Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta
Filosofia, ormai risaputa, della Juventus. Pensiero professionale appartenente anche a Cristiano Ronaldo. Tutto ruota intorno a quella parolina magica: “vittoria“, il punto che collega la Vecchia Signora e CR7.
La spiegazione è nella ricerca, ossessionata e inesauribile, di essere il migliore, sempre e comunque. Questo è un aspetto preponderante nella storia del club bianconero e ha trovato il suo apice negli ultimi sette anni.
La società piemontese, dopo aver attraversato il periodo più buio dei suoi 120 anni per i noti fatti di Calciopoli, è tornata a fare la voce grossa. Nel 2012 ha rotto il ghiaccio tornando a trionfare nel campionato italiano. Da quel momento in poi non si è più fermata. Anno dopo anno, grazie ad un’efficientissima gestione sportiva, ha alzato sempre più il livello e ha continuato a vincere. E’ poi migliorata in campo europeo conseguendo risultati sempre più promettenti. Dopo la costruzione dello stadio di proprietà, è cresciuta anche in ambito commerciale. La Juventus, quindi, giorno per giorno ha lavorato per essere sempre la migliore.

È meglio, però, utilizzare il tempo presente perchè non si è certo fermata. La dimostrazione lampante è arrivata lo scorso 10 luglio. Un giorno particolare per l’intero popolo zebrato, quello dell’ufficialità dell’acquisto di Cristiano Ronaldo.
Il giocatore, migliore al mondo. Il campione portoghese non è arrivato al top per caso, ha semplicemente compiuto lo stesso percorso fatto dal suo nuovo club. Ha ricercato il livello più alto in assoluto e con tanto lavoro lo ha raggiunto. E non si è certo fermato.
CURA DI SÈ
Il suo programma da G.O.A.T. (Greatest Of All Time) prevede, innanzitutto, gli allenament con un’attenzione maniacale all’aspetto fisico. In passato si vociferava che facesse addirittura 3000 addominali al giorno. Quello che oggi non manca mai nelle sue giornate è la crioterapia. Un trattamento a -160° all’interno di un cilindro contente azoto liquido. Tale processo permette di recuperare dalla fatica, prevenendo anche gli infortuni. Quasi epico è il racconto di Ancelotti su Ronaldo e la sua crioterapia ai tempi del Real dopo i rientri a Valdebebas. Trascurando Irina.
L’altro punto su cui CR7 si concentra particolarmente è l’alimentazione, oculata, maniacale. Per essere il migliore nulla va lasciato al caso.

La ricerca della vittoria parte dunque dalla cura di sè con allenamenti quotidiani e nutrimento sano. I risultati sono importanti: attualmente il numero 7 ha un 3% in meno di massa grassa e un 4% in più di massa muscolare rispetto alla media. Per questi numeri, sembra avere 10 anni in meno.
Questa ossessiva cura di sè si deve al pensiero di vittoria che ha insito dentro di sè fin dalla nascita. Si dice, infatti, che da bambino, ai tempi dello Sporting Lisbona, di notte scappasse dal dormitorio del collegio per recarsi in palestra ad allenarsi. Fin da piccolo il suo obiettivo era essere il migliore. Non accetta la parola sconfitta mai, neanche fuori dal campo. Evra ha rivelato che, quando giocava nel Manchester United, CR7 è stato battuto più a volte da Rio Ferdinand a ping-pong. Così il fenomeno di Funchal si è allenato a casa prendendosi poi la rivincita. Davanti a tutti.
Tutto da l’idea di come la vittoria per l’ex giocatore del Real Madrid sia l’unica ragione di vita. Semplicemente, è l’unica cosa che conta, proprio come nell’ideologia della sua nuova squadra. Per tal motivo, la Juventus e Ronaldo fanno l’un per l’altro. Era forse destino che, dopo tanti rumors in passato, si sarebbero finalmente incontrati.
UNA NUOVA SFIDA
La Serie A non mi affascina particolarmente. Per me i campionati migliori in assoluto sono la Liga e la Premier League
Queste sono parole uscite dalla bocca di Cristiano Ronaldo quattro anni fa, dopo la consegna del secondo Pallone d’Oro. Rileggerle ora, dopo il suo passaggio alla Juventus, fa un certo effetto perchè categorica esclusione di un suo arrivo in Serie A. Non solo derivante dalla considerazione del campionato italiano poco alettante.

La spiegazione del suo cambio di orizzonte, 48 mesi dopo, l’ha fornita, in maniera indiretta, nella conferenza di presentazione da juventino:
Mi piacciono le sfide, non mi piace rimanere nella mia zona di comfort. È un campionato difficile, molto tattico, ma mi piace provare altre cose. È una sfida difficile, ma sarò preparato
Cristiano Ronaldo, nel momento più alto della sua carriera, ha lasciato il club dov’era re accettando una nuova sfida. Difficile, peraltro, perchè in Serie A è molto più complicato segnare e giocare un calcio offensivo che in Liga. In questa decisione si ritrova la grandezza del fuoriclasse lusitano. Non voler fermarsi mai alzando continuamente il tasso di difficoltà. Un concetto che rientra nella filosofia di essere sempre e comunque il migliore. Voler dimostrare di saper essere CR7 anche nelle situazioni più ingarbugliate. Essere il migliore.
LA MOTIVAZIONE
La particolare caratteristica a renderlo il più forte di tutti è, oltre alle indiscutibili doti tecniche, la motivazione.
Per me l’età non è un problema perchè sono ancora motivato. La cosa che voglio di più è andare sempre più avanti. Cerco sempre di fare il mio meglio
Raccontava così, il dicembre scorso, ad una leggenda della Juventus, Alessandro Del Piero. Si lamentava con coloro che parlando di lui, facessero riferimento alla sua età. Un rituale svolto negli ultimi giorni anche in Italia, in occasione del suo arrivo.
Migliora con gli anni. Nonostante, i 33 anni è migliore di prima. Lo ha dimostrato nell’ultima stagione con il Real Madrid e al Mondiale, trascinando da solo il Portogallo. Un fatto incredibile rapportato alla sua età, ma non casuale. Le sue enormi prestazioni in campo si devono, infatti, all’inesausta motivazione moto di spinta al sacrificio e al lavoro.

Le sue energie nervose, dunque, le può concentrare solo un unico pensiero: la vittoria. Per essere sempre il migliore, da dna Juventus.