Quali sono le maggiori cause degli infortuni che tormentano i calciatori? Ne abbiamo parlato con il Dott. Danilo Casali, esperto in ambito di infortuni muscolari nello sport. Di seguito l’intervista rilasciata a Numero Diez.
Quando un club è in preda agli infortuni, si tende a dare sempre la colpa ai preparatori atletici: come mai secondo lei?
“Io non sono un preparatore atletico e non difendo la categoria a prescindere, però le critiche che vengono date allo staff atletico spesso sono eccessive. Se sono in Serie A sono preparati ed hanno esperienza. Nel caso di una ricaduta muscolare, quando un giocatore rientra in campo dopo un infortunio, ha superato tutti i test del caso ed era teoricamente pronto per rientrare, ma le cause che hanno portato all’infortunio sono evidentemente ancora presenti e non rilevabili dalle valutazioni attuali. C’è una zona d’ombra sulla quale è possibile far luce“.
Molte volte la colpa degli infortuni muscolari viene data al poco riscaldamento. Quanto, invece, conta un sovraccarico in un infortunio?
“In ambito professionistico il riscaldamento avviene con definiti programmi warm-up ed un infortunio iniziale è legato ad altre cause. Se lo staff ha svolto bene i programmi, un sovraccarico assoluto non si verifica mai. Il problema è il sovraccarico relativo per qualche atleta, se nell’assetto del suo sistema muscolo-scheletrico, è presente un background disfunzionale molto spesso non inquadrato, che gli farà tollerare male carichi ed attività potenzialmente corretti. Nella prevenzione sono previsti molti allenamenti per la forza e di tipo neuromotorio, per migliorare le risposte muscolari nelle situazioni più differenti. Sono imprescindibili per reggere certi carichi, ma possono andare in conflitto con specifici problemi del singolo, creando il terreno fertile per un infortunio insorto senza nessuno sforzo apparente”.
Cosa manca solitamente negli staff atletici?
“Manca la valutazione biomeccanica di ogni singolo individuo, per rendersi conto delle caratteristiche posturali associate a piccole perturbazioni di funzionamento asintomatiche presenti. È su questa valutazione e sulle successive strategie per modulare la funzionalità che si gioca la partita per rafforzare l’efficacia della prevenzione attuata sulla squadra”.
Il massaggio sportivo può aiutare a prevenire o a curare un infortunio? Quanto conta nel pre e nel post partita?
“È fondamentale e non è pensabile che certe fasi della gestione di un atleta non prevedano il massaggio, specialmente nel post-partita. Non incide però sul riequilibrio di certi parametri legati ai problemi che ho appena citato. Come stiamo vedendo anche in questo campionato, la prevenzione degli infortuni muscolari deve forzatamente essere perfezionata integrando altre conoscenze ai programmi attuali. Diversamente il problema sarà più che ricorrente, con un prezzo che pagano tutti, anche i tifosi e lo spettacolo”.