I giovani costituiscono uno dei punti cardine del progetto sportivo delle società calcistiche di oggi.
In Italia c’è la Juventus che punta tanto e forte sulle nuove leve. Basti leggere le notizie del calciomercato bianconero in questa sessione di gennaio per farsi un’idea. Certo che però è l’Atalanta ad avere il miglior settore giovanile in Serie A e i risultati delle ultime due stagioni ne sono la conferma.
Famose per la loro efficienza le cantere spagnole, mentre in Germania e Inghilterra non ci sono delle vere e proprie squadre lanciatrici di talenti. Si può citare forse solo il lavoro che stanno svolgendo Borussia Dortmund e Tottenham.
Un’altra nazione dove si lavora bene con i giovani è la Francia. Emblematico l’esempio del Lione, club che in passato ha prodotto giocatori affermatisi a grandi livelli, cosa che continua a fare ancora oggi. Non funziona male anche l’Academy del PSG i cui talenti spesso vengono, tuttavia, mandati all’estero per la scarsa pazienza dello sceicco Al Khelaifi.

Il Monaco si sta affermando in maniera decisa sul mercato dei giovani
Una squadra che negli ultimi anni sta sviluppando un interessante progetto sui giovani è il Monaco. Il club del Principato, infatti, si sta affermando come una sempre più preziosa fabbrica di talenti.
IL VINCENTE CAMBIO DI STRATEGIA
Il club della lussuosa Montecarlo nel dicembre 2011 viene acquistata dal ricco imprenditore russo Dmitrij Rybolovlev. Il titolare di una società produttrice di potassio lavora per riportare la squadra in Ligue 1, obiettivo centrato nel 2013. Rybolovlev inizia così a seguire le orme del suo collega sceicco del PSG, instaurando una onerosa campagna acquisti. Tira così fuori dalle sue tasche ben 60 milioni per Radamel Falcao, 70 per James Rodriguez e Joao Moutinho, 20 per Kondogbia. Il piano societario è chiaro e, nonostante i tanti milioni spesi, i buoni risultati arrivano.
Poi sopraggiunge l’inconveniente: il proprietario russo deve far fronte a un divorzio che gli causa parecchi problemi economici. Una situazione che si ripercuote sul Monaco e con il senno di poi si può dire che ne ha fatto le migliori fortune. Il club biancorosso, in effetti, cambia strategia adottando una che l’ha portata l’anno scorso a trionfare in Ligue 1 dopo 17 anni d’astinenza.
Nell’estate del 2014 la squadra monegasca vende tutti i pezzi pregiati acquistati l’anno prima e intraprende un’altra via. Mai più spese folli, ma valorizzazione del settore giovanile e obiettivo mirato sui campioni del futuro. La Turbie, il centro sportivo dove si allenano prima e seconda squadra, viene ristrutturato e modernizzato con campi innovativi. Inoltre viene usato un metodo di lavoro curioso: i giovani vengono allontanati dalla pressione mediatica con allenamenti quasi sempre a porte chiuse.

La Turbie, il centro sportivo del Monaco
Tutto parte dai campi, poi si arriva alla voce calciomercato. Vengono individuati e portati nella città del casinò giovani francesi promettenti come Lemar, Sidibè e Mendy, Bakayoko, Bernardo Silva. In più esplode Kylian Mbappè, giocatore del vivaio. Questi prima erano tutti sconosciuti, ora sono sulla bocca di tutti grazie anche al considerevole lavoro di Leonardo Jardim che ha saputo valorizzare il materiale a sua disposizione.
RINNOVAMENTO
Il culmine del suo progetto il Monaco lo conosce la scorsa stagione, quando oltre a vincere il campionato arriva a un passo dalla finale di Champions. Un’annata straordinaria in cui la squadra francese vince, entusiasma con i suoi giovani folletti e arriva a segnare più di 100 gol. Inutile dire che i tifosi biancorossi l’anno scorso abbiano vissuto un sogno indimenticabile.
In estate la società si è trovata davanti a una scelta. Andare avanti con l’attuale progetto tecnico sperando di ripetere o migliorare (difficile) i risultati sportivi ottenuti o cambiare? La dirigenza capitanata da Rybolovlev con intelligenza ha optato per il rinnovamento della rosa. Un’ottima scelta che ha portato a sfruttare un mercato rivoluzionato sul piano economico cedendo dei giocatori che difficilmente avrebbero dato di più in una realtà come quella monegasca.

Kylian Mbappè, cresciuto nel Monaco, è stato venduto a peso d’oro
Il Monaco mette dunque a segno delle pazzesche plusvalenze. Mbappè, cresciuto in casa, viene ceduto per la bellezza di 180 milioni (trasferimento in prestito con diritto di riscatto). Il fatto è che non è stato l’unico a fruttare dei guadagni. Bernardo Silva, pagato 16, viene ceduto a 50 milioni di sterline. Bakayoko, per cui erano serviti 8 milioni, viene dato al Chelsea per 40. Mendy portato a Louis II per 13 milioni viene acquistato dal City di Guardiola per 58.

Uno dei talenti più interessanti acquistati dal Monaco
Tanti, tantissimi soldi che vengono reinvestiti per dei giovani. All’allenatore portoghese vengono regalati talenti promettenti come Tielemans, Diakhaby (2 gol e 2 assist in campionato), Keita Baldè. In più vengono ripresi dal prestito Rony Lopes (3 gol e 4 assist finora in Ligue 1) e Adama Traorè (3 reti al momento nella stagione attuale). Questi si aggiungono ai giocatori non partiti quali Lemar, Fabinho, Jemerson, Jorge, Sidibè.
I due calciatori simbolo del rinnovamento monegasco non sono però presenti in questa lista: sono Jordi Mboula e Pietro Pellegri. Essi, entrambi giovanissimi (18 anni il primo e 16 il secondo), sono due delle migliori promesse del futuro del calcio mondiale. Il Monaco ne ha acquisito la proprietà in un modo eclatante.
La punta spagnola è stata acquistata dal Barcellona, che l’ha cresciuta, per soli tre milioni. Un prezzo che sicuramente non rappresenta il suo reale valore in prospettiva. Con dribbling, accelerazioni e qualità tecnica questo classe ’99 ha tutto per affermarsi a grandissimi livelli.

Mboula contro birilli umani. Dribbling, grande accelerazione e classe pura
L’attaccante italiano, invece, è stato strappato alla forte concorrenza della Juventus, che, come detto all’inizio dell’articolo, sui giovani ci punta tanto e forte. L’ormai ex Genoa è una perdita importante per il calcio italiano che non avrà più un centravanti moderno di qualità e tanta grinta.

Il calcio italiano perde perle del genere
Il Monaco, battendo la concorrenza di due top club europei, si è affermato sul mercato dei giovani in maniera decisa.
IL PASSATO SPERANZA PER IL FUTURO
Già in passato il club biancorosso ha battuto la concorrenza di importanti squadre europee per un giovane prospetto. Trattasi di Real Madrid e Paris Saint Germain che nel 2013 avevano messo gli occhi su quel Kylian Mbappè che ora fa impazzire tutto il mondo. La storia si è potuta ripetere con Mboula e Pellegri. Inevitabilmente, dunque, il passato non può che costituire speranza per il futuro.

Anche loro due sono diventati grandi a Montecarlo
Non solo per questo. Oltre ai già citati, infatti, a Montecarlo sono diventati grandi campioni del mondo come Thierry Henry e David Trezeguet e altre icone come Thuram, George Weah, Giuly.
Ieri come oggi e chissà che non lo sia anche in futuro, il Monaco è una fabbrica di talenti. C’è chi viene dall’Academy e chi viene strappato ai top europei, ma poi tutti diventano grandi. E la tradizione continua grazie a un divorzio, inconveniente che ha fatto la botte ricca.