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Fiorentina, le pagelle autunnali: parte prima

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Fiorentina, le pagelle autunnali: parte prima

Fiorentina: la prima parte delle pagelle di metà stagione. Sorprese in positivo e delusioni: a voi il giudizio sui nostri voti

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Martinez Quarta

Siamo solo a metà novembre ma, visto il tour de force pre-sosta per i Mondiali, siamo già giunti quasi a metà stagione. Per questo abbiamo preparato le pagelle sulla Fiorentina divise in tre parti: la prima sui portieri ed i difensori; la seconda sui centrocampisti e gli attaccanti; l’ultima su allenatore, dirigenti e Proprietà.

Terracciano 6,5: se siamo in Conference League lo dobbiamo soprattutto a lui ed alla parata nell’ultimo minuto della gara del preliminare col Twente. Poche sbavature anche in Campionato. Pronto.

Gollini 5: parte come portiere titolare della Fiorentina, ma la luna di miele dura poco. Troppe disattenzioni. Delusione.

Cerofolini n.g.

Dodò 6: buon inizio, poi in difficoltà nel post infortunio. A fasi alterne, ma merita di essere aspettato.

Venuti 5+: tanto impegno e cuore accompagnati da poco talento. Dispiacere.

Martinez Quarta 7: qualche difficoltà iniziale, colleziona poi dei numeri spaventosi. Piccolo gigante.

Milenkovic 6,5: tornato anche lui difensore attento e goleador sui calci piazzati. Solido cecchino.

Igor 5+: dopo una stagione da incorniciare, perde la titolarità nel ruolo, anche per l’esplosione di Martinez Quarta. Troppi errori. In fase calante.

Ranieri n.g.

Biraghi 5,5: capitano spesso beccato sui social, si conferma buon crossatore ma in difficoltà nelle letture difensive. In apnea.

Terzic 6: Italiano, a differenza di altre volte, pur di farlo giocare lo sposta anche a destra e lui ripaga dignitosamente. In crescita.

 

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Pafundi, l’attaccante che gioca in Nazionale e non all’Udinese non ha agente: la situazione

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Udinese Pafundi

La Serie A sta entrando sempre più nel vivo e in ogni giornata ci sono scontri diretti nella zona alta e bassa della classifica. La seconda metà è la parte che, solitamente, cambia di gara in gara complici, appunto, i ribaltamenti di fronte derivati dai risultati finali. Nel corso dell’ultima giornata il roboante 3-3 nel match tra Udinese e Verona ha regalato spettacolo. Allo stesso tempo, però, tiene sulle spine i tifosi dei club. L’Udinese non è solita nel trovarsi nella zona bassa della classifica. I 12 punti conquistati segnalano forti problemi.

Il cambio di allenatore avvenuto in corsa, però, sta portando i suoi frutti. Chi, invece, non riesce a fare svoltare la sua avventura in bianconero è Simone Pafundi. Questi può dirsi soddisfatto solo per quello che sta raccogliendo con la Nazionale. Gabriele Cioffi, allenatore dell’Udinese, avrebbe potuto segnare una svolta nella stagione di Pafundi ma così non è stato: il diciassettenne trequartista, infatti, nell’ultima gara non è stato convocato per scelta tecnica. Questa situazione potrebbe alimentare degli scenari di calciomercato.

Nell’ultima sessione di trattative, l’agente di Pafundi avrebbe cercato una sistemazione, anche solo in prestito, che gli garantisse un posto in squadra, ma, alla fine, è rimasto in Friuli. Il rinnovo del contratto sino al 2026 avrebbe potuto cambiare tutto. Tuttavia, il classe 2006 ha collezionato appena due presenze, di cui una in Serie A e una in Coppa Italia, le quali hanno offerto solamente 60 minuti di gioco al ragazzo. La situazione, al momento, non è delle migliori per la crescita del gioiellino che, in accordo con la famiglia, ha deciso di cambiare nuovamente agenzia. Attualmente, la giovane promessa del calcio friulano è senza procuratore. Ma, in questo modo, si crede, che si possa arrivare alla soluzione ideale per l’Udinese e per Pafundi.

Tra pochi mesi Pafundi compirà diciotto anni e l’Udinese ha intenzione di prolungargli il contratto fino al 2028: per rendere tutto ciò effettivo, c’è necessità di non arrivare al muro contro muro.

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L’Empoli lancia un’iniziativa: tagliando omaggio per chi acquista dallo Store

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empoli

Spesso, l’andamento di una partita, viene condizionato dall’ambiente in cui si gioca. La nostra Serie A è teatro di grandi sfide anche sugli spalti, merito di calorosissime tifoserie. Le settimane che precedono l’avvio della stagione sono davvero caratterizzanti: nel corso delle stesse, infatti, è caccia agli abbonamenti, quasi sempre completamente venduti. Purtroppo, però, c’è chi, come l’Empoli e altre squadre di bassa classifica, anche in casa ha poco seguito.

Recentemente il dato sulle presenze medie allo stadio poneva i toscani alle spalle addirittura di club di categorie inferiori come la Serie B e la Serie C. Per ovviare a questo problema, però, la dirigenza dell’Empoli ha optato per una soluzione del tutto originale. Sui canali social ufficiali del club, nelle ultime ore, è apparso un post che ha un messaggio chiaro: incentivare le persone a supportare l’Empoli. L’iniziativa prevede che per chi acquisti merchandising per una spesa minima di 15,00 euro allo store ufficiale ci sia la possibilità di richiedere un tagliando omaggio di Curva Nord per la sfida contro il Lecce, in programma lunedì 11 dicembre alle ore 20:45.

L’esito dell’iniziativa verrà reso noto solamente in seguito alla gara, sperando di riaccendere lo spirito calcistico in quel di Empoli.

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Buone notizie in casa Lecce in vista di Empoli: recuperato Kaba, Almqvist ancora a parte

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Lecce, D'Aversa recupera Kaba: differenziato per Almqvist

Il pareggio acciuffato all’ultimo respiro contro il Bologna ha regalato una settimana molto più tranquilla da vivere al Lecce. I salentini non vincono da settembre: l’ultimo successo è arrivato contro il Genoa, ma hanno mantenuto un ampio margine sulla zona retrocessione. In uno dei posticipi del lunedì, gli uomini di D’Aversa renderanno visita al Carlo Castellani Computer Gross Arena all’Empoli di Andreazzoli, una delle dirette concorrenti alla corsa per la salvezza. In vista della trasferta in Toscana giungono buone notizie per i giallorossi. Il centrocampista guineano, Kaba, ha ripreso ad allenarsi in gruppo dopo aver saltato la gara col Bologna.

Report positivi, secondo gli ultimi aggiornamenti di tuttomercatoweb.com, arrivano anche da Falcone e Berisha. Dopo un programma di lavoro differenziato a causa di un leggero stato influenzale, i due torneranno a piena disposizione di mister D’Aversa e non è in dubbio la loro convocazione per la partita di Empoli. Anche Almqvist dovrebbe essere reintegrato in gruppo dopo che questi ha smaltito gli ultimi guai fisici. Lo svedese ha giocato uno spezzone nella gara contro il Bologna, nella quale non era apparso al top della forma fisica. Le sue condizioni restano ancora da monitorare.

Intanto, D’Aversa inizia a studiare la formazione da schierare in vista della gara con l’Empoli. Il Lecce andrà alla ricerca di una vittoria dal duplice valore: i tre punti infatti gli consentirebbero di staccarsi dalle zone basse della classifica e centrare il primo successo esterno in questo campionato.

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Bennacer sogna in grande: “Il mio obiettivo è il Pallone d’Oro”

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Bennacer

Da poco rientrato in campo nell’ultimo match match col Frosinone, a seguito del grave infortunio al ginocchio destro, Ismael Bennacer ha le idee nitide sul suo futuro. Intervistato da Milan Tv, il centrocampista algerino ha espresso come suo più grande obiettivo personale il Pallone d’Oro. Un vero e proprio azzardo quello di Bennacer che prima è intenzionato a riconquistare un posto da titolare nella mediana del Milan. Nel corso della chiacchierata c’è stato tempo per discutere di diversi temi, dalle radici al trasferimento all’Arsenalfino al memorabile scudetto di due stagioni fa. Queste le parole rilasciate da Bennacer.

RADICI –Non devo dimenticare da dove vengo, è molto importante per me e per la mia famiglia. Il pallone lo portavo ovunque, veramente. A scuola con la mia classe facevo calcio e quindi facevo allenamento con loro; poi facevo allenamento con la squadra ad Arles; dopo tutto quello giocavo a futsal con la gente che vive nel quartiere. Facevo tre allenamenti. Sapevo che se lavoravo più degli altri, era normale che avrei avuto qualcosa di più”.

ARSENAL – “Non volevo andare via dalla Francia ma poi avevo bisogno di una formazione perché ad Arles l’avevo avuta ma all’Arsenal era diverso: uno dei settori giovanili migliori d’Europa. Un’esperienza molto molto bella. Ad Arles dove vivo è un piccolo quartiere e non c’è niente: a Londra invece c’era tutto”.

SCUDETTO – “Fino al Sassuolo ero normale ma poi quando lo abbiamo vinto è stata un’altra cosa: era incredibile da vivere con i tifosi. Ero molto contento per loro e di avergli fatto questo regalo, di aver scritto la storia per questa società. Ho festeggiato tantissimo”.

PALLONE D’ORO – Personalmente il Pallone d’Oro è il mio obiettivo: è la cosa più prestigiosa nel calcio. Mi metto questo obiettivo nella testa, così non avrò rimorsi: devo fare tutto per averlo e devo lavorare tantissimo. Vincerlo significherebbe tante cose: aver fatto bene con la tua squadra e con la Nazionale”. 

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