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ESCLUSIVA CM24/7 - Ds Vicenza, Antonio Tesoro: "Chamakh non arriverà. Emeghara invece..."

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ESCLUSIVA CM24/7 – Ds Vicenza, Antonio Tesoro: “Chamakh non arriverà. Emeghara invece…”

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Il ds Antonio Tesoro, dopo aver fatto il punto sulla stagione del Vicenza, ai nostri microfoni ha proseguito parlando di mercato. Di seguito la seconda parte dell’intervista al dirigente biancorosso, che ringraziamo di cuore per la disponibilità concessaci.

Il Presidente, alla presentazione, ha detto che per l’anno prossimo l’obbiettivo è il vertice della classifica. Ci sono le carte in regola per attuare ciò? 

“Allora noi dobbiamo rimanere molto con i piedi per terra perché dobbiamo salvare la categoria. Inoltre abbiamo una valanga di infortunati – Tra l’altro ieri si è fermato anche Rizzo – che mi tiene molto in ansia. Sicuramente in prospettiva, ma anche nell’immediato, sono convinto che il Vicenza abbia un buon motore di base. Ha, infatti, quei 7-8 calciatori che sono ottimi per la categoria. Poi è naturale che, a seconda del budget che hai e delle campagna acquisti che fai, se metti 4 top player fai il salto di qualità. Soprattutto perché qui la classifica è molto corta e i valori tra le squadre sono simili”. 

Quindi c’è l’intenzione di investire sul mercato per far questo salto di qualità?

“Il Presidente è uno ambizioso ed è venuto a Vicenza per fare campionati divertenti e soddisfacenti per la piazza. E’ una persona molto seria e quindi penso che se ha fatto una promessa del genere ci saranno le condizioni per mantenerla”.

Molti tifosi ritengono che le cessioni non siano state rimpiazzate adeguatamente e che la punta andasse ricercata prima. Cosa ne pensa?

“Ebagua lo abbiamo preso subito. Guardi, se noi dobbiamo valutare il valore di Raicevic e Galano fuori dal contesto vicentino parliamo di due buoni calciatori, soprattutto il secondo, a mio avviso. A Vicenza, però, ormai erano due corpi estranei. Quindi erano giocatori onerosi dal punto di vista economico che portavano alla nostra squadra un contributo misero. Poi Galano nell’ambiente giusto è forte, basta vederlo ora al Bari, dove aveva fatto molto bene anche in precedenza. Secondo me abbiamo preso tre ottimi calciatori. Gucher sta salendo di condizionieed è uno dei migliori centrocampisti per la categoria. De Luca per la sua duttilità ci mancava. Può fare la prima punta, l’esterno, la seconda punta; è uno veloce che attacca lo spazio e noi un attaccante così non ce l’avevamo. Siamo soddisfatti del contributo che ci sta dando. Ebagua, invece, per me è stato il migliore in campo nelle prime tre partite che ha disputato. Inoltre l’anno scorso è stato determinante per la salvezza della squadra. Poi era un calciatore che il Vicenza si poteva permettere, poiché noi non avevamo la disponibilità economica per cercare Budimir o altri profili. Forse c’era da prendere un attaccante in più, questo sì”. 

A proposito di un attaccante in più: Chamakh può arrivare? 

“Penso che Chamakh non arriverà. Escludendo le sue qualità – sarebbe infatti un calciatore stratosferico per la categoria –  ci sono dubbi riguardo la sua condizione, visto il lungo periodo di inattività. Quindi la paura è che ci possa mettere due mesi per ritrovare la forma fisica. Quindi siamo orientati verso un profilo che sia più pronto dal punto di vista della condizione”.

Emeghara invece?

“Sì, può essere. Ha caratteristiche un po’ diverse dalla prima punta fisica, però attacca lo spazio e regge l’urto dal punto di vista fisico. Inoltre so che sta bene. E’ costoso però, quindi bisogna vedere se il Presidente vorrà fare questo tipo di sacrificio. Seguiamo anche Henok Goitom, ma anche lui è altrettanto costoso. Lui come caratteristiche è più una prima punta, comunque valuteremo nelle prossime ore. C’è anche da dire, però, che Ebagua tra 2-3 settimane tornerà a disposizione”.

Benussi, Vigorito, Bellomo e Signori sono in scadenza di contratto. Ci sono i presupposti per il rinnovo? 

“Sono calciatori sicuramente di gradimento tutti e quattro. E’ naturale che, vista la posizione in classifica, non abbiamo eccessiva fretta per rinnovare questi contratti, correndo però qualche rischio. Al momento siamo tra la vita e la morte. Se i risultati ci avessero accompagnati un po’ di più sarebbe stato diverso. Comunque ci auguriamo di farlo nell’immediato futuro”.

Venendo invece allo stadio. Per quando è prevista l’installazione dei seggiolini sulle curve?

“Questo è un ambito di cui si occupa il dg Andrea Gazzoli direttamente con il Presidente. C’è questo progetto ambizioso, assieme a quello di rimodernare anche tutto lo stadio. Quindi stanno procedendo con gli iter burocratici”. 

Le faccio ora una domanda un po’ scomoda: c’è la possibilità che suo padre Savino entri in società?

“Io penso che nel calcio sia già difficile andare d’accordo con se stessi. Non ho mai creduto a questi triumvirati, ad una proprietà con troppi personaggi. Il Presidente Pastorelli è un uomo di grande leadership ed è molto coinvolto nel progetto. Ci ha sempre messo la faccia, ci sta mettendo i soldi. Sta costruendo il Vicenza a sua immagine e somiglianza e, quindi, penso che non sia né una sua esigenza né di mio padre. Io penso che attualmente mio padre, dopo tanti anni passati nel calcio, voglia prendersi una pausa di riflessione (ride, ndr)”.

Pochi giorni fa Roberto Baggio ha compiuto 50 anni. Per i tifosi biancorossi è un idolo assoluto sia perché è vicentino sia perché ha mosso i suoi primi passi da calciatore professionista proprio a Vicenza. Lei che ricordi ha di questo campione?

“Io ho grandi ricordi di Baggio. Erano anni in cui ero proprio uno sfegatato di calcio. Erano gli anni di Maradona, di van Basten, di Gullit e il ‘Divin Codino’ è sempre stato un poeta di questo sport. Inoltre è sempre stato un personaggio apprezzabile, molto misurato e di cuore. Riusciva a far percepire quest’immagine emotiva e sentimentale anche al di fuori del campo. Se io penso adesso ai modelli del calcio attuale rispetto a modelli rappresentati da persone come Baggio, beh la differenza è abissale, e ci viene da rimpiangere quel tipo di calcio”.

 

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Calcio Internazionale

Italia-Inghilterra 1-2, le pagelle del match: Kane nella storia, Retegui cinico

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Italia Retegui

L’Italia inizia con molta foga e si porta in avanti con convinzione mettendo in apprensione l’Inghilterra. La squadra di Southgate però risponde subito andando in rete al 13′: Bellingham con una bordata impegna Donnarumma e sul conseguente calcio d’angolo, Rice in mischia insacca il gol del vantaggio. Gli azzurri perdono fiducia e l’Inghilterra va vicino al raddoppio prima con Bellingham che non arriva su un cross di Kane e poi con Phillips che calcia dal limite fuori di poco. Sul finire del primo tempo il secondo gol arriva: mano di Di Lorenzo e Kane dal dischetto non sbaglia.

L’Italia inizia il secondo tempo con un altro piglio. Pellegrini dopo pochi minuti ha una buona opportunità ma spara alto da ottima posizione. Dopo qualche minuto arriva pure il gol: assist del giocatore della Roma che trova Retegui solo in area che segna in diagonale. L’Italia continua a spingere trovando un’incredibile qualità nel palleggio che nel primo tempo era completamente assente. A dieci minuti dalla fine viene espulso Shaw ma l’Italia non trova la forza di pareggiare.

LE PAGELLE DELL’ITALIA

Donnarumma 6: subito chiamato a una gran parata su Bellingham non può nulla sul gol di Rice. Il rigore di Kane è imparabile e predica nel deserto con delle parate che limitano il passivo.

Di Lorenzo 5: oggi Grealish è in gran forma e non gli permette di spingere e giocare come fa col Napoli. Il suo fallo di mano regala il raddoppio all’Inghilterra.

Toloi 5: si perde Rice nell’azione del gol arrivando in contrasto troppo tardi. Risulta troppo timido in generale e anche i suoi passaggi non trasmettono sicurezza alla squadra.

Acerbi 5,5: l’Inghilterra non lo pressa lasciandolo impostare e palleggiare ma lui spesso è impreciso e prevedibile. Il centrale dell’Inter prova a limitare i danni ma anche nella fase difensiva è in difficoltà.

Spinazzola 6,5: è in buona forma e in generale riesce a raggiungere spesso la trequarti avversaria proponendosi bene anche in fase offensiva. Dialoga bene con Gnonto dopo l’ingresso del giocatore del Leeds United.

Barella 6: combatte su tutti i duelli e non si dà mai per vinto. Col passare dei minuti perde fiducia anche lui e abbassa il suo raggio d’azione mentre nella ripresa torna sui suoi livelli. (dal 62′ Cristante 6: viene messo in mediana con compiti di regia e interdizione, si fa rispettare e partecipa all’assalto finale).

Jorginho 5: schermato dai centrali inglesi non ha modo di gestire il gioco come lui sa fare. Viene servito poco e male tanto che perde alcuni palloni in zone pericolose. (dal 69′ Tonali 6: piazzato a centrocampo prova a farsi vedere in zona offensiva costringendo i centrocampisti inglesi a retrocedere).

Verratti 6,5: prova a mettere ordine a centrocampo dove c’è molta confusione e soprattutto nel secondo tempo trova le giuste geometrie per dirigere bene l’azione italiana. (dal’88 Scamacca s.v.)

Berardi 5: non ha modo di mettersi in mostra e rimane stretto nella morsa tra Shaw e i centrocampisti. Si fa vedere poco e non trova mai il tiro. (dal 62′ Politano 6: entra bene in partita scaldando il pubblico del Maradona con delle belle accelerazioni).

Retegui 6,5: mostra qualche buon movimento ma viene sovrastato fisicamente dai centrali inglesi. Non molla nonostante sembrasse una serata difficile e segna un bel gol al debutto.

Pellegrini 6,5: da esterno sinistro incide e prova ad accentrarsi per aiutare il centrocampo senza grande successo. Nella ripresa cambia atteggiamento ed è una spina nel fianco costante. Serve un bell’assist a Retegui. (dal 69′ Gnonto 6: ha un buon impatto sul match creando apprensione sulla sinistra e mettendo dei palloni interessanti in area).

All. Mancini 6: l’Italia ritrova la sua identità solo nel secondo tempo. La mancata qualificazione al Mondiale segna ancora le sicurezze azzurre ma lui sta provando in tutti i modi a migliorare le cose.

 

LE PAGELLE DELL’INGHILTERRA

Pickford 6: gioca bene con i piedi e non può nulla sul gol di Retegui. Per il resto fa qualche buon’uscita e amministra bene la difesa.

Walker 6: elemento tattico della difesa inglese ha il compito non facile di contenere le avanzate di Spinazzola ma limita bene i danni.

Stones 6: ferma il tiro di Retegui e poi si limita a far iniziare l’azione offensiva. Non viene sollecitato particolarmente dall’Italia e compie una prova sicura.

Maguire 5,5: in marcatura su Retegui è infallibile nel primo tempo ma poi nella ripresa sbaglia l’uscita da cui nasce il gol azzurro.

Shaw 5: spinge con costanza a sinistra e lascia in ombra Berardi. Trova buone combinazioni con i centrocampisti e Grealish ma nel secondo tempo rovina tutti venendo espulso in pochi minuti.

Phillips 5,5: non si vede molto a centrocampo e svolge per lo più una partita tattica in mezzo al campo. Ha avuto anche un’importante occasione ma non ha trovato lo specchio della porta.

Rice 7: trova il gol in maniera furba in mezzo a tante gambe. Per il resto in fase di interdizione è un guerriero quasi insuperabile davanti alla difesa.

Bellingham 7: le sue progressioni sono impressionanti ed è lui con le sue falcate ad accelerare l’offensiva inglese. Un suo tiro viene respinto ottimamente da Donnarumma ma in generale la sua posizione è dominante sul campo. (dal 85′ Gallagher s.v.)

Grealish 5,5: è in forma e mette in grande difficoltà la fascia destra dell’Italia. Sbaglia clamorosamente il 3-0 e da quel momento il suo rendimento cala fino a scemare. (dal 69′ Foden s.v.) (dal 81′ Trippier s.v.)

Kane 7: propizia il primo gol con un tiro respinto e poi guadagna un rigore che lui stesso trasforma. Segna il gol storico che lo rende il più grande cannoniere del nazionale inglese.

Saka 6: interagisce bene con i compagni senza provare troppo l’uno contro uno ma preferendo partecipare alla manovra con movimenti che non danno riferimento agli italiani. (dal 85′ James s.v.)

All. Southgate 6,5: ha trovato il sistema giusto per l’Inghilterra e ora dovrà solo preparare al meglio l’ultimo assalto a un tanto agognato trofeo, ovvero l’Europeo del 2024. Rimane clamoroso però il calo nel secondo tempo ed inspiegabile il cambio di Foden.

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Il report dell’allenamento odierno del Lecce: ai box Pongracic, differenziato per Dermaku

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Lecce

Al rientro dalla sosta per le nazionali, il Lecce affronterà l’Empoli in campionato. La squadra di Baroni si è ritrovata questo pomeriggio sul campo dell’Acaya per riprendere gli allenamenti e per preparare al meglio la gara. Questo il comunicato pubblicato sul sito del club salentino.

DIECI ASSENTI“Nel pomeriggio i giallorossi hanno ripreso la preparazione sul campo dell’Acaya nella settimana in cui si osserva la sosta di campionato. Assenti per gli impegni con le rispettive Nazionali i calciatori Banda, Ceesay, Colombo, Falcone, Gallo, Gendrey, Hjulmand, Helgason e Voelkerling. Assente anche Pongracic, impegnato in fase fisioterapica e ricondizionamento mentre Dermaku ha proseguito nel lavoro personalizzato di ricondizionamento. Domani allenamento al mattino sul campo dell’Acaya”.

 

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Flash News

La conferenza di Mancini: “Con l’Inghilterra una classica, Retegui mi ricorda il primo Batistuta”

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Italia

In vista della partita d’esordio delle qualificazioni ad Euro 2024 contro l’Inghilterra, in programma domani alle ore 20:45, ha parlato il CT dell’Italia Roberto Mancini in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni.

FORMAZIONE “Abbiamo giocato con un modulo diverso nelle gare di Nations League. Si potrebbe anche cambiare, ma nel 4-3-3 ci sentiamo a nostro agio, soprattutto per giocare una partita molto propositiva. Dipenderà da noi, dobbiamo cercare di fare ciò che abbiamo fatto e quindi ritornare a vincere, tornare a essere quelli che siamo stati prima”.

L’INGHILTERRA“Ormai è diventata una classica, l’Inghilterra è una delle migliori squadre al mondo. Ha una lista di giocatori straordinari, anche domani sarà una gara molto difficile. Noi cercheremo di fare la nostra partita, ma non sarà semplice per entrambe“.

RETEGUI“Arrivare così dall’Argentina all’Italia, e non in una squadra di club, non è semplice. Un po’ di tempo ci vuole, ma il ragazzo è educato e sveglio. È un centravanti bravo e giovane, abbiamo una grande fiducia e dobbiamo dargli un po’ di tempo. È un centravanti classico, vedo che molti lo paragonano a Denis. Io mi ricordo quando Batistuta arrivò in Italia, lo ricorda. Chiaramente è un ragazzo giovane e ha bisogno di tempo e di crescere. Credo non ci metterà molto ad ambientarsi”.

IL NAPOLI E IL MARADONA“La Nazionale quando è venuta a Napoli è sempre stata aiutata dal pubblico. Per noi è la prima gara di qualificazione e quindi dobbiamo disputare una buona partita, trascinarli. Il Napoli ha sempre fatto cose ottime, s’è sempre qualificato in Europa e ha sempre lottato per il vertice. Quest’anno è il momento più bello, la squadra gioca davvero bene, è una squadra che potrebbe fare qualsiasi cosa. Non diciamo nulla, siamo un po’ scaramantici: le squadre italiane in Europa possono fare bene, ma con qualche italiano in più sarebbe meglio“.

IL RICORDO DI VIALLI“È una grande emozione perché è la prima volta senza Vialli. Noi l’abbiamo avuto nel gruppo ed è stata una grande fortuna. È un grande dispiacere, le persone come lui saranno sempre vicine, sono persone immortali”. 

PROBLEMI TRA I TIFOSI“Io non sono della polizia. Generalmente sono sempre stati gli ospiti a creare problemi. La partita di calcio è sempre un momento di gioia per tutti e se i tifosi ospiti si comporteranno bene, io non credo ci saranno problemi“. 

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Flash News

Tacconi lascia l’ospedale, i medici: “Percorso sorprendente”

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Italia

Finalmente buone notizie sulle condizioni di salute di Stefano Tacconi. L’ex portiere azzurro, colpito da un’emorragia cerebrale lo scorso 22 aprile 2022, ha lasciato l’ospedale dove era ricoverato da quasi un anno e proseguirà la riabilitazione in una struttura vicino casa. A dichiararlo è stato il dottor Luca Perrero, direttore di Neuroriabilitazione dell’Ospedale di Alessandria. Queste le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.

LE CONDIZIONI -“Il percorso di Stefano Tacconi è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio e cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team infermieristico e della sua Coordinatrice, fisioterapico, logopedico, psicologico e degli oss. Sicuramente la tenacia, l’impegno, l’umore e la notevole prestanza fisica hanno facilitato il recupero, che in questi mesi ha visto un lavoro costante su tutti i piani, utilizzando sia le palestre sia i laboratori occupazionali della struttura, dove ha espresso capacità e interessi, come quello per la cucina, che erano presenti nella sua vita quotidiana precedente all’episodio traumatico”.

Anche la famiglia Tacconi ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale a tutto lo staff medico dell’ospedale.

LA LETTERA DELLA FAMIGLIA“Il Borsalino ci è entrato nel cuore e nell’anima. Un grazie di cuore a tutto lo staff dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, a quello del Borsalino e, specialmente, a Laura, la fisioterapista che ci ha seguito dal primo all’ultimo giorno”.

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