ESCLUSIVE
ESCLUSIVA – Carlo Alvino commenta Napoli-Juve: “La vittoria del calcio contro l’anticalcio”

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3 settimane fa:

La vittoria del Napoli contro la Juventus, con il netto risultato di 5-1, ha mandato in estasi l’intera piazza. La squadra di Luciano Spalletti ha mostrato un’evidente superiorità di gioco, confermata dall’impietoso risultato finale. La redazione di Numero Diez ha avuto il piacere di intervistare Carlo Alvino, noto giornalista molto vicino al club partenopeo, che ha espresso i suoi pensieri riguardo il big match.
LE SENSAZIONI DEL GIORNO DOPO
“È stata una vittoria storica, per come è maturata nel punteggio e nella prestazione. Resta storica perché non è da tutti fare 5 gol alla Juventus, soprattutto mostrando uno strapotere per tutti i 90 minuti. È la vittoria del calcio contro l’anticalcio. È la vittoria della grande bellezza, di chi ha il coraggio di giocare sempre per vincere, di chi ha il coraggio di correre guardando in avanti. Credo che sia stata una lezione di Spalletti ad Allegri. Credo che questo sia il segnale che il calcio del 2023 debba sempre più appassionare e diventare uno spettacolo. È anche la sconfitta dei risultatisti a tutti i costi, ed è la vittoria di chi vuole arrivare al risultato attraverso la strada del coraggio e del gioco“.
BATTIBECCO PRE-PARTITA TRA SPALLETTI ED ALLEGRI
“Sono due toscani con la lingua tagliente. Due persone molto scaltre. Il mistero è svelato: non si stimano molto, non si amano. Sono due colleghi, due conoscenti, sicuramente non due amici. Tra i due non corre buon sangue. Hanno due filosofie di gioco completamente opposte. A me piace il calcio spettacolo, quindi preferisco gli allenatori come Spalletti e Sarri, che non scelgono di speculare per il risultato. Sicuramente ci sono tante strade per vincere. Questa è una mia personale considerazione: a me piace arrivare alla vittoria attraverso la prestazione. Sono due personaggi molto particolari. Però quelle battute nascono e muoiono a fine partita. Spalletti ha ricordato che a Napoli si parla ancora di Sarri per il bel gioco. Io spero che a Napoli si possa parlare di Spalletti, allenatore capace di coniugare bel gioco e risultati con una vittoria importante”.
FATTORE ELMAS
“Mi è piaciuto fin dal primo momento. Arrivò a Napoli per volere di Carlo Ancelotti, questo qualcuno l’ha dimenticato. Faccio fatica ad individuare un calciatore voluto da Ancelotti, che nel corso della sua carriera non sia diventato un ottimo calciatore. Già questo doveva essere un bollino di garanzia. A Napoli spesso siamo ingenerosi e frettolosi a dare etichette sbagliate ai calciatori. Elmas per qualcuno era un pacco, qualcuno lo definiva un calciatore senza ruolo. Questo ragazzo è arrivato a Napoli molto giovane. Questa sarà stata una difficoltà, ma bisogna avere il coraggio di investire sui giovani. Ha pagato il cambio di usi, costumi, stili d’allenamento. All’inizio ha un po’ faticato. Poi avranno influito anche i continui cambi di allenatore. Adesso vedo che siamo ad un livello di calciatore importante. È un co-titolare, il dodicesimo, il primo cambio. Mi fa molto piacere. È un ragazzo straordinario ed un professionista serio. Credo che i numeri testimonino ciò”.
L’IMPORTANZA DI MARIO RUI
“Il recupero palla di Mario Rui, dal quale è scaturito il quarto gol del Napoli, è il manifesto di un calciatore che vorrei sempre nelle mie squadre ideali. Se dovessi scegliere il mio undici ideale del Napoli, scelgo Mario Rui, Osimhen, Kvaratskhelia e tutti gli altri. Questi sono i miei tre titolari. Mario Rui è un calciatore straordinariamente importante per il Napoli quest’anno. Faccio i complimenti a Spalelletti per averlo schierato titolare contro la Juventus. Si parlava di un ballottaggio con Olivera, lui ha preferito la qualità del portoghese al ballottaggio dell’uruguaiano. Inoltre ha siglato sei assist in stagione, sono numero non da terzino sinistro”.
L’ESULTANZA DI KVARATSKHELIA
“Ho apprezzato tantissimo l’esultanza di Kvaratskhelia. In quell’esultanza c’è la personalità di un calciatore giovane ma con gli attributi. Ha mandato un chiaro messaggio verso quelli che, per due partite giocate non al livello di Kvara, ma giocate bene, soprattutto a Genova, avevano già messo in moto la macchina della critica. Kvara è un fuoriclasse dal talento assoluto. Qualcuno aveva creato delle situazioni incredibili, tipo il furto dell’auto. Qui a Napoli amiamo farci del male da soli. Queste voci sono nate e si sono ingigantite nella città di Napoli. Questo ragazzo ha avuto un problema alla schiena, recuperato un po’ alla volta. Il suo talento non si può discutere. È un calciatore straordinariamente bravo.
Il cross per Osimhen è stato fantastico. Faccio paragoni solo con le stelle del calcio mondiale, come Cruijff, che usavano l’esterno del piede per fare ciò che ha fatto Kvara. Bravo anche in occasione del gol, dove ha mostrato freddezza e precisione. È un calciatore mostruoso. In occasione del primo gol di Osimhen, se Szczesny non fa il miracolo sarebbe venuto giù il Maradona per il gol in sforbiciata”.
L’INIZIO DI UN CICLO
“Se il buongiorno si vede dal mattino, credo che la stagione 2022-23 possa essere la stagione iniziale di un ciclo Napoli. Ci sono calciatori giovani e vogliosi che vogliono dimostrare tutto il loro valore. Immagino che da questo momento in poi, se le cose andranno per il meglio, si potrà parlare di un ciclo Napoli per la voglia e la gioventù che c’è in questa rosa. Sono molto ottimista“.
SOGNO CHAMPIONS
“Io credo che oggi il Napoli abbia dimostrato di valere le grandissime di questa competizione. Oggi il Napoli, per ciò che ha fatto nel girone, vale il top d’Europa. Bisogna poi vedere la situazione in campionato quando la Champions entrerà nel vivo. Se il Napoli avrà la bravura di superare l’Eintracht si troverà ai quarti, magari con una buona classifica in campionato come quella attuale, si potrà anche dedicare in maniera diversa alla Champions. È tutto da vedere. Certamente non possiamo dire che la Champions è un obiettivo del Napoli, ma potrebbe diventare inaspettatamente un’optional che farebbe impazzire la tifoseria“.
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Coppa Italia
ESCLUSIVA – Maspero: “Turnover Roma? La squadra ha sottovalutato la Cremonese”

Pubblicato
16 minuti fa:
Febbraio 2, 2023
La favola Cremonese continua. Dopo aver superato il Napoli agli ottavi di finale, i ragazzi di Ballardini hanno espugnato la Roma davanti al tutto esaurito dell’Olimpico. I grigiorossi affronteranno la Fiorentina in semifinale: i Viola, infatti, hanno superato 2-1 il Torino di Ivan Juric.
Abbiamo intervistato Riccardo Maspero, ex giocatore di Cremonese, Torino e Fiorentina, raccogliendo alcuni aneddoti sul suo passato, le sue osservazioni sulla Coppa Italia e alcune riflessioni sulla potenza economica del calcio inglese, di gran lunga superiore rispetto a quella italiana. Ex centrocampista, Maspero ha segnato 10 reti in maglia granata e ben 29 con la Cremonese; in grigiorosso Maspero è stato anche capocannoniere della Coppa Italia, nell’edizione del ’97, con 5 gol all’attivo.
Ti saresti mai aspettato il passaggio del turno della Cremonese e la vittoria all’Olimpico contro la Roma?
“No, sinceramente no. Si è visto che con Ballardini la Cremonese ha trovato la quadra e allo stesso tempo è girata la fortuna, anche perché prima a detta di tutti la Cremonese giocava bene ma non raccoglieva. Ieri ha raccolto a livello di risultato, anche se io penso che avrebbero preferito barattare tre punti in campionato e l’eliminazione dalla Coppa. Però fa sempre piacere passare il turno, è sempre un obiettivo importante la semifinale e adesso se la gioca. Anche perché non ha rubato niente giocando un bel calcio”.
Dopo aver eliminato Napoli e Roma, adesso per la Cremonese c’è la Fiorentina in semifinale. Credi che potrebbero esserci nuove sorprese?
“Sicuramente è la squadra più abbordabile, più vicina ai valori della Cremonese. Ma se la Fiorentina gioca in Europa significa che ha una rosa competitiva e costruita per determinati obiettivi, mentre la Cremonese sta cercando di salvarsi. Di consegienza i valori sono diversi, ma a questo punto in semifinale ci si gioca il tutto per tutto”.
Con la Cremonese sei stato capocannoniere in Coppa Italia nel ’97, ma la squadra fu eliminata ai quarti: lo ritieni comunque un buon risultato?
“Sicuramente è stato un bel risultato essere capocannoniere della competizione. Quell’anno lì però si partiva “da lontano”, si giocarono tante partite. Però è un risultato che mi tengo stretto e mi fa piacere, come mi fa piacere che la Cremonese possa andare a giocarsi questa semifinale con la speranza di andare anche più avanti”.
Mai come quest’anno la Roma poteva arrivare fino in fondo in Coppa Italia, viste anche le ultime uscite della squadra. È costata cara la scelta di Mourinho di fare turnover?
“La Roma ha getttato via un’occasione. Non penso che Mourinho abbia peccato di presunzione, ci sta fare turnover con la Cremonese. Forse ne ha fatto troppo, ma comunque i giocatori che sono andati in campo non sono gli ultimi arrivati: se fanno parte della Roma vuol dire che sono giocatori di qualità che hanno un’occasione per mettersi in evidenza. Non mi piace criticare il turnover: chi va in campo è comunque importante. Forse è scattato qualcosa a livello mentale nei giocatori, che hanno sottovalutato la Cremonese e preso sottogamba la partita. E quando sei dentro con l’avversario concentrato diventa difficile raddrizzare la situazione”.
Lato Toro: occasione irripetibile sciupata? La cessione di Lukic e l’arrivo di Ilic sono arrivati nel momento meno opportuno?
“Il Torino ha trovato davanti a sé una squadra più attrezzata. A Empoli il Torino l’ha raddrizzata con i cambi, inserendo Sanabria e Lukic. Io Lukic lo avrei tenuto fino a giugno, era uno dei pochi ad alzare il livello qualitativo della squadra. Bisognerà vedere come si inserirà Ilic nel quadro tattico di Juric per valutare se i granata si sono indeboliti o rafforzati. In ogni caso, penso che non sia una scelta totalmente sbagliata”.
La Fiorentina ha l’occasione di riscattare una stagione deludente, approdando in finale di Coppa?
“La Fiorentina può concentrarsi sulla Coppa Italia e sull’Europa, pensando a raggiungere un ottimo piazzamento in campionato. In caso di vittoria della Coppa andrebbe automaticamente in Europa”:
Stasera il cerchio dei quarti di finale si chiude con Juventus-Lazio: per quale delle due squadre la gara ha un peso maggiore?
“Ha peso per entrambe. La Juventus deve tirarsi fuori da questa situazione: la penalizzazione di 15 punti l’ha spedita nell’anonimato e ha creato più confusione. Invece, la Lazio deve fare quel salto di qualità per affermarsi, lottare per un obiettivo e alzare un trofeo con Sarri“.
Lotta Champions: ci sono tante squadre in pochi punti. Considerazioni sul calo del Milan e sul riscatto dell’Atalanta?
“L’Atalanta ha un obiettivo solo e si concentrerà sul campionato, portandolo a termine con grande attenzione. Per quanto riguarda il Milan, domenica c’è il derby: è una partita che può dare una svolta al campionato di entrambe. L’Inter ha fatto buoni risultati ma non mi convince fino in fondo. Il Milan ha un jolly incredibile come il derby per cancellare questo brutto periodo, arrivato a sorpresa dopo la vittoria del campionato scorso. I giocatori sanno quali sono i problemi che li hanno portati in questa situazione”.
A proposito di derby: riesci a descrivere le sensazioni vissute in campo in quel Juventus-Torino 3-3, in cui riusciste a rimontare tre gol di svantaggio?
“Non venivamo da un buon periodo, eravamo sotto contestazione e il derby era la partita per riuscire a risollevarsi. Dopo mezz’ora 3-0 per la Juventus, che in quel periodo aveva campioni e top player che la rendevano veramente forte. Secondo me hanno pensato di aver chiuso la partita e hanno mollato mentalmente, focalizzandosi sul turno di Coppa che avevano in settimana. Davanti hanno trovato un gruppo fantastico, fatto da amici e uomini veri. Negli spogliatoi, senza fare nessuna scenata, Camolese ci ha rimessi in carreggiata. Poi ha fatto i cambi che dovevano essere fatti e l’abbiamo ribaltata col Cuore Toro: la spinta dei tifosi è stata devastante. Poi la fortuna ha voluto che Salas sbagliasse quel maledetto rigore. Il gol del 3-3 segnato da me resterà sempre un bel ricordo. Quel pareggio valse quanto una vittoria”.
In Italia in pochi sono riusciti a intervenire durante il mercato invernale, anche i top club hanno contenuto le spese. In Premier League il Bournemouth, 18° in classifica, ha offerto 30 milioni per Zaniolo, poi spesi per prendere Traoré. Cosa ne pensi dello strapotere del calcio inglese?
“Il calcio italiano ha bisogno di riformarsi, di sistemarsi. Dobbiamo essere meno “golosi”, le grandi squadre dovrebbero iniziare a guardare nel calcio minore come la Serie C: anche da lì si formano giocatori che poi possono diventare davvero utili per la Serie A e per la Nazionale. Continuiamo a voler arricchire i nostri club ma impoveriamo la nostra Nazionale: di conseguenza siamo fuori dai Mondiali un’altra volta. In Serie C crescono i giocatori, in A dovrebbero arrivare dopo aver fatto la gavetta. Invece in Serie A non ci sono top club con attaccanti titolari italiani. È un sistema sbagliato, che fa male al nostro calcio e al nostro movimento: ma invece di agire ci lamentiamo. Bisognerebbe salvaguardare la Nazionale e dare un taglio ai giocatori stranieri che arrivano nel nostro calcio”.
Altri Sport
ESCLUSIVA – PADOVAN: “Napoli campione ormai da mesi, lotta serrata in Serie A solo per la Champions”

Pubblicato
1 giorno fa:
Febbraio 1, 2023Di
Dario Scarpa
ESLUSIVA PADOVAN – Abbiamo avuto l’onore di poter ascoltare in esclusiva per NumeroDiez il noto giornalista ed opinionista Giancarlo Padovan, con cui abbiamo trattato diverse tematiche. I temi affrontati nel corso dell’intervista vanno dall’extra campo, con la vicenda plusvalenze che vede coinvolta la Juventus, per poi passare al calcio giocato e non solo.
L’INTERVISTA ESCLUSIVA A GIANCARLO PADOVAN
Innanzitutto partiamo dal caso plusvalenze. Lunedì sono state comunicate le motivazioni della Corte d’appello riguardo la penalizzazione inflitta alla Juventus. In base alle motivazioni rilasciate, crede che i bianconeri appellandosi al Collegio di Garanzia possano ricevere la revoca della penalizzazione, o è un ipotesi remota?
“È indipendente. Il Collegio di Garanzia entra nel metodo della sanzione applicata. Quindi si valuta se la sentenza è conferme al regolamento federale o meno. Non so se ci sarà una revoca o meno, però so per certo che la Juventus sta battendo due strade. La prima è il ricorso per la revocazione, la seconda è che la condanna sia stata eseguita in base all’articolo 6, mentre nell’imputazione viene richiamato l’articolo 4. Per come è stata gestita l’accusa da parte della Corte finora, non mi aspetto una revoca. Non mi aspettavo sicuramente il -15, che è una sanzione abnorme. La Juventus comunque è stata accusata di essere l’organizzatrice di un sistema criminoso sportivo in merito all’ambito delle plusvalenze”.
Parlando di campo, il Milan verte in un profondo stato di crisi. Quali sono i fattori di questa crisi e come può uscirne il Milan?
“Il fattore principale è aver smarrito il gioco, con cui Pioli aveva fondato il successo nella scorsa stagione, anche grazie ai regali delle dirette concorrenti. Quando Pioli dice post Sassuolo che non importa come si gioca, l’importante è vincere, fa capire come non ne abbia più in questo momento. Al momento il più appannato è proprio Pioli, e lo si capisce anche dall’esclusione di Leao dai titolari contro il Sassuolo. Quando si smarriscono le idee di gioco e si perde il controllo dello spogliatoio, almeno a livello tecnico, come in questo caso, un allenatore come Pioli mostra tutti i suoi limiti“.
“Sicuramente anche i giocatori hanno le loro responsabilità, e ciò si dimostra nel fatto che abbiano smesso di aver fame di successo. La perseveranza e la determinazione che c’era in ogni giocatore è venuta meno in questo momento, mostrando come diversi giocatori siano già sazi dopo il successo della scorsa stagione. Poi il Milan ha dei buoni giocatori, qualcuno forse diventerà campione, ma non c’è alcun fuoriclasse, soprattutto dal punto di vista mentale. Il Milan dovrebbe avere dei “Djokovic”, ovvero dei giocatori che vogliono vincere sempre anche quando stanno male o hanno vinto tanto”.
Con la vittoria di ieri sera, il Napoli ha dimostrato di saper vincere anche quando crea poco rispetto al solito. Crede che ormai i giochi per lo scudetto siano chiusi?
“Il Napoli per me già da mesi ha vinto lo scudetto, già a metà del girone d’andata. Non lo davo tra le favorite, soprattutto dopo la campagna estiva modesta. I partenopei hanno un grande allenatore in panchina come Spalletti, che ad oggi è un signor allenatore. L’anno scorso diverse volte si è detto Spalletti out, ma il tecnico è stato bravi a tramutarli in Spalletti in. L’allenatore toscano ha fatto crescere giocatori come Mario Rui, Meret, Lobotka, Lozano e Politano, che sono irriconoscibili rispetto alle loro annate precedenti. È una squadra che merita lo scudetto, e ad oggi c’è da chiedersi solamente con quanti punti di distacco vincerà il campionato e con quante giornate d’anticipo“.
Le due romane dopo diversi anni di alti e bassi sembrano aver trovato più costanza in questa stagione, crede che entrambe possano ambire alla zona Champions?
“Credo che possano entrare entrambe, però devono giocare meglio. La Lazio deve fare meglio rispetto a quello mostrato contro la Fiorentina, mentre la Roma deve essere più cinica. Contro il Napoli è bastata una disattenzione difensiva di Smalling su Simeone a vanificare la buona prestazione offerta. Per la lotta Champions ci sarà una battaglia tra Inter, Roma, Lazio e Atalanta, almeno per il momento. L’Atalanta viaggia ad una velocità pazzesca, e potrebbe scavalcare una delle due romane per un posto in Champions. Però anche l’Atalanta probabilmente sarà giudicata in merito al caso plusvalenze, quindi bisognerà vedere se ci sarà un’eventuale penalizzazione che potrebbe risultare determinante. Ad oggi comunque l’Atalanta e le due romane potrebbero fare fuori le due milanesi, il Milan perché è in caduta libera, mentre l’Inter poiché è discontinua ed è dipendente da Lautaro Martinez“.
Infine una domanda sulle ultime tre in classifica, Hellas Verona, Sampdoria e Cremonese. Hanno diversi punti di distacco dalla zona salvezza, e faticano a trovare continuità di risultati, crede che proprio loro tre retrocederanno?
“Io all’inizio affermai che per me in questa stagione sarebbero retrocesse Sampdoria e Verona. Sulla terza non mi ero espresso, ma vedevo una Cremonese in difficoltà. Queste squadre fanno pochi punti, e di conseguenza ci sarà una quota salvezza bassissima, ed è per questo che si salverà la Juve (ride, ndr). Il divario con le altre è alto. In qualche occasione c’è anche la prestazione, come nel caso della Cremonese, ma senza poi portare punti e risultati importanti a casa. Dal mercato estivo e anche in questa sessione nessuna è riuscita a rinforzarsi a tal punto da poter raggiungere la salvezza”.
Cambiando tema, prima lei parlava della mentalità di Djokovic. In merito a questo, domenica il serbo ha conquistato il suo 22 titolo Slam; lei si aspettava questa vittoria, soprattutto dopo la vicenda della scorsa stagione successa proprio in Australia? Per quanto riguarda i tennisti italiani, cosa si aspetta da loro nel prossimo futuro?
“Mi aspettavo che vincesse Djokovic, perché l’anno scorso era stato privato della partecipazione agli Australian Open che probabilmente avrebbe lanciato il serbo verso il Grande Slam. Mi aspetto che Djokovic vinca ancora tanto. Come numero di vittorie e regolarità è a pari livello di Nadal e Federer. Degli italiani mi piace molto Sinner, ma aldilà di questo, il movimento tennistico italiano mai come in questo momento vanta diversi giocatori di livello assoluto. Siamo arrivati ad un passo dalla Finale di Coppa Davis nell’ultima edizione, e ciò fa ben sperare. È un momento fantastico per il tennis e mi aspetto tutto il meglio. L’auspicio è che un giorno dietro i vari Djokovic e Nadal ci sia un italiano, quantomeno stabilmente nei primi 10 al mondo”.
ESCLUSIVE
ESCLUSIVA – Bucchi non è a rischio esonero con l’Ascoli

Pubblicato
2 giorni fa:
Gennaio 31, 2023
L’Ascoli sta passando un periodo molto delicato dove non stanno arrivando i risultati sperati.
Secondo quanto appreso dalla nostra redazione, l’allenatore Christian Bucchi non è al momento a rischio esonero. Smentita, dunque, la voce che vedeva Walter Zenga seduto sulla panchina della squadra marchigiana. La società ha deciso di confermare la fiducia al tecnico, nella speranza ti tornare in futuro a lottare per la zona play-off.
ESCLUSIVA! 🚨
L'allenatore dell'#Ascoli Cristian #Bucchi al momento non è a rischio esonero. ❌
Non c'è neanche nulla di concreto con Walter #Zenga, accostato alla panchina ⚪⚫ nelle scorse ore. ⚠️ pic.twitter.com/ZWBONA0oqd
— Numero Diez (@NumeroDiez_10) January 31, 2023
Calciomercato
ESCLUSIVA – Bondo vicino alla Reggina in prestito

Pubblicato
2 giorni fa:
Gennaio 31, 2023
Dopo aver sistemato il mercato in entrata, il Monza pensa alle uscite. Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, il club lombardo è vicino a chiudere la cessione in prestito di Warren Bondo alla Reggina.
Il giovane francese classe 2003 non ha di fatto mai trovato spazio con Palladino, che lo girerà in prestito alla Reggina in Serie B. L’operazione è legata al Mondiale U20 che si giocherà nel mese di maggio. Bondo è infatti stabilmente nelle fila della Nazionale giovanile, da qui arriva la sua richiesta di trasferimento.
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