Manca sempre meno all’inizio del campionato, così come alla fine del calciomercato. C’è chi si è già rinforzato e chi studia vari profili per completare al meglio la rosa. Quest’ultimo è il caso della Lazio di Inzaghi, Tare e Lotito, che lavorano a stretto contatto per portare a termine l’operazione esterno alto. Il profilo più adatto alle esigenze biancocelesti sembra quello di Joaquín Correa, già visto in Italia con la maglia della Sampdoria nella stagione 2015-16.
LA TRATTATIVA

Joaquín Correa con il Siviglia nella stagione da poco conclusa ha totalizzato 39 presenze, realizzando 7 reti e 7 assist
Il classe 1994, attualmente in forza al Siviglia, ha fatto capire ai dirigenti spagnoli di voler cambiare aria, posizionando l’Italia come destinazione primaria per una crescita professionale – accettando di ridursi eventualmente l’ingaggio a 2.4 milioni, rispetto ai 2.7 che percepisce in Spagna-. Se la volontà del giocatore pende a favore del club capitolino, l’ultimo step rimane la trattativa vera e propria con il club andaluso. Le due società sembrano più vicine che mai: l’affare potrebbe andare in porto con un prestito con obbligo di riscatto fissato a 20 milioni di euro.
MULTIUSO
Esterno a livello tattico, ma centrale nel progetto tecnico di Inzaghi, Correa sembra il profilo perfetto per come si sviluppa il gioco laziale. Nato prevalentemente come ala sinistra, lo spagnolo è un giocatore molto duttile – viene impiegato anche da 10 puro, nella trequarti – che abbina la qualità delle giocate alla rapidità palla al piede – ma se la cava anche come centometrista.
Essendo un esterno argentino, la garra che possiede per natura rimarca la voglia di arrivare prima degli avversari, sia sul pallone sia sul fondo, per poi crossare al centro per i compagni. La tecnica individuale rimane il suo forte, che mette al servizio della squadra con un’ottima visione di gioco seguita da un controllo di palla elegante.
CHI VA E CHI VIENE
L’arrivo di Correa è inevitabilmente legato alla partenza di Felipe Anderson. Dopo il brasiliano, il club di Lotito ha studiato vari identikit che potessero soddisfare mister Inzaghi, magari esaltando quella qualità primaria biancoceleste che rimane il contropiede in velocità. Sfumata la pista Pedro del Chelsea, gli occhi sono caduti sull’esterno spagnolo che per dribbling, qualità – e in quantità – di mole di gioco creata, non è secondo a nessuno. Lazio, se la regola – “chi arriva dev’essere migliore di chi parte, non di pari livello o più scarso, altrimenti rimani allo stesso punto“ – vale, sei sulla buona strada.