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FA – Football Addicted #12! "Premier League 21/22: riassunto del mercato"

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FA – Football Addicted #12! “Calciomercato Premier League 21/22: chi si è rinforzato e chi no”

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Chelsea, conti in rosso per i blues

QUESTA È FA – FOOTBALL ADDICTED, LA RUBRICA D’APPROFONDIMENTO TARGATA NUMERO DIEZ DEDICATA ESCLUSIVAMENTE AL CALCIO D’OLTREMANICA. OGNI DUE SETTIMANE, AL MERCOLEDÌ, VI RACCONTEREMO UNA STORIA D’ATTUALITÀ O DEL PASSATO, CONDIVIDENDO CON VOI LA NOSTRA PASSIONE PER IL FOOTBALL MADE IN UK! OGGI FACCIAMO IL PUNTO SULLA SESSIONE DI MERCATO APPENA CONCLUSA IN PREMIER LEAGUE: CHI SI È RINFORZATO E CHI NO?

Con la Premier League ferma per la cosiddetta “pausa Nazionali” e la sessione di calciomercato – finalmente – chiusasi ufficialmente ieri sera, in questa dodicesima puntata di “FA – Football Addicted” proveremo brevemente a fare il punto sui trasferimenti più importanti di questa estate nella massima divisione calcistica inglese, cercando di capire quali squadre si siano rinforzate rispetto alla scorsa stagione e quali invece no.

Spunti interessanti sono già emersi dalle prime tre giornate di campionato.

mercato

Fonte: foto Pixabay con diritto Google Creative Commons

ARSENAL

Delusione più grande dei primi tre atti del nuovo campionato 2021/22. Tre sconfitte, zero punti in classifica e sempre più domande a cui trovare risposte.

L’Arsenal di Mikel Arteta, ad oggi, sembra una copia ancor più sbiadita della già incolore fotografia mostrata nell’ultima annata.

Tanti i soldi spesi nel mercato in entrata: vedasi gli oltre 55 milioni di euro per strappare Ben White al Brighton & Hove Albion, i 35 milioni per Martin Odegaard (tornato ai Gunners questa volta a titolo definitivo dal Real Madrid), i 28 per prelevare Aaron Ramsdale dalla porta dello Sheffield United e gli oltre 17 per Albert Sambi Lokonga dell’Anderlecht, gli 8 per Nuno Tavares del Benfica e i quasi 19 per Takehiro Tomiyasu del Bologna.

Colpi costosi che non sono serviti però a rinforzare appropriatamente una rosa che ormai da troppi anni latita di personalità di rilievo alla voce leaders.

I giovani di prospettiva intorno ai quali costruire qualcosa di interessante sono tanti (da Bukayo Saka a Emile Smith Rowe, dallo stesso Ben White a Gabriel Martinelli, da Takehiro Tomiyasu ad Albert Sambi Lokonga), ma vanno giustamente aspettati. I campioni ai quali affidare il compito di riportare subito l’Arsenal tra i top teams di Premier League sono invece molti meno (solamente Pierre Emerick Aubameyang e, a tratti, Alexandre Lacazette hanno dimostrato di poter cambiare volto ai Gunners).

L’Arsenal, a nostro avviso, non si è rinforzato abbastanza per poter ambire a un ritorno in Champions League o Europa League già alla fine di questo campionato: obiettivo minimo per un club con così tanta storia e tradizione.

Al momento pare più facile aspettarsi l’ennesimo anno di sofferenze per i Gunners piuttosto che una stagione finalmente positiva. E l’addio last-minute di Hector Bellerin (in prestito al Real Betis) non fa che avvalorare questa tesi.

ARRIVI: Ben White, Martin Odegaard, Aaron Ramsdale, Takehiro Tomiyasu, Albert Sambi Lokonga, Nuno Tavares, Folarin Balogun (promosso dall’U23).

PARTENZE: Joe Willock, Lucas Torreira, Willian, Matteo Guendouzi, William Saliba, Dejan Iliev, Reis Nelson, Runar Alex Runarsson, Hector Bellerin, David Luiz, Dani Ceballos, Mathew Ryan.

ASTON VILLA

Ha tutte le carte in regola per poter essere, ancor più dell’anno scorso, una delle squadre rivelazione del campionato.

L’Aston Villa, nonostante la pesantissima partenza di Jack Grealish, ai nostri occhi è uno dei club di Premier League che più si è rinforzato nell’ultima sessione di mercato.

Certo, riuscire a non far sentire l’assenza di un fuoriclasse come lo è l’ex capitano sarà molto complicato per i Villans, ma – come abbiamo già ribadito in altre puntate della rubrica in passato – Dean Smith già lo scorso anno è riuscito a dimostrare di saper far rendere la sua squadra anche senza avere in campo un leader come Grealish (a lungo infortunato il campionato scorso).

Gli arrivi di ottimi giocatori come Emiliano Buendia (miglior calciatore della scorsa stagione di Championship con il Norwich e già in goal nell’ultima gara di campionato contro il Brentford) e Leon Bailey porteranno sicuramente maggiore imprevedibilità e velocità al reparto offensivo della squadra di Birmingham.

L’acquisto di Danny Ings porterà invece molti goals (due ne sono già arrivati nelle prime tre gare) e la possibilità di formare all’occasione un importante e prolifico duo d’attacco con Ollie Watkins.

Il ritorno di Ashley Young a parametro zero regala poi a Smith l’opportunità di poter aggiungere alla rosa un leader d’esperienza.

L’Aston Villa sembra una squadra più completa in ogni reparto ora, con maggiori soluzioni e talenti sui quali poter contare. Ora starà al manager riuscire a creare subito un gruppo solido e organizzato (ciò che si è visto ancora poco nelle prime tre giornate).

Rimediare all’inevitabile partenza di Grealish era una delle sfide più difficili dell’estate e, a nostro avviso, l’Aston Villa lo ha fatto con intelligenza (almeno sulla carta).

ARRIVI: Emiliano Buendia, Danny Ings, Leon Bailey, Ashley Young, Axel Tuanzebe.

PARTENZE: Jack Grealish, Alli Samatta, Bjorn Engels, Tom Heaton, Conor Hourihane, Wesley, Neil Taylor, Ahmed Elmohamady, Frederic Guilbert.

BRENTFORD

Neopromossa che ha mostrato il calcio più interessante nelle prime tre gare di campionato, dove è ancora imbattuta (5 punti conquistati su 9), il Brentford si è presentato al mondo Premier League forte delle certezze conquistate e consolidate nelle ultime stagioni in Championship.

“L’amor che move il sole e l’altre stelle” nel mondo Bees resta indiscutibilmente Thomas Frank.

Il manager danese è infatti colui che, con la sua carica emotiva e la sua idea di calcio offensivo, può far credere all’intero gruppo Brentford di non dover per forza recitare la parte della comparsa in questa annata. Anzi, i presupposti per fare bene ci sono.

Difficile dire se la squadra londinese si sia effettivamente rinforzata, visto il salto di categoria. Già più volte in passato una squadra dominante in Championship si è poi rivelata inconsistente in Premier League, anche se non sembra questo il caso.

Le importanti cessioni, su tutti, di Henrik Dalsgaard ed Emiliano Marcondes sono state controbilanciate da innesti giovani e di prospettiva come Kristoffer Ajer, Frank Onyeka, Yoane Wissa e Myles Peart-Harris. Giocatori tutti da scoprire.

In passato lo erano però anche i vari Neal Maupay, Ollie Watkins e Ivan Toney e in tutti e tre i casi il campo ha dato le risposte migliori.

Proprio dai goals e dalle prestazioni di Toney, più che dei nuovi acquisti, dipenderanno direttamente le gioie del Brentford in questa nuova affascinante avventura. Ed è un bene per le Bees che l’attaccante inglese si sia già sbloccato contro l’Aston Villa.

ARRIVI: Kristoffer Ajer, Frank Onyeka, Yoane Wissa, Myles Peart-Harris, Alvaro Fernandez, Mads Bidstrup, Julian Jeanvier, Joel Valencia, Halil Dervisoglu.

PARTENZE: Henrik Dalsgaard, Luke Daniels, Emiliano Marcondes, Ellery Balcombe, Partrik Gunnarsson.

BRIGHTON & HOVE ALBION

Un bell’avvio di Premier League, con un Neal Maupay in ottima forma, e la voglia di attestarsi finalmente come solida squadra di metà classifica.

Il Brighton & Hove Albion nell’ultima sessione estiva di mercato è indubbio che abbia fatto parlare di sé più per la clamorosa (in termini di costo del cartellino) cessione di Ben White all’Arsenal piuttosto che per i nuovi arrivi: non capita tutti i giorni, infatti, di vedere un difensore di appena 23 anni venduto per quasi 60 milioni di euro.

L’acquisto di un giocatore molto duttile come Enock Mwepu può però senz’altro far comodo a un tecnico come Graham Potter, da anni sulla buona strada per creare qualcosa di interessante all’ombra del Palace Pier.

Il centrocampista zambiano nella sua esperienza al Salisburgo ha infatti dimostrato di essere cresciuto molto nell’interpretazione di diversi ruoli sia nel cuore del campo che in difesa che sulla fascia destra.

A decretare il successo o meno della stagione del Brighton sarà però l’equilibrio che Potter è chiamato ora a trovare.

Perso un talento come White in difesa, i Seagulls potrebbero infatti finire con l’incassare più goals rispetto all’ultimo anno (quando si attestarono come settima miglior difesa in Premier League), ma a fare la differenza saranno soprattutto i goals segnati.

Troppo spesso la squadra non ha infatti trasformato in punti le innumerevoli occasioni create nel corso delle diverse gare.

Un compito che ora sarà affidato nuovamente agli stessi interpreti della scorsa annata: vedasi i vari Maupay, Leandro Trossard, Danny Welbeck, Alexis Mac Allister e Aaron Connolly.

Il valore della rosa nel complesso (partenza di White a parte) è rimasta la stessa. Ora sta ai “vecchi” volti noti sapersi riscoprire più determinati e determinanti di quello che sono stati nel recente passato.

ARRIVI: Enock Mwepu, Marc Cucurella, Kjell Scherpen, Haydon Roberts e Taylor Richards (promossi da U23), Jurgen Locadia, Tudor Baluta.

PARTENZE: Ben White, Viktor Gyokeres, Alireza Jahanbakhsh, Michal Karbownik, Davy Propper, Bernardo, Matt Clarke, Percy Tau, Andy, Zeqiri, Christian Walton, Jan Mlakar, Mathew Ryan, Leo Ostigard, Florin Andone, Jan Paul van Hecke, Viktor Gyokeres, Kaoru Mitoma, Jose Izquierdo.

BURNLEY

Non chiedete al Burnley di fare mercato. Ormai sembra chiaro: i Clarets non amano cambiare.

La scorsa estate gli unici acquisti furono quelli di Dale Stephens e Will Norris. Quest’anno lo sforzo è stato ancora contenuto (in termine di numero di giocatori arrivati), ma comunque superiore, visti gli acquisti di Maxwel Cornet, Nathan Collins, Connor Roberts e Wayne Hennessey.

Tutti calciatori per il turnover. L’undici titolare per Sean Dyche è sempre lo stesso e non si tocca!

Nel concreto, per il suo modo classico di interpretare le partite, il Burnley non si è né rinforzato né indebolito.

Squadra più inglese tra le inglesi, passerà nuovamente tutto attraverso la compattezza del gruppo. Nessuna nuova stella che possa esaltare Turf Moore attraverso una singola giocata.

ARRIVI: Maxwel Cornet, Nathan Collins, Connor Roberts, Aaron Lennon, Wayne Hennessey.

PARTENZE: Ben Gibson, Lukas Jensen, Bailey Peacock-Farrell, Johs Benson, Jimmy Dunne, Robbie Brady.

CHELSEA

Come rinforzare la squadra in grado di vincere l’ultima edizione della UEFA Champions League? Il Chelsea ha deciso di farlo riportando a Londra una vecchia conoscenza come Romelu Lukaku e prelevando in prestito dall’Atletico Madrid Saul Niguez nelle ultime ore di mercato.

Convinto di aver bisogno di un centravanti in grado di segnare oltre 20 goals a stagione (sebbene i risultati raggiunti lo scorso anno abbiano dimostrato che anche senza una punta di ruolo i Blues funzionano molto bene), Thomas Tuchel ha deciso di lasciar partire Tammy Abraham e Olivier Giroud e di sostituirli con il pari ruolo belga.

Le recenti due ottime stagioni disputate da Lukaku in Italia con l’Inter hanno infatti convinto il Chelsea a puntare su un giocatore che in passato era invece stato scaricato senza troppi pensieri e in più occasioni dagli stessi Blues.

Un arrivo che, qualora il belga dovesse confermare i numeri realizzati nel Belpaese, non può che essere considerato un miglioramento per la rosa dei londinesi.

Tutto dipenderà però dal livello d’adattamento dello stesso giocatore al liquido gioco d’attacco del Chelsea (per Lukaku non sarà così facile come all’Inter), con Tuchel chiamato a integrare alla perfezione un centravanti così diverso per caratteristiche da Timo Werner in una squadra i cui meccanismi ormai da mesi sembrano funzionare alla perfezione.

Discorso analogo per Saul Niguez. In cerca di se stesso dopo le ultimi due deludenti stagioni all’Atletico Madrid, la stella spagnola al Chelsea trova una nutrita concorrenza. Starà a lui sapersi integrare negli schemi di Tuchel e tornare il gran bel giocatore di un tempo.

La promozione in prima squadra di Trevoh Chalobah (difensore già messosi in mostra con un goal all’esordio in Premier League a Stamford Bridge) l’altra importante mossa di mercato in entrata, vista le cessioni di Fikayo Tomori al Milan e quella di Kurt Zouma al West Ham.

Il vecchio assetto è servito a vincere la corsa al titolo più prestigioso in Europa.

Il nuovo assetto servirà a puntare alla conquista della gara in Inghilterra. Un messaggio chiaro alla Premier League: il Chelsea è ancora più forte.

ARRIVI: Romelu Lukaku, Saul Niguez, Marcus Bettinelli, Trevoh Chalobah (promosso dall’U23), Malagan Sarr, Lewis Baker.

PARTENZE: Tammy Abraham, Kurt Zouma, Fikayo Tomori, Davide Zappacosta, Victor Moses, Tiemoue Bakayoko, Olivier Giroud, Kenedy, Emerson Palmieri, Michy Batshuayi, Marco van Gikel, Danilo Pantic, Izzy Brown, Jake Clarke-Salter, Abdul-Rahman Baba, Billy Gilmour, Matt Miazga, Danny Drinkwater, Ethan Ampadu, Willy Caballero, Jamal Blackman.

CRYSTAL PALACE

Potenzialmente una delle squadre che rischia di essere la grande delusione della stagione.

Il Crystal Palace ha cambiato molto nel corso di questa estate e ora nel club londinese le certezze latitano.

L’addio di un totem della panchina nel calcio inglese come Roy Hodgson e l’arrivo al suo posto di un inesperto – come manager su campi di Premier League – Patrick Vieira è il primo scoglio che le Eagles saranno chiamate a superare.

Lo stile di gioco del francese in Premier League è ancora tutto da scoprire, ma a rendergli ancora più complicate le cose sarà la rosa messagli a disposizione dalla dirigenza del Crystal Palace.

Come detto in estate le Eagles hanno perso sicurezze. La partenza di Hodgson in panchina è stata accompagnata sul campo, infatti, da quella di Andros Townsend, Patrick van Aanholt, Mamadou Sakho e Gary Cahill.

Tutti giocatori d’esperienza, sostituiti da giovani di talento. La decisione del Palace è stata infatti netta: cambio generazionale.

Ed ecco allora che sono arrivati soprattutto i diversi Marc Guehi, Joachim Andersen, Michael Olise, Will Hughes, Conor Gallagher e Osdonne Edouard. Calciatori dalle indubbie qualità (vedasi la grandiosa doppietta di Gallagher nell’ultima giornata contro il West Ham o gli impressionanti numeri in zona goal fatti registrare da Edouard nella sua esperienza in Scozia al Celtic), ma che in massima divisione inglese devono ancora irrobustirsi.

Va aggiunto poi che uno dei giocatori più positivi dello scorso anno, ovvero Eberechi Eze, sarà costretto a restare fermo parecchi mesi a causa della rottura del tendine d’Achille.

Motivo per cui il campionato delle Eagles appare sulla carta molto difficile e nel presente la squadra pare essersi indebolita.

Scenario che potrebbe però completamente ribaltarsi nel lungo periodo, se e quando i tanti giovani sbocceranno e trasformeranno le proprie prestazioni in punti fondamentali per una squadra, oggi, priva di certezze.

ARRIVI: Marc Guehi, Joachim Andersen, Odsonne Eduard, Michael Olise, Will Hughes, Remi Matthews, Jaroslaw Jach, Conor Gallagher.

PARTENZE: Andros Townsend, Patrick van Aanholt, Mamadou Sakho, Gary Cahill, Scott Dann, Wayne Hennessey, James McCarthy, Jacob Montes, Stephen Henderson, Connor Wickham, Sam Woods.

EVERTON

Due vittorie e un pareggio nelle prime tre giornate, dove si è vista una buona facilità nell’andare in goal.

Il nuovo Everton targato Rafael Benitez ha avuto un avvio di stagione più che convincente. Merito anche di un mercato al risparmio, ma che ha portato sicuramente qualche miglioria interessante in rosa.

Stiamo parlando ovviamente di Demarai Gray e Andros Townsend, rispettivamente freschezza ed esperienza aggiunti a un team già ben dotato di talenti, ai quali nelle ultime ore di mercato si è aggiunto anche Salomon Rondon (già allenato da Benitez sia al Newcastle che al Dalian Professional).

I grandi nomi portati in quel di Liverpool da Carlo Ancelotti negli ultimi anni, come James Rodriguez e Allan, sono infatti rimasti a Goodison Park e ora starà a Benitez saperli fan rendere ottimamente anche sotto la propria gestione.

Così come sarà sempre preoccupazione dello spagnolo riuscire a mantenere Dominic Calvert-Lewin sui livelli d’eccellenza mostrati lo scorso anno (risultato per ora centrato nelle prime tre giornate, dove l’inglese ha già segnato tre goals). Discorso analogo per Richarlison, giocatore già fondamentale per Ancelotti e pronto a diventarlo ancor di più per Benitez.

Alla voce partenze non lasciano invece grossi rimpianti gli addii di Bernard, Moise Kean e Theo Walcott (con gli ultimi due che già lo scorso anno erano restati lontani da Liverpool poiché in prestito al PSG e al Southampton).

ARRIVI: Demirai Gray, Andy Lorengan, Andros Townsend, Asmir Begovic, Salomon Rondon, Cenk Tosun, Jonjoe Kenny.

PARTENZE: Moise Kean, Bernard, Matthew Pennington, Yannick Bolasie, Joshua King, Beni Baningime, Theo Walcott, Niels Nkounkou, Joao Virginia, Muhamed Besic, Robin Olsen.

LEEDS UNITED

Pochi, ma buoni. Questa è stata la filosofia di mercato del Leeds United.

Partiti sottotono in campionato, con soli due punti conquistati in tre gare (e una sonora sconfitta per 5-1 all’esordio a Old Trafford contro gli storici rivali del Manchester United), i Peacocks hanno deciso di continuare la propria avventura in Premier League quasi totalmente con gli stessi interpreti della scorsa stagione.

Nei colpi di mercato in entrata a spiccare sono infatti solamente i nomi di Junior Firpo e Daniel James, visto che il Jack Harrison riscattato definitivamente dal Manchester City è un giocatore che la casacca del Leeds la indossa ormai da anni e che quindi non può essere visto come un acquisto-novità.

Il terzino della Repubblica Dominicana è stato scelto per rimpiazzare lo spazio in campo lasciato vuoto dalla partenza di Ezgjan Alioski, con il macedone che resta però un giocatore difficile da sostituire.

L’attaccante gallese è giunto invece finalmente all’altare dopo una love story durata anni. Il matrimonio tra Daniel James e il Leeds United fu a un passo dal celebrarsi infatti un paio di stagioni fa, quando all’ultimo secondo (dopo aver già scattato le foto di presentazione con la nuova maglia) il giocatore rimase allo Swansea per problemi burocratici.

Fa sorridere che ora a permettere la felice unione delle due parti sia stato invece il Manchester United, rivale storico dei Whites.

Ian Poveda e Pablo Hernandez le altre cessioni illustri, oltre all’addio di una bandiera come Gaetano Berardi.

Con l’acquisto last-minute di James il Loco Bielsa può comunque ritenersi soddisfatto del mercato dei Peacocks, squadra leggermente migliorata nel suo complesso.

ARRIVI: Daniel James, Junior Firpo, Jack Harrison, Kristoffer Klaesson.

PARTENZE: Barry Douglas, Ezgjan Alioski, Ouasim Bouy, Pablo Hernandez, Leif Davis, Ian Poveda, Helder Costa, Mateusz Bogusz, Kiko Casilla, Gaetano Berardi, Eunan O’Kane, Jordan Stevens, Robbie Gotts.

LEICESTER CITY

Vincitore della ultima FA Cup, il Leicester City in questa sessione di mercato ha provato a rinforzare ogni reparto.

Gli acquisti delle Foxes si possono contare quasi esclusivamente sulle dita di una mano, eppure ogni parte del campo ha ricevuto, come direbbero gli inglesi, un upgrade.

Se è vero che a trainare il branco delle volpi resta il solito Jamie Vardy (già a segno due volte in tre gare), a dare un nuovo supporto in attacco nel corso di questa stagione potrà essere Patson Daka, interessante giovane punta acquistata per 30 milioni dal Salisburgo (è stato capocannoniere dell’ultimo campionato di Bundesliga austriaca).

A centrocampo il rinforzo assume invece il nome di Boubakary Soumaré, mentre in difesa il grande colpo di mercato è stato Jannik Vestergaard.

Arrivo last-minute è stato poi quello di Ademola Lookman, ala d’attacco arrivata in prestito dal Lipsia e che ha già assaggiato la Premier League con il Fulham lo scorso anno mostrando grandi doti tecniche, ma anche qualche limite di personalità. Sotto l’ala protettrice di Brendan Rodgers potrebbe però fare il salto di qualità.

L’ulteriore aggiunta di un esperto giocatore di categoria come Ryan Bertrand aiuterà poi sicuramente le Foxes a sentire meno in termini d’esperienza gli addii di due pilastri nello spogliatoio come l’ex capitano Wes Morgan e Christian Fuchs, oltre che di un gioiello come Dennis Praet che in quel del Leicestershire non è però quasi mai riuscito a brillare.

Un mercato intelligente. Le Foxes di Brendan Rodgers, a nostro parere, si sono rinforzate, aggiungendo validi giocatori in una rosa già preziosa.

Un progetto sempre più interessante e da seguire con attenzione. I risultati ottenuti nelle prime tre giornate lo dimostrano già.

ARRIVI: Patson Daka, Boubakary Soumaré, Jannik Vestergaard, Ryan Bertrand, Kiernan Dewsbury-Hall (promosso dall’U23), Filip Benkovic, Ademola Lookman.

PARTENZE: Rachid Ghezzal, Dennis Praet, Christian Fuchs, Matty James, Wes Morgan, Cengiz Under, Sam Hughes.

LIVERPOOL

Mettiamo le mani avanti: il grande colpo di mercato del Liverpool è senza dubbio il ritorno in campo di Virgil van Dijk. L’uomo che più di tutti ha fatto sentire la sua assenza nella scorsa stagione.

Con l’olandese nell’undici titolare i Reds sono di un altro livello e i risultati dell’ultimo campionato lo dimostrano.

Il Liverpool di quest’anno non può dunque che essere più forte della versione vista nel 2020/21, benché dal mercato sia arrivato un solo rinforzo: Ibrahima Konaté.

Acquistato per 40 milioni dal Lipsia, il giovane ventiduenne francese ha tutte le qualità per poter diventare la spalla del già citato van Dijk, provando così a formare una delle coppie di centrali difensive più solide di tutta la Premier League.

La promozione in prima squadra di Harvey Elliott può invece portare ulteriore dinamismo e forza al reparto offensivo. In Championship lo scorso anno con il Blackburn Rovers il talento inglese ha infatti dimostrato di essere uno dei prospetti più interessanti del calcio d’oltremanica.

Nel tirare le somme tra i pro e i contro dell’ultima sessione di mercato del Liverpool non possiamo però non citare la partenza di Georginio Wijnaldum.

L’addio dell’olandese è di quelli pesanti.

Uno dei giocatori più importanti nei Reds di Jurgen Klopp capaci di vincere Champions League e Premier League. Qualità, quantità e duttilità difficili da ritrovare tutte in un altro centrocampista.

Il Liverpool in rosa un altro Wijnaldum non lo ha ed è per questo che la sua assenza si sentirà parecchio nel club di Anfield.

In definitiva, i Reds sono più forti della brutta versione vista in campo lo scorso anno, ma molto probabilmente meno rispetto a quella affamata rosa di talenti capaci di ergersi sul tetto d’Inghilterra un anno prima.

Basterà per tornare a duellare per il titolo? Le prime tre giornate hanno dato risposte positive.

ARRIVI: Ibrahima Konaté, Harvey Elliott, Loris Karius, Takumi Minamino.

PARTENZE: Harry Wilson, Taiwo Awoniyi, Xherdan Shaqiri, Marko Grujic, Georginio Wijnaldum, Ben Davies, Ben Woodburn, Rhys Williams, Ozan Kabak.

MANCHESTER CITY

Jack Grealish. Il mercato estivo del Manchester City è riassumibile in questo nome.

Acquistato per oltre 117 milioni di euro dall’Aston Villa, cifra che lo rende il calciatore inglese dal cartellino più costoso di sempre, il gioiello della Nazionale dei Tre Leoni è stato scelto da Pep Guardiola per aumentare la qualità nell’ultimo terzo di campo.

A lungo ai box a causa di un infortunio allo stinco lo scorso anno, ha già dimostrato di essere tornato in ritmo partita nelle prime tre gare di Premier League, realizzando anche – seppur goffamente e indirettamente – il suo primo goal in maglia Sky Blues.

Amato universalmente dai tifosi inglesi per il suo genio (e la sua sregolatezza), Grealish aggiunge senza ombra di dubbio innumerevoli qualità a una squadra già piena di talento.

Nonostante il mancato arrivo di Harry Kane e quindi l’assenza di una prima punta di ruolo (Gabriel Jesus ormai nella mente di Pep Guardiola sembra essere stato catalogato come esterno in un attacco a 3, al pari di Grealish), il Manchester City si è rinforzato rispetto allo scorso anno.

Partenti di lusso come Sergio Aguero o Eric Garcia erano ormai da tempo fuori dal progetto e la loro assenza è stata quindi già digerita dal corpo squadra.

Da gennaio i Citizens potranno poi contare su un Kayky in più, con l’esterno d’attacco del Fluminense deciso a confermare in Inghilterra le qualità mostrate in brasile.

Il Manchester City resta dunque la squadra da battere e, visto il mercato, per alcune rivali sarà leggermente ancora più complicato.

ARRIVI: Jack Grealish, Kayky (da gennaio 2022), Scott Carson.

PARTENZE: Angelino, Jack Harrison, Lukas Nmecha, Patrick Robets, Sergio Aguero, Eric Garcia, Philippe Sandler, Issa Kaboré, Marlos Moreno, Filip Stecanovic, Ryotaro Meshino, Arijanet Muric, Daniel Arzani, Ko Itakura, Yangel Herrera.

MANCHESTER UNITED

La regina del mercato. E non può essere altrimenti quando in una stessa sessione riesci ad acquistare giocatori come Jason Sancho, Raphael Varane e soprattutto Cristiano Ronaldo.

Il Manchester United è la squadra di Premier League che più di tutte a nostro avviso si è rinforzata.

Già ricchi di talento e in continua crescita da anni, i Red Devils con queste tre operazioni di mercato hanno deciso di gonfiare il petto, andare all-in e svelare le proprie carte.

Il secondo posto non è più un’opzione accettabile: il Manchester United vuole tornare la regina d’Inghilterra e il ritorno a “casa” di CR7 ne è la dimostrazione.

Troppe semifinali perse nelle ultime stagioni sotto la guida di Ole Gunnar Solskjaer. La grande delusione della finale di Europa League finita con una sconfitta lo scorso anno contro il Villarreal.

Il Man Utd si sente maturo per compiere l’ultimo step per tornare grande e vuole farlo divertendo.

I presupposti ci sono tutti e le prime giornate – in attesa dell’arrivo in rosa di Ronaldo – lo hanno già dimostrato.

La cessione di Daniel James ai rivali del Leeds United per circa 30 milioni di euro il colpo più pesante in uscita. Un addio che rischia però di passare inosservato, visti i sostituti arrivati alla corte di Solskjaer.

ARRIVI: Jadon Sancho, Raphael Varane, Cristiano Ronaldo, Tom Heaton, Diogo Dalot.

PARTENZE: Daniel James, Joel Pereira, Tahith Chong, Facundo Pellistri, Axel Tuanzebe, Andreas Pereira, Brandon Williams, Sergio Romero.

NEWCASTLE UNITED

Nessun colpo, se non l’acquisto a titolo definitivo dall’Arsenal di Joe Willock (avuto già in prestito lo scorso anno) e il prestito last-minute di Santiago Munoz (giocatore in arrivo dal Messico e tutto da scoprire).

Il mercato del Newcastle United è stato praticamente nullo e quindi i Magpies non possono essere ritenuti più forti dell’ultima stagione.

Un anno in più di conoscenza tra i vari giocatori già presenti in rosa non farà sicuramente male, ma è difficile pronosticare oggi una annata esaltante per il Newcastle.

Lo scorso anno il campionato delle Gazze è stato un ottovolante di emozioni. La squadra alle dipendenze di Steve Bruce non è quasi mai riuscita a mostrare una costanza di rendimento, a eccezione dei buoni risultati ottenuti negli ultimi mesi di stagione che hanno permesso ai bianconeri di guadagnarsi una salvezza con un minimo d’anticipo.

Non resta che vedere dunque quale faccia della medaglia il club del nord dell’Inghilterra riuscirà a mostrare maggiormente quest’anno. L’unico punto conquistato nelle prime tre giornate non è il migliore dei biglietti da visita.

ARRIVI: Joe Willock, Santiago Munoz.

PARTENZE: Christian Atsu, Yoshinori Muto, Jake Turner, Florian Lejeune, Matty Longstaff, Andy Carroll, Henri Saivet.

NORWICH CITY

Copiare quanto scritto sopra per il Newcastle United, cancellare tutto e scrivere l’opposto.

Il Norwich City nella sessione estiva di mercato si è rifatto il volto, almeno sulla carta.

Oltre dieci nuovi acquisti: dalla porta al centrocampo, dalla difesa all’attacco, dai terzini alle ali.

Tutte le parti del campo hanno praticamente ricevuto un rinforzo, tra nuovi titolari e giocatori per il turnover.

L’arrivo più interessante è senza ombra di dubbio quello di Billy Gilmour, chiamato a mostrare settimana dopo settimana in campo ciò che – per ovvia mancanza di spazio – non ha potuto mostrare lo scorso anno al Chelsea.

Talento già messosi in luce durante Euro 2020, tra i nuovi arrivi in casa Canaries condividerà la luce dei riflettori con Brandon Williams, Pierre Lees Melou, Milot Rashic, Josh Sargent e Ben Gibson, già entrati attivamente nelle rotazioni di Daniel Farke nelle prime tre giornate di campionato.

La cessione di Emiliano Buendia per quasi 40 milioni di euro all’Aston Villa ha infatti permesso al Norwich di portare molti nuovi giocatori a Carrow Road, perdendo però allo stesso tempo il miglior giocatore dell’ultima Championship.

L’addio di Buendia non può infatti passare sottotraccia. I Canaries hanno perso uno dei propri pilastri e lottare per la salvezza potrebbe dunque diventare più complicato.

Come per il Brentford, visto il salto di categoria e le conseguenti incognite, è difficile dire se il Norwich si sia rinforzato o meno.

Di sicuro le alternative nei diversi reparti sono aumentate e ora starà a Farke riuscire a farle convivere tutte, portando risultati.

ARRIVI: Milot Rashica, Christos Tzolis, Josh Sargent, Ben Gibson, Dimitrios Giannoulis, Pierre Lees Melou, Angus Gunn, Ozan Kabak, Mathias Normann, Billy Gilmour, Brandon Williams, Flynn Clarke, Rocky Bushiri.

PARTENZE: Emiliano Buendia, Mario Vrancic, Philip Heise, Marco Stiepermann, Moritz Leitner, Louis Thompson, Orjan Nyland, Tom Trybull, Akin Famewo, Sam McCallum, Daniel Barden, Sebastian Soto, Daniel Adshead, Jordan Hugill, Onel Hernandez, Aston Oxborough, Melvin Sitti, Timm Klose, Xavi Quintillà, Danel Sinani, Josh Martin.

SOUTHAMPTON

Due soli punti conquistati nelle prime tre gare di campionato, ma una nuova squadra che nei prossimi mesi potrebbe togliersi soddisfazioni.

Il Southampton dovrà trovare il modo di sopperire all’addio di un giocatore che al St. Mary’s ha fatto incredibilmente bene come Danny Ings, ma con l’arrivo di Adam Armstrong pare essersi messo sulla buona strada.

Attaccante capace di attestarsi come uno dei migliori giocatori di Championship negli ultimi anni, l’ex punta del Blackburn Rovers ha mostrato di aver già iniziato il suo processo di adattamento alla Premier League.

Già in goal alla prima giornata contro l’Everton. Abile nella terza a conquistarsi il rigore decisivo del 2-2 al 90’ poi trasformato da James Ward-Prowse. Già al centro del progetto tecnico di Raph Hasenhuttl.

Così come Mohamed Elyounoussi, anch’esso già in goal contro il Newcastle United.

In difesa il compito di non far rimpiangere l’ottimo Jannik Vestergaard spetterà a Lyanco.

Romain Perraud e Valentino Livramento invece i rinforzi scelti per le fasce.

Verdetto finale? A nostro parere ai blocchi di partenza il Southampton è leggermente più debole dello scorso anno (vista la partenza di due pilastri come Ings e Vestergaard), ma nel corso del campionato potrebbe riscoprirsi più forte di quanto crede.

Armstrong, in particolare, potrebbe diventare la soluzione a tanti problemi. Un talento da seguire con attenzione.

ARRIVI: Adam Armstrong, Romain Perraud, Lyanco, Valentino Livramento, Theo Walcott, Thierry Small, Armando Broja, Mohamed Elyounoussi.

PARTENZE: Danny Ings, Jannik Vestergaard, Angus Gunn, Mario Lemina, Ryan Bertrand, Jake Hesketh, Wesley Hoedt, Michael Obafemi, Josh Sims, Dan N’Lundulu, Takumi Minamino.

TOTTENHAM HOTSPUR

Essere riusciti a trattenere (almeno per un altro anno) Harry Kane dà sicuramente nuove prospettive al campionato del Tottenham.

Salutare il capitano della Nazionale inglese per il club londinese avrebbe voluto dire infatti perdere l’uomo simbolo fuori dal campo e il più decisivo sul terreno di gioco, nonché il vincitore sia della classifica marcatori che di quella degli assistmen dell’ultima stagione.

Con un Heung-min Son in grande spolvero, come quello visto nelle prime tre giornate (dove ha già realizzato due goals), e gli interessanti acquisti fatti, gli Spurs possono sicuramente puntare a una annata nettamente migliore rispetto all’ultima vissuta.

Unica squadra a punteggio pieno, grazie a tre 1-0 consecutivi ottenuti contro Manchester City, Wolverhampton e Watford, il nuovo Tottenham di Nuno Espirito Santo si è rinforzato in vari reparti del campo.

In porta è arrivato Pierluigi Gollini, pronto a ricoprire il ruolo di vice di Hugo Lloris, mentre due giovani molto interessanti come Cristian Romero ed Emerson Royal sono arrivati per portare aiuti alla difesa.

Non vanno poi dimenticati gli importanti investimenti fatti su due profili ancor più giovani come Bryan Gil e Pape Sarr, rispettivamente ala sinistra e mediano che nell’ultima stagione hanno ben figurato con l’Eibar in Spagna (il primo) e il Metz in Francia (il secondo).

Con Gareth Bale tornato al Real Madrid, gli addii che si faranno sentire maggiormente sono indiscutibilmente quelli di Toby Alderweireld e Moussa Sissoko, grandi protagonisti del recente passato degli Spurs.

Anche la partenza di Erik Lamela toglierà soluzioni a Nuno Espririto Santo sulla trequarti, ma il tecnico portoghese sembra essere molto entusiasta della rosa che gli è stata messa a disposizione.

D’altronde il Tottenham disponeva di un’ottima squadra già lo scorso anno. Ora sta al tecnico portoghese riuscire a farla rendere meglio di quanto fatto in passato dal connazionale Jose Mourinho.

ARRIVI: Bryan Gil, Emerson Royal, Pape Sarr, Pierluigi Gollini, Cristian Romero, Ryan Sessegnon.

PARTENZE: Juan Foyth, Toby Alderweireld, Moussa Sissoko, Joe Hart, Danny Rose, Erik Lamela, Paulo Gazzaniga, Alfie Whiteman, Serge Aurier, Cameron Carter-Vickers, Gareth Bale, Carlos Vinicius.

WATFORD

Giocatori d’esperienza. Basta guardare la carta d’identità dei parecchi acquisti estivi del Watford per notare come gli Hornets per il loro ritorno in Premier League abbiano deciso di puntare su giocatori d’esperienza.

Moussa Sissoko, Danny Rose, Joshua King, Juraj Kucka. Tutti calciatori da uno specifico peso internazionale e con tanti anni di Premier League o Serie A alle spalle.

Riallacciandoci al discorso fatto per Brentford e Norwich, essendo anche il Watford una neopromossa non è facile capire se si sia rinforzata in questo salto dalla Championship alla Premier League, anche se i nomi sopra elencati fanno pensare che ciò sia avvenuto.

L’investimento più oneroso è stato fatto però su un giovane: Imran Louza. Centrocampista marocchino, ha ben impressionato nelle ultime stagioni in Francia con la maglia del Nantes e il manager Xisco ha già iniziato a fargli assaggiare i campi di calcio inglese in questa prima fase di stagione, determinato a renderlo uno degli elementi più importanti del suo undici titolare.

Alla voce partenze, quella che, soprattutto da un punto di vista emotivo, sarà più difficile da digerire per il mondo Watford è sicuramente quella dell’ormai ex capitano Troy Deeney, il quale ha salutato il club dopo 11 anni per accasarsi al Birmingham in Championship.

Will Hughes e Nathaniel Chalobah gli altri due adii più pesanti, con gli Hornets che possono però ritenersi soddisfatti del proprio mercato.

ARRIVI: Imran Louza, Emmanuel Dennis, Moussa Sissoko, Ozan Tufan, Danny Rose, Ashley Fletcher, Joshua King, Kwadwo Baah, Peter Etebo, Juraj Kucka, Cucho Hernandez.

PARTENZE: WillHughes, Nathaniel Chalobah, Craig Dawson, Ben Wilmot, Achraf Lazaar, Stipe Perica, Troy Deeney, Kwasi Sibo, Filip Stuparevic, Jorge Segura, Adalberto Penaranda, Pontus Dahlberg, Philip Zinckernagel, Tom Dele-Bashiru, Isaac Success, Mattie Pollock, Andre Gray, Domingos Quina, Carlos Sanchez, Jerome Sinclair.

WEST HAM UNITED

Squadra rivelazione dell’ultima Premier League, il West Ham United è riuscito a mantenere pressoché la stessa rosa della scorsa annata.

Il mercato in entrata ha portato un importante rinforzo difensivo come Kurt Zouma, arrivato dal Chelsea per circa 35 milioni di euro, e un altrettanto oneroso rinforzo sulla trequarti grazie all’arrivo dal CSKA Mosca di Nikola Vlasic, giocatore ventitreenne che ben ha figurato a Euro 2020 con la Croazia.

In porta, come sostituto di Lukasz Fabianski, è stato scelto l’ex Real Madrid, PSG e Fulham Alphonse Areola, mentre Alex Kral aumenterà le soluzioni in mediana.

Il ritorno di Jesse Lingard al Manchester United resta però l’operazione di mercato più importante per il West Ham, visto il peso specifico che l’attaccante inglese ha avuto all’interno degli Hammers nella seconda parte della scorsa stagione.

Essere stati costretti a salutare un giocatore di grande qualità come Lingard non può che essere un aspetto negativo dell’estate del West Ham e non può coincidere che con un impoverimento della rosa.

Gli Hammers senza Lingard sono leggermente più deboli dunque, a nostro avviso, degli Hammers con Lingard. Ma ciò non vuol dire che la squadra si sia ridimensionata.

Anzi, come dimostrato dai 7 punti su 9 conquistati nelle prime tre giornate di Premier League, l’entusiasmo in casa West Ham è ancora tanto e David Moyes può ancora contare su una rosa di talenti.

Ricominciare sui livelli d’eccellenza con i quali si era finito lo scorso anno è stata la risposta migliore a un mercato che, visto il ritorno in Europa League, poteva offrire qualcosa di più.

Il West Ham c’è e, qualora la scommessa Vlasic dovesse rivelarsi vincente al pari di quella che un anno fa portava il nome di Lingard, gli Hammers hanno tutte le carte in regola per ripetere una annata straordinaria.

ARRIVI: Kurt Zouma, Nikola Vlasic, Alex Kral, Craig Dawson, Alphonse Areola.

PARTENZE: Felipe Anderson, Fabian Balbuena, Frederik Alves, Xande Silva, Conor Coventry.

WOLVERHAMPTON WANDERERS

Per il Wolverhampton Wanderers prevediamo una stagione complicata. L’addio di Nuno Espirito Santo e la sua sostituzione in panchina con il connazionale portoghese Bruno Lage è sicuramente il movimento di mercato più importante in casa Wolves.

L’addio del tecnico lusitano, ora al Tottenham, significa chiusura di un ciclo splendido per il Wolverhampton e l’arrivo di Lage, al momento, non regala alcuna sicurezza di risultato al club.

La partenza ne è la dimostrazione, dal momento che i Lupi dopo tre giornate si ritrovano con zero punti in classifica e zero goals segnati. Certo va detto che gli avversari affrontati portavano i nomi di Leicester City, Tottenham e Manchester United e che in tutti e tre i casi il Wolverhampton è stato punito con un risultato di misura per 1-0.

Oltre a Nuno Espirito Santo, i Wolves questa estate hanno salutato anche Rui Patricio, altro pilastro all’interno del club nelle ultime stagioni.

La partenza del portiere portoghese ha indebolito indubbiamente la rosa, con il mercato in entrata che non sembra aver portato rinforzi di spessore neppure in altri reparti.

Francisco Trincao, in arrivo in prestito dal Barcellona, è sicuramente il nome più altisonante nel mercato in entrata. José Sà dall’Olympiacos colui che avrà invece il compito più arduo: rimpiazzare degnamente Rui Patricio tra i pali.

La notizia migliore è senza dubbio il ritorno in campo di Raul Jimenez, dopo lo spaventoso infortunio alla testa (frattura del cranio) occorsogli lo scorso anno. Le incognite su quanto il messicano ci metterà per tornare il formidabile attaccante di cui i Wolves si sono innamorati però restano.

In definitiva, un Wolverhampton più debole in una Premier League ancora più competitiva. Per i Wolves si preannuncia l’annata più complicata dal ritorno in massima divisione.

ARRIVI: Rayan Ait Nouri, José Sa, Yerson Mosquera, Francisco Trincao, Heee-chan Hwang, Buno Jordao, Oskar Buur.

PARTENZE: Rafa Mir, Rui Patricio, Owen Otasowie, Leonardo Campana, Connor Ronan, Ruben Vinagre, Matija Sarkic, Renat Dadashov, Patrick Cutrone, Morgan Gibbs-White, Bendeguz Bolla, Vitinha, William José.

And now – once more – let’s grab a pie and a beer, mates. Enjoy!

Alla prossima puntata di ‘FA – Football Addicted’!

 

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Fonte immagine in evidenza: presa da Flickr con diritto Google Creative Commons

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Calcio e dintorni

adidas e FIGC presentano la nuova collezione per le Nazionali italiane di calcio

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Mancano ormai pochi mesi a EURO2024. Per l’occasione, prosegue la collaborazione tra adidas e FIGC, che presentano la nuova collezione di prodotti dedicati alle Nazionali Italiane di calcio (maschili, femminili. Questa include le maglie Home e Away e i capi di abbigliamento Training e Travel.

La Home jersey, che verrà indossata per la prima volta nell’amichevole di giovedì contro il Venezuela, onora la tradizione delle maglie azzurre e, per la prima volta, il tricolore viene applicato sulle spalle. La texture della maglia è realizzata inserendo un codice-binario che replica la lettera i, imprimendola nel tessuto della maglia stessa. Nel retrocolletto compare la scritta “L’Italia chiamò”, che rimanda a “Il Canto degli Italiani” scritto da Goffredo Mameli.

Anche l’Away jersey prende ispirazione dalla bandiera italiana. Gli inserti rossi sul lato sinistro e quelli verdi sul lato destro, abbinati al bianco della maglia, compongono il Tricolore. Il kit, che comprende pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi, debutterà nell’amichevole che la Nazionale di Spalletti giocherà contro l’Ecuador.

Per la collezione Travel, adidas ha disegnato per le Nazionali italiane una tuta N.Z.E., massima sintesi di comfort e stile. La hoodie full-zip è caratterizzata da un elegante colore artic night e dallo stemma monocromo off white della Nazionale di calcio. L’offerta di prodotto dedicata ad Azzurri ed Azzurre è completata da un’ampia gamma di capi Training caratterizzati dai dettagli oro e Tricolore, esaltati da una base blu notte per gli atleti e bianca per lo staff tecnico.

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Calcio e dintorni

Mohammed Barakat bombardato da un raid, se ne va una leggenda del calcio palestinese

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barakat mohammed

Nell’atrocità del conflitto tra Israele e Palestina, tra i tanti civili che hanno perso la vita a Gaza c’è anche Mohammed Barakat. Il calciatore 39enne, stella del calcio palestinese e simbolo del suo popolo se ne è andato. Un raid israeliano ha colpito la sua casa.

Uno dei migliori attaccanti del suo paese con più di 100 gol in carriera è stato colpito da un bombardamento nella sua abitazione di Khan Younis. Il giocatore dell’Ahli Gaza è stato ricordato da Khalid Abu-Habel, difensore del Khadamat al-Maghazi che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Al-Jazeera. Ecco le sue parole:

IL RICORDO DI BARAKAT –“Che enorme perdita dentro e fuori dal campo per il calcio palestinese. Ho giocato contro di lui. Era veloce e intelligente. Un capocannoniere eccezionale. Fuori dal campo era gentile e amichevole. Un amato amico di tutti. Sono troppo arrabbiato. È un’icona del calcio. Lo sport a Gaza ha perso molto durante la guerra. Quanti ne dovremmo perdere ancora? La comunità sportiva a Gaza sta semplicemente sparendo”.

Queste le parole d’addio a una leggenda del calcio palestinese. Un calciatore eccezionale dentro e fuori dal campo. L’ennesima vittima  civile di questo sanguinoso conflitto che sembra non avere fine.

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Calcio e dintorni

Inter e Vieri di nuovo insieme: annunciata una collaborazione

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Vieri

Christian Vieri, ex calciatore dell’Inter dal 1999 al 2005, attraverso un post su Instagram ha annunciato una collaborazione con la squadra nerazzurra. Ecco il comunicato:

L’ANNUNCIO UFFICIALE – “Siamo molto lieti di informarVi che in data 1 Marzo 2024 Inter Media and Communication S.p.a. e Bombeer S.r.l. hanno sottoscritto un contratto di collaborazione di durata pluriennale, durante il quale verrà prodotta una birra in co-branding, dove appariranno entrambi i marchi di Inter e di Bombeer, La Birra del Bomber”.

Il nome di Vieri si lega nuovamente al club nerazzurro. L’ex attaccante in carriera ha vestito 190 volte la maglia dell’Inter segnando la bellezza di 123 gol e fornendo 22 assist. Da  qualche settimana Bobo Vieri è stato sorpassato da Lautaro Martinez nella classifica dei migliori marcatori nella storia dell’Inter.

L’ex bomber, ritiratosi nel 2009, risiede al decimo posto nella classifica all-time dei migliori goleador nerazzurri. L’argentino invece, attualmente all’ottavo posto, punta a superare in questa stagione Istvan Nyers in settima posizione con 133 gol.

Vetta della classifica che ad oggi sembra davvero irraggiungibile per Lautaro. D’altronde davanti a tutti si trova quel Giuseppe Meazza a cui è intitolato San Siro, con la bellezza di 284 gol in 466 partite. Il futuro del Toro sembra essere nerazzurro per ancora molti anni e, anche se complicato, chissà che un giorno non riesca ad avvicinarsi a quel primato.

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Calcio e dintorni

Abodi sulla situazione di Gravina: “Mi preoccupa moltissimo, però serve prudenza”

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Gabriele Gravina, presidente della FIGC, negli scorsi giorni è finito al centro dello scandalo dossieraggi, subendo l’accusa di appropriazione indebita e riciclaggio. Il numero uno della FIGC ha chiesto subito di essere ascoltato, in modo tale da chiarire la sua situazione, dichiarandosi innocente. Tuttavia Andrea Abodi, attuale Ministro per lo sport e per i giovani, tende a rimanere cauto sulla condizione di Gravina, di cui ha parlato a margine di un evento al CONI. In particolare ha iniziato parlando del caso dossieraggio, concentrandosi sulla situazione di Gravina, della quale si occuperà la magistratura, ribadendo il fatto che in queste situazioni serva molta cautela. In seguito ha affermato di aver contattato il presidente della FIGC, definendo come inquietante ciò che emerge dalla cronaca.

LE PAROLE

GRAVINA – “La situazione di Gravina? Mi preoccupa moltissimo, però oltre non vado. Sono abituato a parlare con la cautela necessaria. Di fronte a questa vicenda servono prudenza e garanzie. La magistratura in primo luogo farà la sua parte. Io poi sono contrario ai tribunali del popolo e ai processi di piazza”.

CONTATTO – “Ho sentito Gravina, anche perché abbiamo problemi quotidiani che vanno affrontati, ma quello che emerge dalla cronaca di questo fatto è il dato inquietante“.

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