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Fratello con la Diez: Federico Higuain

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Fratello con la Diez: Federico Higuain

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I più grandi hanno conosciuto el Pipa senior come giocatore, Jorge Higuain, che a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta giocò come difensore per le più grandi squadre argentine e non, tra le quali il Brest, città bretone di Francia che diede alla luce uno dei suoi figli che il calcio italiano si sta godendo da tempo, ovvero Gonzalo Higuain, el Pipita. Ma, a Columbus, capitale americana dell’Ohio, il secondogenito di Jorge, Federico, si diverte a dettare passaggi con la maglia numero diez dei Columbus Crew, un emergente club di Major League Soccer che da anni si affaccia ai playoffs della massima competizione americana di calcio. Nonostante una carriera diametralmente opposta al fratello più piccolo costruitasi molto più in sordina del numero nove della Juventus, Federico è molto attaccato alla sua famiglia e non lesina parole d’amore per lo sport che primeggia nei pranzi di famiglia nel raffinato quartiere di Palermo, tra immensi giardini verdi ed il Rio Plata: 

“Vivo il confronto con mio fratello in maniera molto tranquilla, anche i giornalisti conoscono i nostri valori. Abbiamo avuto la chance di giocare ad alti livelli pur prendendo strade completamente diverse, tutto ciò viene vissuto in casa con molta allegria. Un tempo eravamo i figli di.. adesso non è più così ed in casa si respira sempre calcio. Ogni pranzo è un buon motivo per parlare di calcio e per confrontarci su quello che più ci piace di questo gioco. Gli altri due fratelli? Al più piccolo (Lautaro) non interessa, mentre Nicolas (il più, grande ora procuratore di Gonzalo) ci ha provato ma non gli è andata bene.” ha affermato per El Grafico.

Persona riservata che ama poco le telecamere ed i microfoni e preferisce far parlare i fatti, Federico Higuain è piuttosto concreto ed incarna in campo tutt’altro spirito, rispetto anche a Gonzalo: è infatti un Diez a tutti gli effetti, alto 172 centimetri, con un baricentro basso ed una tecnica da playmaker avanzato che gli permettono di essere il classico trequartista in un 4-2-3-1 o una seconda punta che ama svariare in un 4-4-2: poche finte spettacolari, tanta qualità e quantità.

A 33 anni la velocità e lo scatto di un tempo sono andati persi, ma l’argentino riesce a controbilanciare il tutto grazie alla sua immensa tecnica palla al piede aprendo spesso il campo ai suoi compagni: durante l’annata 2017 di MLS, ha segnato 9 gol in 31 presenze tra stagione regolare e playoffs, sfornando anche 10 assist totali che hanno permesso al norvegese Ola Kamara di diventare uno degli attaccanti più efficaci della competizione (19 reti). Tra le migliori caratteristiche dell’argentino ci sono i passaggi lunghi sulla corsa dei compagni, il dribbling ed il tiro da fuori. Un Higuaìn in salsa completamente diversa che dopo tanto girovagare in Argentina è finalmente diventato un pilastro dei Columbus, squadra nella quale milita dall’annata 2012 e nella quale ha già dipinto gol bellissimi.

“Non mi piace parlare tanto e rilasciare interviste: ci sono atleti che sono a loro agio con questo genere di cose ma io non cerco mai di fare più di quello che devo. Anche in trasferta, mi piace uscire soprattutto nelle città che mi ispirano di più, come Vancouver o Chicago. Qui ho avuto una sorta di processo interiore, di crescita, mi trovo bene nel club e penso di esser cresciuto da quando avevo venticinque o ventisei anni. E’ una cosa normale dell’essere umano quando affronta questo processo di maturazione cercare di avere una vita più sana in tutti gli ambiti” ammette in una delle poche interviste per Futbol a Uno a Uno.

Annata 2006/2007, gli “Higuains” si incontrano durante River Plate-Nueva Chicago.

“Penso che avere un padre calciatore ti porti a capire il calcio nella sua essenza molto prima di altri” continua Il Pipa “io e Gonzalo abbiamo avuto la fortuna di conoscere tanti grandi amici di papà, grandi calciatori argentini di quegli anni, che venivano a cena da noi e non abbiamo mai avuto quel tipo di fanatismo verso le squadre o i giocatori come tanti tifosi. Dopodiché ci siamo immedesimati in questo sport ed abbiamo continuato a lottare per diventare anche noi dei calciatori. E’ stato un vantaggio? Non so, può essere, è diverso per ognuno di noi che alla fin fine deve compiere il proprio percorso.”   

Il River Plate non ci ha mai creduto troppo, Federico è dovuto scendere in seconda divisione con la Nueva Chicago per realizzare la prima grande stagione nella sua carriera e conquistare la promozione col club neroverde di Mataderos, a Buenos Aires. Il club scenderà nella stagione successiva ma il Pipa guadagnerà la possibilità di mettersi in gioco in Europa, nel Beşiktaş, gettandosi a 21 anni in un campionato in piena via embrionale nel 2007, in una delle squadre più sentite del paese che provava a rifondarsi dopo qualche anno di digiuno.

E’ un Federico Higuain in fase embrionale, che vestiva la maglia di numero nove come suo fratello, che nello stesso anno giunge a Madrid. “Se potessi rivivere le esperienze in Turchia ed in Messico adesso, con il mio modo di pensare, probabilmente le vivrei in maniera diversa. Ho avuto la fortuna di esordire in Champions ed in Libertadores in due città come Istanbul e Città del Messico con due maglie importanti come Beşiktaş ed America, posti in cui il calcio si vive con grande fervore” confessava per El Grafico.

Esaminando i suoi gol nella Nueva Chicago ed il suo arrivo trionfale al Beşiktaş, Higuain viene presentato come punta centrale dalla tecnica sopraffina. In neroverde aveva mostrato una grande bravura nel dialogare con i compagni e nel partire in profondità ma anche nel realizzare i cosiddetti gol di rapina, a pochi metri dal portiere con tocchi astuti e rapidi rispetto ai difensori avversari. Nell’America, secondo la maledizione del sette tanto decantata dai tifosi Azulcremas, chiude il semestre con 22 presenze tra campionato e coppa, con soli due gol. I messicani non lo riscattano ed egli fa ritorno a Buenos Aires, sulla sponda rossa di Avellaneda, ovvero nell’Independiente.

 Altro anno di transizione per la propria crescita personale, altro tempo perso per i critici. Anche qui Federico gioca poco e male, tanto da doversi spostare ancora, questa volta a Mendoza, ovvero nel Godoy Cruz. “Fu brutto non rispettare le aspettative che c’erano dopo il mio arrivo. Non ce l’ho con nessuno, le cose non andarono bene, nel calcio è così.”  Nel Tomba Higuain veste la maglia numero 7 e ritrova minuti, gol e fiducia grazie al turco Omar Asad, ex attaccante del Velez che permise alla squadra di giungere terza nel Clausura 2010, in un’annata nel quale bastava evitare la retrocessione. “Asad mi ha fatto resuscitare come giocatore: giocavo attaccante destro, mi volle posizionare attaccante e mi permise sia come minutaggio che come posizione di essere decisivo per la squadra, che funzionava perfettamente”. Da rapace, con tiri da fuori o giostrando il gioco dei suoi, il Pipita si mostra in tutto il suo splendore nell’annata 2010 iniziando, in maniera graduale ed intelligente, a comprendere quale sarà il suo futuro calcistico.

https://youtu.be/sVSbPL6nDz4

Poche parole, di tanta sostanza, da pensatore del calcio che ci permette di immedesimarci nei discorsi di casa Higuain, quelli da filosofia del calcio che Jorge ama intrattenere con i propri figli, fatti di concretezza, quella che ha trasmesso ai due anche sul campo. “Non è questione di età, io non sono mai stato veloce né fisico ma ho sempre curato la fase finale ed offensiva di una squadra, permettendo ad altri di segnare. Sono però del parere che in quegli anni, dal 2006 in poi, con la vittoria italiana al mondiale, sia sparita la figura del Diez vero e proprio a causa del 4-4-2. Mi sono ritrovato a giocare attaccante, come tanti miei colleghi con le mie caratteristiche, con pochi gol perché non era il mio ruolo molto semplicemente. Con Guardiola penso che il Diez abbia ritrovato la giusta figura ed importanza sul campo.” Parole al miele per questo ruolo e per quello che rappresenta: “Chiunque giochi in attacco sogna di avere questo ruolo: divertirsi con la palla, creare qualcosa di diverso, cambiare il corso delle cose. E’ quello che un attaccante ama fare ed è quello che provo a fare tutti i giorni dando il meglio, come qualsiasi lavoratore. Ecco perché penso che la critica, soprattutto in Argentina, sia esagerata. Veniamo etichettati spesso come traditori o paragonati agli assassini. Si esagera, facciamo un lavoro anche noi e non conosco nessuno che si alza la mattina per farlo al peggio.”

Futuro incerto, probabilmente relazionato al calcio visto l’amore infinito e senza nulla in cambio che Federico trasuda dalle sue parole. E per un Gonzalo che si diverte a segnare e scaldare i cuori italiani c’è un Federico pronto ad ispirare poesia da ogni suo tocco ad un popolo relativamente giovane calcisticamente come quello statunitense. Essere Higuain, sul campo e fuori, è uno stile di vita.

 

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Chi è Estevao Willian, il gioiellino brasiliano soprannominato “Messinho”

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Estevao Willian

CHI È ESTEVAO WILLIAN – Il Brasile, si sa, di talenti cristallini ne sforna in continuazione. L’esempio lampante è Neymar Jr., ma negli ultimi anni ce ne sono stati tanti. Basti pensare al Real Madrid, con la coppia tutta brasiliana formata da Vinicius Jr. e Rodrygo. Non bisogna poi dimenticare Endrick, classe 2006, pronto a vestire la camiseta blanca e già in gol con la maglia del Brasile. L’ultimo talento che sta attirando l’attenzione degli scout è quello di Estevao Willian, esterno offensivo del 2007, che sta brillando con il Palmeiras.

CHI È ESTEVAO WILLIAN – GLI INIZI E LA CARRIERA FINO A QUESTO MOMENTO

Se il tuo soprannome è “Messinho” vuol probabilmente dire che il potenziale è altissimo ed effettivamente il giovane talento brasiliano può diventare un grandissimo giocatore. Nasce come ala destra e si è già messo in mostra con la maglia della Nazionale Under 17 ai Mondiali, con la quale ha segnato tre gol e fornito tre assist. La sua avventura però si è interrotta contro l’Argentina di Echeverri, altro talentuosissimo giocatore sudamericano. Estevao Willian ha inoltre già firmato un contratto di sponsorizzazione con Nike, nonostante la giovanissima età. Aveva appena dieci anni quando ha accettato l’offerta, ma è destinato a diventare uno dei volti del marchio.

CHI È ESTEVAO WILLIAN – L’INTERESSE DELLE BIG EUROPEE

Come accaduto negli ultimi anni, le big europee non restano di certo a guardare. Il nome di Estevao Willian è già sui taccuini dei principali club in Europa e il PSG ci aveva provato concretamente in passato. La trattativa però non è andata in porto a causa della partenza di Endrick, vecchio pallino dei parigini, che volevano assicurarsi entrambi i talenti. “Messinho” ha un sogno: giocare nel Barcellona, club che tifa fin da bambino. C’è da dire però che Estevao Willian non potrà lasciare il Brasile fino al 2025 (quando compirà 18 anni), ma probabilmente sceglierà la sua squadra prima di quella data. Per lasciarlo partire si parla già di cifre vicine ai 50 milioni, ed è per questo che Chelsea, Barcellona, Manchester City e non solo osservano da vicino uno degli ultimi talenti sfornati dal calcio brasiliano.

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I 5 migliori marcatori U21 della Serie A nel 2023

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I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – Il 2023 è stato un altro anno in cui la Serie A ha scoperto nuovi talenti, che si sono messi in mostra nel nostro campionato. I nomi sono tanti: dall’MVP Khvicha Kvaratskhelia, passando per tutta la leggiadria mostrata da Joshua Zirkzee, senza dimenticare Rasmus Højlund, ora al Manchester United. Se dovessimo tirare le somme dell’anno 2023 in Italia, chi sarebbero i migliori marcatori under 21 della Serie A nell’anno solare?

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – KHVICHA KVARATSKHELIA

L’MVP dell’ultima Serie A ha avuto un impatto straripante sul nostro campionato, contribuendo attivamente alla stagione strepitosa del Napoli di Spalletti. Bisogna considerare che nella seconda parte della scorsa annata ha fatto fatica, e i numeri sono calati notevolmente, ma nonostante questo il georgiano è l’U21 (nato a febbraio 2001) che ha segnato di più nel 2023 in Serie A. Sono ben 11 le reti messe a segno da gennaio fino a questo momento, cinque solo nella stagione attuale. Kvaratskhelia è stato un colpo di mercato incredibile da parte del Napoli, che in estate ha deciso di tenerlo per provare il back-to-back, traguardo che al momento appare abbastanza lontano.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – RASMUS HØJLUND

Parliamo adesso di chi ha lasciato la Serie A, ovvero Rasmus Højlund. Il centravanti danese si è trasferito a Manchester, sponda United, per una cifra che supera i 70 milioni di euro. I Red Devils hanno deciso di puntare su di lui dopo una seconda parte di stagione stellare con la maglia dell’Atalanta. Nel 2023 con la Dea, Højlund ha segnato 8 reti in A, un ottimo dato se si considera i sei mesi giocati in maglia nerazzurra. In questa stagione ha segnato appena una rete in Premier League, nel Boxing Day, ma è attualmente il capocannoniere della Champions League, nonostante lo United sia già fuori dalla competizione. L’Atalanta è comunque riuscita a sostituirlo con diversi acquisti, ma il giocatore ammirato nella prima parte di 2023 è senza dubbio un calciatore già di livello mondiale, ma con ampi margini di miglioramento.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – JOSHUA ZIRKZEE

Zirkzee è un giocatore che ha sorpreso un po’ tutti. Nella passata stagione aveva mostrato diversi lampi del suo talento, ma il dato sui gol messi a segno nel 2023 mostrava una sola rete. Nella seconda parte del 2023, ovvero nella stagione attuale, sono già 7 i gol del gigante olandese. Nell’anno solare sono dunque 8 in tutto, ma per capire l’impatto di Zirkzee è necessario andare anche oltre i gol. Parliamo di un centravanti di oltre 1,90 m, che gioca il pallone come un trequartista e che delizia il Dall’Ara con giocate fuori dal comune per un calciatore di questa stazza. I gol messi a referto in questo anno solare sono senza dubbio destinati ad aumentare già in vista della fine di questo campionato, che vede il Bologna nei primi quattro posti della classifica.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – MATIAS SOULÉ

Classe 2003, argentino, mancino, non ha ormai più bisogno di presentazioni. Dopo aver trovato la sua prima rete in Serie A il 12 marzo contro la Sampdoria, Matias Soulé è stato mandato in prestito dalla Juventus al Frosinone. L’esplosione del ragazzo di Mar del Plata è sotto gli occhi di tutti, dato che in questa stagione sono già 7 le reti messe a segno. Un talento cristallino che con tutta probabilità la Juventus riporterà a casa già nella prossima stagione, sperando magari che possa continuare a offrire prestazioni di questo livello anche all’inizio del 2024.

I 5 MIGLIORI MARCATORI U21 DELLA SERIE A NEL 2023 – LORENZO COLOMBO

Meno considerato magari rispetto agli altri citati in questa lista, Lorenzo Colombo si è ritagliato uno spazio importante in questa classifica. L’attaccante di proprietà del Milan ha giocato con due squadre diverse (Lecce e Monza), ma con entrambe è riuscito a incidere. Sono 5 i gol di Colombo nell’anno solare 2023 (3 con il Lecce e 2 con i brianzoli), ma i tifosi salentini se ne ricorderanno bene uno in particolare. Il 28 maggio Colombo ha segnato il gol decisivo per la salvezza del Lecce, proprio sul campo del Monza, trasformando un rigore al 101′. Una rete che è rimasta ancora oggi nel cuore dei tifosi giallorossi, che ha permesso all’attaccante classe 2002 di scrivere una piccola pagina di storia del club.

 

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10 giovani da tenere d’occhio in Bundesliga nel 2024

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Chi è Bynoe-Gittens

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA NEL 2024 – La Bundesliga è da sempre un campionato che sforna talenti cristallini per il calcio europeo e anche in questa stagione sono diversi i calciatori che si sono messi in mostra. Oggi andremo a vedere quali sono i 10 giovani principali su cui porre la propria attenzione in vista del 2024, con alcune sorprese.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – JAMIE BYNOE-GITTENS

L’esterno inglese del Borussia Dortmund è probabilmente tra i talenti più puri del calcio tedesco e sta progressivamente trovando continuità con la maglia giallonera. Bynoe-Gittens è il sostituto naturale di Sancho, ora in enorme difficoltà al Manchester United, e sta provando a seguire le sue orme in Germania. Esterno d’attacco classe 2004 dotato di ottimo dribbling e grande velocità. Un gol e un assist in questo inizio di Bundesliga, ma anche una rete, la prima della sua carriera, in Champions League.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – FARÈS CHAÏBI

Parliamo di un trequartista classe 2002 nato in Francia ma di nazionalità algerina, cresciuto nel settore giovanile del Tolosa. Ora Chaïbi gioca all’Eintracht Francoforte ed è diventato un punto fermo della squadra. Un gol in campionato, contro il Borussia Dortmund, e uno anche in Conference League, decisivo contro l’HJK Helsinki. Quello che stupisce però è la capacità di servire i compagni: parliamo di un giocatore che ha già raggiunto quota 8 assist tra Bundesliga e Conference League, un dato che dimostra tutto il suo potenziale.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – GRANT-LEON RANOS

Il Borussia Mönchengladbach l’ha prelevato dalle giovanili del Bayern Monaco in estate e Ranos sta piano piano guadagnando minuti in Bundesliga. Punta centrale di 1,80 m dall’ottimo potenziale, destinato ad una seconda parte di stagione importante. Il 2003 armeno ha segnato due reti con la seconda squadra del Borussia Mönchengladbach e con la prima squadra ha trovato il suo primo gol in DFB Pokal contro il TuS Bersenbrück.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – FABIO CHIARODIA

Un altro giocatore del Borussia Mönchengladbach, ma questa volta parliamo di un difensore centrale italiano. Chiarodia è ancora giovanissimo (2005) ma sta macinando minuti con la maglia della prima squadra e il 2024 potrebbe veramente essere il suo anno. Centrale di 1,86 m che può giocare anche da terzino o da mediano, che è diventato già un punto fermo della Nazionale Under 19. Chiarodia va tenuto d’occhio, e potrebbe diventare titolare anche nel Borussia Mönchengladbach entro la fine della stagione.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – TOM BISCHOF

Tom Bischof è un trequartista tedesco del 2005 che si sta mettendo in mostra con la maglia dell’Hoffenheim. 8 presenze in Bundesliga da inizio stagione e un assist messo a referto. Per dimostrare la sua leadership, Bischof è già il capitano della Germania Under 19, con la quale ha segnato 5 gol in 7 presenze. Un potenziale altissimo per il centrocampista offensivo tedesco, che si prepara a prendere in mano l’Hoffenheim e provare a portarlo in Europa, dato che si trova al settimo posto in classifica in questo momento.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – NOAH MBAMBA

In questo caso parliamo di una scommessa, perché Noah Mbamba gioca nella squadra che sta sorprendendo un po’ tutti. Il Bayer Leverkusen è probabilmente una delle squadre che gioca meglio in Europa e per questo motivo farà fatica a trovare minutaggio nella seconda parte di stagione, quando si entrerà nel vivo. Mbamba ha giocato appena due spezzoni in Bundesliga, ma ha segnato anche la sua prima rete con la prima squadra in Europa League, contro il Molde. Il mediano classe 2005 proverà a convincere Xabi Alonso in allenamento, e magari mettendosi in mostra nelle giovanili, dato che ha tutte le carte in regola per giocare nel Leverkusen.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – CASTELLO LUKEBA

Castello Lukeba è già una certezza di una delle squadre più forti di Germania, il Lipsia. Il club Red Bull l’ha acquistato dal Lione in estate e da quel momento è sempre stato titolare. Un gol contro il Bayern Monaco e prestazioni di livello altissimo per il roccioso centrale francese. Il 2024 dovrà essere l’anno della conferma, e poi magari potrebbe arrivare l’occasione in un club ancora più grande. Il percorso potrebbe ricordare quello di un altro grande difensore francese come Upamecano e magari se le sue prestazioni dovessero mantenersi su questo livello, una big europea potrebbe bussare alla porta del Lipsia.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – UMUT TOHUMCU

Il secondo centrocampista dell’Hoffenheim in questo approfondimento, ma questa volta parliamo di un 2004 di origini turche. Tohumcu ha saltato la preparazione estiva a causa di un problema alla caviglia, ma sta tornando in condizione e nelle ultime settimane sta ritrovando la continuità che sperava. Nell’anno nuovo ci si aspetta che diventi un punto fermo del centrocampo dell’Hoffenheim, che in questa stagione ha anche ambizioni europee.

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – EREN DINKÇI

Una delle sorprese di questa prima parte di stagione è senza dubbio Eren Dinkçi, ala offensiva dell’Heidenheim. Un impatto sorprendente sul campionato tedesco, con 6 gol in 15 presenze con la maglia rossoblù. Parliamo di un 2001, arrivato in prestito dal Werder Brema, che sta dimostrando tutto il suo talento in un club che ha senza dubbio meno pressioni. Il prossimo anno tornerà alla base e bisognerà capire se resterà o se una squadra più importante farà un tentativo. Intanto però l’Heidenheim se lo gode, come dimostra la posizione di classifica (nono posto).

10 GIOVANI DA TENERE D’OCCHIO IN BUNDESLIGA – MENZIONE D’ONORE – XAVI SIMONS

Per chiudere, una certezza, ma che ne ha dovuta fare di strada per arrivare fino a qui. Xavi Simons è sotto i riflettori di tutto il mondo fin da quando è bambino, e dopo l’arrivo al PSG il suo nome sembrava destinato a scomparire progressivamente dal mondo del calcio. L’anno in prestito al PSV ha però cambiato le carte in tavola: una stagione straripante, in cui è esploso definitivamente. In estate era tornato a Parigi, ma il desiderio di giocare l’ha portato in Germania, al Lipsia. C’erano molti dubbi sul suo rendimento in un campionato molto più complesso, ma il fantasista olandese ha risposto ancora una volta presente. 4 gol e 7 assist in Bundesliga, con anche due reti in Champions League. Questo è il bottino di Xavi Simons dopo la prima parte di stagione, e nella seconda parte è lecito aspettarsi un ulteriore miglioramento, perché stiamo parlando di un giocatore di appena 20 anni.

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Chi è Lewis Miley, il 2006 che ha segnato con il Newcastle

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CHI È LEWIS MILEY, IL 2006 CHE HA SEGNATO CON IL NEWCASTLE – La settimana scorsa, Jack Hinshelwood è diventato il marcatore più giovane nella stagione attuale di Premier League. Dopo appena dieci giorni, il record è stato battuto: ci ha pensato Lewis Miley del Newcastle. Il centrocampista classe 2006 ha trovato la sua prima rete in carriera in Premier League nella partita contro il Fulham, diventando il più giovane marcatore nella storia del campionato inglese da Federico Macheda.

CHI È LEWIS MILEY – LE CARATTERISTICHE TECNICHE E LA CARRIERA

Lewis Miley è un centrocampista classe 2006, alto 1,88, che si prepara a diventare un pilastro del Newcastle già in questa stagione. Miley ha esordito in Premier League nell’ultima giornata dello scorso campionato contro il Chelsea, e da quel momento è entrato nel giro della prima squadra. Quella contro il Fulham è stata la prima rete in Premier League e sicuramente non sarà l’ultima. La squalifica di Tonali ha permesso a Howe di promuoverlo sempre di più in prima squadra, e non la lascerà più. Cinque partite da titolare nelle ultime sei di Premier League, con un gol e un assist a referto per lui dovrebbero farci capire tutte le sue potenzialità. Al Newcastle da quando ha appena sette anni, Miley ha anche già esordito in Champions League nella sfida del 7 novembre contro il Borussia Dortmund.

CHI È LEWIS MILEY – LA PARTITA CONTRO IL MILAN

Lewis Miley è stato tra i protagonisti della partita contro il Milan. Il giovane centrocampista ha infatti messo a referto un assist, per la rete di Joelinton. Con il passaggio vincente, Miley è diventato il più giovane assistman inglese nella storia della Champions League. Una vera e propria rivelazione quella del 2006, di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro ma anche nel presente.

 

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