto di qualità compiuto nell’ultima sessione di calciomercato. Di seguito le parole di Carlos Augusto.

ORIGINI – “Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile”.

INIZI IN BRASILE – “Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia”.

APPRODO ALL’INTER – “L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili”.

Continua a leggere

Flash News

Big della Premier pronte all’assalto per Calhanoglu: la posizione dell’Inter

Pubblicato

:

Calhanoglu

Uno degli uomini copertina dello scoppiettante inizio di stagione dell’Inter è Hakan Calhanoglu. Da quando Inzaghi lo ha reinventato regista, il turco è diventato perno inamovibile della mediana nerazzurra. Centrocampista tuttofare, infallibile dal dischetto, Calhanoglu conta già 6 gol in questo primo scorcio di campionato, di cui l’ultimo ha spalancato la strada verso la vittoria contro il Napoli. Il rendimento del giocatore ex Milan non è passato inosservato all’estero, dove non mancano le lusinghe per il turco, soprattutto dalla Premier League. Infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Tuttosport, due big del massimo campionato inglese sarebbero pronte a farsi avanti in estate per Calhanoglu. Trattasi nel dettaglio di Chelsea e Liverpool.

La posizione dell‘Inter è però piuttosto netta: Calhanoglu non si tocca, a meno di offerte da capogiro. I nerazzurri sono tutelati da un contratto, recentemente firmato, che lega l’ex rossonero all’Inter fino al 2027. D’altra parte, il turco si è calato alla perfezione nella realtà nerazzurra e il rapporto con compagni e allenatore è ottimo. Cambiare aria significherebbe un azzardo anche per lo stesso giocatore che dell‘Inter è ormai uno dei leader tecnici. Già la scorsa estate, gli interessamenti dall’Arabia non fecero breccia nella testa di Calhanoglu che in questo momento è pienamente focalizzato sulla conquista delle suo primo scudetto.

Le intenzioni delle parti sembrano quindi ben chiare e nonostante l’Inter, per esigenze di bilancio, possa privarsi di un big quest’estate, Calhanoglu non è affatto in discussione. Il sodalizio tra il turco e l’Inter sembra destinato ad andare avanti.

Continua a leggere

Generico

Si ferma Vlahovic: costretto al cambio in Juventus-Napoli

Pubblicato

:

La Juve si allena davanti ai tifosi

Problemi per Dusan Vlahovic durante Juventus-Napoli, il serbo è stato sostituito al 70° minuto al suo posto Milik. Secondo quanto riportato da DAZN, potrebbe essere un falso allarme e solamente questione di crampi o indurimento del muscolo.

La Juventus è in vantaggio 1-0 grazie al gol di testa di Gatti, il terzo in stagione.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969