Stop. La Juventus, dopo ben 44 partite di fila, non trova la via per il gol. Non un caso che questo record sia stato congelato dall’Inter, rivale storica dei torinesi quest’anno più che mai solida e impenetrabile. Nonostante le grandi azioni bianconere, la palla non ha voluto superare le spalle di Handanovic, uscito dall’Allianz Stadium con i guanti piuttosto sporchi ieri. Eppure il punteggio parla chiaro, 0-0. Zero gol subiti e zero gol fatti.

POCO DA AGGIUNGERE
Il bicchiere mezzo pieno esalta la compattezza della difesa juventina, la quale sembra aver ritrovato i principi di impermeabilità che per 6 anni l’hanno resa forte e difficilmente feribile. Ennesima prova terminata senza aver incassato gol, e anche questa volta contro un grande avversario. Il bicchiere mezzo vuoto però lascia un amaro in bocca molto fastidioso, quasi insopportabile.
Vedere i propri uomini spingere per 90 minuti alla ricerca di un gol rende sicuramente fieri i tifosi, ma se dopo il triplice fischio il tabellino non ha subito variazioni positive nonostante quello che si è visto, un po’ di rabbia la si prova. Rabbia figlia della mancata presenza della fortuna, unico elemento che è davvero stato assente ieri nelle file juventine. Fortuna che forse poteva apparire quando in campo è sceso il 10 in maglia bianconera, il quale però ha toppato ancora una volta.

La joya sta diventando un caso. Un giocatore che appare poco motivato, poco brillante, poco fenomenale appunto. Non cose da Dybala. Gli altri in campo han fatto di tutto per trovare quel vantaggio che sicuramente avrebbero poi custodito con grande gelosia. Ma ieri si è giocata la classica partita in cui dev’esser un episodio a risolverla. Una giocata di un campione, un calcio da fermo, un qualcosa di imprevedibile. Tutto quello che in parte è mancato alla forte ma non fortunata Juventus. Una partita che sarebbe forse dovuta finire come Juve – Napoli di qualche anno fa, dove la fortuna si mostrò nel finale sul tiro di Zaza, consegnando una vittoria preziosissima alla compagine di Allegri. Vittoria che ieri è mancata anche per via delle 2/3 palle gol sprecate dai padroni di casa.
Mandzukic si è ritrovato due palloni d’oro per fare l’1-0, ma l’imprecisione prima e la casualità dopo l’hanno condizionato radicalmente. Chissà cosa sarebbero riusciti a fare gli altri suoi compagni in quelle occasioni… Higuain su tutti. La traversa colpita a fine primo tempo ha certificato anzitempo la mancanza del “caso” positivo. Nerazzurri che quindi ringraziano e tornano a Milano con un punto che stava diventando quasi un miraggio nella seconda frazione.

SINGOLI E GRUPPO
Singoli praticamente quasi tutti da promuovere. Dal portiere alla prima punta. Forse solo Higuain e Mandzukic potevano fare qualcosa in più, ma “solo” in termini realizzativi. Bene tutta la difesa, che nonostante qualche errorino individuale ha retto più che bene le pochissime occasioni costruite dagli ospiti. Promossi i terzini, De Sciglio e Asamoah, due giocatori che ieri han corso parecchio e che si son presentati più che volte nella metà campo nemica per supportare l’azione. Tuttavia c’è ancora un margine di miglioramento per entrambi, non a livello tattico ma più a livello tecnico. Il vice (che poi vice non è) Alex Sandro non ha quasi mai saltato l’uomo, nonostante le buone abilità possedute e mostrate in questi anni. De Sciglio invece ha giocato una partita “pulita”, in cui il compitino è stato fatto abbondantemente.

Anche il centrocampo ieri si è mostrato molto determinato nel cercare la vittoria. Anzi, è forse il reparto dove più la Juve ha saputo imporsi, giostrando più che bene il pallone. Pjanic è stato davvero fenomenale ieri sera, facendo una prestazione di grande qualità che entra di diritto nelle sue migliori 5 da quando è a Torino. Benissimo anche Matuidi, ormai ben integrato negli schemi di Allegri. Anzi, il francese pare proprio quel giocatore inamovibile per corsa, fiato e cervello, sempre pronto a dare via alla manovra in velocità e rapido a rientrare per il recupero palla. Khedira la stella che meno ha brillato in questa costellazione, ma il campione del mondo ha anche lui giocato una buona gara. Peccato per il gol mancato a porta vuota. Giusto però sostituirlo con Dybala, il quale come detto prima non ha convinto per niente.
MVP di questo match Cuadrado. Pochi dubbi su questa sentenza. Intraprendenza, voglia, precisione, dribbling. Tanti elementi che hanno reso la prestazione del colombiano davvero incantevole. Ieri i suoi cross parevano davvero telecomandati, peccato però che i destinatari non sono mai riusciti ad esser concreti.
Una Juve dunque promossa abbondantemente. Allegri ha chiaramente fatto giocare la propria squadra con la miscela grassa, quella più prestazionale. Dominio del gioco e del campo raggiunto senza difficoltà. La compagine juventina ha letteralmente fatto vedere di essere superiore all’Inter, ma lui dalla panchina poteva fare ben poco per buttare il pallone in rete. Sostituzioni da promuovere per l’idea, poco poi per la concretezza. Inoltre, forse, l’unica mossa che poteva fare era provare a mettere anche Douglas Costa, giocatore che magari avrebbe trovato quella giocata vincente.

Insomma, una squadra che poteva chiedere qualcosina in più a sé stessa, ma davvero poco. Il muro trovato davanti è stato solo bucato, ferito, macchiato ma non sfondato…