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ESCLUSIVA – Graffiedi: “Ecco come preparerei Milan-Napoli"

Champions League

ESCLUSIVA – Graffiedi: “Ecco come preparerei Milan-Napoli”

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Saelemaekers Milan

ESCLUSIVA GRAFFIEDI – La nostra redazione di Numero Diez ha avuto il piacere di  intervistare in esclusiva Mattia Graffiedi, ex attaccante di diverse squadra di Serie A (tra cui Napoli e Milan) e attuale tecnico del Forlì. Nell’intervista che vi proponiamo abbiamo sviscerato diversi temi tra cui proprio la sfida di Champions League tra i rossoneri e gli azzurri, ripercorrendo le tappe della sua carriera da calciatore e quella presente da allenatore. Ecco di seguito l’intervista completa.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A MATTIA GRAFFIEDI

Partiamo dal tuo passato come calciatore. Nell’estate del 1999 sei passato dal Cesena al Milan per 15 miliardi di lire, anche se per una serie di infortuni non sei riuscito ad esprimere il tuo talento con i rossoneri. Quale ricordo hai di quella parentesi? Con chi hai legato di più in quella stagione?

“Quando si è presentata questa occasione di andare a giocare nel Milan, essendo anche tifoso, ho realizzato un sogno. Purtroppo non sono riuscito a indossare la maglia rossonera in partite ufficiali, ma resta comunque il ricordo di una bellissima esperienza. All’inizio avevo tanto imbarazzo ad allenarmi con gente del calibro di Maldini, Costacurta e Rossi, ma devo dire che sono riusciti a mettermi subito a proprio agio anche perché i veri professionisti sanno come comportarsi con i giovani appena arrivati. Mi sono trovato molto bene con Leonardo e Boban, ma soprattutto con Gattuso con cui condividevo diverso tempo anche fuori dal campo”.

Dopo questa stagione, hai cercato il rilancio prima nel 2001 al Cesena, e poi al Napoli in Serie B. Come mai avevi deciso di andare a giocare per gli azzurri? Cosa ti ricordi di quell’annata?

“Al Napoli ho vissuto un’altra esperienza davvero gratificante, soprattutto perché venivo da una stagione in cui non avevo giocato. In quell’anno sono riuscito a trovare la giusta continuità e abbiamo anche sfiorato la promozione. Napoli è davvero una piazza incredibile, soprattutto fuori dal campo. L’affetto dei tifosi non è mai mancato ed è qualcosa unico anche perché lì il calcio viene vissuto in modo quasi mistico”.

I sorteggi di coppa ci hanno regalato un derby ai quarti tra Napoli e Milan. Per te che hai giocato con entrambe le squadre, come vedi questo confronto? Hai un pronostico?

“Ovviamente tiferò per i rossoneri, ma ci sono rose più quotate per la vittoria della Champions, tra cui appunto il Napoli di Spalletti. In questa stagione stanno davvero esprimendo un gioco bellissimo sia in campionato che in coppa, ma in una doppia sfida europea nulla è scontato poi è chiaro che al momento do più chance di passare il turno al Napoli, anche se gli stimoli dei rossoneri saranno diversi dalla sfida di campionato“.

Proviamo un gioco ora, considerato che sei un allenatore come prepareresti questa partita nei panni di Spalletti e Pioli?

“Essendo due squadre che si conoscono molto bene, in realtà non esiste tanta preparazione. Sia Milan che Napoli sanno dell’importanza di questo scontro e sono convinto che entrambi gli allenatori sapranno motivare i calciatori, soprattutto Pioli che conosco molto bene. Io sono convinto che saranno due match in cui verranno fuori i singoli, anche perché con il nuovo regolamento in cui il gol in trasferta non vale più doppio le partite rimangono più aperte”.

La squadra rossonera quest’anno sta dimostrando di essere molto discontinua e di fare fatica soprattutto con le piccole in A. Secondo te cosa dovrebbe fare Pioli di più per migliorare sotto questo aspetto?

“Per me ci sono state troppe aspettative su questa rosa anche se nella scorsa stagione è arrivata la vittoria del campionato. Pioli ha fatto un enorme lavoro costruendo una squadra che ancora oggi, nonostante i risultati negativi, è protagonista sia in Italia che in Europa. Non è un problema di condizione fisica, semplicemente può accadere che in una stagione una squadra possa avere un periodo altalenante. Penso anche che a breve Pioli possa tornare a giocare a quattro in difesa e tornare al vecchio modulo “.

Torniamo alla tua carriera giocata. Da calciatore quali sono state le stagioni in cui sei riuscito ad incidere di più?

“Le mie annate migliori sono state sicuramente quelle dopo Napoli, con Gigi Simoni ad Ancona siamo riusciti a vincere il campionato in maniera davvero inaspettata. L’anno dopo sono passato alla Fiorentina dove ho vissuto un grande anno anche sotto il punto di vista della finalizzazione e con i viola ho ottenuto la seconda promozione nella massima serie”.

Ora alleni il Forlì in Serie D. Quali sono i tuoi “credo” calcistici? A chi ti ispiri come allenatore?

” L’anno scorso a gennaio sono stato promosso come allenatore della prima squadra del Forlì e a fine stagione sono stato riconfermato anche per questo campionato dopo la salvezza. Io ho avuto la fortuna di conoscere diversi tecnici bravi come Simoni, Mondonico e appunto Pioli. A me piace l’idea di portare un calcio divertente, alle mie squadre chiedo di avere grande entusiasmo e la volontà di sacrificarsi“.

Per concludere l’intervista, quali sono i tuoi prossimi obiettivi personali?

“Nel breve ovviamente desidero salire in Serie C con il Forlì. Come prossimo obiettivo, vorrei allenare tra i professionisti“.

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Calcio Internazionale

Quante squadre i campionati europei porterebbero in Champions League con l’attuale ranking

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Champions League

QUANTE SQUADRE I CAMPIONATI EUROPEI PORTEREBBERO IN CHAMPIONS LEAGUE CON L’ATTUALE RANKING – A partire dalla stagione 2023/2024, la Champions League ha subito importanti cambiamenti che segnano la fine dell’era degli otto gruppi e delle 32 squadre nella fase finale. Con l’avvento della stagione 2024/2025, il torneo si rinnova completamente, accogliendo 36 squadre e adottando un formato a girone unico. Da questo girone unico verranno determinate le squadre qualificate agli ottavi di finale e così via. Questa modifica alla Champions League porta con sé una nuova opportunità per le leghe europee, che potranno vantare una squadra in più rispetto al passato nelle fasi avanzate del torneo.

RANKING UEFA: IL REGOLAMENTO

Il Ranking UEFA considera le prestazioni delle squadre nei campionati europei nelle ultime quattro stagioni, oltre all’attuale stagione in corso. Questo calcolo determina il numero di squadre ammesse alla fase a gironi della UEFA Champions League, UEFA Europa League e UEFA Europa Conference League, nonché il numero di squadre che devono affrontare i preliminari, in base al coefficiente del campionato di appartenenza. A partire dalla stagione 2024/2025, i primi cinque campionati nel Ranking UEFA (Bundesliga, La Liga, Premier League, Serie A e Ligue 1) otterranno l’ammissione di quattro squadre ciascuno alla fase a gironi della UEFA Champions League. I primi due posti del suddetto Ranking, vanteranno una squadra in più.

IL RANKING UEFA ATTUALE

Italia – 17.714 punti
Germania – 16.356 punti
Inghilterra – 16.250 punti
Francia – 14.750 punti
Spagna – 14.437 punti
Repubblica Ceca – 13.250 punti
Belgio – 13.200 punti
Turchia – 11.500 punti
Portogallo – 10.666 punti
Olanda – 10.000 punti

QUANTE SQUADRE I CAMPIONATI EUROPEI PORTEREBBERO IN CHAMPIONS LEAGUE CON L’ATTUALE RANKING

Attualmente, dunque, Italia e Germania si assicurerebbero un posto aggiuntivo nella UEFA Champions League 2024/2025, rispetto al consueto, grazie alla loro posizione ai primi due posti nel Ranking UEFA. Le squadre di Serie A e Bundesliga a partecipare alla prossima edizione sarebbero cinque.

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Champions League

Luis Enrique: “La sfida contro il Barcellona sarà dura per me”

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PSG, Luis Enrique rivaluta le posizioni di Paredes e Wijnaldum

Il tecnico del PSG Luis Enrique è tornato in diretta sul suo canale Twitch per presentare la Fondazione Xana, creata con l’obiettivo di accompagnare i bambini gravemente malati. Il riferimento è ovviamente alla figlia di Luis Enrique, Xana, scomparsa nel 2019 in seguito a una grave malattia a soli nove anni. Il tecnico spagnolo ha però anche parlato del Barcellona, prossimo avversario dei parigini in Champions League e lo ha fatto con uno sguardo al futuro.

LE DICHIARAZIONI DI LUIS ENRIQUE

BARCELLONA“Ho sempre detto che mi piacerebbe tornare però la realtà dice che è molto difficile che i nostri cammini si incrocino. Avranno bisogno di un allenatore, però io ho un contratto e non è da me annullare un contratto. La sfida contro il Barcellona la vedo molto difficile, non solo perché ha vinto cinque Champions League, ma anche per la grandezza del club. Sono un Culé (tifoso del Barcellona) e lo sono da venticinque anni, però questo è il mio lavoro e proverò con tutto me stesso a far passare il turno alla mia squadra. Ci sono sei o sette giocatori del Barcellona che giocherebbero titolari al PSG o al City. Questa non è la sua miglior stagione, però sarà una partita molto complicata e sarà dura per me dal punto di vista mentale”. 

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Calciomercato

Kjaer sul rinnovo con il Milan: “Sono nel posto in cui voglio essere”

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Simon Kjaer, giocatore del Milan e della Danimarca - Serie A, Coppa Italia, Champions League, Europa League

Il difensore del Milan classe 1989 Simon Kjaer si è espresso a bold.dk, testata giornalistica danese, direttamente dal ritiro con la Danimarca riguardo al suo possibile rinnovo con il Milan.

LE PAROLE DI SIMON KJAER

SUL RINNOVO –  “Il rinnovo con il Milan? Per quanto mi riguarda, sono nel posto in cui voglio essere. Gioco nel Milan, mi trovo bene nel Milan e ripongo molte speranze in me stesso. Ma che la decisione venga presa adesso o tra due mesi, per me non cambia nulla. Eravamo settimi o ottavi quando sono arrivato quattro anni fa. Adesso siamo in Champions League ogni stagione. Se posso restare a Milano sono molto felice. È sempre il club in cui ho cercato di arrivare, fin dalla prima volta che sono andato al Palermo. Se non sarà Milano, allora ho 35 anni e posso scegliere liberamente cosa voglio con la mia famiglia. Non mi preoccupa. A me va benissimo. Penso che tutti mi conoscano. Sono orgoglioso di quello che faccio. Ma non vengono a chiedermi di essere diverso”.

SULLE ALTRE POSSIBILITÀ –“Mentirei se dicessi di no. Ovviamente ho deciso diversamente. In precedenza ho anche rifiutato offerte dall’Arabia Saudita. L’ho fatto per molte ragioni. Innanzitutto perché in questo momento mi trovo nel posto in cui ho sempre desiderato essere. Ho fatto un bellissimo percorso calcistico, ho sempre desiderato giocare nel Milan e ho una vita incredibilmente bella a Milano. Mia moglie è svedese, quindi la Danimarca non è la sua casa, così come la Svezia non è la mia. I miei figli capiscono il danese, parlano un po’ come nel “Il calendario di Natale”. Ma la loro lingua principale è l’inglese. Sono sempre andati alla scuola di inglese. Ci siamo spostati una quantità incredibile di volte nelle nostre vite. Per noi l’Italia è diventata la nostra casa. È qui che viviamo da più tempo e ci divertiamo molto. Questo vale per tutta la famiglia”.

Queste sono le parole del difensore danese Simon Kjaer, che si dichiara pronto ad aspettare l’offerta di rinnovo da parte della società rossonera.

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Champions League

Castellini: “Donnarumma grande giocatore. Meret? non è facile fare il portiere al Napoli”

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LE PROBABILI FORMAZIONI DI NAPOLI-CAGLIARI

Terminato il match di ieri sera tra Inter e Napoli, con una pareggio che aiuta sicuramente i partenopei nel tentativo di stare aggrappato alla corsa Champions League, non è mancato il commento di Luciano Castellini. L’ex portiere del Napoli, intervistato a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, ha commentato la stagione di Meret e dei nerazzuri, inoltre ha evidenziato quanto sia difficile giocare in quel ruolo spiegando gli errori di Donnarumma. Di seguito le dichiarazioni.

LE PAROLE DI CASTELLINI

INTER-NAPOLI“L’Inter ha avuto molte più occasioni per chiuderla, poi è subentrata la fatica della partita in Coppa, forse anche la delusione dell’eliminazione. Il Napoli ha avuto più problemi, ma comunque ci sta pareggiare contro il Napoli, che ha dei grandi giocatori “.

SOMMER MIGLIO PORTIERE DELLA SERIE A“Non lo so. Con i portieri la critica è molto severa. Ora ci sono troppe tv, ai miei tempi c’era solo la Rai. Adesso se prendi gol lo vedi per 18 volte la settimana, sembra che ne hai subiti 20”.

ERRORI DONNARUMMA“Non sono severo con Donnarumma. Lui è stato proiettato in un calcio difficile subito, praticamente non ha fatto le giovanili, non ha avuto una scuola, è nato portiere, i suoi errori li ha fatti in Serie A o in Ligue 1. Ogni tanto ci sta che sbagli, ma è un grande portiere.”

STAGIONE MERET“Un po’ altalenante sì, però a Napoli non è facilissimo fare il portiere. L’ho fatto per otto anni, solo che io ero già attempato e quando sbagliavo non mi vergognavo a dirlo. Non è la situazione più serena per giocare, ma ultimamente mi pare stia giocando bene”.

RIMPIANTO INTER PER LA CHAMPIONS“Sull’1-1 ha avuto un paio di occasioni clamorose, poi ai rigori può succedere di tutto. Conoscendo Simeone, lui è uno tosto: se non corri e non sputi sangue come dice lui, non giochi”.

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