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Strategie differenti

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All’Europeo Under 21 si stanno mettendo in mostra numerosi giovani talenti. Non stanno mancando le sorprese (vedi Slovacchia e Repubblica Ceca), alle quali si affiancano alcune delusioni e altre conferme.

Facciamo però un passo indietro.

Per questo torneo era possibile convocare anche i calciatori nati nel 1994 perché, quando iniziarono le qualificazioni due anni fa, i calciatori classe ’94 erano ancora ventunenni. Come si sono comportate le grandi federazioni europee in merito? Quali strategie hanno funzionato fino ad ora?

GERMANIA: LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE

La Federazione tedesca si trovava a scegliere le convocazioni per ben tre tornei: il Mondiale Under 20, l’Europeo Under 21 e la Confederations Cup. I tedeschi hanno deciso, nonostante le tre competizioni, di lasciare a riposo i big e di dare molto spazio ai giovani.

Solo 5 ragazzi del ’94 presenti all’Europeo, tutti gli altri in Russia con la Nazionale maggiore. Draxler, Werner, Emre Can, Brandt, Sanè e Kimmich su tutti, per un totale di ben dodici giocatori che avrebbero potuto disputare il torneo con la Nazionale minore, e che invece si giocano un posto al Mondiale dell’anno prossimo anche passando dalla Confederations Cup. In Polonia invece, subito dentro molti ragazzi che si sono resi protagonisti alle Olimpiadi di Rio2016: tra questi Selke e il talento Gnabry.

La possibilità di avere a disposizione un bacino così ampio aiuta, ma questa grande disponibilità di giocatori è il frutto del lavoro del movimento calcistico tedesco. I ragazzi vengono fatti spesso esordire da giovanissimi, e vengono schierati con continuità. Anche la scelta di portare una Nazionale così giovane alla Confederations va in questa direzione: parte dei calciatori presenti in Russia quest’anno, ci tornerà anche l’anno prossimo, accompagnato dai vari Neuer, Hummels, Ozil e i loro compagni, che per ora si godono l’estate. I risultati fin qui non deludono: due vittorie nette all’Europeo, una vittoria e un pareggio in Confederations. L’esperienza in Corea del Sud invece non è stata delle migliori: i tedeschi hanno superato il girone tra le migliori terze, e sono stati poi eliminati dallo Zambia agli ottavi.

SPAGNA, SUPREMAZIA TECNICA

Un’altra federazione da sempre attenta alla crescita dei giovani è la Spagna che, in Polonia, ha deciso di confermare quasi totalmente la squadra che ha fatto le qualificazioni, convocando alcuni 23enni che si sono già affermati nel calcio europeo. La federazione spagnola doveva pensare solo al torneo dei giovani e, di fatto, ha convocato i suoi uomini migliori. In Polonia ci sono tra gli altri i classe ’94 Deulofeu, Saul, Denis Suarez, senza contare i più giovani Hector Bellerin (’95) e il gioiello Marco Asensio (’96), che si sono già affermati rispettivamente all’Arsenal e al Real Madrid.

Forse la squadra con il più alto tasso tecnico dell’Europeo, nessun big lasciato a riposo. La differenza in questo caso però la fa il fatto di aver portato in Polonia i calciatori che avevano fatto le qualificazioni, e la squadra infatti è arrivata all’appuntamento decisivo già rodata. Le furie rosse hanno incantato nelle prime due giornate, segnando otto gol in due partite, e si sono già guadagnate l’accesso alla semifinale. La Spagna è la vera favorita per la vittoria finale, dopo la delusione di Rio2016.

INGHILTERRA, ESCLUSIONI ECCELLENTI

L’Inghilterra doveva affrontare due competizioni, entrambe giovanili: l’Europeo in Polonia e il Mondiale in Corea del Sud, dal quale sono usciti vincitori.

L’esperienza in Corea del Sud è stata trionfale: gli inglesi, dopo averci eliminato in semifinale, hanno vinto il torneo contro il Venezuela. Per quanto riguarda l’Europeo Under 21, le esclusioni sono eccellenti. Nella rosa guidata da Boothroyd sono presenti alcuni talenti che si sono già affermati nelle rispettive squadre. Tra questi ad esempio Chambers dell’Arsenal, Chalobah del Chelsea, Ward-Prowse e Redmond del Southampton, il talento 19enne Abraham, che avrebbe potuto anche giocare i Mondiali in Corea del Sud.

Come detto però, le esclusioni sono eccellenti. I migliori talenti inglesi, che orbitano ormai già nel giro della Nazionale maggiore, non sono stati scomodati per l’Europeo Under 21. Anche in Polonia però i risultati sono già arrivati: gli inglesi si sono qualificati alla semifinale senza aver convocato calciatori del calibro di Dele Alli, Dier, Loftus-Cheek e, soprattutto, Marcus Rashford, che avrebbe potuto partecipare sia al Mondiale Under 20, sia all’Europeo Under 21.

ITALIA, TUTTO SULL’EUROPEO UNDER 21

La federazione italiana invece ha deciso di puntare forte sull’Europeo Under 21, complice anche l’assenza di impegni per la Nazionale maggiore. I Mondiali in Corea del Sud sono andati bene, i nostri ragazzi sono arrivati terzi dopo aver eliminato una delle favorite del torneo, la Francia, e aver battuto nella finalina i giovani talenti dell’Uruguay.

Le cose invece non stanno andando bene in Polonia. La sconfitta contro la Repubblica Ceca rischia di mettere già la parola fine all’esperienza degli Azzurrini, che si sono presentati al torneo con tutti i ’94 migliori. Molti calciatori che hanno fatto le qualificazioni sono relegati in panchina, per fare spazio ai big. Cragno ad esempio, portiere titolare fino a prima dell’Europeo, è stato scalzato dal fenomeno Donnarumma, che avrebbe potuto anche giocare i Mondiali Under 20. Dell’elenco dei big fanno parte Bernardeschi, Pellegrini, Gagliardini, Rugani, Caldara e tanti altri, tutti “prestati” dalla Nazionale maggiore.

Il rischio, in questi casi, è di creare una squadra forte sulla carta, ma poco rodata nella pratica. Non aver giocato spesso insieme può rappresentare un problema, soprattutto per una squadra come l’Italia, che fa dell’organizzazione tattica il suo punto forte. La qualificazione ora è appesa ad un filo, per quella che era stata presentata come l’Under 21 più forte di sempre. Sul campo, però, è sembrato mancare qualcosa. Non tutto è perduto, manca ancora la sfida con la Germania, dove gli Azzurrini potranno riscattarsi e dimostrare il loro vero valore.

Strategie differenti e obiettivi diversi. Queste quattro federazioni hanno deciso di provare a raggiungere il risultato finale portando avanti ragionamenti in alcuni casi opposti: c’è chi guarda già al Mondiale dell’anno prossimo, e chi sembra essere in ritardo nel lavoro di valorizzazione dei giovani. L’Europeo in Polonia entra ora nella fase decisiva, il risultato finale ci dirà chi ha avuto ragione.

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Giuntoli su Chiesa: “È in crescita e ce lo godiamo”

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Si aprono le danze sul primo turno infrasettimanale con la Juventus che ospita il Lecce allo Stadium. Il Football Director dei bianconeri, Cristiano Giuntoli, ha parlato a DAZN nel prepartita della sfida contro i giallorossi parlando della sfida contro il Sassuolo e di Federico Chiesa, ecco le sue parole:

POST SASSUOLO – “È una Juve serena ma anche arrabbiata per una sconfitta che non ci ha fatto bene. Abbiamo analizzato la gara, cerchiamo di migliorare e continuare a crescere”.

CONFRONTO CON LA SQUADRA –No, è stata una gestione normale di una gara valutata per la prestazione e non per gli episodi. Ci sono cose positive e cose meno positive da non ripetere”.

CHIESA –Siamo contenti delle prestazioni di Federico. È in crescita dopo un anno difficile, ce lo godiamo. Sta prendendo la leadership dello spogliatoio e siamo contenti“.

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Fagioli prima di Juventus-Lecce: “Con il Sassuolo non eravamo concentrati”

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Tutto pronto per il primo anticipo della sesta giornata di Serie A tra Juventus e Lecce. Allegri alla fine ha sciolto il ballottaggio a centrocampo tra Fagioli e Miretti per il match, con la scelta dell’allenatore bianconero che è ricaduta proprio su Nicolò Fagioli che quindi torna a giocare titolare ad un mese di distanza dall’ultima volta (nel pareggio col Bologna).

Nel pre partita del match di tra i bianconeri e i pugliesi, Faglioli, centrocampista dei padroni di casa, ha parlato così dell’insidiosa sfida ai microfoni di DAZN.

LE PAROLE DI FAGIOLI

REAZIONE –Contro il Sassuolo abbiamo sbagliato la concentrazione sulla partita. Ci sono stati troppi errori tecnici, non ce lo possiamo permettere”.

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Cagliari-Milan, i 23 convocati da Ranieri: torna Pavoletti

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Tutto pronto per la sfida tra Cagliari e Milan, match che sarà valido per la 6^ giornata di Serie A. Saranno ventitrè i giocatori convocati da Claudio Ranieri per il match in programma di domani sera (inizio ore 18.30) alla Domus Arena. La rifinitura di questo pomeriggio ha riportato in gruppo definitivamente Di Pardo e Pavoletti, mentre restano tra gli indisponibili Mancosu e Jankto, che si sono allenati in personalizzato e sperano di poter tornare in gruppo in vista della sfida con la Fiorentina di lunedì prossimo.

A casa rimangono anche Lapadula, Rog, Capradossi, Pereiro e Desogus, mentre torna a disposizione anche Wieteska che ha scontato il turno di squalifica con l’Atalanta.

I CONVOCATI DEL CAGLIARI

Ecco di seguito l’elenco completo dei calciatori del Cagliari a disposizione per il match contro i rossoneri:
Portieri: Radunovic, Aresti, Scuffet
Difensori: Goldaniga, Dossenza, Hatzidiakos, Wieteska, Augello, Zappa, Obert, Azzi, Di Pardo
Centrocampisti: Nandez, Viola, Deiola, Prati, Sulemana, Makoumbou
Attaccanti: Oristanio, Pavoletti, Petagna, Shomurodov, Luvumbo

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Lichtsteiner su Bonucci: “Rapporti con Allegri incrinati da Oporto”

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Leonardo Bonucci – dopo dodici anni passati con la Juventus – durante quest’estate ha lasciato la Vecchia Signora per unirsi all’Union Berlino. Dietro la decisione dell’ex capitano bianconero si è alzato dietro un gran polverone, con il difensore che ha deciso anche di attaccare il suo vecchio club per non aver portato il giusto rispetto nei suoi confronti. Stephan Lichtsteiner – ex giocatore della Juventus – nonchè compagno di squadra di Bonucci, è intervenuto ai microfoni di RadioSerieA per parlare della vicenda.

LE DICHIARAZIONI DI LICHTSTEINER – CASO BONUCCI

CASO BONUCCI –Mi ricordo ancora come voi quella partita a Oporto: da lì, secondo me, i rapporti sono diventati difficili tra di loro. Poi quando è tornato dal Milan non sembrava tutto a posto. La difficoltà di un giocatore, ovviamente, è anche se hai vinto tanto, anche se hai fatto tanto e se non rendi più come prima giustamente la squadra si guarda attorno. L’unico punto che a me non è piaciuto è stato lavare i panni in pubblico. Infatti, come ti ho detto prima, certe cose non sono facili da accettare, magari come giocatore anch’io pensavo di avere ragione, poi alla fine con un po’ di distanza, dopo due o tre anni, magari avrei fatto le cose diversamente. Anche quello fa parte della vita”.

 

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