Negli ultimi anni il centrocampo è sempre stato il reparto più discusso della Juventus. La mancanza di imprevedibilità e di freschezza è uno dei problemi maggiormente riscontrati. Al momento le uniche certezze sembrano essere Locatelli e McKennie; le prestazioni di Rabiot e Bentancur appaiono decisamente poco convincenti, mentre il destino di Ramsey e Arthur sembra essere lontano da Torino.
In vista del calciomercato di gennaio molti centrocampisti interessanti sono stati accostati alla Juventus. Allo stesso tempo è noto che la liquidità economica disponibile per la campagna acquisti è piuttosto limitata, pertanto in simili circostanze l’idea più lungimirante può essere quella di valorizzare ciò che ti offre il settore giovanile.
Oltre ai vari Rovella, Fagioli e Ranocchia, i quali stanno vivendo esperienze positive in prestito, tra le fila dell’Under 23 bianconera vi è un certo Fabio Miretti, giovanissimo calciatore che potrebbe tornare utile alla causa di Massimiliano Allegri.
PRIMI PASSI
Nato il 3 agosto 2003 nel Pinerolo, Fabio Miretti è un centrocampista tecnico e moderno. Fin da bambino il calcio è la sua passione, perciò inizia prestissimo a dare i suoi primi calci ad un pallone. Cresciuto nel Saluzzo, società dilettantistica, e nel Cuneo Calcio, ad 8 anni viene visionato da varie società. Per lui si instaura un vero e proprio derby di mercato tra Torino e Juventus, ma il piccolo Fabio alla fine sceglie la sua squadra del cuore.
Miretti compie tutta la trafila del settore giovanile bianconero, mostrando tutte le sue spiccate qualità. Nella stagione 2019-20, in Under 17, è la stella della squadra di mister Pedone che lo schiera nel ruolo di trequartista. I suoi numeri sono a dir poco devastanti: in un campionato concluso anzitempo a causa della pandemia, in 17 presenze sigla 16 gol e 9 assist. A fine stagione viene inserito da The Guardian, celebre quotidiano inglese, nella rubrica dei 60 migliori talenti nati nel 2003.
Nella stagione successiva approda nell’Under 19 di mister Bonatti, il quale schiera la squadra con il 4-3-3, modulo che non prevede il trequartista. Questo, tuttavia, non è un problema per un giocatore duttile come Miretti, in quanto è capace di garantire prestazioni di eccellente qualità anche nel ruolo di mezz’ala. Le sue 30 presenze, condite da 5 gol e 6 assist, non sono passate inosservate, quindi mister Lamberto Zauli inizia a convocarlo frequentemente in Under 23. Il 13 febbraio 2021 esordisce in Lega Pro, a 17 anni e 6 mesi, nel match contro l’Albinoleffe.
SOGNANDO UN POSTO IN PRIMA SQUADRA
In questo pre-campionato, causa il rientro tardivo dei calciatori impegnati all’Europeo ed in Coppa America, insieme ad altri giovani partecipa al ritiro della prima squadra agli ordini di Massimiliano Allegri. Nella prima amichevole contro il Cesena viene schierato titolare, stupendo immediatamente per la personalità con la quale ricerca palla e amministra la manovra.
A settembre, in occasione di Napoli-Juve, i bianconeri hanno molti assenti, motivo per cui Miretti viene convocato insieme ad altri suoi due giovani e talentuosi compagni, Matias Soulé e Koni De Winter.
Nello stesso mese segna il suo primo gol tra i professionisti, nel match di Coppa Italia – Lega Pro contro la Pergolettese. Dopo aver ricevuto palla nei pressi del vertice sinistro dell’area di rigore avversaria ed essere rientrato sul destro sfodera un destro a giro sul secondo palo, imparabile per il portiere.
Recente è invece il suo esordio in prima squadra. Nell’ultima partita del girone di Champions contro il Malmoe, negli ultimi minuti Allegri lo inserisce al posto di Bentancur. Pochi minuti contrassegnati da qualche guizzo interessante, a dimostrazione di quanta freschezza possa apportare al centrocampo bianconero nonostante la giovane età.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Miretti è un centrocampista tecnico, duttile e dinamico. Cresciuto da trequartista, di recente ha abbassato il proprio raggio d’azione, ricoprendo ultimamente anche il ruolo di vertice basso del centrocampo. La sua struttura fisica gli permette di ben adeguarsi ad ogni zona di campo, offrendo un adeguato contributo anche alla fase difensiva. Commette pochi falli e contrasti, per recuperare palla predilige intercettare la sfera in seguito ad un corretto posizionamento.
È costantemente al centro del palleggio della propria squadra, infatti sono frequenti le triangolazioni e gli scambi con i compagni più tecnici. La sua visione di gioco è accompagnata da un’estrema precisione ed una magistrale velocità di pensiero. Tende spesso a verticalizzare con i tempi giusti affinché l’attaccante non finisca in fuorigioco, mentre i suoi cambi di gioco ed i suoi lanci risultano sempre ben calibrati.
Il suo controllo palla gli permette, anche sotto pressione, di trovare gli spazi giusti per indirizzare la manovra offensiva. Efficace è il modo in cui orienta il corpo prima di ricevere palla, in modo tale da guadagnare quella frazione di secondo in più per velocizzare l’azione. Senza esitazione ricorre all’utilizzo del piede debole, dimostrandosi sempre preciso. Talvolta si prende qualche rischio azzardando con sicurezza il dribbling anche quando imposta nei pressi della propria area di rigore. In altre occasioni invece, quando la pressione avversaria diventa feroce, utilizza bene il corpo per proteggere palla e subire fallo.
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Le sue doti offensive sono evidenziate da un impeccabile tempo d’inserimento, per il quale riesce spesso a finalizzare le azioni, ed una conclusione chirurgica. Nei pressi della porta avversaria è in grado di far male alle difese avversarie in diversi modi. Inoltre si occupa di tutti i calci piazzati, anche dei rigori.
LA JUVENTUS TATUATA SULLA PELLE…
Miretti è un giocatore che predilige un calcio di possesso e di rotazioni. Il calciatore al quale è stato maggiormente paragonato è uno dei prodotti più importanti del settore giovanile bianconero, Claudio Marchisio. Oltre alle caratteristiche tecniche condivide con il Principino l’immenso amore per la Juventus. In un’intervista dichiarò che da bambino il suo idolo era Pavel Nedved, altra celebre bandiera della Vecchia Signora.
L’attaccamento alla maglia sarà sicuramente uno stimolo in più per guadagnarsi altre occasioni in prima squadra e provare ad impressionare Massimiliano Allegri.
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