Basket
Eurobasket 2017: la lente d’ingrandimento sui quarti di finale

Pubblicato
6 anni fa:
Germania-Spagna
Una sorprendente Germania si presenta ai quarti di finale contro gli ultimi superstiti dei favoritissimi della vigilia. La squadra di coach Fleming è una delle sorprese più belle di questo europeo (e l’abbiamo visto anche a spese nostre) con l’atletismo e la capacità in penetrazione di Schroeder al servizio di Benzing e Lo, i blocchi di Voigtmann ed un Theis che quando si accende diventa inarrestabile. Una squadra compatta in difesa, ottima per comunicazione e letture. Il playmaker di Braunschweig è ovviamente l’alfa e l’omega del roster: devastante in attacco , sa trovare falli importanti, preciso ai liberi, decision making di alto livello nel pick ‘n’ pop. La Francia ha dovuto fare i conti con tutto questo durante gli ottavi e ha pagato il prezzo di una difesa poco organizzata contro gli schemi dei tedeschi.
La Spagna rimane comunque avanti nei pronostici, forti di una presenza a rimbalzo costante, un visionario del gioco come Rubio ed una sequela di talenti (che però ha perso Abrines per strada) irraggiungibile per gli altri roster rimasti. Il baricentro degli iberici è spostato sui lunghi, con i fratelli Gasol ed Hernangomez fondamentali per punti, rimbalzi e blocchi. Rubio e Rodriguez con loro hanno un ventaglio di scelte invidiabile dal pick ‘n’ roll, portano pericolosità dall’arco, dalla media e dal post. Insomma, la Germania non è una squadra da sottovalutare ma la strada per la squadra di coach Scariolo sembra essere in discesa verso la finale.
https://www.youtube.com/watch?v=zBdhFrYbSdw
Slovenia-Lettonia
Sfida molto intrigante per talento ed organizzazione. Entrambe hanno superato gli ottavi contro squadre non irresistibili e si presentano ai quarti in grande forma. La Lettonia dei fratelli Bertans e di Porzingis è una macchina da triple (ben 25 tentate di media) con molti affidabili tiratori dall’arco. Timma è un giocatore fondamentale nei due lati del campo, Porzingis porta punti pesantissimi ed i due Bertans con Strelnieks e Peiners si occupano del playmaking. Il tiro dall’arco sembra essere estremamente affidabile (40% dal campo) e costruito bene, fondamentale in possesso per gran parte del roster che può offrire un rendimento costante per tutta la competizione. Da rivedere un paio di cose in difesa, soprattutto a livello di concentrazione.
La Slovenia arriva alla partita con Dragic in gran forma e Doncic che ci regala highlights a nastro. Importantissimo l’apporto di Randolph in attacco. Sfida che verrà probabilmente decisa dagli episodi e dalla capacità degli sloveni di limitare Porzingis ed il tiro dall’arco degli avversari altrimenti la Lettonia potrebbe avere vita facile.
https://www.youtube.com/watch?v=7SmDytmiKr8
Grecia-Russia
La Grecia ha trovato in Sloukas il grimaldello per scassinare la cassaforte della Lituania ma rimane lontana dall’essere la miglior squadra del lotto, almeno sulla carta. Con la Lituania sono venuti fuori i limiti difensivi di Calathes (che ha rincorso Kalnietis innumerevoli volte) ed una difesa sui pick ‘n’ roll non irreprensibile. Offensivamente però, lo stesso playmaker è quasi insostituibile per letture offensive e qualità alla manovra dei greci giustificandone ampiamente la sua presenza in campo. Papagiannis non sta incidendo come si poteva aspettare ed i soli Printezis e Sloukas non possono caricarsi sulle spalle tutto il peso della nazionale ellenica.
La Russia è un avversario molto ostico, con un ottimo Shved e Mozgov che sta facendo il suo dovere diligentemente. È anche vero che oltre a loro due le armi in mano a coach Bazarevich sono poche e limitare il playmaker russo è di vitale importanza. Sarebbe una sorpresa non vedere la Grecia in semifinale ma serve uno step in avanti per arrivare in finale con le credenziali giuste.
https://youtu.be/BqckfZ5Evuw
Italia-Serbia
I nostri hanno superato una Finlandia abbastanza spenta, in aperto contrasto con quella frizzante vista ai gironi. La difesa sarà il punto focale della partita e la base per continuare questo Eurobasket. Da limitare il più possibile i momenti di secca offensiva che ci sono costati la partita con la Germania e che a questi livelli non sono più permessi, Marjanovic e Kuzmic saranno un grattacapo importante per tutta la partita, per la loro stazza fisica e qualità dal post. Cusin sarà chiamato ad un lavoro eccezionale per limitarli, essendo il più adatto a contenere il più possibile un 1v1 in post. I due centri serbi sono anche degli eccellenti passatori quindi occhio ai raddoppi e al lato debole, terreno di caccia di Bogdan Bogdanovic. Occhio al pick ‘n’ roll della guardia ex-Partizan, bravo ad arrivare al ferro anche contro una difesa collassata.
La Serbia dovrà invece trovare un modo di fermare Belinelli, l’unico assieme a Datome che può portare punti anche in situazioni complesse. La difesa del ferro non sarà un grosso problema perchè l’Italia non cerca costantemente le penetrazioni ed i due centri sono difficili da superare se non attaccati in movimento. Muovere la palla bene sarà imperativo per cercare tiri non contestati ed attirare i loro lunghi fuori posizione. Qualità dei possessi ed una buona percentuale dal campo sono indispensabili così come fermare Bogdanovic, con queste due condizioni possiamo giocarcela alla pari, altrimenti sarà difficilissima.
https://www.youtube.com/watch?v=czw_I1ru7vI
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#Eurobasket 2017: Slovenia-Serbia, Dragic chiude la sua carriera da MVP e re d’Europa.
Altri Sport
Clamoroso Lebron James, le sue parole sul possibile ritiro: “Ci devo pensare”
Pubblicato
1 settimana fa:
Maggio 23, 2023
Nella nottata italiana i Los Angeles Lakers di Lebron James sono stati battuti, e eliminati per 4 a 0, dai Denver Nuggets per 111-113. Lakers che non riescono a riaprire la serie e che manda i Nuggets alle Finals aspettando la vincente di Miami-Boston.
Oltre che per la sonora sconfitta sulle 4 partite, il mondo del NBA è rimasto scosso per le dichiarazioni di Lebron James nel post partita, che lasciano pensare ad un possibile ritiro:
“Ho molto su cui pensare a livello personale sulla possibilità di proseguire con il basket, devo riflettere a fondo”
Dichiarazioni bomba del 4 volte campione NBA, che nonostante abbia ancora 2 anni di contratto, con l’ultimo opzionale, non pare più cosi certo di voler continuare a calcare i parquet della NBA. L’idea a cui tutti pensavano era quelli che il “Re” avrebbe aspettato il draft del figlio Bronny, per giocare una stagione insieme a lui. Ha poi confermato alla domanda sul possibile ritiro ai microfoni di un giornalista ESPN.
Poco prima, sempre nella conferenza stampa post partita, si è espresso così su una domanda riguardante la sua visione sulla prossima stagione:
“Vedremo cosa succede… non lo so. Non lo so. Ho molto a cui pensare a dire il vero. Personalmente, quando si tratta di basket, ho molto a cui pensare. Penso che sia andata bene, anche se non mi piace dire che è stato un anno di successo perché non sto giocando per nient’altro che vincere titoli in questa fase della mia carriera. Non mi diverto solo a fare una finale di Conference. L’ho giocata molte volte. E non è divertente per me non essere in grado di fare una finale di campionato”.
Basket
[VIDEO] Finale di Basket islandese: parte un coro contro la Juventus

Pubblicato
4 settimane fa:
Maggio 8, 2023
Simpatico siparietto quello avvenuto sabato durante la finale Scudetto del campionato islandese di basket.
Durante un momento di pausa del match tra Valur Reykjavik e Tindastoll, lo speaker del palazzetto ha fatto partire la celebre canzone dei Ricchi e Poveri, “Sarà perché ti amo”.
Finale scudetto in Islanda
Valur Reykjavik-Tindastoll, mentre arbitri consultano IR, la Var del basket,parte la musica, sentite ritornello materiale per le perle mediatiche @juventibus @massimozampini @mike_fusco pic.twitter.com/lwvcMIaUGm— Maurizio Biggi (@BiggioRef69) May 7, 2023
Fino a qui nulla di strano, ma durante il ritornello, il pubblico si lancia nel celebre coro (di matrice milanista) contro la Juventus, proprio sulle note della canzone.
Un episodio che ha già fatto il giro del mondo e che ha strappato un sorriso a molti in Italia, anche ai tifosi bianconeri.
Basket
Curry contro LeBron: sfavoriti a chi? Stanotte ritorna in scena il duello

Pubblicato
1 mese fa:
Maggio 2, 2023
Non saranno le Finals del quadriennio 2015/2018, ma questa notte sarà di nuovo Steph Curry contro LeBron James. E la Lega già si infiamma, per la serie che questi due talenti potrebbero mettere in piedi.
Il primo guida ormai dal 2009 i Golden State Warriors, con cui ha vinto 4 anelli e segnato un’epoca. Il secondo si è legato con i Los Angeles Lakers nel 2018, laureandosi campione NBA per la quarta volta nella sua storia la stagione successiva.
I PRECEDENTI
Nel 2018 i Golden State Warriors di Curry, Thompson, Durant e Green hanno spazzato via i Cleveland Cavaliers di LeBron James nelle Finals con un nettissimo 4-0. Da un lato abbiamo, probabilmente, la squadra più forte della storia come quintetto titolare. Dall’altro lato un roaster in evidente fase calante che LeBron James, se non da solo quasi, ha trascinato alle Finals. Le sue ottave Finals NBA consecutive, tra Miami Heat e Cleveland Cavaliers.
Nonostante il risultato senza repliche, infatti, dalle parti di Cleveland, King James fu idolatrato come una divinità, quando a fine anno svestì la casacca della franchigia dell’Ohio. Il motivo di tale amore incondizionato del pubblico dei Cavs è dovuto al fatto che il primo addio, che a tutti è sembrato un vero e proprio tradimento, commercializzato all’inverosimile con “The Decision“, è stato ampiamente colmato. Nella sua seconda avventura ai Cavs, LeBron ha portato la squadra ad un livello superiore. E, soprattutto, ha portato a casa il primo anello della storia della squadra. Lo ha fatto con un’impresa degna di nota: prima e unica volta nella storia che una squadra in svantaggio di 3-1 in una serie di Finals è riuscito a ribaltare e vincere.
Quell’estate, LeBron ha lasciato la sua Cleveland e la Eastern Conference, per sbarcare ad Ovest, per la prima volta in carriera, a quasi 34 anni. Con la casacca gialloviola, LeBron ha subito scritto la storia, vincendo il titolo nel 2020 e, soprattutto, tenendo alto il nome di Kobe Bryant, leggenda e volto storico dei Lakers tragicamente scomparso nel gennaio dello stesso anno. Ma dal 2018, non ci sono più stati scontri in un play-off tra Steph Curry e LeBron James. Ci si è andati vicini, se si pensa che nella stagione 2020/21 le due squadre si sono affrontate in un play-in, in cui è stato il King ad avere la meglio.
Ma si tratta di una sfida facilmente oltrepassabile. In primis, perchè non è reputata parte della post-season. In secondo luogo, perchè è stata una sola gara disputata, non una serie.
COINCIDENZA DELLE STELLE
LeBron James è di Akron, Ohio. Per tutti ora è “Il King“, ma per anni è stato “Just a kid from Akron“. Un’etichetta nata per erssere dispregiuativa e limitante nei suoi confronti e che ora, invece, lui stesso sfoggia con orgoglio. Il ragazzo venuto dal niente, in possesso solo di un talento sconfinato, schiacciato dalle attese sin dal suo ingresso nella Lega a soli 18 anni. Ed ora diventato leggenda.
Ma se andassimo a leggere, invece, data e luogo di nascita di Steph Curry, ritroveremo un nome familiare. Anche in questo caso, Akron, Ohio.
Le due stelle più rappresentative del basket americano degli anni 2010, vincitori di 7 titoli complessivi su 1o disponibili tra il 2010 e il 2020 concittadini. Nati nello stesso ospedale di Akron, a poco più di 3 anni di distanza. Quando le stelle (in questo caso, in senso astronomico) decidono di dare alla luce altre stelle (ora parliamo di Curry e James), il risultato non può che essere esplosivo. Stanotte, dopo 5 anni dall’ultima volta, i due si guarderanno di nuovo negli occhi in una serie da dentro-o-fuori valida per i Play-off. Con la consapevolezza che solo uno dei due potrà andare avanti.
La cosa più ironica, però, è che i due fuoriclasse sono arrivati a questa sfida scollandosi l’etichetta di chi li dava come “sfavoriti“. Memphis Grizzlies (avversari dei Los Angeles Lakers) e Sacramento Kings (avversari dei GSW) avevano dalla loro un miglior piazzamento in regular season e sembravano favoriti, con una eventuale Gara 7 in casa. Per i Grizzlies questa Gara 7 non si è neanche giocata. Curry, invece, ha letteralmente vinto quella giocata contro i Kings, con la migliore prestazione della storia in termi di punti segnati (50) in una Gara 7.
Da stanotte saranno l’uno contro l’altro, in una sfida che si prospetta già elettrica e piena di colpi di scena.
TUTTO SU SKY
La diffusione dell’NBA in Italia, ormai da anni, è governata da SKY. Su SkySport NBA (ed in streaming su NOW) sarà possibile assistere alle prime quattro gare in diretta e in replica. Si inizia stanotte alle 4:00 ora italiana.
Gara 1
LIVE nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio ore 04:00
Repliche mercoledì 3 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45
Gara 2
LIVE nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 maggio ore 03:00
Repliche venerdì 5 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45
Gara 3
LIVE nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio ore 02:30
Repliche domenica 7 maggio ore 14:00 e 19:30
Gara 4
LIVE nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 maggio ore 04:00
Repliche martedì 9 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45
Eventuali gara 5, gara 6 e gara 7 verranno comunicate in seguito.
Altri Sport
LeBron James supera Kareem: i 5 canestri più iconici della carriera del Re

Pubblicato
4 mesi fa:
Febbraio 8, 2023
Nella notte LeBron James ha superato Kareem Abdul-Jabbar diventando così il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia dell’NBA. Nella partita persa dai suoi Lakers in casa alla Crypto.com Arena contro gli Oklahoma City Thunder, il Re ha riscritto la storia: con un canestro in fade-away ha raggiunto quota 38.388 punti in carriera, aggiungendone due poco dopo, così da superare l’ex Bucks. Riviviamo insieme i cinque canestri più iconici della sua straordinaria carriera.
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – TOMAHAWK DUNK CONTRO MILWAUKEE
Probabilmente la giocata più conosciuta del Re: il celebre passaggio dal suo compagno di mille avventure Dwayne Wade a inizio partita con i Milwaukee Bucks. Questa giocata ha dato vita ad una delle foto più iconiche della storia del basket e non è un caso che ci sia proprio LeBron a schiacciare in contropiede, mentre Wade esulta già a mani aperte.
Favorite Wade LeBron Dunk. #HeatNation pic.twitter.com/X8ldRBDqqi
— @MiaHeatNews (@MiaHeatNews) June 21, 2015
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – FADE-AWAY DEL PAREGGIO CONTRO GLI WASHINGTON WIZARDS
Come dimenticare uno dei canestri forse più complicati della sua carriera. Immaginiamo il momento: 117-120 per gli Wizards con 3.4 secondi sul cronometro. I Cleveland Cavaliers di LeBron James non hanno più timeout e devono rischiare la giocata. Sarà Kevin Love a lanciare la palla stile football americano per trovare LBJ che riceve spalle a canestro. Trova il tempo di guardare dove si trova, per poi mettere i piedi dietro la linea dei tre punti e sparare una tripla impossibile in fade-away. Risultato? Canestro con sponda sul tabellone e pareggia la partita (poi vinta 140-135) per forzare i tempi supplementari. Un canestro fuori dall’ordinario, un canestro da Re.
Ce tir de LeBron face aux Wizards en 2017…
Complètement dingue.pic.twitter.com/IOg0cIrgE8
— 50 Nuances 🇺🇸🏀 (@50NuancesDeNBA) January 10, 2023
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – SCHIACCIATA CONTRO HOUSTON IN MEMORIA DI KOBE BRYANT
LeBron James, come in generale tutti gli amanti del basket, è sempre stato molto legato alla figura di Kobe Bryant. Dopo la sua morte il 26 gennaio 2020, l’ex Miami Heat si è mostrato tra i più commossi durante le celebrazioni allo Staples Center (ora Crypto.com Arena). Qualche giorno dopo la sua morte, esattamente il 7 febbraio 2020, LeBron ha voluto ricreare una schiacciata che fece lo stesso Kobe ben diciannove anni prima. Il Re ruba palla, parte indisturbato in contropiede e piazza una schiacciata all’indietro sullo stesso parquet, nello stesso canestro di Kobe Bryant. Un tributo apprezzato da tutti i tifosi, una schiacciata che verrà ricordata da tutti con un significato particolare.
Same arena. Same basket. Same dunk. 19 years apart. 💜💛 pic.twitter.com/fj7HRmqv3c
— Los Angeles Lakers (@Lakers) February 8, 2020
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – POSTER SU JASON TERRY
Bisogna dire che LeBron James potrebbe riempire le pareti di casa sua con tutti i poster che ha collezionato in carriera, ma probabilmente il più iconico e “cattivo” è quello contro i Boston Celtics nel 2013. I suoi Miami Heat rubano palla e dopo aver ricevuto da Mario Chalmers, Norris Cole alza per LBJ che arriva a schiacciare sulla testa di Jason Terry. Il giocatore dei Celtics prova a saltare per contrastarlo, ma c’è poco da fare. Dopo aver aggiunto alla sua collezione uno dei poster più conosciuti della storia dell’NBA, James guarda per terra il povero Terry, spazzato via dal suo strapotere fisico. Dominante e fisicamente incontenibile sono due definizioni che probabilmente contraddistinguono il Re.
Eight years ago today, @KingJames served up one of the FILTHIEST posters on Jason Terry 😤
(via @NBA) pic.twitter.com/Xfpgz5zSya
— Bleacher Report (@BleacherReport) March 18, 2021
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – BUZZER BEATER NELLA VITTORIA CONTRO I MAGIC NEL 2009
Si poteva mettere il fade-away di questa notte come ultimo canestro iconico, ma sarebbe troppo scontato. La scelta ricade su uno dei buzzer beater più decisivi della carriera di LBJ. Contro Orlando nel 2009, sul punteggio di 95-93 per i Magic con un 1.0 sul cronometro, la palla arriva al Re. La serie di playoff era partita male, sotto 1-0 dopo la prima sconfitta in casa e ci pensa proprio James a pareggiare momentaneamente la serie (poi persa 2-4). Rimessa per i Cavaliers, palla a LeBron che in “catch and shoot” spara da tre punti e sancisce la vittoria dei suoi Cavs per 96-95. Un buzzer beater da ricordare, il primo della sua carriera, per LBJ, nonostante poi la serie si sia conclusa con una sconfitta alle finali di conference.
On commence par le premier buzzer beater de la carrière de Lebron face a Orlando. Le premier d’une belle série pic.twitter.com/LxBscGKl8N
— ‘ (@sulzz93) February 7, 2023
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